Non commettere adulterio

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Gianni
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Re: Non commettere adulterio

Messaggio da Gianni »

Caro Salvatore, lascia stare le traduzioni o, perlomeno, avvalorale solo se sono conformi al testo ebraico. Riguardo a TNM, è vero che inserisce di suo “deve”, ma fa parte del suo linguaggio duro per esprimere la norma biblica. Prendi come esempio il v. 5, sempre in Dt 24: “Nel caso che un uomo prenda una nuova moglie, non deve andare alle armi” (TNM). Nota anche qui il “deve”. NR traduce: “Un uomo sposato da poco non andrà alla guerra”. Il testo ebraico ha letteralmente: “Quando [כִּי (ky)] prende un uomo donna da poco non uscirà nella schiera”. Lungi da me difendere TNM, che giudico arida e dura, e che mantiene perfino il letterale khadashàh (חֲדָשָׁה), “nuova”, applicato a donna, ma per il resto è certamente meglio (o meno peggio) di NR.
Tu dici che il verso 2 non può essere isolato dai versi 3 e 4. Attento però tu a non isolarlo dal v. 1. Per essere precisi, il v. 3 prospetta una nuova situazione. Il 2 afferma: “[Lei] uscirà da casa di lui e andrà e sarà di un uomo altro”. Il v. 3 afferma: “Odierà lei l’uomo altro e ...”. Detto con linguaggio fresco e in italiano corrente: “[1] Può succedere che un uomo sposa una donna, vive con lei, ma dopo un po’ trova nella moglie qualcosa di sconveniente, e questa non gli piace più. Allora il marito scrive una dichiarazione di divorzio, la consegna alla donna e la manda via. [2] Dopo averlo lasciato, la donna si sposa con un altro. [3] Se il secondo marito non l'ama più, le scrive una dichiarazione di divorzio, gliela consegna e la manda via, oppure se questo secondo marito che l'aveva sposata muore, [4] il primo uomo, che l'aveva mandata via, non può riprenderla come moglie, perché essa è diventata impura per lui. Se la riprende, si tratta di una cosa vergognosa per il Signore. Non dovete contaminare con un simile peccato la terra che il Signore, vostro Dio, sta per darvi in proprietà” (TILC). Tra il “deve” e il ‘può succedere’ c’è l’ebraico che pragmaticamente dice “quando”.
Tu dici che “abbiamo dunque due insegnamenti e riguardano entrambi ciò che può fare e ciò che non può fare il primo marito con sua moglie”. Vero, ma non è affatto incidentale che sia menzionato ciò che la moglie ripudiata fa. Infatti, fa parte delle conseguenze dell’azione capricciosa del marito. Dici poi che il fatto che lei si risposi non è né approvato né condannato “perché non è questo lo scopo dei versi che stiamo esaminando”. Concordo. Vi è tuttavia la descrizione di ciò che lei fa, e ciò è presentato come dato di fatto, senza giudicarlo, certamente senza condannarlo.
Ora riprendo la questione che ti preme tanto e che esponi così: “Non mi basta un ‘se la donna si risposa’ (o frasi simili), voglio la prova, non che lo faccia, ma che le sia lecito farlo”. Anzi, per essere più precisi, la avevi esposta così: “Non potrò mai ammettere la possibilità che la moglie giustamente ripudiata si risposi se non mi viene dimostrato chiaramente con le Scritture che esiste questa possibilità. Non mi basta un ‘se la donna si risposa’ (o frasi simili), voglio la prova, non che lo faccia, ma che le sia lecito farlo”. Ho tralasciato le tue evidenziazioni (corsivo, grassetto e sottolineatura), e ora ti spiegherò perché. Era proprio questo il punto in cui ci eravamo fermati e da cui ripartire. Stiamo quindi parlando di una “moglie giustamente ripudiata” ovvero di una moglie colpevole da cui il marito divorzia per fornicazione (di lei, ovviamente).
La tua è una domanda assurda, perché la Bibbia si preoccupa di regolare la vita dei credenti fedeli, non di chi abbandona la pratica della fede. La tua domanda è ancora più assurda perché tu pretendi che Bibbia dica all’infedele cosa può o non può fare. Una persona infedele che pecca gravemente si esclude da sé dal popolo di Dio. A quel punto è abbandonata a se stessa. La Bibbia non ha più niente da dirle, se non inviarla al pentimento. È assurdo pensare che la Bibbia intervenga a regolare la vita di chi è fuori da popolo di Dio. Chi abbandona la pratica della fede fa come gli pare, anzi lo ha già fatto. C’è solo da sperare che si penta sinceramente.
Un caso ben diverso, completamente diverso, è quello di una moglie giustamente ripudiata e quindi divorziata che poi si pente sinceramente e profondamente, chiedendo perdono a Dio. Qui sì che la Bibbia ha da dire qualcosa. È questo il caso che vuoi esaminare?
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Salvatore Tarantino
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Re: Non commettere adulterio

Messaggio da Salvatore Tarantino »

Bella la barzelletta di prima, ma la conoscevo.
Forse l'aveva già raccontata Gianni.
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Salvatore Tarantino
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Re: Non commettere adulterio

Messaggio da Salvatore Tarantino »

