Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

animasalvata
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

Messaggio da animasalvata »

Gianni ha scritto: mercoledì 8 dicembre 2021, 18:49 No, non esattamente. Tu continui a ragionare come se Dio fosse chissà dove e noi qui, come se Egli stando chissà dove potesse vedere fin qui.


Però se egli non sta oltre l'universo da dove ci guarda vuol dire allora che sta ovunque. Non vedo altre opzioni logiche. Se si trova ovunque vuol dire che non solo la creazione è in Elohim, ma anche che Elohim si trova nella creazione. Però all'inizio tu avevi detto che questa era una blasfemia.

La creazione esiste in Dio ed Egli non ha bisogno di guardare da lontano.
Tutto è sempre sotto il suo sguardo, compreso quello che per noi è passato, presente e futuro. Per Lui tutto avviene nel suo eterno presente, nel suo tempo fermo ed esterno.

È difficilissimo da capire, te l'ho detto. Occorre entrare in quella che potrebbe chiamarsi filosofia della teologia.
Questo non è difficile da capire. Dico che se la creazione esiste in lui e lui è eterno per definizione allora vuol dire che la creazione esiste nell'eternità. La creazione in tutti i suoi diversi eventi spazio-temporale esiste come un unico universo blocco in lui da sempre. Se egli crea vuol dire che crea da sempre, sta creando e creerà. Dire che la creazione esiste in lui significa dire anche che la creazione in blocco dalla A (genesi) alla Z (fine) è qualcosa di eterno,esistente da sempre in lui.
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Gianni
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

Messaggio da Gianni »

Come detto, è difficilissimo da capire.
animasalvata
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

Messaggio da animasalvata »

Gianni ha scritto: giovedì 9 dicembre 2021, 2:41 Come detto, è difficilissimo da capire.
All'inizio hai detto che Dio non è presente nella creazione ma la creazione è presente in Dio. Tuttavia si dice che in Genesi 28,11 Giacobbe entrò non in un luogo qualsiasi ma entrò nel luogo. Quindi Elohim doveva essere presente anche nella creazione altrimenti Giacobbe non poteva entrare nel luogo.
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Gianni
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

Messaggio da Gianni »

Continui a ragionare in modo materiale, leggendo la Scrittura alla lettera e considerando il Creatore dentro il suo creato.

"[Elia] Andò in una grotta e vi passò la notte. Il Signore gli chiese:
— Che fai qui, Elia?
Elia rispose:
— Signore, Dio dell’universo, sono stato preso da un’ardente passione per te, quando ho visto che gli Israeliti hanno violato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari e hanno ucciso i tuoi profeti. Sono l’unico rimasto, ma cercano di togliermi la vita.
Il Signore rispose a Elia:
— Esci dalla grotta e vieni sulla montagna, alla mia presenza.
Infatti il Signore stava passando. Davanti a lui un vento fortissimo spaccava le montagne e fracassava le rocce, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento venne il terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto venne il fuoco, ma il Signore non era neppure nel fuoco. Dopo il fuoco, Elia udì come un lieve sussurro". - 1Re 19:9-13, TILC.
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

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Gianni ha scritto: giovedì 9 dicembre 2021, 15:55 Continui a ragionare in modo materiale, leggendo la Scrittura alla lettera e considerando il Creatore dentro il suo creato.

"[Elia] Andò in una grotta e vi passò la notte. Il Signore gli chiese:
— Che fai qui, Elia?
Elia rispose:
— Signore, Dio dell’universo, sono stato preso da un’ardente passione per te, quando ho visto che gli Israeliti hanno violato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari e hanno ucciso i tuoi profeti. Sono l’unico rimasto, ma cercano di togliermi la vita.
Il Signore rispose a Elia:
— Esci dalla grotta e vieni sulla montagna, alla mia presenza.
Infatti il Signore stava passando. Davanti a lui un vento fortissimo spaccava le montagne e fracassava le rocce, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento venne il terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto venne il fuoco, ma il Signore non era neppure nel fuoco. Dopo il fuoco, Elia udì come un lieve sussurro". - 1Re 19:9-13, TILC.
Quindi Giacobbe entrò o non entrò nel luogo? (Genesi 28)

Se Elohim non è presente ovunque vuol dire che si trova da qualche parte e nel caso oltre l'universo. Se invece Elohim non ha un luogo fisso di dimora allora vuol dire che è presente ovunque e in tal caso anche nell'universo. Non ci sono altre soluzioni.
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

Messaggio da Matteo »

animasalvata ha scritto: giovedì 9 dicembre 2021, 19:21
Gianni ha scritto: giovedì 9 dicembre 2021, 15:55 Continui a ragionare in modo materiale, leggendo la Scrittura alla lettera e considerando il Creatore dentro il suo creato.

"[Elia] Andò in una grotta e vi passò la notte. Il Signore gli chiese:
— Che fai qui, Elia?
Elia rispose:
— Signore, Dio dell’universo, sono stato preso da un’ardente passione per te, quando ho visto che gli Israeliti hanno violato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari e hanno ucciso i tuoi profeti. Sono l’unico rimasto, ma cercano di togliermi la vita.
Il Signore rispose a Elia:
— Esci dalla grotta e vieni sulla montagna, alla mia presenza.
Infatti il Signore stava passando. Davanti a lui un vento fortissimo spaccava le montagne e fracassava le rocce, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento venne il terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto venne il fuoco, ma il Signore non era neppure nel fuoco. Dopo il fuoco, Elia udì come un lieve sussurro". - 1Re 19:9-13, TILC.
Quindi Giacobbe entrò o non entrò nel luogo? (Genesi 28)

Se Elohim non è presente ovunque vuol dire che si trova da qualche parte e nel caso oltre l'universo. Se invece Elohim non ha un luogo fisso di dimora allora vuol dire che è presente ovunque e in tal caso anche nell'universo. Non ci sono altre soluzioni.
Il fatto è che l’universo è “dentro” Dio e non viceversa (possiamo dire che Dio “ingloba” l’universo). Almeno per come ho capito io. Non vorrei però confondere ancor di più la situazione.

