E luce fu

DAN
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Re: E luce fu

Messaggio da DAN »

Il tempo cronologico lo fa il Sole, gli astri, le stagioni e i giorni. Tutte cose che vennero in seguito a questa separazione tra luce e oscurità. Senza stagioni né alternanza di giorno e notte non si può parlare di nessun tempo cronologico.
E poi il tempo è un concetto astratto. Senza movimento né rotazione terrestre non esisterebbe nemmeno tale concetto.
marco
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Re: E luce fu

Messaggio da marco »

E allora, caro Daniele, cosa rappresentano la luce e l'oscurità?
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Israel75
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Re: E luce fu

Messaggio da Israel75 »

Bisognerebbe vedere se il vocabolo in Genesi usato per "luce" per indicare il giorno è lo stesso del vocabolo "e luce fù". il testo è scritto in ebraico antico. Ma dai miei vaghi ricordi ci sono delle differenze.... Noiman aiutaci. :) :-)
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Lella
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Re: E luce fu

Messaggio da Lella »

Scusate se aspettavate Noiman, invece sono intervenuta io.

Lo so,.... che sono l'ultima persona che speravate che rispondesse, ma dato che tutto ciò che riguarda la creazione deve essere accettato solo per fede, e non per sapienza, o per testimonianze,...allora ho trovato giusto contribuire anche io a questa spiegazione, che in parte l'ha data ben chiara Dan.

La creazione ha avuto luogo in sei periodi consecutivi da ventiquattro ore ciascuno chiamati giorni.

Lo testimonia chiaramente l'espressione di Dio: "Fu sera e poi fu mattina."

Questa alternanza di luce e tenebre che lascia alcuni di voi nell'incertezza, significa che la terra ruotava intorno al proprio asse, e che quindi c'era una fonte di luce su un lato solo della terra stessa.

Benchè il sole non fosse ancora stato creato, quella prima luce, non era altro che la luce emanata da Dio stesso con la sua presenza. Lella
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emiliano
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Re: E luce fu

Messaggio da emiliano »

Se si pensa che il sole e la luna furono creati il quarto giorno allora avremmo problemi anche con il primo verso che recita "Nel principio Dio creò i cieli e la terra" intendendo per cieli la materia, l'intero universo, ragionevolmente stelle comprese. Il problema sorgerebbe perchè nello stesso quarto giorno si legge che Dio "fece pure le stelle".
Al di fuori di tutte le considerazioni che si possono fare, credo che il punto importante riguardo la creazione dei luminari non è il come, ma il perchè.
Dio stabilì che il sole e la luna sarebbero stati "dei segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni;". Così come descritto in una lezione di Gianni(Calendario biblico) la parola "stagioni" andrebbe tradotta in "solennità"(moadìm), cioè le festività stabilite da Dio che devono essere rispettate osservando appunto l'alternanza della luna e del sole.
Il SIGNORE è il mio pastore: nulla mi manca.
DAN
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Re: E luce fu

Messaggio da DAN »

marco ha scritto:E allora, caro Daniele, cosa rappresentano la luce e l'oscurità?
Eh, bella domanda. :)

Ho prendi quelle due parole per letterali, quindi luce e buio come elementi letterali, o attribuisci, lecitamente, sia al buio che alla luce metafore figurate, arrivando ad altre tesi. In entrambi i casi tutto è pressoché lecito.
Lella ha scritto:Scusate se aspettavate Noiman, invece sono intervenuta io.

Lo so,.... che sono l'ultima persona che speravate che rispondesse, ma dato che tutto ciò che riguarda la creazione deve essere accettato solo per fede, e non per sapienza, o per testimonianze,...allora ho trovato giusto contribuire anche io a questa spiegazione, che in parte l'ha data ben chiara Dan.

La creazione ha avuto luogo in sei periodi consecutivi da ventiquattro ore ciascuno chiamati giorni.

Lo testimonia chiaramente l'espressione di Dio: "Fu sera e poi fu mattina."

Questa alternanza di luce e tenebre che lascia alcuni di voi nell'incertezza, significa che la terra ruotava intorno al proprio asse, e che quindi c'era una fonte di luce su un lato solo della terra stessa.

