Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

stella
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da stella »

Buon giorno ...
Scusatemi ,ma state facendo una confusione ....che è difficile seguirvi ,specialmente per le persone come me....
Che lo spirito di Dio trasporto Gesù nel deserto affinché fosse tentato credo sia così ,ma non si discuteva piuttosto chi era chi è satana?
Il fatto che Cristo figlio di Dio fosse trasportato nel deserto per essere tentato ed il perché ...dovrebbe essere uno studio a parte ....li c'è un motivo ...( magari bisognerebbe analizzare come si presentò il Ha -Satan a Gesù ...in spirito in persona ...e poi con chi dialogo Gesù perché rispose sempre citando la parola di Dio ...con lo spirito oppure con qualcuno qualcosa di reale? ....
Lo so sono sempre quella di cervice dura e non ci arrivo così subito ,,,ma dietro le quinte vi leggono anche chi non è istruito come me ...
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Stella ha ragione, dobbiamo tornare sui binari giusti. Lo scopo di questo post è quello di confrontare il satan della Scrittura Ebraica con quello della Scrittura Greca ed esaminare analogie e differenze. Non vorrei finire in infinite disquisizioni di stampo teologico, ma solo identificare bene questa figura, affinché tutti possiamo trarre conclusioni. Quindi, cerco di riassumere brevemente il nostro discorso fino ad ora, escludendo le disquisizioni, pur interessanti, che potranno essere riprese in seguito.

Nel mio post iniziale ho sintetizzato i punti della Scrittura Ebraica in cui compare il termine satan, che non è mai un nome proprio ma sempre un nome comune e significa "avversario", "oppositore". Solo in tardo periodo biblico, in Zaccaria 3 e nel libro di Giobbe, è applicato all'accusatore della corte celeste, che certamente trattasi di un angelo; ma anche in questo senso, satana non è un dèmone malvagio, né satana si oppone a Dio, anzi agisce unicamente previa Sua approvazione (cfr. Gb 1-2). Dal Libro di Giobbe risulta evidente come questo angelo accusatore faccia parte della corte angelica, non demonica. 

É utile precisare come sia importante, a questo punto, non confondere gli angeli con i dèmoni, e non mescolare angeologia con demonologia. I demoni nella cultura ebraica compaiono specialmente in seguito all'esilio babilonese e costituiscono argomento a parte, che deve essere trattato separatamente. Per adesso, continuiamo a concentrarci su satana.

Anche la Jewish Encyclopedia ribadisce la conformità del ruolo di satana alla volontà del Creatore: “Risulta evidente dal pròlogo [del Libro di Giobbe] che Satana non ha potere di azione indipendente, ma necessita del permesso di Dio, a cui non puó trasgredire. Non può essere considerato, per questo, come un avversario di Dio.” E in Is 45:7 leggiamo: “Io formo la luce, creo le tenebre, do il benessere, creo l'avversità; io, il Signore, sono colui che fa tutte queste cose.” Tutto avviene per volontà di Dio, ogni cosa è sotto il Suo controllo; pensare che un angelo possa ribellarsi e opporsi a Dio e agire indipendentemente da Lui è non solo contrario alla Scrittura, ma anche sciocco.

Esiste un'altra interpretazione del satana: esso rappresenta, figurativamente la tendenza cattiva dell'uomo (yetzer hará), alla quale si oppone la tendenza buona (yetzer hatov). Queste due tendenze co-esistono e mantengono l'equilibrio dell'essere umano. Il satan dell'eden è la coscienza primitiva e istintiva dell'essere umano di fare ciò che vuole e che gli reca piacere ("La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza" — Gn 3:6), anche a costo di violare le regole. A quel punto entra in gioco la scelta, e l'uomo può decidere di seguire quella pulsione o dominarla (dal forum di consulenza ebraica).

Il termine "angelo" è la traduzione in italiano dal greco che a sua volta traduce l'ebraico "malach", che significa messaggero. Il malach, nella Scrittura Ebraica, può essere un essere umano, un messaggero, un inviato, un emissario oppure una volontà divina o manifestazione che deve portare a termine un'azione o manifestare la presenza di Dio e che poi scompare dopo aver compiuta la missione. In At 7:30 leggiamo: “Trascorsi quarant'anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma di un pruno ardente”; e in Es 24:17 si legge che “Ai figli d'Israele la gloria del Signore appariva come un fuoco divorante sulla cima del monte”. La presenza di Dio sul monte è rappresentata e manifestata da un malach, un angelo. In nessun punto la Scrittura Ebraica narra di una ribellione angelica; il concetto che un angelo possa ribellarsi sarebbe come pensare che la volontà di Dio possa ribellarsi alla sua origine.

