Premetto che ho letto : http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=638" onclick="window.open(this.href);return false;
Salve , tempo fa ho visto un video di una persona che studia la bibbia che prendendo in considerazione il passo di colossesi 2:14 ( so che questo passo è frainteso e che altri dicono anche che questo documento sono le feste cerimoniali di Lev 23:37 ) diceva che in alcune bibbie c'è scritto nella nota in riferimento al "documento scritto .. a noi contrario" che fosse riferito a tutta la legge di Mosè . Lui infatti diceva che è sbalorditivo che venga messa una nota cosi fuorviante in una bibbia e andando avanti spiegava che quel "documento a noi contrario" altro non è che la lista delle maledizioni in Dt 10-11 . In effetti Galati 3 10-13 si trova scritto che Cristo ci ha riscattati dal precetto che dice "maledetto chi non si attiene a tutte le cose scritte" . Mi sembra di vederci un parallelo tra Colossesi 2:14 e Galati 3:10-13 perchè le due scritture terminano con :
-Essendo divenuto maledizione per noi "maledetto è chiunque è appeso al legno" Galati 3:10-13
-Lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce ,i cui comandamenti ci condannavano(questa condanna può essere la maledizione?) Colossesi 2:14
Personalmente non penso che la Legge(Insegnamento) sia stato abolito TUTTO , questo non è possibile : Ebrei 10:26-29 ,1Giov 3:4 , 1Giov 4:18 .
E' quasi scontato che la visione della "legge completamente abolita" è sbagliata.
E' possibile una corrispondenza tra Col 2:14 e Gal 3:10-13 che hanno molte somiglianze ?
colossesi 2:14 - Galati 3:10-13
colossesi 2:14 - Galati 3:10-13
Ultima modifica di Tony il venerdì 14 settembre 2018, 20:59, modificato 1 volta in totale.
Re: colossesi 2:14 - Galati 3:10-13
Mi autocorreggo scusate perché in Colossesi 2:22 dice :".. comandamento di uomini" quindi non si tratta della legge di Dio .
Sto cercando di focalizzare .
Quindi cosa ha tolto di mezzo Yeshua ? tutti i precetti di uomini come dice Efesini 2:15 e Colossesi 2:14 .
Galati 3:13 va visto diversamente da tutti questi precetti perchè sono due cose diverse i precetti di uomini e la maledizione di Dio .
Sto cercando di focalizzare .
Quindi cosa ha tolto di mezzo Yeshua ? tutti i precetti di uomini come dice Efesini 2:15 e Colossesi 2:14 .
Galati 3:13 va visto diversamente da tutti questi precetti perchè sono due cose diverse i precetti di uomini e la maledizione di Dio .
Re: colossesi 2:14 - Galati 3:10-13
Ciao Tony, niente della Torah è stato abolito, ossia annullato, semmai riformato (Eb 9:10); Yeshùa stesso dichiara che la Torah è valida “finché siano passati il cielo e la terra” (Mt 5:18). Credere il contrario significherebbe sbugiardarlo. Ti riporto quanto ho scritto in un'altra discussione su quel fatidico documento appeso alla croce.
Il termine che ci interessa è χειρόγραφον τοῖς δόγμασιν (cheirògrafon tòis dògmasin). χειρόγραφον (cheirògrafon) è un nome composto da χείρ (chèir, mano) e γράφω (gràfo, scrivere), e significa "scritto a mano", ossia ciò che uno ha scritto di proprio pugno. Può essere un manoscritto, o un qualsiasi documento scritto. Il termine però assume il senso di obbligazione scritta, cauzione (Rocci), nota di debito, insomma un documento legale; infatti, cheirografèo significa "scrivere di propria mano", "sottoscrivere"; e cheirografìa è il resoconto, la relazione scritta, la dichiarazione o la testimonianza. Il termine in esame, dunque, non ha a che fare con la Scrittura, o le Scritture, che sono sempre le Scritture Ebraiche, ossia il Tanàch, γραφή (grafè) o γραφαί (grafài, cfr. Mt 21:42; Mr 14:49; Lc 24:32; Gv 5:39; At 18:24; Rm 15:4; Rm 1:2; 2Tm 3:15,16). E neppure ha a che fare con la legge mosaica, che è la Toràh (il Pentateuco) ed è sempre νόμος (nòmos), vocabolo che compare ben 196 volte nelle Scritture Greche. Ma attenzione: il termine nòmos può riferirsi anche a qualsiasi altra legge, che non sia quella mosaica. La differenza di significato, dunque, si capisce sempre dal contesto del discorso e dai termini a cui nòmos è associato.
