hai deciso di farmi scrivere un libro?? Meno male che avevamo detto il testo. Abbiamo perso gli utenti. chi leggerà questo capitone. Vabè
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Il presupposto da cui parto è da quello a cui sono arrivato, dopo aver considerato tutti gli altri. Mi sono letto gli studi di chiunque, che ho trovato, anche sui libri. Ho scritto che mi va bene qualunque conclusione purchè corrisponda a tutti i fatti, al testo, ai calcoli e soprattutto alla storia.
Come puoi notare, anche con le spiegazioni del rabbino, ci sono termini che possono essere tradotti in diversi modi. Quale prendiamo? Io credo che ci sia un problema di ordine psicologico: da un lato voler dimostrare a tutti i costi che si arriva a Yeshùa. Dall’altra lo si deve escluderlo a tutti i costi. Immagina se le chiese cristiane dovessero spiegare ai loro “discepoli” che hanno sempre sbagliato. Immagina gli studiosi se dovessero riscrivere tutto. A me dispiace ma le cose devono essere riportate senza preconcetti.
I calcoli che propongo io, l ho scritto all’inizio, sono una soluzione. Ci sono diversi rami di studiosi che si scontrano facendo calcoli che portano dove vogliono loro. Bene nessuno mi ha convinto. Quindi ho provato a fare la cosa più logica. Che poi sbaglio io mi sta bene. Ma almeno ho provato a ragionare con la mia testa e non con quella di un religioso o con preconcetti.
Ci sono coloro che i libri dei Maccabei nemmeno li considerano. Quindi qualunque spiegazione diventa un salto nel buio. Altri li considerano ma criticano altre spiegazioni prendendo come riferimento Onia III che non c’entra nulla. Si fanno vari tentativi.
Si parte dal testo, ma se confronti 10 traduzioni ne trovassi una coerente per certi termini. Alcuni forzano il significato. Che il mashach nigid sia un unto capo di un esercito è spiegato dagli stessi termini. Nigid vuol dire capo delle guardie, comandante. Nigid è anche il capo del popolo che verrà. Poi ci sono quei due termini che abbiamo visto che indicano gli abomini nel tempio e l’idolo di Giove. Con i romani anche se hanno messo quadri o altre cose non mi pare che ciò avviene. Il tempio viene protetto fino al 70 quando lo incendiano.
Se nel 66 finiscono i sacrifici quotidiani (le feste grosse continuano) non è quella l’ultima settimana che viene spiegata nella teoria classica. L’evento del 70 viene dopo.
Nel versetto 24, i 70x7 anni finiscono con l’unzione del santo dei santi. Con i romani si arriva alla distruzione completa. Il 70x7 è simbolico nel senso che non individua anni esatti alla perfezione. Se si vuole fare un tentativo andando indietro, arriviamo prima della nascita del nuovo regno Babilonese. Al tempo dell'impero Assiro. I primi deportati della regione infatti vengono portati in Assiria. Quelli del regno del nord (Israele) mentre quelli del regno del Sud (Giuda) vengono deportati dopo da Nabucodonosor.
70 simbolico non vuol dire che indichi un tempo di 3000 anni. Se vuoi fare un calcolo inizia dalla fine. Il santo dei santi viene unto dopo l’esilio quando il tempio viene ricostruito, e poi viene unto nuovamente dopo la profanazione di Antioco IV.
Daniele cita Babilonia, Media, Persia, Grecia e i regni che nascono dalla Grecia. E’ molto preciso sui nomi dei regni: montone due corna = media e persia; capro = Grecia poi si divide e da essi spunta un piccolo corno. Il capitolo 10 anche molto preciso e il 9 ancora di più. Il capitolo 11 ha la scusa che è stato inserito dopo. Il capitolo 12 allude all’era messianica con il risveglio dalla polvere, alla vita eterna *** e gli altri all’eterna infamia.
L’agiografo collega la vittoria sull’antidivino con la nascita del Regno di Giudea, tornata indipendente dopo il 586. Nonostante alcune lotte si ha più o meno un periodo di pace.