I versetti delle Scritture Greche finora citati e discussi sono i seguenti:

Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. — Mt 4:1

Gesù, pieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano, e fu condotto dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, dove era tentato dal diavolo. — Lc 4:1

Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto; 13 e nel deserto rimase per quaranta giorni, tentato da Satana. — Mc 1:12

Allora gli fu presentato un indemoniato, cieco e muto; ed egli lo guarì, in modo che il muto parlava e vedeva. E tutta la folla stupiva e diceva: «Non è questi il Figlio di Davide?» Ma i farisei, udendo ciò, dissero: «Costui non scaccia i demòni se non per l'aiuto di Belzebù, principe dei demòni». Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina; e ogni città o casa divisa contro se stessa non potrà reggere. Se Satana scaccia Satana, egli è diviso contro se stesso; come dunque potrà sussistere il suo regno? — Mt 12:22-26

Abbiamo anche esaminato 2Pt 2:4 e Gda 1:6, in cui gli agiografi attingono dalla letteratura apocrifa, e che quindi non possono essere presi in considerazione in questa analisi, poiché la Scrittura non narra degli eventi descritti da Pietro e Giuda. Poi ci siamo persi in bellissime ed interessantissime disquisizioni. :-)

Altro ed ultimo versetto analizzato è Mt 25:41: “Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli!”

Propongo di ripartire da quest'ultimo versetto, su cui attendo le vstre impressioni. La mia analisi:

https://www.biblistica.eu/phpbb/viewtopi ... =60#p32741" onclick="window.open(this.href);return false;
stella
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da stella »

Antonio non credo che vado off. topic ... ..lo scopo era analizzare lorigine del HA- SATAN ;)
Bene molti vedono il HA - SATAN . come reale in alcuni versi dell' A. T. come ad esempio Giudici cap 9;23 ..1 SAM cap .18;9-10...1 sam cap 16 .. 1 re cap 22; 22-24 .ecc..ecc.. non so se gia esaminati .comunque non si parla di un corpo fisico...( anche se la chiesa nel passato lo ha raffigurato con corpo )) ma di uno spirito con attribbuti ...

poi volendo si possono analizzare versetti del N. T. ma restiamo qui ..
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marco
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da marco »

bgaluppi ha scritto: Abbiamo anche esaminato 2Pt 2:4 e Gda 1:6, in cui gli agiografi attingono dalla letteratura apocrifa, e che quindi non possono essere presi in considerazione in questa analisi, poiché la Scrittura non narra degli eventi descritti da Pietro e Giuda.
Scusami, ma Pietro e Giuda, scrissero su Topolino?
Veramente non riesco a capirti. Come fai a dire che la Scrittura non parla degli eventi narrati da Pietro e Giuda, quando loro sono Scrittura; anzi molto di più del VT, perché queste persone hanno visto e sentito Yeshùa, e sono ripiene di Spirito Santo.
Pietro e Giuda erano in stretto contatto con Yeshùa, possibile che non gli posero mai delle domande su Satana e i suoi demoni?
Per citarli in questo modo nelle loro lettere, significa che sentirono da Yeshùa una verità, che poi riportano, per nostra conoscenza, sulle lettere, prendendo a modello la letteratura apocrifa, molto conosciuta.
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Volevo trattare questo versetto in coda, ma visto che non si riesce a restare sul binario intrapreso lo tratterò adesso.

Marco, ciò che dici è sacrosanto, ma noi non possiamo basarci su "quello che Yeshua potrebbe aver detto agli apostoli", ma su quello che dice la Scrittura. Il problema è che il libro apocrifo di Enoch riferisce esattamente ciò di cui parla Gn 6:2; abbiamo trattato la questione, e siamo giunti alla conlusione parziale che quel versetto potrebbe riferirsi ai primi discendenti di Adamo. È anche vero che in Gb 1:6 non è possibile interpretare i "figli di Dio" come uomini, che si radunano davanti a Dio, infatti trattasi della corte angelica. Possiamo, dunque, mettere la mano sul fuoco sul fatto che Gn 6:2 non si riferisca, di fatto, a degli angeli?

Molti commentatori accettano questa esegesi; molti altri la rifiutano, poiché rifiutano anche la lezione secondo la quale esisterebbero degli esseri spirituali oltre a Dio. Ma Dio non è "un essere", è "l'Essere", e gli angeli non sarebbero altro che creature.

