Animasalvata, ti dico la verità: non sono mai stato interessato ai giochi che ti appassionato tanto e che sono in stile “Codice Genesi”. Ti rispondo però in merito agli apocalittici 666, marchio sulla mano destra e sulla fronte: http://www.biblistica.it/wordpress/wp-c" onclick="window.open(this.href);return false; ... bestia.pdf
Grazie per la segnalazione del link. Il tema riguarda l'anticristo e inevitabilmente il richiamo porta ai capitoli 13 e 17 di Apocalosse. Adesso vado a leggere.
Per quanto riguarda i nomi che ho chiesto, è vero che gematricamente Kushner con la yod fa 666 e questo non vuol dire necessariamente che sia lui il 666 biblico. Non ti ho chiesto se credi che lui sia il 666 biblico ma ti ho chiesto solo se quella traduzione e quella del nuovo califfo dello stato islamico sono buone o sbagliate grammaticalmente. Anche Besasea non si sente piu.
Se si vola di fantasia, il falso profeta potrebbero essere migliaia di uomini che sono apparsi nella storia, a seconda di cosa uno crede. E chissà, potrebbe anche essere un dittatore ateo del futuro, che potrebbe arrivare tra altri 2000 anni! Se invece si fa quello che si dovrebbe fare quando si analizza un testo antico, inquadrarlo nel suo periodo storico, si capisce subito che il falso profeta era l'imperatore romano, cioè l'unico che aveva il potere di decidere contro la fede.
Gianni ho letto il tuo studio però non ho capito una cosa su ciò che hai scritto. Te lo riporto:
Il termine χάραγμα (chàragma) di solito denotava un timbro, spesso il sigillo imperiale
stampigliato su documenti commerciali e simili, come un segno di autorità dell'imperatore, che
portava la sua immagine, il nome e la data. Possiamo anche dire che l’immagine
dell'imperatore scolpita sulle monete è un χάραγμα (chàragma), a significare che la moneta in
uso è di sua proprietà.
Chi non si piega al culto imperiale è escluso dalla vita economica e dal commercio,
condannato all’indigenza. - Ap 13:17.
Prima hai parlato della moneta con l'immagine e poi del culto imperiale senza la quale non si poteva far nulla. Quindi non ho capito se per te il marchio era la moneta imperiale oppure se era l'atto di adorazione dell'imperatore.
Sul nome נרון קיסר ho notato che hai scritto la stessa cosa che hai detto riguardo allo Yod nel nome Kushner:
La lettera yòd י non si legge; è una mater lectionis e serve solo a prolungare la vocale e che non è scritta.
La yod compare anche in נירון. Su wikipedia cosi è scritto il suo nome e me lo traduce Nero, non Niro. Deduco che Kushner può essere scritto anche con la yod.
Una curiosità sulla variante 616, che comunque è molto antica (nel II secolo Ireneo di Lione già la conosceva, ma la attribuiva ad un errore). Da Wikipedia: “Federico de Luca ha mostrato che questa variante nasce dalla traduzione in latino del gioco enigmistico sottostante al numero 666. Sulle monete latine, infatti, il nome dell'imperatore Nerone al caso grammaticale nominativo si indica come "Nero", mentre su quelle circolanti in Asia, con dicitura in greco, compare anche una enne ("nu") finale, il cui valore è appunto 50 e determina la differenza fra 616 e 666. Proprio questa variante, quindi, assieme ad altri importanti indizi induce ad affermare che il numero della bestia indichi con grandissima probabilità Nerone.”
Qui si parla del numero 616 su Nerone. La nun finale è tolta ed è scritto נרו קיסר
C'è anche la variante 665 ma non c'è modo di ricollegarlo a Nerone.
Se si vola di fantasia, il falso profeta potrebbero essere migliaia di uomini che sono apparsi nella storia, a seconda di cosa uno crede. E chissà, potrebbe anche essere un dittatore ateo del futuro, che potrebbe arrivare tra altri 2000 anni! Se invece si fa quello che si dovrebbe fare quando si analizza un testo antico, inquadrarlo nel suo periodo storico, si capisce subito che il falso profeta era l'imperatore romano, cioè l'unico che aveva il potere di decidere contro la fede.
