La parusia secondo i tdG
Inviato: domenica 18 aprile 2021, 11:25
Ciao Gianni, un cavallo di battaglia dei tdG per dimostrare che la parusia non è un semplice arrivo o venuta ma un periodo che si protrae nel tempo è Luca 17:26. Ecco la loro interpretazione:
" giorni di Noè Nella Bibbia l’espressione “giorno di”, o “giorni di”, è a volte usata in riferimento al periodo di tempo in cui visse una certa persona (Isa 1:1; Ger 1:2, 3; Lu 17:28). Qui i “giorni di Noè” sono paragonati ai giorni del Figlio dell’uomo. In un’affermazione simile presente in Mt 24:37 è usata l’espressione “presenza del Figlio dell’uomo”. Gesù comunque, anche se mostra che i suoi “giorni” (o “presenza”) avrebbero raggiunto un punto culminante, non limita il paragone all’evento culminante dei giorni di Noè, la venuta del diluvio. Visto che i “giorni di Noè” si protrassero per un periodo di anni, ci sono valide ragioni per concludere che anche i predetti “giorni [o “presenza”] del Figlio dell’uomo” si sarebbero protratti per un periodo di anni e sarebbero culminati con la distruzione di coloro che non avrebbero agito per avere la salvezza".
Mi sembra che questa analogia tra i "giorni di Noè" e i "giorni del Figlio dell'uomo" sembra funzionare bene, almeno apparentemente.
Secondo te come si può smontare questo loro ragionamento fatto esclusivamente su questo versetto?
" giorni di Noè Nella Bibbia l’espressione “giorno di”, o “giorni di”, è a volte usata in riferimento al periodo di tempo in cui visse una certa persona (Isa 1:1; Ger 1:2, 3; Lu 17:28). Qui i “giorni di Noè” sono paragonati ai giorni del Figlio dell’uomo. In un’affermazione simile presente in Mt 24:37 è usata l’espressione “presenza del Figlio dell’uomo”. Gesù comunque, anche se mostra che i suoi “giorni” (o “presenza”) avrebbero raggiunto un punto culminante, non limita il paragone all’evento culminante dei giorni di Noè, la venuta del diluvio. Visto che i “giorni di Noè” si protrassero per un periodo di anni, ci sono valide ragioni per concludere che anche i predetti “giorni [o “presenza”] del Figlio dell’uomo” si sarebbero protratti per un periodo di anni e sarebbero culminati con la distruzione di coloro che non avrebbero agito per avere la salvezza".
Mi sembra che questa analogia tra i "giorni di Noè" e i "giorni del Figlio dell'uomo" sembra funzionare bene, almeno apparentemente.
Secondo te come si può smontare questo loro ragionamento fatto esclusivamente su questo versetto?