Stella, io ho una vicina parente gravemente ammalata. È stata in coma mesi e mesi, in bilico tra la vita, la morte e lo stato vegetativo. Ho pregato, e Dio mi ha ascoltato. Lei ora sta guarendo. Forse sarebbe guarita lo stesso? Non so, forse si, forse no. Ma la cosa fondamentale è che non ho mai pregato con il desiderio che Dio mi ascoltasse, ma mi sono rimesso alla Sua volontà. Se non mi avesse esaudito, non avrei pensato che non mi avesse ascoltato, ma solo che la Sua volontà era diversa dalla mia. E la Sua volontà è sempre giusta, invece la nostra può essere sbagliata.
“«Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?»” — Gb 2:10
Questo non significa che Dio fa il male, ma che dobbiamo accettare anche ciò che è male ai nostri occhi. Ma i nostri occhi non vedono molto lontano... Ciò che noi vediamo come negativo può essere invece giusto, perché la nostra capacità di giudizio è limitata. Abbiamo solo una certezza: che Dio è giusto. E dobbiamo pregare tenendo sempre bene a mente questa cosa.
Rammenta come pregarono Gesù e il lebbroso:
“Padre mio,
se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma
come tu vuoi.” — Mt 26:39
“Signore,
se vuoi, tu puoi purificarmi.” — Mt 8:2
E ricorda come il centurione pregò Gesù di aiutare il suo servo: “di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito”; e Gesù, dopo queste parole, disse a chi lo seguiva: “Io vi dico in verità che in nessuno, in Israele, ho trovato una fede così grande!” (Mt 8:8,10). Nella preghiera dobbiamo rimetterci alla volontà di Dio, perché ciò che vogliamo noi Dio lo conosce già; siamo noi a non sapere cosa vuole Dio.