Ciò che è certo è che quando Paolo si riferisce alla legge mosaica, utilizza sempre nòmos, non un altro termine; il nostro termine, invece, compare solo una volta, proprio nella Lettera ai Colossesi, e in un contesto particolare. Paolo utilizza questo termine in riferimento simbolico a qualcosa, e dice che è stato appeso alla croce. Sulla croce, sopra la testa del condannato, veniva appesa una nota scritta a mano che indicava la motivazione della pena. È questo a cui Paolo fa riferimento, attribuendogli un significato simbolico con un discorso complesso da capire senza un'accurata analisi del testo.
Non si tratta della legge mosaica, che nelle Scritture è sempre nòmos, non "documento scritto a mano". Se Paolo voleva affermare che la legge è inchiodata sulla croce, perché utilizzare questo termine tecnico cheirògrafon, che compare in tutte le Scritture Greche solo una volta? Dobbiamo quindi capire cosa è questo documento scritto a mano, e soprattutto cosa simboleggia. Adesso, per completezza, esaminiamo il termine δόγμα (dògma, nel testo al dativo plurale, τοῖς δόγμασιν, tòis dògmasin), che compare nel resto della frase.
Questo termine è usato solo cinque volte nelle Scritture (Lc 21:1; At 16:4; At 17:7; Ef 2:15; Col 2:14) e si riferisce sempre a decreti umani, mai divini. Anche nel nostro versetto, dunque, si riferisce a decreti umani. Questi decreti erano quelli che regolavano gli usi e i costumi dei pagani, e Paolo mette in guardia i Colossesi dal non ricadere sotto la loro influenza. Al v. 21 fa alcuni esempi dei decreti: “Non prendere, non assaggiare, non toccare”, e poi dice che questi sono “i comandi [ἐντάλματα (entàlmata), che non sono i comandamenti] e gli insegnamenti degli uomini”. Come potrebbe trattarsi della legge, che viene da Dio e non è affatto "insegnamento degli uomini"?
L'immagine del "documento scritto a mano per decreti" richiama dunque la nota che veniva appesa sopra la testa del condannato e che conteneva la motivazione della condanna secondo i decreti romani: “Pilato fece pure un’iscrizione e la pose sulla croce” (Gv 19:19); “Al di sopra del capo gli posero scritto il motivo della condanna: Questo è Gesù, il re dei Giudei” (Mt 27:37). Nel discorso di Paolo, il documento con la condanna simboleggia il peccato; è il peccato di ogni uomo ad essere appeso sulla croce, la nostra nota a debito, non la Torah: “Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce” (1Pt 2:24). È il peccato, che ha determinato la condanna, che Yeshùa ha tolto di mezzo.
I discorsi di Paolo sono a volte davvero molto complessi, come afferma anche Pietro (2Pt 3:16), e vengono facilmente malinterpretati, dando vita a dottrine e idee che la Scrittura non suffraga. Paolo scrive in Rm 7:12: “La legge è santa, e il comandamento è santo, giusto e buono”. Quindi, essendo santa, la legge sarebbe stata appesa alla croce? In realtà, Col 2:14 spiega che Yeshùa ha pagato il debito che avevamo con Dio (rappresentato dalla "nota a debito, il cheirògrafon) sacrificando se stesso per noi e annullandolo sulla croce.
ἐξαλείψας τὸ καθ’ ἡμῶν χειρόγραφον τοῖς δόγμασιν ὃ ἦν ὑπεναντίον ἡμῖν, καὶ αὐτὸ ἦρκεν ἐκ τοῦ μέσου, προσηλώσας αὐτὸ τῷ σταυρῷ
[voi, Dio ha vivificato con lui, perdonandoci tutti i peccati (v. 13)] avendo cancellato la nota a debito contro di noi che ci era avversa, e l'ha tolta di mezzo inchiodandola sulla croce.