Bgalupi ne abbiamo gia parlato. Per me le profezie non si esauriscono solo nel presente. Mi hai citato Bart Ermhan ma Ermhan si contraddice quando dice che il profeta apocalittico parla solo del suo presente e poi definisce Yeshua un giudeo apocalittico. Yeshua applica la profezia di Daniele 9,27 al suo tempo. Quindi la profezia fu scritta prima del suo adempimento. E ho citato anche altre scritture profetiche che riguardano un tempo futuro. Solo per fare un esempio Zaccaria 9,9-10. Il messia venne quando fu scritta questa profezia? Questo esempio gia basta per smentire Bart Ermhan. Il profeta parla del suo presente e indirettamente del futuro perche c'è un aspetto tipico ed antitipico.
Nerone è un tipo della bestia 666 ma Nerone nasconde un antitipo futuro che non si sa quandi verrà. Cercare di individuare chi è questo antitipo non è un volare di fantasia ma cercare di cogliere gli eventi storici attuali ed essere vigili. Apocalisse 13 non si esaurisce al tempo di Nerone perche Giovanni ha visioni relative al giorno del Signore. Nerone era un tipo e non è un caso che il suo nome da 666 o 616 perché è un tipo della bestia.
Poi secondo me confondi il falso profeta con la prima bestia. La prima bestia quella che sale dal mare al tempo di Giovanni era l'impero romano mentre il falso profeta è la bestia che sale dalla terra. Tu invece unifichi la bestia che sale dal mare con quella che sale dalla terra. Ma sono due entità distinte come dice anche Gianni. L'imperatore romano se è la prima bestia allora non può essere il falso profeta perche il falso profeta agisce per conto della prima.
Mi hai citato Bart Ermhan ma Ermhan si contraddice quando dice che il profeta apocalittico parla solo del suo presente e poi definisce Yeshua un giudeo apocalittico.
Animasalvata, occorre un po' di chiarezza. Essere “apocalittici” (anzi “apocalitticisti”) non significa prevedere il futuro. L'apocalitticismo è una visione del mondo che definisce un tipo di pensiero. L'apocalittica, invece, è un genere letterario. Ad esempio, gli esseni erano apocalitticisti, ma lo scrittore di Daniele non era esseno, semmai usa immagini apocalittiche. Daniele può essere categorizzato come genere apocalittico, quantomeno parte del libro. Il Libro di Enoch, stessa cosa. Gesù era un apocalitticista, come il Battista, perché utilizza immagini e descrizioni tipiche dell'apocalitticismo. Ma i Vangeli non sono testi che appartengono al genere letterario apocalittico, pur includendo parti (Mt 24) che esprimono il pensiero apocalitticista di Gesù. Giusto per non fare confusione. Queste cose sono molto importanti da capire, onde evitare uno studio “fai-da-te” e grande confusione.
Yeshua applica la profezia di Daniele 9,27 al suo tempo. Quindi la profezia fu scritta prima del suo adempimento
Si, lo fa ed evidentemente sbaglia, perché la profezia di Daniele non si realizzò con la distruzione del tempio nel 70 e gli eventi successivi. Proprio per niente.
I profeti annunciano i tempi messianici ogni qual volta Israele è oppresso. Zaccaria annuncia la ricostruzione e la gloria futura di Gerusalemme. Questo perché il profeta intendeva esortare Israele, oppure lo ammoniva quando prendeva la strada sbagliata, annunciando conseguenze che oltretutto sono possibili e non certe (le profezie potevano anche non verificarsi, tutto dipendeva da Israele). Dunque lo scopo del profeta è nel suo tempo, non sarebbe servito a nessuno se avesse parlato di cose riguardanti tempi di migliaia di anni successivi! Non si devono leggere gli scritti profetici col metodo “vediamo se c'ha azzeccato”. I profeti non erano maghi che predicevano il futuro.
È stato anche grazie a questi grandi uomini che Israele ha saputo restare fedele alla sua legge e preservare la sua identità nel corso dei secoli. Anche tra i maestri successivi esistono profeti, perché la profezia è un “livello intellettuale”. Su questo, Besasea saprebbe dirti più di me.
Quella del terrorista può ben andare perché alcuni nomi sono omissibili, ne basta uno. Il sito di Israel Defense quando ha dato la notizia ha omesso alcuni suoi nomi.
Animasalvata, Kushner e Kushnir sono due cognomi diversi, la yud è essenziale per poterli distinguere. Con la yud è Kushnir. Avi Kushnir è un Famoso attore israeliano ed è scritto con la yud: אבי קושניר. Kushnir è un cognome ebraico di origine Ukraina e significa "pellicciere". Kushner invece è un cognome yiddish e significa "bacio di candela", da נר (ner), in ebraico candela.