Daniele 12
1 «In quel tempo sorgerà Michele, il grande capo, il difensore dei figli del tuo popolo; vi sarà un tempo di angoscia, come non ce ne fu mai da quando sorsero le nazioni fino a quel tempo; e in quel tempo, il tuo popolo sarà salvato; cioè, tutti quelli che saranno trovati iscritti nel libro. 2 Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno; gli uni per la vita eterna, gli altri per la vergogna e per una eterna infamia. 3 I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento e quelli che avranno insegnato a molti la giustizia risplenderanno come le stelle in eterno.
4 Tu, Daniele, tieni nascoste queste parole e sigilla il libro sino al tempo della fine. Molti lo studieranno con cura e la conoscenza aumenterà».
Nota.
Il libro non è ad oggi sigillato. Lo conosceva persino Flavio che descrive le credenze nelle profezie messianiche. Dopo Epifane non era accaduto nulla. Il tempo della resurrezione dei morti e l’era messianica è un concetto antico. Molti studiosi invece affermano che queste idee si svilupparono in quel tempo ma è un concetto a quanto pare errato. Il messia è sempre citato nelle scritture. Qui l’agiografo mette questo evento alla fine di questo periodo per descrivere un ciclo. Se provi a leggere solo i simbolismi allora puoi riproporre questo ciclo anche nel futuro. Una lettura facile può essere questa: i popoli disobbediscono a Dio e dovranno sopportare le desolazioni che loro stessi si sono inflitti, attraverso esseri antidivini. Ma alla fine i giusti avranno la redenzione (risveglio dalla polvere) e gli ingiusti vivranno nell’infamia. Dio alla fine vice. Questo concetto è ancora più chiaro nell’apocalisse di Giovanni. Nei primi versetti potrai leggere che erano cose che dovevano capitare a breve. Ma non è capitato nulla.
In Daniele vediamo una storia passata raccontata in chiave simbolica che porta un messaggio. Non importa la storia in se ma ciò che significa. Quindi per rispondere in maniera positiva, Daniele cronologicamente racconta vicende passate ma simbolicamente si riferisce al futuro specialmente con il capitolo 12.
Geremia profetizza i 70 anni poco prima. Isaia profetizza il messia come popolo di Israele (popolo scelto da Dio), come Servo (Israele) ed anche come uomo (Isaia 53). Ho scritto che il profeta classico come Geremia, Isaia... profetizzano prima che accadono gli eventi. Il profeta classico comunica le parole di Dio al popolo e li avverte su determinati eventi. Le parole sono di ammonimento per la disobbedienze ed anche di speranza per la fine della pena. Ma sono principalmente per “quel popolo” ed anche a volte per il futuro. Ma il profeta classico non mi pare che profetizza con precisione calcoli, eventi tutti a cascata con una precisione millimetrica.
Il profeta apocalittico parla in simbolismi che sono almeno in parte spiegate dall’angelo stesso nella visione. Che ci sia almeno una parte che sia passata è indubbio (secondo me tutta). In Apocalisse chi sono i 7, anzi 8 re che vengono citati? Non sono: Augusto, Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone, Vespasiano, Tito e Domiziano? Tra Claudio e Nerone c’è poi l’anno i cui regnano 3 re.
Nel caso di Daniele chi è che scrive?
Daniele 1:
3 Il re disse ad Aspenaz, capo dei suoi eunuchi, di condurgli dei figli d'Israele, di stirpe reale o di famiglie nobili. 4 Dovevano essere ragazzi senza difetti fisici, di bell'aspetto, dotati di ogni saggezza, istruiti e intelligenti, capaci di stare nel palazzo reale per apprendere la scrittura e la lingua dei Caldei. 5 Il re assegnò loro una razione giornaliera dei cibi della sua tavola e dei vini che egli beveva; e ordinò di istruirli per tre anni dopo i quali sarebbero passati al servizio del re. 6 Tra di loro c'erano dei figli di Giuda: Daniele, Anania, Misael e Azaria;
Daniele scrive che tra i deportati c’era Daniele. Il libro è scritto da un autore ignoto, un' agiografo.