Spiegato in parole chiare: ha cancellato i nostri peccati, la colpa che ci condannava (simboleggiata dalla "nota a debito"), attraverso il suo sacrificio, prendendola su di sé al nostro posto. Ecco il collegamento con Gal 3:13: “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»)”.
Ne abbiamo discusso qui (è lunga, ma ci troverai molti ottimi ragionamenti):
https://www.biblistica.eu/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=1257" onclick="window.open(this.href);return false;
Il termine che ci interessa è χειρόγραφον τοῖς δόγμασιν (cheirògrafon tòis dògmasin). χειρόγραφον (cheirògrafon) è un nome composto da χείρ (chèir, mano) e γράφω (gràfo, scrivere), e significa "scritto a mano", ossia ciò che uno ha scritto di proprio pugno. Può essere un manoscritto, o un qualsiasi documento scritto. Il termine però assume il senso di obbligazione scritta, cauzione (Rocci), nota di debito, insomma un documento legale; infatti, cheirografèo significa "scrivere di propria mano", "sottoscrivere"; e cheirografìa è il resoconto, la relazione scritta, la dichiarazione o la testimonianza. Il termine in esame, dunque, non ha a che fare con la Scrittura, o le Scritture, che sono sempre le Scritture Ebraiche, ossia il Tanàch, γραφή (grafè) o γραφαί (grafài, cfr. Mt 21:42; Mr 14:49; Lc 24:32; Gv 5:39; At 18:24; Rm 15:4; Rm 1:2; 2Tm 3:15,16). E neppure ha a che fare con la legge mosaica, che è la Toràh (il Pentateuco) ed è sempre νόμος (nòmos), vocabolo che compare ben 196 volte nelle Scritture Greche. Ma attenzione: il termine nòmos può riferirsi anche a qualsiasi altra legge, che non sia quella mosaica. La differenza di significato, dunque, si capisce sempre dal contesto del discorso e dai termini a cui nòmos è associato.
Ciò che è certo è che quando Paolo si riferisce alla legge mosaica, utilizza sempre nòmos, non un altro termine; il nostro termine, invece, compare solo una volta, proprio nella Lettera ai Colossesi, e in un contesto particolare. Paolo utilizza questo termine in riferimento simbolico a qualcosa, e dice che è stato appeso alla croce. Sulla croce, sopra la testa del condannato, veniva appesa una nota scritta a mano che indicava la motivazione della pena. È questo a cui Paolo fa riferimento, attribuendogli un significato simbolico con un discorso complesso da capire senza un'accurata analisi del testo.
Non si tratta della legge mosaica, che nelle Scritture è sempre nòmos, non "documento scritto a mano". Se Paolo voleva affermare che la legge è inchiodata sulla croce, perché utilizzare questo termine tecnico cheirògrafon, che compare in tutte le Scritture Greche solo una volta? Dobbiamo quindi capire cosa è questo documento scritto a mano, e soprattutto cosa simboleggia. Adesso, per completezza, esaminiamo il termine δόγμα (dògma, nel testo al dativo plurale, τοῖς δόγμασιν, tòis dògmasin), che compare nel resto della frase.
Questo termine è usato solo cinque volte nelle Scritture (Lc 21:1; At 16:4; At 17:7; Ef 2:15; Col 2:14) e si riferisce sempre a decreti umani, mai divini. Anche nel nostro versetto, dunque, si riferisce a decreti umani. Questi decreti erano quelli che regolavano gli usi e i costumi dei pagani, e Paolo mette in guardia i Colossesi dal non ricadere sotto la loro influenza. Al v. 21 fa alcuni esempi dei decreti: “Non prendere, non assaggiare, non toccare”, e poi dice che questi sono “i comandi [ἐντάλματα (entàlmata), che non sono i comandamenti] e gli insegnamenti degli uomini”. Come potrebbe trattarsi della legge, che viene da Dio e non è affatto "insegnamento degli uomini"?