Benchè il sole non fosse ancora stato creato, quella prima luce, non era altro che la luce emanata da Dio stesso con la sua presenza. Lella
La penso come te, più o meno. Quella divisione tra luce e oscurità potrebbe essere tra la luce di Dio e l'oscurità dell'Universo, che senza astri né stelle né Sole risultava uno spazio buio.
Dio prima di creare le stelle fece Lui stesso da luminare. Nella Rivelazione c'è scritto che la Città Celeste non avrà bisogno né di Sole né di Luna e che sarà Dio stesso ad illuminare.
Una cosa simile si può accettare anche nel Principio. E' una ipotesi come altre. Sono tra quelli che comunque preferisce prendere la Genesi in modo semplice, senza per forza ricollegare il tutto alle scoperte scientifiche (che fanno quello che possono, ma sono sempre fallaci).
marco
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Re: E luce fu

Messaggio da marco »

Ragazzi intendiamoci, Dio non può essere la luce che illumina l'universo, inteso in maniera prettamente fisica.
Dio incomincia la Sua creazione dicendo: Vi sia luce. Questa luce dal mio punto di vista è la Parola di Dio, l'ordine delle cose.
Si dice altrove che tutto fu creato dalla Sua Parola.
Quando Dio separa la luce dalla tenebra, non definisce entrambe le cose buone, ma solo la luce viene definita da Dio: "E Dio vide che la luce era buona".
Inoltre in tutti gli altri giorni creativi dal secondo al sesto, alla fine viene detto: "E Dio vide che questo era buono".
Perchè per il primo giorno Egli non disse la stessa cosa?
Cosa rappresenta questa separazione tra la luce e la tenebra?
DAN
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Re: E luce fu

Messaggio da DAN »

L'oscurità è una conseguenza dell'assenza di luce, e solo la luce è un qualcosa di creato. Il buio non è l'essenza di qualcosa, anzi, è la dimostrazione della mancanza di qualcosa.

Ecco perché, presumibilmente, Dio creò la luce e disse che era buona, perché il buio c'era già come conseguenza di uno spazio immenso (l'Universo) e privo di illuminazione, quindi di natura buio ed oscuro.

Anche se... non sono proprio convinto nemmeno di questa ipotesi, dato che tutto quanto è comunque un qualcosa di creato, buio compreso. Anche il "vuoto" tridimensionale di cui è composto l'Universo non è semplice vuoto, ma spazio creatosi. Quindi se il vuoto, che dovrebbe essere assenza di qualcosa, è comunque creato anche il buio lo è.

Potrebbe essere tuttavia una risposta.
noiman
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Re: E luce fu

Messaggio da noiman »

Tutto quello che ho letto riguardo questa discussione è interessante, e provo inserire un mio commento sul passo di bereshit in questione.