Daniele è il personaggio che viene deportato in Babilonia, citato da Ezechiele. Non importa che il libro non riporti una previsione del futuro per essere ispirato.
Dato che questa cosa ti disturba ti dico che mi va bene anche che sia lo stesso Daniele che fa la previsione. Alla fine il risultato sempre lo stesso deve essere.
Mi sono messo nei panni di uno scrittore che conosce gli eventi e scrive. Il risultato calza a pennello. Uno poi sceglie la spiegazione che vuole.
No è tutto il libro apocalittico. Apokàlypsis vuol dire rivelazione, disvelamento, togliere il velo.. come rivelare un segreto. Non è una creazione del II secolo a.E.V. ma il genere letterario ha origini più antiche. Però in quel periodo si sviluppa maggiormente. Quali sono gli altri profeti da Alessandro in poi?
Ne esistono altri testi apocalittici: L’apocalisse siriaca di Baruc, il quarto libro di Esdra, Enoch ecc..ma questi sono non ispirati. L apocalittica è’ caratterizzata da visioni spiegate da un messaggero al personaggio del racconto che è un profeta. Ci sono simbolismi come bestia, diademi, corna, numeri, eventi cosmici, catastrofi ecc.. Ti riporto una definizione:
La "letteratura apocalittica" si presenta come un tentativo di esplorare la " parola" biblica (cioè la " promessa " divina ") per espanderla nel tempo della storia e rappresentarne gli scenari conseguenti.
Il fatto che sia espressa in simbolismi non ha tempo. La rivisitazione della storia accaduta in chiave profetica può essere ricollegata in ogni tempo quando accadono determinati eventi. Serve anche per dare speranza e mostrare come Dio nella storia ha agito dopo le desolazioni di re antidivini ( esempio i racconti di Daniele).
Si presenta un dualismo: bene e male. Questa letteratura serviva a dare speranza a coloro che vivevano in cattività enfatizzando un futuro dove Dio ha la meglio sul male.
La vita è una ruota che gira e la storia ciclicamente si ripete. Quindi l'apocalittica non esclude affatto la previsione sul futuro. Uno scritto apocalittico post-eventum può parlare contemporaneamente di due eventi, uno presente che è un precursore dell'evento futuro. Cosi per esempio il capitolo 11 che dettaglia le vicende dei regni ellenistici. Quelle vicende sono eventi che prefigurano altri eventi. Il conflitto tra il re del nord (Siria) e il re del sud (Egitto) non è finito nel 164ac con la morte di Antioco IV ma continua sotto altre forme fino al tempo della resurrezione (Daniele 12).
Bravissimo. Sono giorni che cerco di spiegare questo. Sto dicendo che cronologicamente gli eventi sono quelli. Mentre grazie ai simbolismi nella storia futura possono capitare cicli simili e, aggiungo io, secondo me, fino ad un culmine. Mentre nel capitolo 12 l’agiografo parla della fine di quel tempo, in realtà non è avvenuta la resurrezione dei morti ma semplicemente un risveglio. Coloro che si sono piegati al dittatore per fare sacrifici pagani, alla fine di tutto, si sono andati a nascondere appunto nell’infamia. Mentre chi ha resistito ha vissuto nella gloria.
Questa situazione però prefigura ciò che un giorno invece sarà un culmine, cioè la vera resurrezione e l’era messianica. In apocalisse l’era messianica è simboleggiata dal millennio. Che è sempre un periodo definito. Poi la lotta finale e la Gerusalemme celeste.
Così secondo me va letto il libro apocalittico. Ma al momento ci stiamo occupando della costruzione storica e cronologica.
La Media e la Persia sono due regni a se, che poi uniscono. Infatti abbiamo la linea dei Medi e la Media dei Persiani. Al tempo della liberazione da Babilonia abbiamo Dario il Medo sopra ai caldei, e Ciro sui persiani. Non deve sorprendere se nella statua si rappresenti il busto la media ed il ventre la persia. Ciò non esclude che siano uniti. In ogni caso questa classificazione è fatta da diversi studiosi. Se l’opera è post eventum, l’autore conoscendo gli scritti di Erotodo, riporta questo. Erotodo poi riporta la storia vicino a lui. Quindi al tempo di Daniele era così. Il sogno della statua viene fatto al tempo di Nabucodonosor nei primi anni del suo regno. Quando invece ha la visione al capitolo 9 è al primo anno di Ciro. Momento in cui la Media è sottomessa alla Persia. Ma prima due regni separati erano. Al capitolo 2 sono descritti i regni dopo nabucodonosor, perché il re babilonese chiede che fine fsrà il suo regno.