L'immagine del "documento scritto a mano per decreti" richiama dunque la nota che veniva appesa sopra la testa del condannato e che conteneva la motivazione della condanna secondo i decreti romani: “Pilato fece pure un’iscrizione e la pose sulla croce” (Gv 19:19); “Al di sopra del capo gli posero scritto il motivo della condanna: Questo è Gesù, il re dei Giudei” (Mt 27:37). Nel discorso di Paolo, il documento con la condanna simboleggia il peccato; è il peccato di ogni uomo ad essere appeso sulla croce, la nostra nota a debito, non la Torah: “Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce” (1Pt 2:24). È il peccato, che ha determinato la condanna, che Yeshùa ha tolto di mezzo.
I discorsi di Paolo sono a volte davvero molto complessi, come afferma anche Pietro (2Pt 3:16), e vengono facilmente malinterpretati, dando vita a dottrine e idee che la Scrittura non suffraga. Paolo scrive in Rm 7:12: “La legge è santa, e il comandamento è santo, giusto e buono”. Quindi, essendo santa, la legge sarebbe stata appesa alla croce? In realtà, Col 2:14 spiega che Yeshùa ha pagato il debito che avevamo con Dio (rappresentato dalla "nota a debito, il cheirògrafon) sacrificando se stesso per noi e annullandolo sulla croce.
ἐξαλείψας τὸ καθ’ ἡμῶν χειρόγραφον τοῖς δόγμασιν ὃ ἦν ὑπεναντίον ἡμῖν, καὶ αὐτὸ ἦρκεν ἐκ τοῦ μέσου, προσηλώσας αὐτὸ τῷ σταυρῷ
[voi, Dio ha vivificato con lui, perdonandoci tutti i peccati (v. 13)] avendo cancellato la nota a debito contro di noi che ci era avversa, e l'ha tolta di mezzo inchiodandola sulla croce.
Spiegato in parole chiare: ha cancellato i nostri peccati, la colpa che ci condannava (simboleggiata dalla "nota a debito"), attraverso il suo sacrificio, prendendola su di sé al nostro posto. Ecco il collegamento con Gal 3:13: “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»)”.
Ne abbiamo discusso qui (è lunga, ma ci troverai molti ottimi ragionamenti):
https://www.biblistica.eu/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=1257" onclick="window.open(this.href);return false;
Re: colossesi 2:14 - Galati 3:10-13
Ok grazie , ho cercato fra le discussioni più complete ma essendo molto lunghe non sapevo se fosse quella giusta , grazie dell'indirizzamento .
Infatti voglio capire come va inteso questo "ci ha riscattati dalla maledizione della legge" cioè sembra che si riferisca solo al versetto Dt 27:26 "Maledetto chi non si attiene alle parole , per metterle in pratica" (è questo il senso del non fare secondo le "opere della legge"?) comunque leggo la discussione e cerco di comprendere .
In realtà avevo letto quella discussione ma non si parla di come vada inteso Galati 3:10-13, chiedo supporto.
Sto cercando di capire tutti i passi fraintesi dai detrattori della legge.
grazie mille
Infatti voglio capire come va inteso questo "ci ha riscattati dalla maledizione della legge" cioè sembra che si riferisca solo al versetto Dt 27:26 "Maledetto chi non si attiene alle parole , per metterle in pratica" (è questo il senso del non fare secondo le "opere della legge"?) comunque leggo la discussione e cerco di comprendere .
In realtà avevo letto quella discussione ma non si parla di come vada inteso Galati 3:10-13, chiedo supporto.
Sto cercando di capire tutti i passi fraintesi dai detrattori della legge.
grazie mille
Re: colossesi 2:14 - Galati 3:10-13
Ho trovato questa discussione che riassume i miei dubbi :
https://www.biblistica.eu/viewtopic.php? ... %A0#p50955" onclick="window.open(this.href);return false;
https://www.biblistica.eu/phpbb/viewtopic.php?f=5&t=1533" onclick="window.open(this.href);return false;
https://www.biblistica.eu/phpbb/viewtopi ... 5&start=80" onclick="window.open(this.href);return false;
grazie
https://www.biblistica.eu/viewtopic.php? ... %A0#p50955" onclick="window.open(this.href);return false;
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grazie