Riflessioni Bibliche

Janira
Messaggi: 1665
Iscritto il: giovedì 8 febbraio 2018, 15:13

Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da Janira »

Tiger ha scritto: domenica 22 gennaio 2023, 15:10 In molte parti La bibbia e un libro di favole composte appositamente per allocchi populani. La bibbia va cernita.
In realtà le Scritture Ebraiche utilizzano un linguaggio che va interpretato.
Si usano racconti di guerre, di viaggi, di matrimoni, ma il significato è un altro e non riguarda la storia degli uomini, bensì la natura di ogni singolo uomo e il percorso di correzione che dovrebbe compiere nella sua vita terrena.
Perciò non c'è nulla da cestinare, se non le varie interpretazioni fuorvianti.
Avatar utente
Maria Grazia Lazzara
Messaggi: 1264
Iscritto il: sabato 1 ottobre 2022, 5:38

Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Mi dispiace Tiger ,non sono assolutamente d'accordo , la Bibbia viene strumentalizzata purtroppo dai colti , fortunatamente non da tutti i colti , Jeshua' visse prettamente tra i pupulani e i suoi insegnamenti furono trasmessi a loro mentre con i colti si scontrava guardacaso ,alcuni colti pochi chiedevano e gli venivano date risposte ma infine i chiamati furono quelli considerati in maggioranza pupulani . Comprendiamo benissimo quando si parla di parabole è così via e quando il discorso è reale . Bisogna invece guardarsi dai cosiddetti colti che stravolgono la semplicità delle scritture ( vedi trinità , Gesù sempre esistente in cielo , anima immortale ecc. ) che poi alcuni concetti di questo tipo vengono accettati e chissà perché Satana come persona reale no . Trovo che facilmente ci si trova fuori strada attingendo a fonti che anziché tenerti con i piedi per terra ti sospendono in aria e non ti portano da nessuna parte . Trovo un'esagerazione anche quando tutto deve rientrare nei concetti ebraici ,nel caso di Shay , non si comprende che esiste un'evoluzione nel piano di Dio ,una continuazione , un piano progressivo non statico ,e possono esserci delle novità per noi ma non per Dio , perché rimanere ancorati a dei concetti e non riuscire a vedere i cambiamenti straordinari di cui parlano le scritture greche . Le scritture ebraiche un preludio di cose superiori Shay parlo con te , puoi armonizzare le Scitture ebraiche con le greche accettando il piano evolutivo di Dio , la storia continua e si svolge in modo che gli ebrei e non ebrei mai potevano aspettarsi .
chelaveritàtrionfi
Messaggi: 4130
Iscritto il: venerdì 11 aprile 2014, 23:31
Località: Italia

Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Ripropongo questa:

12 Tu, Signore (Κύριε), vivi per sempre, e il tuo ricordo di generazione in generazione.
13 tu sorgerai e avrai pietà di Sion, perché è tempo di avere pietà, perché il tempo viene (l’ora è giunta).
14 perché i tuoi servi hanno benedetto le sue pietre e avranno pietà per la sua rovina;
15 E le nazioni temeranno il tuo nome del Signore Κύριε, e tutti i re della terra la tua gloria;
16 perché il Signore (Κύριος) edificherà Sion e apparità nella sua gloria.
17 Ha vegliato sulla preghiera degli umili e non ha spento[disprezzato] la loro supplica.
18 scrivi questo per un'altra generazione, e le persone che vengono edificate lodano il Signore (κύριον) ;
19 poiché guardò fuori dall’alto del suo luogo santo, il Signore (Κύριος) guardò dal cielo sulla terra;
20 per ascoltare i lamenti di coloro che sono abbattuti, per riscattare i figli (maschi) uccisi,
21 annunciate in Sion il nome del Signore (Κυρίου) e la sua lode in Gerusalemme,
22 per radunare il popolo intorno a sé e al suo regno per servire il Signore (κυρίῳ)
23 Lui darà risposta nella via della sua forza [ha indebolito il mio cammino], annunciò la brevità dei miei giorni.
24 Non portarmi via metà dei miei giorni, i tuoi anni durano di generazione in generazione

25 In principio tu, Signore (Κύριε), fondasti la terra, e i cieli sono opera delle tue mani.
26 Essi periranno, ma tu rimani, e tutti invecchieranno come un vestito, e come un mantello li avvolgerai e saranno cambiati
27 Ma tu sei lo stesso e i tuoi anni non cesseranno.