Ora, abbiamo due questioni da analizzare: la prima è il dato di fatto che 2Pt 2:4 e Gda 1:6 non parlano della ribellione di satana e altri angeli, ma solo di un peccato che alcuni angeli in genere avrebbero commesso, per il quale sarebbero stati confinati in antri tenebrosi; inoltre, in tutta la Sacra Scrittura non esiste traccia della presunta ribellione di satana (e quindi c'è da chiedersi da dove origini tale ipotesi). La seconda questione è che Gn 6:2 parla di "figli di Dio" (בני האלהים come in Gb 1:6) che si uniscono agli uomini dando origine ad un periodo di grande corruzione del genere umano, e la stessa cosa è narrata nel libro apocrifo di Enoch.

Abbiamo, dunque, un apocrifo che conferma che degli angeli si unirono in atto abominevole agli uomini e il Libro di Genesi che dice che i "figli di Dio" fecero la stessa cosa. Personalmente, propendo per considerare la possibilità che fossero effettivamente creature spirituali ad unirsi agli uomini, incorrendo nel peccato ("persero la dignità", Gda 1:6) per il quale sarebbero stati confinati fino al giudizio, di cui ci narra 2Pt 2:4. Nessuna ribellione di un presunto angelo di nome "Satana". Da dove salta fuori, dunque, questa ribellione di satana?

“Il Signore disse a Raphael [...] cura la Terra che gli angeli hanno corrotto [...] E il Signore disse a Michael: 'Va', e imprigiona Semjaza e i suoi associati che si sono uniti con le donne, così da essersi contaminati... legali velocemente e cacciali per settanta generazioni nelle valli della terra, fino al giorno della loro sentenza, finché il giudizio che è per i secoli dei secoli si sia consumato. In quei giorni saranno gettati nell'abisso di fuoco, nel tormento e nella prigione in cui dovranno essere confinati per sempre.” — Enoch 10:4,6-7,9,11-14
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Stella, non dicevo che tu vai OT ma che ci stavamo andando noi... Io e Marco. Comunque, i versetti da te citati sono interessanti e li esamineremo. Non mi pare che presentino evidenza per l'esistenza reale di "spiriti", ma li vedremo in modo piú approfondito, sperando che Noiman ci dia una mano.
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Cara Stella, inizio ad esaminare i versetti da te proposti.

In 1Sam 18:10 troviamo la parola  רוּחַ, ruach. Non sto a dilungarmi sul ruach, anche perché gli studi di Gianni sono più che esaustivi a riguardo; comunque, a mio parere, il termine sarebbe da intendersi in questo caso nel senso di disposizione d'animo. Ecco come sarebbe il senso della traduzione: “Il giorno dopo, per volontà di Dio, Saul fu preso da una cattiva disposizione d'animo”. Anche se si parlasse di uno spirito nel senso di un essere privo di corpo, questo sarebbe comunque mandato da Dio e non agirebbe di sua volontà; sarebbe Dio, dunque, a consentire a questo spirito cattivo di influenzare Saul. A me pare che questi "spiriti" siano manifestazioni della volontà di Dio.

Giudici 9:23 presenta lo stesso termine, ruach: “Poi Dio mandò un cattivo spirito fra Abimelec e i Sichemiti”. È ovvio che Dio non mandò un demonio o uno spirito maligno tra quegli uomini, ma li mise in disposizione d'animo avversa, e i vv. successivi spiegano perché Dio volle che andasse cosí. 

La cosa interessante è che ambedue questi versetti mostrano come niente avvenga se non per volontà di Dio. E tutto ciò, di nuovo, conferma Is 45:7. In che senso "Dio crea tenebre e avversità"? Non certamente perché vuole il male dell'uomo. Molto spesso siamo noi a valutare certi eventi come "male", utilizzando i nostri limitati parametri di giudizio. Ci accade una cosa che ci sembra cattiva inizialmente, e ci lamentiamo; poi, dopo un po' di tempo, scopriamo che quell'evento, che sembrava negativo, in realtà ha prodotto frutti positivi. Conosci il proverbio “non tutto il male vien per nuocere”? La questione è molto sottile. ;)
stella
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da stella »

...si certo la questione è molto sottile Antonio ...
Oggi leggero meglio lil tuo studio...ora non mi concentro molto ... :-( i postumi si sentono :-\
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AKRAGAS
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da AKRAGAS »

Ciao,Antonio.
Ho letto il proseguimento della discussione e non avrei altro da aggiungere rispetto a quello che tu hai già egregiamente esposto.
Se hai altro da evidenziare io sono disponibile fin dove le mie limitate conoscenze possono arrivare.

Ti chiedo solo un favore: quando avrai terminato lo studio sull'argomento in questione mi piacerebbe averne una copia redatta con ordine.
Grazie.
Ciao
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Certo Akra, anche se non sono sicuro al 100% delle mie considerazioni... :-)
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