Re: Riflessioni Bibliche
Inviato: giovedì 17 giugno 2021, 23:01
Ciao Tiger posso farti uno domanda?
Tu come ti spieghi che il migliore uomo che si possa immaginare (dico cosi perche' tu identifichi Jeshua come il "messia") provenga dal popolo peggiore che si possa immaginare (dico cosi' perche hai con vigore denunciato l'immoralita' presente nella sua letteratura e anche la poca intelligenza nell'aver creato una rete di precetti in cui e' rimasto intrappolato).
Te lo chiedo perche' a me viene spontaneo essere grato al popolo ebraico per avere dato Gesu' al mondo.
La ricchezza e la bellezza della sua umanita' deve per forza di cose derivare anche dalla sua ebraicita' altrimenti saremo costretti a pensarlo solo come un essere sovrumano.
Anche io leggendo l'Antico Testamento trovo cose che non mi vanno tanto a genio, ma non vedo un problema nel punto geografico di provenienza di quell'umanita' che l'ha scritto, ma nella distanza temporale che ha con noi lettori del XXI secolo e nei problemi sociopolitici che si e' trovto ad affrontare.
Stiamo parlando di un piccolo popolo , che ha sempre subito le angherie dei popoli circostanti e visto costantemente minacciata la propria possibilita' di autoderminazione nonche' di sopravvivenza.
Penso che se una certa dose di riserbo e diffedenza verso lo straniero si sia' riversata nella sua letteratura sia piu' che giustificabile.
Pensa al razzismo di cui e' ammalata ancora tanta gente dei nostri giorni e nella nostra societa' occidentale.
Non e' cento volte piu' ingiustificabile?
Tu come ti spieghi che il migliore uomo che si possa immaginare (dico cosi perche' tu identifichi Jeshua come il "messia") provenga dal popolo peggiore che si possa immaginare (dico cosi' perche hai con vigore denunciato l'immoralita' presente nella sua letteratura e anche la poca intelligenza nell'aver creato una rete di precetti in cui e' rimasto intrappolato).
Te lo chiedo perche' a me viene spontaneo essere grato al popolo ebraico per avere dato Gesu' al mondo.
La ricchezza e la bellezza della sua umanita' deve per forza di cose derivare anche dalla sua ebraicita' altrimenti saremo costretti a pensarlo solo come un essere sovrumano.
Anche io leggendo l'Antico Testamento trovo cose che non mi vanno tanto a genio, ma non vedo un problema nel punto geografico di provenienza di quell'umanita' che l'ha scritto, ma nella distanza temporale che ha con noi lettori del XXI secolo e nei problemi sociopolitici che si e' trovto ad affrontare.
Stiamo parlando di un piccolo popolo , che ha sempre subito le angherie dei popoli circostanti e visto costantemente minacciata la propria possibilita' di autoderminazione nonche' di sopravvivenza.
Penso che se una certa dose di riserbo e diffedenza verso lo straniero si sia' riversata nella sua letteratura sia piu' che giustificabile.
Pensa al razzismo di cui e' ammalata ancora tanta gente dei nostri giorni e nella nostra societa' occidentale.
Non e' cento volte piu' ingiustificabile?