κύριος , - α , - ον (anche - ος , - ον ),
[in LXX (sost.)
avere potere ( κῦρος ) o autorità; come sost., ὁ κ ., signore, padrone;

Ma questo termine vuol dire anche maestro.


L'autore di Ebrei, dal versetto 5, cita diversi salmi. Ciò dimostra non solo che l'omelita conosce le scritture (in questo caso la LXX, dato che attinge da essa) ma che ha un quadro ben preciso che vuole mostrare. Questi passi dei salmi, che nel tempo in cui furono scritti erano riferiti al re di Israele (45,6 che corrisponde ad Ebrei 1:8) oppure a Dio (per esempio Salmi 102:25-27 che corrisponde ad Ebrei 10-12), ecc. vengono applicati al figlio in un contesto dove si vuole porre l'attenzione sulla sua superiorità agli angeli :

1:4 ...diventato di tanto superiore agli angeli ch'egli ha ereditato un nome più eccellente del loro.
1:5 Infatti, a quale degli angeli ha mai detto:«Tu sei mio Figlio, oggi io ti ho generato»? e anche: «Io gli sarò Padre ed egli mi sarà Figlio»?

e sul fatto che il figlio è lo splendore della gloria divina:

1:3 Il quale essendo lo splendore della gloria e l'impronta della essenza di esso e sostenendo tutte le cose con la parola della sua potenza...

E' questa è una delle parole chiavi: luce/splendore, nella presentazione del figlio.

Nel salmo corrispondente ad Ebrei 1:10-12 (pochi versetti prima del 25) nella LXX leggiamo:

16 perché il Signore (Κύριος) edificherà Sion e apparità nella sua gloria.
al versetto 20 si parla di riscatto.

L'omileta ci vede così l'apparizione della gloria del Signore su Sion con il figlio, tant'è che si può riferire direttamente a lui, ma gli oratori avrebbero capito benissimo di chi si stava parlando. Colui che è immutabile è il "Signore".

Applicando questi passi al figlio, gli oratori avrebbero compreso che quella promessa era ancora una volta mantenuta.

La sequenza di Ebrei 1 comincia con:

1. Il figlio e i profeti
2.il figlio erede mediante il quale ha creato i mondi (forse meglio dire ha fatto i secoli, le ere)
3. il figlio superiore agli angeli.

Al punto 2 (Ebrei 1:2), troviamo l'espressione "per mezzo del quale ha creato..." similmente al passo del prologo giovanneo. In quel caso si tratta della "parola". Intendendo i termini: figlio, parola, sapienza ecc.. come manifestazioni della luce divina, secondo me gli enigmi si risolvono. Sarà quindi l'uomo scelto Yeshùa (immagine visibile di Theòs), a rappresentare concretamente tutte queste cose, perchè potè interagire direttamente con gli uomini.

Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Avatar utente
Maria Grazia Lazzara
Messaggi: 1264
Iscritto il: sabato 1 ottobre 2022, 5:38

Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Naza., hai fatto una domanda coraggiosa e me la sono posta anch'io, tu mi hai anticipato . La domanda è : da 2000 anni a questa parte Dio non ha più parlato con gli uomini ? E chi dice che Apocalisse e' l'ultimo libro ? Interessantissimo argomento quando vuoi puoi aprire questo argomento se gli altri sono d'accordo .
chelaveritàtrionfi
Messaggi: 4130
Iscritto il: venerdì 11 aprile 2014, 23:31
Località: Italia

Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Maria Grazia Lazzara ha scritto: domenica 22 gennaio 2023, 16:16 Naza., hai fatto una domanda coraggiosa e me la sono posta anch'io, tu mi hai anticipato . La domanda è : da 2000 anni a questa parte Dio non ha più parlato con gli uomini ? E chi dice che Apocalisse e' l'ultimo libro ? Interessantissimo argomento quando vuoi puoi aprire questo argomento se gli altri sono d'accordo .
Cara Maria Grazia, io non ho risposta a questa domanda, ma possiamo tentare qualche analisi. Però credo che occorra una discussione a parte.

Per il tema satan c'è anche questa:
https://www.biblistica.eu/viewtopic.php ... ilit=satan

Se non troviamo discussioni attinenti a domande specifiche, possiamo usare la cartella "commenti biblici liberi":
https://www.biblistica.eu/viewtopic.php?f=7&t=2180

Solitamente usata per spostare argomenti fuori tema (nel tentativo di mantenere ordine nelle discussioni a tema).
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
animasalvata
Messaggi: 1056
Iscritto il: lunedì 15 luglio 2019, 15:45

Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da animasalvata »

Maria Grazia Lazzara ha scritto: domenica 22 gennaio 2023, 8:02 Animasalvata ,prendo spunto da ciò che ha scritto Gianni E' impossibile che Dio menta , ecco questo ha a che fare con la sua immutabilità , Egli non muta se stesso come tu giustamente dici , ma in riferimento a ciò che lui stesso è , vogliamo chiamarli valori principi di cui LUI e' costituito , intendo LUI e' quel valore, Verità assoluta Amore Assanza di malvagità ecc.. Ma in quanto a cambiare idea questo lo dimostra che lo fa, per esempio nei riguardi di un peccatore che cambia e torna a lui pentito lo fa, fa parte del sua immutabilità chi si pente e' riaccettato sempre anche se lo fa all'ultimo minuto ( Manasse re di Giuda ) il libero arbitrio consente all'uomo di far cambiare idea a Dio . Che Dio sia immutabile a noi ci da la certezza che in Dio possiamo trovare quella stabilita a cui aneliamo ma in quanto a cambiare idea Egli può farlo quando vuole figurati a noi e' consentito e a Lui non potrebbe ?
(Buongiorno spero che avrai un po di pazienza per leggere il mio lungo e noiosissimo post)

Se noi abbiamo il libero arbitrio, cioè la facoltà di scegliere tra il fare il bene e il fare il male al punto di scegliere per noi stessi cos'è il bene e il male, Dio cos'ha? Un libero arbitrio ancora più grande perché l'uomo è a immagine del creatore?

Il fatto che noi abbiamo questo libero arbitrio e che possiamo anche cambiare idea e decisione mentre Dio non può farlo questo tu lo vedi che una mancanza. Per me è il contrario. Il libero arbitrio è libero arbitrio e non esiste un libero arbitrio ancora più grande al di sopra del libero arbitrio concesso alle creature. Adesso ti sembrerà ancora più strano capire ma quello che è esiste al di sopra del libero arbitrio è proprio il non poter scegliere e il non poter cambiare idea. Chi non può scegliere e cambiare idea non è inferiore a chi è stato concesso al libero arbitrio ma è superiore a chi è stato concesso il libero arbitrio.

Dio già non può scegliere ne di trasgredire la sua parola ne di cambiarla. Quindi già non ha il libero arbitrio come lo abbiamo noi. Noi possiamo scegliere di fare il male. Dio non può. Cos'è dunque una mancanza di Dio mentre noi siamo superiori a Dio perché abbiamo una cosa che il creatore non può? E il fatto che Dio non può scegliere di trasgredire la sua legge ne di cambiarla già ti dovrebbe far rivedere il concetto che hai di onnipotenza che non è un concetto assoluto ma relativo. Dio può tutto ciò che non va contro se stesso, contro il suo essere altrimenti si potrebbe arrivare all"assurdità che Dio potrebbe anche mentire. Il libero arbitrio è concesso da Dio alle creature perché noi siamo come degli studenti chiamati a superare delle "esami". E questo non per Dio che già sa in anticipo cosa sceglieremo, se supereremo gli "esami", ma per noi stessi, per acquisire maturità e consapevolezza che se scegliamo male ci ritroveremo male e che invece abbiamo bisogno di Dio e di mettere sempre lui al primo posto scegliendo di fare il bene.

Adesso mi dici: Dio che prova deve superare? Dio non deve superare gli "esami" come noi perché è Dio.

Noi come abbiamo il libero arbitrio abbiamo anche la possibilità di cambiare decisione e cambiare idea. Dio ha questa possibilità? No. Perché non ce l'ha? Perché se cambiasse veramente decisione ci sarebbe anche per lui come noi un istante in cui decide una cosa e un istante in cui la cambia. Sarebbe come noi confinato nella temporalità, cioè nel prima e nel dopo e quindi non sarebbe più l'eterno immutabile. Noi che invece siamo nella temporalità, cioè nel prima e nel dopo, siamo esseri mutevoli. Ecco perché siamo nella temporalità. Perché cambiamo.

Se Dio potesse cambiare veramente decisione come noi sarebbe mutevole come noi. Non sarebbe più eterno. Potrebbe quindi andare contro se se stesso e questo si che è assurdo dal mio punto di vista. Invece lui non può proprio scegliere di trasgredire la sua legge ne può cambiarla ne cambiare veramente una decisione perché questa è la sua natura eterna immutabile.

Adesso chi è più grande: Chi ha l'eternità cioè l'immutabilita non avendo libero arbitrio e facoltà di cambiare idea oppure chi ha il libero arbitrio e la facoltà di cambiare idea ma è confinato nella temporalità, cioè nel prima e nel dopo, cioè nel mutamento in tutto il suo essere?

Tutto il suo essere non può mai cambiare, non lo sa sua parola. E se tutto il suo essere non può proprio cambiare vuol dire che non può nemmeno cambiare veramente una decisione come noi.

Come spiegare allora i passi dove Dio "apparentemente" sembra cambiare decisione? L'ho già spiegato in realtà ma evidentemente non lo hai letto perché i miei post sono lunghi e noiosi da leggere. A me piace farli lunghi e noiosi perché mi piace spiegare nel dettaglio ciò che penso e non voglio nemmeno obbligare qualcuno a leggere i miei post lunghi e noiosi. Ma te lo sintetizzo con l'esempio di Ninive

Dio "decide" di distruggere Ninive e a tal motivo manda il profeta a comunicare "questa decisione". Gli abitanti si pentono e Dio "cambia decisione".
Ma tu pensi veramente che Dio ha bisogno di mettere alla prova le persone per cambiare decisione come se non sapeva che gli abitanti di Ninive si sarebbero pentiti?

Un dio che sceglie prima di non sapere qualcosa e poi viene a conoscenza di qualcosa cambiando di conseguenza decisione è un dio soggetto anche lui al prima e al dopo. La sua conoscenza cambierebbe e quindi muterebbe cose che lo renderebbe simile ad un angelo o ad un umano la cui conoscenza cambia nel tempo. Un Dio così non sarebbe più eterno cioè immutabile ma sarebbe soggetto alla temporalità.

La realtà è che Dio tutto sa già fin dal principio. Pertanto la sua conoscenza come le sue decisioni sono sempre le stesse da sempre. Lui sapeva ancor prima di mandare il profeta a Ninive che gli abitanti si sarebbero pentiti perché già conosceva i loro cuori. Lui "apparentemente" fa capire di non sapere e per questo manda il profeta comunicando che avrebbe distrutto Ninive. Così facendo Dio induce al pentimento gli abitanti di Ninive e quindi li risparmia. La decisione di risparmiarli era pertanto l'unica vera ed eterna decisione verso gli abitanti di Ninive. Con questo modo apparente il profeta diventa strumento di salvezza che Dio già aveva concesso. Dio manda il profeta non per Dio stesso. Dio non ha bisogno di mettere alla prova gli abitanti di Ninive. Dio li mette alla prova per loro stessi affinché capissero.

Questo vale per gli abitanti di Ninive ma anche per gli altri esempi in cui Dio "apparentemente" cambia decisione.

Essendo Dio in tutto il suo essere immutabile Dio non può cambiare. Non può quindi sbagliare e quindi nemmeno morire e dunque immortale.
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10155
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da Gianni »

Animasalvata (che strano soprannome!), tu attribuisci a Dio il non poter scegliere e il non poter cambiare idea. Intanto, prima di tutto, Dio non è impossibilitato a scegliere. Lo ha anzi fatto: ha scelto Abramo, ha scelto Israele. Quindi, cominciamo a non mettere alla pari, come se niente fosse, scegliere e cambiare idea. Quanto a non cambiare idea, anche questo non è vero. Un solo esempio: “Yhvh si pentì d'aver fatto l'uomo sulla terra” (Gn 6:6), ma potremmo citarne tanti altri.

Ora, occorre distinguere tra il pensiero biblico divino e la sua esposizione. Questa non poteva che essere in linguaggio umano e, in particolare secondo non solo il modo di parlare degli antichi ebrei ma soprattutto conformemente al loro modo di pensare. Se prendi alla lettera i testi biblici, con l’aggravante di leggerli secondo il moderno pensiero occidentale, prenderai una cantonata dietro l’altra. Espressioni come “satana”, “è impossibile che Dio menta” e altre vanno filtrate attraverso il modo di pensare ebraico, in cui i concetti astratti diventano concreti. Diversamente, crederai che in cielo ci sia un trono, che vi svolazzino degli angeli e che satana (il minuscolo è voluto) lì andava e veniva (cfr. Gb).

Oltre a ciò, devi imparare ad usare il ragionamento usato in filosofia (parola che spaventa i bacchettoni!). Sai perché alla filosofia non c’è mai fine? Perché uno dei suoi presupposti è di mettere in dubbio sé stessa. Ora, se applichiamo alla lettera il fatto che Dio non può scegliere e non può cambiare idea, limitiamo Dio, perché se non potesse scegliere e non potesse cambiare idea non sarebbe onnipotente. Avremmo così l’assurdo che l’essere umano può fare cose che Dio non sarebbe in grado di fare. Lo capisci il ragionamento?
Di fatto, Dio non cambia, è sempre lo stesso. Come si concilia, allora? Non devi conciliare proprio nulla. Così è. Ma, quando ragioni, se ragioni, Gli vuoi concedere la possibilità di cambiare? Se non lo fai, decidi tu per Dio e neghi la sua onnipotenza. Lascia stare. Non dire a Dio cosa deve fare. Per questo hanno già l’esclusiva i Testimoni di Geova.

Siamo usciti dal seminato, ma le argomentazioni bibliche sono come le ciliegie: una tira l’altra.
Avatar utente
Maria Grazia Lazzara
Messaggi: 1264
Iscritto il: sabato 1 ottobre 2022, 5:38

Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Buon giorno Shay , vorre ragionare su alcune scritture che hai spiegato , Giacomo 3:7 lo scritture poteva fermarsi e dire :" Dio resiste ai superbi e da' grazia agli umili " e' chiarissimo qui' avrebbero senz'altro capito , come sostenete alcuni di voi erano persone istruite a cui Giacomo si rivolgeva ,perché aggiungere " sottomettetevi a Dio e opponetevi al Diavolo , ricorrere a un simbolo ? Allora anche Dio e' un simbolo accostato al Diavolo . No, non ci siamo . 1 Pietro 5:8 traduco come intendi tu " Siate sobri,Vegliate,perché c'è un nemico pericoloso la morte " . Ma la morte c'è per i buoni e i cattivi , e poi la morte e' paragonato a un leone ruggente ? Non mi sembra un accostamento adatto . Piuttosto un essere malvagio paragonato a un leone ruggente che vuole predarti Si .
animasalvata
Messaggi: 1056
Iscritto il: lunedì 15 luglio 2019, 15:45

Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da animasalvata »

Shay ha scritto: domenica 22 gennaio 2023, 8:09 Buongiorno a tutti.
Maria Grazia Lazzara ha scritto: sabato 21 gennaio 2023, 19:27 Shay , nelle scritture ebraiche si parla di una vita eterna non corruttibile ma mortale , e che senso ha questo , se è mortale e' corruttibile , morire anche a 500anni che senso ha ,sempre devi morire, no non ha senso. Tornando a Jeshua' e al fatto che gli viene conferita l'immortalità può esserti utile anche Ebrei 7:14-17. In particolare verso 17 riceve il potere di una vita indistruttibile o indissolubile , anche Romani 6:9 dice di Jeshua' che la morte non lo signoreggia più. Si parla della sua nuova condizione da risuscitato ,ma la scrittura chiave per me è quella di Corinti menzionata prima .
Maria Grazia, ho letto tutto il contesto in cui Paolo fa quelle affermazioni sulla immortalità. Paolo fa un discorso che riguarda la morte al peccato. Morire al peccato in senso ebraico vuole significare dare la propria vita per la società di peccatori, che ti metteranno a morte a causa del tuo ideale di volerla riparare combattendo le ingiustizie.
Ai discepoli di Gesù viene richiesto di morire al peccato allo stesso modo di Gesù. Il peccato, la trasgressione si è estesa nel mondo ed ha causato uccisioni e morte. Gesù fu ucciso dai peccatori. Il mondo è fatto di peccatori perché il peccato si è esteso e ha contaggiato tutti. Per salvare questo mondo dal peccato bisogna combattere le autorità con i propri ideali. Questo è ciò che fece Gesù. Egli si fece uccidere a causa del suo ideale e noi dobbiamo fare lo stesso seguendo il suo esempio. Qualunque uomo che muore per il suo ideale per portare un tikkun (riparazione) alla società contribuisce alla creazione del nuovo mondo in cui la morte prematura non esisterà più.

Questo è conforme a Isaia 25 e 65. La morte non è quella serena della vecchiaia, ma quella delle uccisioni da parte dei peccatori, che peccano ammazando la gente con le guerre, con lo spaccio di droga, con il diffondere disinformazione a proprio tornaconto economico provocando malattie, tassando i cittadini oltre il dovuto e rendendoli schiavi.

Il maestro Paolo ci insegna che basta una minima trasgressione per contaggiare il mondo intero. Quindi dobbiamo contribuire, dando esempio, all'osservanza dei comandamenti contribuendo per una società giusta e sottomettendoci alle sue leggi.

Ora veniamo alla tua citazione:

" 8 Ora, se siamo morti con Cristo, crediamo pure che vivremo con lui, 9 sapendo che Cristo, essendo risuscitato dai morti, non muore più; la morte non lo signoreggia più. 10 Poiché il suo morire fu un morire al peccato, una volta per sempre, ma il suo vivere è un vivere a Dio. "

Cristo è morto a causa dei peccatori che lo hanno ucciso con una ingiusta condanna. Ora egli è stato risuscitato dai morti nel senso che è passato al mondo avvenire dove la morte non avrà più potere su di lui. Ma questa è la morte causata dalle uccisioni, non la morte da vecchiaia. Quando si parla di corpo incorruttibile e di immortalità si intende immortalità da morte prematura, non in senso assoluto.
Morire al peccato dominando i propri istinti e vivere a D-o osservando i suoi comandamenti.
Secondo me, come anche secondo Naza, l'ascensione di Gesù è simbolica. Essa potrebbe rappresentare la fine della sua missione in cui sarebbe poi seguita la sua morte serena in vecchiaia.
Tieni conto Maria Grazia, che le mie sono solo ipotesi, non hanno la pretesa di interpretazioni incontestabili. Il mio intento è di armonizzare Antico con Nuovo Testamento. Se Paolo dice queste cose e dicendolo cita Isaia 25 ciò significa che ripropone l'insegnamento del profeta.
animasalvata ha scritto: sabato 21 gennaio 2023, 19:44 E che si risorge a fare se poi si muore di nuovo? Morti di nuovi poi si risorge di nuovo e così via all'infinito? Anche il Messia morirà allora?
D-o ha creato la vita e anche la morte. Tutto è ciclico in questo mondo. Non ci è dato di sapere cosa sarà dopo la morte ne quante volte si muore e si rinasce. L'Antico Testamento ci dice che ci sarà un nuovo mondo con una nuova amministrazione libera da ingiustizie in cui non ci saranno più gli assassinii dei peccatori e le uccisioni delle guerre. Ma la morte per vecchiaia continuerà ad esserci. Questo il profeta Isaia ce lo dice in modo inequivocabile. Se Paolo lo ha citato significa che è conforme al suo insegnamento.

Si! Secondo l'Ebraismo anche il messia morirà.

Abbiamo letto nel nuovo testamento che solo D-o è immortale e che il messia una volta terminata la sua missione restituirà il regno a D-o.