Kushner è un cognome acquisito negli Usa dal nonno il cui cognome originario era Berkowitz.e lo cambio in Kushner.
Besasea allora il sito Israel Hayom ha sbagliato nel riportare kushner con la yod? È possibile che chi scrive in ebraico si siti autorevoli come israel hayom possa sbagliarsi?
Ho bisogno di un informazione sulla storia ebraica. Dovresti conoscerla meglio di me.
Ti allego uno screenshot sulla dominazione islamica in terra santa. Ho ricostruito 10 dinastie islamiche che si sono susseguite. Te lo allego e ti chiedo per favore di darci un occhiata. Tu da conoscitore della storia ebraica puoi confermare questa ricostruzione oppure no?
Si, lo fa ed evidentemente sbaglia, perché la profezia di Daniele non si realizzò con la distruzione del tempio nel 70 e gli eventi successivi. Proprio per niente.
Bgalupi rispetto l'opinione tua e quella di Ermhan ma non la condivido. Il profeta non vede il futuro nella sfera magica alla nostradamus, è vero. Parla ai suoi contemporanei,è vero, per giudicarli o esortarli e questo non l'ho negato. Ho detto però un altra cosa,cioè Il profeta a volte parla di un adempimento tipico nel presente e un adempimento antitipico nel futuro.
Yeshua cita la profezia di Daniele 9 come relativa al suo tempo. Dunque secondo Yeshua,che era un rabbino ebreo giudeo apocalitticista (come lo definisci tu ed Ermhan), Daniele 9,26-27 riguarda la distruzione di Gerusalemme ad opera dei romani ed è scritto chiaro e tondo nel vangelo di Luca. La profezia fu scritta al tempo dei Maccabei ma adempiuta nel 70dc. La profezia non si esauriva al tempo dei maccabei; semmai la vicenda di Antioco IV era un adempimento tipico che prefigurava un adempimento antitipico.
Dici che Yeshua si sbagliava ma permettimi di dire che Yeshua era un rabbino ebreo giudeo apocalitticista e di apocalittica ne sapeva certamente piu di te ed Ermhan, per cui è piu probabile che a sbagliarsi siete tu ed Ermhan. La storia supporta l'interpretazione di Yeshua su Daniele 9,26-27 ed infatti la guerra durò 7 anni dal 67dc al 73dc dove nel bel mezzo cioè nel 70dc la città e il tempio vennero completamente distrutti. L'imperatore romano in seguito fece pure costruire un tempio a Giove sul monte del tempio.
Persino l'esegesi ebraica dei rabbini vede le 70 settimane come il periodo che intercorre tra la distruzione del primo e del secondo tempio. Anche secondo quest'interpretrazione la profezia scritta al tempi dei maccabei va oltre il tempo dei maccabei. Si sono sbagliati anche questi rabbini? Non hanno capito niente su come funziona l'apocalittica?
I profeti annunciano i tempi messianici ogni qual volta Israele è oppresso. Zaccaria annuncia la ricostruzione e la gloria futura di Gerusalemme. Questo perché il profeta intendeva esortare Israele, oppure lo ammoniva quando prendeva la strada sbagliata, annunciando conseguenze che oltretutto sono possibili e non certe (le profezie potevano anche non verificarsi, tutto dipendeva da Israele). Dunque lo scopo del profeta è nel suo tempo,
Hai letto bene Zaccaria 9,9-10? Li si parla del re Messia che verrà a portare la pace nel mondo. Zaccaria nell'annunciare l'oracolo che ho descritto si rivolgeva certamente ai suoi contemporanei per esortarli nella ricostruzione del II tempio. Quando essi sentivano del Re Messia erano ancora di piu motivati a ricostruire il tempio. Ma il re messia non è venuto all'epoca di Zaccaria. Ne consegue che la profezia sul re Messia di Zaccaria era per il futuro ma era utile ad esortare le persone nel suo presente.
Dici anche che la scrittura va inquadrata nel suo contesto storico. Allora ti devi domandare: perche Zaccaria parla del Re Messia nel contesto storico della ricostruzione del II tempio? È facile la risposta: costruite questo tempio perche in questo tempio arriverà il messia. Ci sono valide ragioni bibliche per pensare che il messia sarebbe venuto quando il II tempio era in piedi.
non sarebbe servito a nessuno se avesse parlato di cose riguardanti tempi di migliaia di anni successivi! Non si devono leggere gli scritti profetici col metodo “vediamo se c'ha azzeccato”.
