La parola in questione è
τέλος (tèlos), che significa propriamente
fine nel senso di
limite in cui "qualcosa cessa di esistere" (Lessico Thayer). A proposito di 1Corinzi 15:24 il Thayer dice:
"[tèlos] denotes either the end of the eschatological events, or the end of the resurrection i. e. the last or third act of the resurrection (to include those who had not belonged to the number of οἱ τοῦ Χριστοῦ ἐν τῇ παρουσία αὐτοῦ)". Tradotto: [tèlos] denota o la fine degli eventi escatologici, o la fine dell'atto della resurrezione, ossia l'ultimo o terzo atto della resurrezione (che include quelli che non hanno fatto parte di "quelli di Cristo alla sua venuta", ossia
gli eletti). Interessante il fatto che tèlos significa anche "pagamento, tributo".
In Ap 1:8 si legge "io sono l'Alfa e l'Omega" e poi un versetto ("inizio e fine") che non appare su tutti i manoscritti e potrebbe essere dubbio, ma che comunque chiarisce bene il significato di tèlos:
ἀρχὴ καὶ τέλος, arkè kai tèlos, inizio e fine (cioè la fine di tutto quanto, del mondo come lo conosciamo).
Il significato di tèlos lo si capisce dal contesto, ma in genere significa propriamente
"il punto individuato come limite" (Strong), oltre il quale non si va. Dal contesto sia di 1Cor che di Mt si capisce bene che questo significato calza come un guanto.
Quindi, fratello, credo che tu sia nel giusto. In questo senso il Vangelo sarà predicato a tutte le genti: nel Regno dei Mille Anni, in cui tutti udranno (e capiranno) la parola di Dio. Poi verrà il tèlos, la fine.
Aggiungo che in Mt 24:14 si dice che il Vangelo deve essere testimoniato
a tutte le genti (ἔθνος, èthnos). Questo vocabolo significa nazioni, razza, persone, popoli, e spessissimo si riferisce ai Gentili, inoltre porta il senso della "moltitudine" di persone che vivono insieme e sono associate da simili costumi e cultura (Helps e Thayer). Prima della parusia non sarà testimoniato a
tutte le genti, poiché molti vivono e vivranno senza riceverne testimonianza. Ma nel Regno dei Mille Anni non scappa nessuno!