In quanto alla tua citazione: "13 Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'uomo."

essa è conforme all'insegnamento rabbinico in cui l'uomo è disceso dal cielo, nel senso che la sua anima è celeste e alla sua morte risale al cielo. Questa anima è stata interpretata anche come l'intelligenza umana che si distingue da quella degli animali. Gesù applica a se stesso un detto rabbinico con riferimento all'uomo in generale.

La sapienza, lo studio, il discepolo saggio, esistevano già prima della creazione perché erano nel progetto di D-o e il mondo fu fatto in vista di ciò, per tale scopo. Senza lo studio e la scienza il mondo non potrebbe sussistere.

In quanto alla Torah è scritto:
11 Questo comandamento che oggi ti do, non è troppo difficile per te, né troppo lontano da te. 12 Non è nel cielo, perché tu dica: 'Chi salirà per noi nel cielo e ce lo porterà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?'. 13 Non è di là dal mare, perché tu dica: 'Chi passerà per noi di là dal mare e ce lo porterà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?'. 14 Invece questa parola è molto vicina a te; è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica.
Deuteronomio 30,11-14

L'insegnamento divino è già scritto nel cuore dell'ebreo, che bisogno c'era che un uomo andasse a prenderlo dal cielo?
Shay Se è vero questo che dici:
Secondo me, come anche secondo Naza, l'ascensione di Gesù è simbolica. Essa potrebbe rappresentare la fine della sua missione in cui sarebbe poi seguita la sua morte serena in vecchiaia.
Allora non è vero questo scrivi:
Ai discepoli di Gesù viene richiesto di morire al peccato allo stesso modo di Gesù. Il peccato, la trasgressione si è estesa nel mondo ed ha causato uccisioni e morte. Gesù fu ucciso dai peccatori. Il mondo è fatto di peccatori perché il peccato si è esteso e ha contaggiato tutti. Per salvare questo mondo dal peccato bisogna combattere le autorità con i propri ideali. Questo è ciò che fece Gesù. Egli si fece uccidere a causa del suo ideale e noi dobbiamo fare lo stesso seguendo il suo esempio.
Se Gesù è stato ucciso per il suo ideale allora non è morto serenamente di vecchiaia.
In quanto alla tua citazione: "13 Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'uomo."

essa è conforme all'insegnamento rabbinico in cui l'uomo è disceso dal cielo, nel senso che la sua anima è celeste e alla sua morte risale al cielo. Questa anima è stata interpretata anche come l'intelligenza umana che si distingue da quella degli animali. Gesù applica a se stesso un detto rabbinico con riferimento all'uomo in generale.

La sapienza, lo studio, il discepolo saggio, esistevano già prima della creazione perché erano nel progetto di D-o e il mondo fu fatto in vista di ciò, per tale scopo. Senza lo studio e la scienza il mondo non potrebbe sussistere.
Yeshua applica quel detto unicamente a se stesso. Quindi nessun altro è asceso a Dio e ne è disceso. Yeshua sta rispondendo a Proverbi 30,4. Sia in proverbi 30,4 e in Giovanni 3,13 si parla di "ascendere al cielo e discendere dal cielo" in relazione alla conoscenza di Dio. Quindi Yeshua glorificato non può essere una creatura perché una creatura perché una creatura anche la più alta non può conoscere pienamente di Dio. Yeshua glorificato sa ogni cosa. Questo è detto nel Vangelo di Giovanni. In Yeshua glorificato sono occultati tutti i tesori della conoscenza.

Inoltre l'espressione "salire al cielo" va intesa come viene intese in Isaia verso il re di Babilonia (salire sulle nubi del cielo eccetera). Questo era il desidero di chi voleva essere uguale a Dio.
Ora se Yeshua fu ucciso per i suoi ideali non morì certo di serena vecchia e se è veramente il Messia doveva risorgere veramente dai morti e salire al cielo alla destra di Dio. Se è veramente salito allora è Dio perché nessuno può salire al cielo senza essere veramente Dio. Chiaramente non ci possono essere due dei uguali. Quindi non resta che dire che Gesù glorificato era proprio quel Dio descritto dall'antico testamento che parlò a Mosè e ai patriarchi. Non due dei ma lo stesso Dio che viene.
In quanto alla Torah è scritto:
11 Questo comandamento che oggi ti do, non è troppo difficile per te, né troppo lontano da te. 12 Non è nel cielo, perché tu dica: 'Chi salirà per noi nel cielo e ce lo porterà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?'. 13 Non è di là dal mare, perché tu dica: 'Chi passerà per noi di là dal mare e ce lo porterà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?'. 14 Invece questa parola è molto vicina a te; è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica.
Deuteronomio 30,11-14

L'insegnamento divino è già scritto nel cuore dell'ebreo, che bisogno c'era che un uomo andasse a prenderlo dal cielo?
Dopo che Mosè è salito al Monte per ricevere la Torah da Dio ed è disceso dal Monte per comunicarla al popolo nessuno doveva dire "Chi salirà per noi nel cielo e ce lo porterà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?" perché Mosè già era salito al Monte per prendere la Torah e comunicarla al popolo. La Torah era già la in mezzo a loro e nel loro cuore affinche fosse messa in pratica. Ma benché ricevettero la Torah nel loro cuore la Torah non fu affatto applicata. Lo dicono i profeti che i maestri ebrei hanno insegnato dottrine di uomini travasando il significato esatto per poterla mettere veramente in pratica. Ecco perché bisognava che venisse qualcuno che salisse nuovamente al cielo per ricevere l'esatto significato della parola e ce la comunicasse per metterla veramente in pratica. La salita al Monte di Mosè e la sua discesa profetizzato l'ascesa a Dio e la sua discesa da parte di Yeshua che è il nuovo Mosè, colui che ci viene a dire l'esatto significato della parola di Dio. E come dopo Mosè nessuno doveva più dire "chi salirà al cielo" oggi nessuno deve dire dopo la venuta di Gesù "chi salirà al cielo per istruirci per metterla in pratica". Nessun altro può farlo. Nessun altro l'ha mai fatto.
Questo è conforme a Isaia 25 e 65. La morte non è quella serena della vecchiaia, ma quella delle uccisioni da parte dei peccatori, che peccano ammazando la gente con le guerre, con lo spaccio di droga, con il diffondere disinformazione a proprio tornaconto economico provocando malattie, tassando i cittadini oltre il dovuto e rendendoli schiavi.
Isaia 65,20 parla della condizione durante il regno millenario descritto in Apocalisse. Durante quel millennio (letterale o simbolico non saprei dirlo ma non è rilevante, anche i cento anni possono essere un numero simbolico) quelli che sono risorti ad una vita lunga dovranno vivere necessariamente fino alla fine del Millennio, il vecchio e il giovane. Al termine del Millennio poi chi avrà peccato di nuovo sarà maledetto e morirà. È chiaro che allungandosi la vita chi morire al termine del Millennio sarà come se fosse morto da giovane. Gli altri che avranno compiuto gli anni saranno trasformati ad una vita immortale perché come dice Apocalisse dopo il Millennio la maledizione non ci sarà più. Questi saranno trasformati con un corpo immortale simile a quello di Yeshua che è un corpo superiore come dice Paolo e simile a quello che prenderanno parte alla prima resurrezione all'inizio del "Millennio".

Quindi Isaia 65,20 non dice che la morte naturale esisterà per sempre. Parla della condizione dell'uomo durante il regno millenario. Dopo il regno millenario sarà ancora diverso. Chi supererà l'ultima prova vivrà per sempre alla maniera del Messia e di quelli della prima resurrezione.
Avatar utente
Maria Grazia Lazzara
Messaggi: 1264
Iscritto il: sabato 1 ottobre 2022, 5:38

Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Shay , continuo ,Giov 8:44 Gesù si rivolge a coloro che si vantavano di essere figli di Abramo ma che non manifestano le caratteristiche del loro padre Abramo ,ma manifestano quelle di un altro padre il Diavolo . Abramo e' reale ? E Gesù lo contrappone a un Simbolo ,un padre simbolico ? Io ci vedo un assurdo . Ma ti pare una cosa normale , e' come parlare con degli adulti facendo riferimenti a bianca neve e i sette nani e questo continuamente a persone istruite , tu come reagiresti ? Ma siamo seri.
Rispondi