Il ''vediamo se c'ha azzeccato'' è anche uno dei modi per distinguere un vero profeta da un falso profeta
Deuteronomio 18:22
Quando il profeta parlerà in nome del SIGNORE e la cosa non succede e non si avvera, quella sarà una parola che il SIGNORE non ha detta; il profeta l'ha detta per presunzione; tu non lo temere
Da “I giudaismi del Secondo Tempio” di Boccaccini:
“La preghiera di Daniele non è l'unico luogo in cui la presente crisi è vista come conseguenza della punizione divina per i peccati di Israele: anche la risposta dell'angelo è in linea con i principi della teologia sadocita dell'alleanza. Secondo Levitico 26, "la pace della terra" è una delle benedizioni associate all'alleanza (26,3-13), ma «Se non mi ascolterete ... infrangendo la mia alleanza ... volgerò la faccia contro di voi e voi sarete sconfitti dai nemici» (26,14-17). La lunghezza della punizione dipende dalla conversione di Israele: «Se nonostante questi castighi, non vorrete correggervi per tornare a me, ma vi opporrete a me, anch'io mi opporrò a voi e vi colpirò sette volte di più per i vostri peccati» (Lv 26,23-24; cfr. 26,18.21.27-28). Questo, secondo Daniele, è esattamente ciò che è successo. Israele «ha trasgredito l'alleanza» (Lv 26,15) ed è stato punito da Dio con 70 anni di esilio, come annunciato dal profeta Geremia, ma poi nonostante questo non si è convertito a Dio ma ha continuato ad essere ostile. Come risultato, Dio ha moltiplicato la punizione "sette volte" e i "70 anni" sono divenuti "settanta settimane" di anni (Dn 9,24). Si tratta dunque di un periodo storico assai lungo, ma cronologicamente determinato, nel quale si compie la punizione di Dio e che nell'ultima settimana culminerà con l'avvento di un "re iniquo", il quale «per mezza settimana farà cessare sacrificio e ablazione; sull'ala [del tempio] saranno desolanti abominazioni, finché rovina e ineluttabile sorte si riverserà sul devastatore» (Dn 9,26-27).
Nel presente dell'autore di Daniele, l'ultima settimana (primavera 170 -primavera 163 a.e.v.) è quella inaugurata dalla morte di Onia III, «il consacrato [che] sarà soppresso senza colpa in lui» (Dn 9,26). La metà della settimana (attorno all'equinozio autunnale del 167 a.e.v.) vede l'inizio della persecuzione dei giusti e della contaminazione del tempio quando le offerte quotidiane sono interrotte e sacrifici sono offerti per celebrare ogni mese il compleanno del re (2 Mac 6,7; l Mac 1,59). Daniele attendeva la f ine per l'equinozio primaverile del 163 a.e.v., al compimento dei "tre anni e mezzo" con la morte del "devastatore" Antioco (Dn 9,27). Il "re iniquo", che in Daniele 9 segna il culmine della punizione divina è inequivocabilmente il medesimo personaggio già annunziato alla fine della prima sezione del libro al capitolo 7. Identiche sono le finalità del suo agire contro Dio e contro il suo popolo («proferirà parole contro l'Altissimo e affliggerà i santi dell'Altissimo e avrà in mente di mutare i tempi e il diritto», Dn 7,25; cfr. 8,9-12.23-25; 9,26-27; 11,28-39); identica è la durata del suo apparente successo («Un tempo, [due] tempi e mezzo tempo», Dn 7,25 = 12, 7; cfr. 9,27); identica la sua sorte («sarà annientato e distrutto», Dn 7,26; cfr. 8,25; 9,27; 11,45). La sottolineatura è significativa. Nelle due sezioni in cui si divide il Libro di Daniele, ad essere usate sono due diverse periodizzazioni: la storia fenomenologicamente vista dalla parte dell'uomo come succedersi di regni (''i quattro regni") e la storia vista dalla parte di Dio come compimento della punizione divina (''le settanta settimane"). La comune figura del "re iniquo" permette di sincronizzare le due periodizzazioni, così come la presenza al tempo stessa visiva e sonora del ciak consente in un film l'esatta sovrapposizione dell'immagine e dell'audio. L'unità delle due sezioni è ulteriormente rafforzata dalla presenza del numero "quattro" come simbolo ricorrente di punizione. Quattro sono le volte che Dio ripete la maledizione in Levitico 26 (vv. 18.21.23-24.27-28); quattro sono le suddivisioni delle 70 settimane (7 + 62 + mezza settimana + mezza settimana); quattro sono i tempi della persecuzione del re iniquo ("un tempo, due tempi e mezzo tempo"); quattro sono i regni.”