Gianni, tu dici che quella mia domanda è assurda e che la bibbia non regola il comportamento degli infedeli, ecc.
Intanto se ammetti che la bibbia non afferma mai che sia lecito che una donna giustamente ripudiata si possa risposare, almeno abbiamo ottenuto un risultato: sul punto 2) siamo concordi.
Quindi, prima di procedere oltre, fammi capire se abbiamo raggiunto questo risultato.
Poi ti rispondo sul resto.
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Gianni
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Re: Non commettere adulterio

Messaggio da Gianni »

Salvatore, sei tu che devi dirmi se concordi sul fatto che non ha senso indagare la Bibbia su una questione che non attiene alla Bibbia, ovvero su ciò che sia lecito o no per una persona peccatrice che da sola si è esclusa dal popolo di Dio. Se poi tu preferisci dire che abbiamo ottenuto un risultato condiviso, personalmente direi che il risultato è nullo perché la questione non doveva essere neppure posta. Quindi, potremmo dire, in modo condiviso: questione archiviata perché “il fatto non è previsto dalla legge”. ;) Va ben così? :-)
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Salvatore Tarantino
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Re: Non commettere adulterio

Messaggio da Salvatore Tarantino »

Gianni, in verità ti potrei dire che nemmeno a me importa nulla se una donna giustamente ripudiata può risposarsi... ma il punto è che gli uomini devono capire se possono sposare una donna giustamente ripudiata, perchè il peccato di adulterio si fa sempre in due (salvo violenza sessuale o inganno).
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Gianni
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Re: Non commettere adulterio

Messaggio da Gianni »

Salvatore, mi pare che la risposta l’abbiamo già: “Chiunque sposa colei che è mandata via commette adulterio” (Mt 5:32). Qui si parla di una moglie mandata via “salvo che per motivo di fornicazione”. Se siamo di fronte un divorzio non scritturale, un credente non può sposare la divorziata. Se il divorzio è scritturare, siamo di fronte a una donna colpevole che si è messa fuori da sola dal popolo di Dio. Sarebbe un caso davvero strano che un credente sposasse una donna del genere. È del tutto inappropriato: “Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità?” (2Cor 6:14). Ma se la donna, col passare del tempo, si pente profondamente e sinceramente, è perfino riammessa nella comunità perché ha dato prova di essere cambiata, cosa impedirebbe che si sposi con un credente? Il precedente matrimonio è sciolto.
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Salvatore Tarantino
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Re: Non commettere adulterio

Messaggio da Salvatore Tarantino »

Lo impedirebbe il fatto che è comunque una ripudiata.
"Chiunque sposa colei che è mandata via commette adulterio" (Matteo 5,32).
Lo hai appena detto anche tu.
Non c'è scritto che cambia qualcosa se si pente o se non si pente.
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Gianni
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Re: Non commettere adulterio

Messaggio da Gianni »

Salvatore, quello che dici si chiama duro legalismo, senza la minima misericordia.
“Quel che vi ho scritto è di non mischiarvi con chi, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro; con quelli non dovete neppure mangiare” (1Cor 5:11). Usando le tue stesse parole, qualcuno potrebbe dire: “Non c'è scritto che cambia qualcosa se si pente o se non si pente”. Detto diversamente, tu vorresti che la donna adultera fosse marchiata a sangue come tale per tutta la vita, anzi per l’eternità. Se così fosse, saremmo tutti spacciati, perché pecchiamo in continuazione. A meno che tu voglia dare all’adulterio una legislazione tutta speciale, e non si capirebbe su che basi.
“Quando chiuderò il cielo in modo che non ci sarà più pioggia, quando ordinerò alle locuste di divorare il paese, quando manderò la peste in mezzo al mio popolo, se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e si converte dalle sue vie malvagie, io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese” (2Cron 7:13,14). “«Nondimeno, anche adesso», dice il Signore, «tornate a me con tutto il vostro cuore, con digiuni, con pianti e con lamenti!». Stracciatevi il cuore, non le vesti; tornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all'ira e pieno di bontà” (Gle 2:12,13). “Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” (1Gv 1:9). “Chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia”. - Pr 28:13.
E tu vorresti essere più intransigente di Dio, affermando che non “cambia qualcosa se si pente o se non si pente”? Attento che questa spietata insensibilità non ti si ritorca contro. Rileggiti la parabola del figlio prodigo. - Lc 15:17-21.
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Salvatore Tarantino
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Re: Non commettere adulterio

Messaggio da Salvatore Tarantino »

Gianni, che si pente o non si pente non cambia nulla riguardo al fatto che non possa risposarsi.
Certamente se si pente può entrare nel Regno dei Cieli.
Personalmente penso che non debba essere marchiata nemmeno se non si pente.
Io mi limiterei semplicemente a non sposarla.
Quanto sono affrettati e duri i tuoi giudizi sul mio pensiero...
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Gianni
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Re: Non commettere adulterio

Messaggio da Gianni »

Salvatore, vorresti dire che una donna adultera davvero pentita può entrare nel Regno dei Cieli ma non può risposarsi? Se questo fosse il pensiero di Dio, la metaforica donna di Dio, Israele, adultera e ripudiata, non potrebbe fidanzarsi di nuovo a Dio per l’eternità come Dio invece le garantisce.
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