Dopo aver creato il cielo e la terra il racconto di Bereshit afferma che ” le tenebre erano sulla faccia dell’abisso “, forse in una condizione preesistente a terra e cieli, la luce non è ancora menzionata ma diviene reale quando fu separata con il comando ”sia luce”.
E’ possibile pensare che le tenebre non sono state create, anche se appartengono al primo giorno, la luce era contenuta nelle tenebre, un confine le delimitava e fu la parola di D-o ha modificare quel limite affinchè la luce potesse affiorare .
Quando D-o menziona la luce utilizza per la chiamata le parole:
וימר אלהים יהי אור ויהי אור “Dio disse:sia luce e luce fu” qualcuno interpreta che questa luce non è stata creata ma è stata fatta venire da un luogo da dove preesisteva da non confondere con la luce degli astri che dovevano ancora essere creati.
ויקרא אלהים לאור יום ולשך קרא לילה“chiamò la luce giorno e chiamò la notte tenebre “quando viene menzionata la notte il nome di D-o non viene ricordato.
Lo Zohar afferma: “ Tutto ciò che è sorto, è sorto nel segreto di questo “sia”. La parola יהי”yehi”, “sia”, allude nelle lettere “yod” e “he”, יה, al segreto dell’unione del Padre e della Madre. Poi , nella seconda “yod”, la parola” yehi “ritorna al punto originario e forma così un nuovo inizio, dalla cui espansione sorge qualcosa d’altro: la luce”
La luce di genesi è una creazione finita parte di una luce infinita che ha la sua santità, il rapporto tra le due è simile alla distanza che c’è tra il lume dello shabbat e la luce del sole, come è possibile accendere un lume in presenza della luce, ma quando in una stanza buia si accende il lume dello shabbat esso risplende in tutto il suo splendore.
Un commentatore ci fa notare che esiste una differenza tra la “chiamata” relativa alla giorno rispetto a quella della notte” per evocare nella seconda chiamata che si riferisce alla notte è utilizzata il verbo ויקרא “wa-yiqrà” “e evocò” quando invece si riferisce al giorno è utilizzato il verbo קרא “qarà” “chiamò” dove ci sono due lettere in meno, lo Zohar a proposito scrive:”il segreto del nome di Dio di settantadue lettere” .
La luce estratta dalle tenebre assume un significato speciale e diventa una emanazione divina, la parola ebraica אור, “or” “luce, ha lo stesso valore numerico 207 della parola ראז, “raz”, mistero, quando D- o disse “sia luce” , intese il mistero che sta nella Torah. (Midrash- ha-Ne’elam).
Possiamo considerare che le tenebre appartengono alla creazione , ma esse sono state modificate in modo di alternarsi alla luce, come due parti di materia opposte .
Luce e tenebre sono complementari.
Questo viene ricordato anche quando si legge la tefilàh: ”D-o plasma la luce e crea il buio”
Nel primo giorno della creazione la parola luce e scritta cinque volte, come i libri che compongono la Torah.
Questa è la prima delle divisioni e quando D-o crea la luce, nel testo compare l’espressione כי טב “khi tòv”era cosa buona” , l’affermazione divina che suggella questa prima parte della creazione, confermando che questa condizione è definitiva e stabile, in contrapposizione a “tòhu e bòhu”.
“ki tov” nei primi giorni è ripetuta diverse volte, ogni volta essa sta a significare che la sua opera è considerata perfetta .
E. Fromm nel suo libro : “Voi sarete Dei “, fa una osservazione interessante , scrive che queste parole vengono ripetuta ogni volta che viene definita una azione nel suo completamento , ma quando viene creato l’uomo essa non viene riportata, suggerendo che la creazione dell’uomo è transitoria e destinata a evolversi , anticipando la caduta di Adamo.
Secondo la Zohar le tenebre sono state separate dalla luce, (terumah 15), in questo modo fu posta la colonna del centro , rendendo possibile alla materia di recepire lo spirito, affinché ricevesse la forma “a immagine di Dio”
Quindi termina il primo giorno “ Cosi Fu Sera E Fu Mattina, Un Giorno”.
Il testo in ebraico :ויהי ערב ויהי בקר יום אחד , la parola אחד “echàd”, “ uno” non è il numero cardinale “rishòn” ,” il primo”, come è scritto in molte traduzioni.
Il tempo non esisteva, non c’era un primo giorno, si è primi solo se c’è un secondo.
Anche Rashi nel suo commento alla Genesi interpreta il “giorno uno” in un significato costrutto: “Il giorno dell’ UNO” sottolineando che in quel giorno solo
D-o partecipò alla creazione , era il Giorno del Signore.
Sono io il Signore, che ho fatto tutto, che ho spiegato i cieli e da solo ho disteso la terra: chi era con me?(Isaia 44/24).
שלום
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Gianni
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Re: E luce fu

Messaggio da Gianni »

C’è anche da considerare il pensiero ebraico dei tempi. Nella concezione di allora la luce era indipendente dal sole (i fotoni emanati da una fonte di luce sono acquisizione della scienza moderna). Allora si pensava che ci fosse un deposito della luce, come c’era un deposito della pioggia e uno della neve.
La Bibbia non è un libro di scienze. Sbaglia chi vuol far concordare a tutti i costi Bibbia e scienza.
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