Nel testo di Dn 9:24 ciò che è tradotto con “settanta settimane” è שבעים שבעים , due termini identici che possono essere vocalizzati shavuim shivim (come fanno i masoreti, spero di trascrivere correttamente la pronuncia) oppure in modo identico, shivim shivim, che significa “settanta settanta”, ossia settanta volte settanta (anni). Di solito, il termine usato per settimana è shavua (pl. shavuoth), anche se l'uso di shavuim al posto di shavuoth è attestato. Dunque, leggendo i due termini con shivim shivim, si ha una punizione di settanta anni (l'esilio) moltiplicata per settanta, che ovviamente non indica un periodo reale, altrimenti parleremmo di 4900 anni. Curioso è il fatto che quando viene chiesto a Gesù quante volte dovrà essere perdonato il fratello che pecca contro di noi lui risponda “Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette” (Mt 18:22). Nel caso in cui si vocalizzi come fanno i masoreti, si hanno 70 anni di esilio che nella moltiplicazione divina per sette volte come espresso in Lv diventano settanta settimane di anni. Visto che l'uso di shavuim al posto di shavuoth è attestato sia nella Torah che in Daniele, direi che questa lettura sia sostenibile (oltretutto è quella dei masoreti). È quindi inutile, a mio avviso, cercare di leggere queste indicazioni temporali letteralmente con calcoli pazzeschi e a volte forzati al fine di far collimare la profezia di Daniele con Gesù e la distruzione del tempio del 70.
Oltretutto, l'unto soppresso è un consacrato e dunque necessariamente un sacerdote. Gesù, sebbene le SG lo dipingano teologicamente come re-sacerdote, nei fatti non era né un re né un sacerdote.
C'è un piccolo grande problema: Antioco IV non distrusse ne la città ne il tempio cosa che accadde solo nel 70dc. E comunque Yeshua parla dell'abominio della desolazione di Daniele per quanto riguarda l'immninente distruzione di Gerusalemme e del tempio. E se l'ha detto lui che Daniele 9,26-27 si riferiva all'imminente distruzione di Gerusalemme questo basta ed avanza perche lui era un ebreo,un rabbino ed un apocalitticista. Scusami ma la sua opinione è piu autorevole della tua e di Ermhan perche tu ed Herman non siete ebrei apocalitticisti e non siete nemmeno dei rabbini.
Poi credo che le 70 settimane di anni sono 490 anni per i seguenti motivi:
1) se fosse stato un periodo piuttosto lungo ed indefinito non avremo avuta una base per calcolare le 70 settimane. Che senso ha dire ''dall'uscita della parola sulla ricostruzione 7 settimane e 62 '' se poi si tratta di un periodo indefinito e non calcolabile? È chiaro e tondo che li si deve fare un preciso calcolo matematico perche la profezia contiene dettagli temporali precisi.
2) Nel talmud per i rabbini le 70 settimane erano 490 anni tra la distruzione del primo e del secondo tempio. Anche loro si sono sbagliati? Non ci capivano nulla di apocalittica?
3) Se le 70 settimane di anni fossero state un nunero imprecisato di anni che senso ha scomporre il numero 70 in sottonumeri? Simbolici sono anche ii numero 62 e il numeri 69(7+62)?
4) dall'uscita della parola sulla ricostruzione di Gerusalemme alla morte di Onia non passano mai 490 anni. Ci puoi provare in tutti i modi ma non ci riuscirai mai perche Onia non è l'unto della profezia. Inoltre il versetto 26 dove si parla dell'unto dice anche che il tempio e la citta vengono distrutti. Al tempo di Antioco IV la città e il tempio non vennero distrutti, per cui l'unto del versetto 26 non può essere Onia. Comunque se Yeshua non centrava con la profezia non c'era alcun modo di far coincidere temporalmente la sua vicenda con la profezia. Ogni tentativo matematico sarebbe stato inutile proprio come è inutile ogni tentativo matematico di far coincidere temporalmente le 69 settimane con la morte di Onia.