Che Roma nn è contemplata non è scritto da nessuna parte. Ma non la riporta il libro di Daniele. Il libro cita: Babilonia, Media, Persia, Grecia ed accenna alla divisione della Grecia. Poi parla del piccolo corno e della fine di questo re. Dov’è Roma? Il futuro? Qui vale ciò che ho scritto prima.
Del capitolo 12 l’ho spiegato. Sono d’accordo con te. La storia è ciclica. Non sto dicendo che Daniele è un’opera che descrive il passato e basta. L’autore, anche se fosse post eventum, non credo sprechi materiale per scrivere solo per mettere in circolo un’opera. Lo fa per un motivo valido. Lo fa per il popolo, per comunicare un messaggio che vale sempre (vedi spiegazione sopra).
Ho scritto:
Il profeta apocalittico non profetizza ma comunica un messaggio. Un ciclo fatto di persecuzioni e tormenti ma alla fine vince la giustizia divina.
Tu dici non è così. E’ proprio così. Leggi un po' di studi sulla letteratura apocalittica.
Secondo te perchè gli ebrei del I secolo credevano che Daniele profetizzò la distruzione della città e del tempio sotto i romani?
Per i motivi che ti ho citato sopra.
Per Giuseppe Flavio:
La logica dice che a parità di condizione è piu attendibile la fonte piu vicina temporalmente.
Non si tratta di attendibilità. Flavio riporta le credenze nell’era messianica che avevano i seguaci di Yeshùa. Furono loro nel I secolo a portare avanti questa letteratura per via delle visioni messianiche. In un tempo di sofferenza con alle porte una nuova guerra. I rabbini non vedevano di buon occhio questi scritti.
Flavio è attendibile perché narra gli eventi. Le credenze. I giudei che avevano queste credenze sono attendibili certo. Speravano che nel loro prossimo futuro potevano godere della pace ed aspettavano l’era della giustizia divina. Anche l’apocalisse di Giovanni è improntata così. Ma come ti ho già scritto, nei primi versetti dice :
1:1 Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono avvenire tra breve, e che egli ha fatto conoscere mandando il suo angelo al suo servo Giovanni
Non mi pare che le cose siano capitate a breve, allo stesso modo nel capitolo 9:24 non è arrivata la giustizia eterna insieme all’unzione del santo dei santi.
tutti gli altri libri che mi citi vanno visti uno per uno. Altrimenti facciamo un calderone. Come potrai notare non ci sono previsioni dettagliate ..dettagliate, come in Daniele, per millenni più avanti. Ora te la faccio io una domanda. Che senso ha che Daniele fa una profezia al tempo di Ciro quando si sta per tornare dall’esilio, che vale per 490 anni dopo e per 3000 anni dopo?
La spiegazione è semplicemente la doppia lettura. Una è cronologica di una storia imminente, l’altra è simbolica che si può applicare nell’era futura.
Per le 3 corne che si diveltono ti ho consigliato di studiare cosa accade in quei secoli. Non so tutto a memoria. Ma che sia Antioco il piccolo corno lo si capisce anche perché è descritto così nel capitolo 8. Ogni capitolo va trattato a parte. Ti sei accorto che alcuni passi del capitolo 8 corrispondono a maccabei? Chi non considera Maccabei secondo me nel cercare di interpretare fa un salto nel vuoto. Ora se ci sono similitudini tra qualche passo di Maccabei e qualche passo di Daniele non ti viene da pensare ad uno scrittore che conosce certe cose?