Mi piacerebbe se Gianni spiegasse questo argomento nella maniera più semplice possibile, perché è molto interessante.
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

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Il fatto è che l’universo è “dentro” Dio e non viceversa (possiamo dire che Dio “ingloba” l’universo). Almeno per come ho capito io. Non vorrei però confondere ancor di più la situazione.

Mi piacerebbe se Gianni spiegasse questo argomento nella maniera più semplice possibile, perché è molto interessante.
In tal caso Giacobbe non entrò nel luogo. Inoltre questa visione fa si che Elohim si trova oltre l'universo. E dire che si trova oltre l'universo rispecchia la concezione che hanno i testimoni di Geova e i cattolici.
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Gianni
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

Messaggio da Gianni »

Da dove è venuta la materia di cui è fatto l’universo?

Oggi sappiamo che l’universo è finito. Secondo lo scienziato italiano Zichichi possiamo perfino sapere quanto pesa. Alla domanda su cosa mai ci sia oltre i confini dell’universo la risposta data da Zichichi è: il nulla. Ma non si confonda il nulla con il vuoto (il vuoto è qualcosa e occupa spazio). Il nulla è qualcosa che non conosciamo.

Possiamo fare l’esempio del sogno. Quando si sogna – a parte i rari sogni coscienti – c’è un solo modo di sapere che si tratta di un sogno: svegliarsi. Nel sogno tutto appare assolutamente reale. Ma dove si trova lo spazio del sogno e quanto in esso contenuto? Dove sono gli oggetti e le persone che mentre sogniamo sono per noi del tutto reali? Inoltre, cosa mai c’è oltre lo spazio delimitato del sogno? Quello spazio onirico non è da alcuna parte. Ci appare reale, ma è solo nei nostri pensieri.

Questo esempio forse ci aiuta a comprendere l’universo e quanto in esso accade. È come se fossimo il sogno di Dio (o chissà – se è concessa una battuta – il suo incubo).

È da sciocchi credere che Dio abbia un corpo, per quanto spirituale, e che occupi uno spazio. Rasenta la blasfemia. Dio non è in un universo materiale o spirituale, altrimenti quell’universo sarebbe il contenitore di Dio. Piuttosto, è l’universo che è in Dio. “In lui infatti noi viviamo, ci muoviamo ed esistiamo” (At 17:28, TILC). Non ha senso alcuno tradurre questo passo con “mediante lui” (TNM). Il testo originale greco non lascia dubbi: ἐν αὐτῷ (en autò), “in lui”.

Siamo, per così dire, il sogno di Dio. Ma la materia è reale? Se un mattone ci cade in testa non abbiamo dubbi. Ma qual è l’elemento più piccolo che costituisce quel mattone e noi stessi? Una volta si sarebbe detto l’atomo.

Nella teoria atomica di un tempo l’atomo era ritenuto indivisibile per definizione. Si scoprì poi che l’atono ha una sua struttura interna: è cioè composto da particelle più semplici, che vennero inizialmente dette “particelle subatomiche”. Queste poi vennero chiamate “particelle elementari”. Dopo le scoperte iniziali di elettrone, protone e neutrone, il numero e la tipologia delle particelle elementari crebbero in modo continuo. Si rese necessario dedicare allo studio delle particelle una nuova branca della fisica: la fisica delle particelle. La fisica delle particelle è la branca della fisica che studia i costituenti fondamentali e le interazioni fondamentali della materia.

Alcune delle particelle che venivano considerate elementari si rivelarono a loro volta composte di particelle ancora più elementari.

Va notato che il termine particella non è del tutto adeguato: la meccanica quantistica ha eliminato la distinzione tra particelle e onde che aveva caratterizzato la fisica del 19° secolo. In senso stretto, il termine particella non è del tutto corretto. Gli oggetti studiati dalla fisica delle particelle obbediscono ai principi della meccanica quantistica. Come tali, mostrano una dualità onda-corpuscolo, in base alla quale manifestano comportamenti da particella sotto determinate condizioni sperimentali e comportamenti da onda in altri.

Nella fisica classica, con “materia” genericamente si indica qualsiasi cosa che abbia massa e occupi spazio, escludendo l’energia dovuta al contributo del campo delle forze. Questa definizione non è più adatta per la moderna fisica atomica e subatomica, per la quale lo spazio occupato da un oggetto è prevalentemente vuoto, e l’energia è equivalente alla massa (E=mc²). Si può invece adottare la definizione che la materia è costituita da una certa classe delle più piccole e fondamentali entità fisicamente rilevabili.

In parole povere, andando sempre più nel sottile per scoprire da cosa è composta la materia, ad un certo punto non troviamo più entità con massa e che occupano spazio, ma onde di energia.
Matteo
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

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Mi piacerebbe (e questo l’ho sempre detto) sapere cosa pensano gli ebrei del loro Dio. Chi più di loro può conoscere il Dio d’Israele?
animasalvata
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

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Ma per gli ebrei Elohim è un essere infinito si o no? Se vi è uno spazio dove lui non c'è come fa ad essere infinito?
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