Il mio ragionamento te l ho spiegato. Mi sono messo in tutte le posizioni. Ho considerato tutti gli studi. Gli studi di Gianni li ho letti tutti. Ovviamente quello su Daniele 9 non lo condivido.
Ok anche io ti mostro i calcoli:
versetto 24)
70x7 = 490 anni simbolici. L’evento finale è l’unzione del santo dei santi. Non quello decritto in Esdra ma il successivo. Nel 165/4. Dopo non avviene più alcuna unzione materialmente.
Versetto 24) L’uscita della parola (Davar)… 7 e 62 settimane (distinte).
La parola descritta nel libro (Geremia 30) e fatta conoscere con le lettere inviate a Gerusalemme nell’anno in cui Ioiachin (Ieconia) viene deportato. La seconda deportazione nel 598/7. La prima con i nobili ecc. tra cui Daniele, era stata 8 anni prima.
Fino ad un unto ci saranno 7x7=49 anni e 62x7=434 anni.
dal 598 al titolo di Re di Persia (Elezione, unzione) di Ciro ci sono 49 anni circa. Il 7 è simbolico e moltiplicato per 7 non può dare la data perfetta corrispondente.
Ciro è considerato consacrato /unto in Isaia 45. Inoltre il termine è mashach nigid e nigid è il capo delle guardie, capo dell’esercito.
Stessa cosa il 62.
Dal 598/7 al 165/4 passano circa 433 anni. Qual è quel numero che moltiplicato per 7 fa 433? È 61,8 ..devo prendere il numero intero 62.
Se considero il 598 ed il 164 allora ci sono 434 anni esatti.
Dopo 434 anni troviamo un altro unto. Figlio di un sommo sacerdote. Perché unto? Guida il suo esercito di ribelli per riconquistare il tempio e abbattere il desolatore.
un unto può essere anche un re straniero, un re di giuda, un sacerdote, un individuo unto (spiega il rabbino perché fa riferimenti a versetti)
Quindi Daniele non solo profetizza eventi con sequenze di re perfette, cita anche il nome dei regni futuri come la grecia che poi si divide e da cui esce un piccolo corno, ma indovina esattamente gli anni che sono il risultato di una moltiplicazione.
Faccio questa osservazione perché non mi risulta che profeti del passato abbiamo profetizzato in questo modo, con decine di avvenimenti e calcoli esatti avveratisi ad arte.
durante questi 434 anni sono state riedificate anche piazza e mura. Con Neemia.
26) dopo le 62 settimane , cioè dopo i 434 anni, un unto sarà tagliato fuori (traduce il rabbino), e non sarà più.
Qui Besàseà traduce mashach stipulerà e non ha.
Il rabbino spiega:
a) (kares ~ כרת) significa morte per un trasgressore che interrompe la loro relazione con Dio
b) (V'ayn Lo ~ לו ואין) significa "non ci sarà più" non "non per se stesso";
In questo caso Menelao (vedi maccabei) muore esattamente dopo i 434 anni… al tempo del successore di Antioco Epifane, cioè Antioco Eupàtore. deve scappare perché ha tradito il suo popolo mettendosi in combutta con l’oppressore. Maccabei narra che non troverà nemmeno terra di seportura.
Poi il comandante di un popolo che verrà porterà in rovina la città ed il santuario. Le traduioni riportno “distruggerà”. Il termine in altri passi è tradotto con “rovinare” ed in altri anche con distruggere. Ma qui occorre anche conoscere la lingua. Tuttavia questo Re che viene per distruggere /rovinare poi mette nel tempio (non distrutto) un idolo e fa sacrifici (passi successivi)
27) l’unto farà un patto con molti per una settimana ed a metà settimana farà cessare offerta ed oblazione.
Menelao Fratello di Giasone ed Onia, dopo 3 anni scavalca il fratello e acquista il sommo sacerdozio facendo accordi con Antioco e le sue truppe. Partecipa al programma politico del dittatore. Interrompe i sacrifici dei giudei ed instaura quelli pagani.
Sull’ala del tempio vengono sacrificati maiali. Viene messa una statua pagana (a Zeus). Poi Antioco muore.
il tempio viene riconsacrato.
fFine.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB