Re: Cercare di correggersi non basta
Inviato: giovedì 29 gennaio 2015, 12:19
Mi sento stimolato a fare un piccolo sunto dei commenti riportati su questo argomento :
1) Giorgia esterna la sua sensazione di possedere un talento da mettere al servizio di Dio e di non saperlo riconoscere ed inoltre chiede se nella Scrittura vi sono delle indicazioni tali da aiutarci a riconoscere il talento o i talenti che possediamo : (Ogni tanto ho la sensazione di sentirmi come quel personaggio a cui è stato dato un solo talento e lo ha nascosto nella terra per non perderlo. E non mi piace questa sensazione. Allo stesso tempo, per quanto ci ho provato, non ho ancora individuato in me un talento particolare da mettere al servizio di Dio) e nel fare ciò fa riferimento alla parabola dei talenti riportata del Vangelo di Matteo Cap.25 Versi 14-30.-
2) Gianni le consiglia di fare una ricerca personale ed una volta individuato il proprio talento di svilupparlo tenendo conto che : (Pr 21:30: “Senza il favore del Signore nessuno è esperto, intelligente o saggio” (TILC). “Il Signore infatti dà la saggezza; dalla sua bocca provengono la scienza e l'intelligenza. Egli tiene in serbo per gli uomini retti un aiuto potente, uno scudo per quelli che camminano nell'integrità, allo scopo di proteggere i sentieri della giustizia e di custodire la via dei suoi fedeli” (Pr 2:6-8). Non dimenticare mai che “il principio della saggezza è il timore del Signore, e conoscere il Santo è l'intelligenza”. - Pr 9:10.) .-
3) Antonio asserisce che : (Ogni uomo viene fornito dal Padre di un talento particolare).-
4) Armando fa una precisazione importante asserendo che : ( Nella parabola biblica i talenti vengono consegnati, e non sono i servi a prenderseli) .-
...io aggiungo che giustamente vengono consegnati (ai discepoli) da colui che sta per fare un lungo viaggio (Yeshua) in misura differente a ciascun servitore in relazione alla loro capacità (di farli fruttare) …
… inoltre detti talenti che potremmo in questo caso chiamare doni ( perchè vengono consegnati) hanno lo scopo di portare avanti il ministero cominciato da Yeshua ossia di testimoniare al mondo che Dio si è preso cura dell'uomo, che non è stato lasciato solo a se stesso e che arriverà un giorno in cui sarà fatta anche in terra la volontà di Dio come è già fatta nei cieli...
5) Gianni precisa ulteriormante che : (ciascuno di noi ha una particolare attitudine, un talento suo. Ciascuno deve scoprirlo da sè e coltivarlo. La Bibbia ci insegna a ubbidire a Dio, che poi uno si scopra ebanista o musicista o pescatore e così via, dipende dalla sua natura. C’è chi sceglie un’attività per opportunità, ma di certo è più felice e realizzato chi può scegliere seguendo il proprio personale talento. Che poi diventi medico, ingegnere, contadino, direttore d’orchestra o muratore, sarà ciascuna di queste cose o di altre, ma di talento) .-
… ed in questa precisazione già si svia dal contesto in quanto si fa riferimento a doni di natura che tutti hanno per motivi ereditari o genetici e non ai doni che Yeshua elargisce alla chiesa per l'avanzamento del Regno...
6) Io preciso che i talenti cui si riferisce Yeshua nella parabola non sono i talenti comunemente intesi come doni di natura ma specifici doni spirituali elargiti da Yeshua ai veri credenti e che praticamente si manifestano nel servizio verso il prossimo e nell'evangelizzazione attraverso esso, per cui soltanto mettendo in azione “l'etica” possiamo capire in quale attività umana siamo più efficienti e che quindi potremmo avere nelle scritture un'indicazione a cercare i nostri talenti in : ( Mt 7:12 «Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge e i profeti. ) .-
...nasce quindi uno scambio di opinioni fra me e Gianni su come intendere i talenti …
7) Giorgia poi chiarisce che : (Ad essere sincera, la parabola dei talenti l'ho sempre interpretata così: Dio ha donato ad ognuno di noi qualcosa di particolare, a chi più a chi meno, ma tutti dobbiamo coltivare questo particolare dono (o più) che ci è stato fatto, e se si è credenti, dobbiamo metterlo anche al servizio di Dio, perché possa dare frutto) .-.
...e già si intravede che Giorgia si riferisce ai doni di natura che ognuno possiede per nascita e non ai doni che Yeshua assegna ai veri credenti per l'avanzamento del Regno di Dio solo che invece di indirizzare Giorgia nella corretta interpretazione della parabola Gianni concorda con quanto riportato da Giorgia : ( Concordo anche con quello che hai scritto ) .-
8) A questo punto Gisella precisa che anche secondo lei : ( i talenti citati nella suddetta parabola sono quelli che hanno lo scopo di portare la buona novella, di evangelizzare ), non solo ma amplia il discorso e precisa ulteriormente che i credenti non debbono per forza cercare di ricevere da Yeshua doni particolari, ma basta utilizzare i propri doni di natura e metterli al servizio di Dio .-
A questo punto credo si possa ulteriormente approfondire l'argomento....
1) Giorgia esterna la sua sensazione di possedere un talento da mettere al servizio di Dio e di non saperlo riconoscere ed inoltre chiede se nella Scrittura vi sono delle indicazioni tali da aiutarci a riconoscere il talento o i talenti che possediamo : (Ogni tanto ho la sensazione di sentirmi come quel personaggio a cui è stato dato un solo talento e lo ha nascosto nella terra per non perderlo. E non mi piace questa sensazione. Allo stesso tempo, per quanto ci ho provato, non ho ancora individuato in me un talento particolare da mettere al servizio di Dio) e nel fare ciò fa riferimento alla parabola dei talenti riportata del Vangelo di Matteo Cap.25 Versi 14-30.-
2) Gianni le consiglia di fare una ricerca personale ed una volta individuato il proprio talento di svilupparlo tenendo conto che : (Pr 21:30: “Senza il favore del Signore nessuno è esperto, intelligente o saggio” (TILC). “Il Signore infatti dà la saggezza; dalla sua bocca provengono la scienza e l'intelligenza. Egli tiene in serbo per gli uomini retti un aiuto potente, uno scudo per quelli che camminano nell'integrità, allo scopo di proteggere i sentieri della giustizia e di custodire la via dei suoi fedeli” (Pr 2:6-8). Non dimenticare mai che “il principio della saggezza è il timore del Signore, e conoscere il Santo è l'intelligenza”. - Pr 9:10.) .-
3) Antonio asserisce che : (Ogni uomo viene fornito dal Padre di un talento particolare).-
4) Armando fa una precisazione importante asserendo che : ( Nella parabola biblica i talenti vengono consegnati, e non sono i servi a prenderseli) .-
...io aggiungo che giustamente vengono consegnati (ai discepoli) da colui che sta per fare un lungo viaggio (Yeshua) in misura differente a ciascun servitore in relazione alla loro capacità (di farli fruttare) …
… inoltre detti talenti che potremmo in questo caso chiamare doni ( perchè vengono consegnati) hanno lo scopo di portare avanti il ministero cominciato da Yeshua ossia di testimoniare al mondo che Dio si è preso cura dell'uomo, che non è stato lasciato solo a se stesso e che arriverà un giorno in cui sarà fatta anche in terra la volontà di Dio come è già fatta nei cieli...
5) Gianni precisa ulteriormante che : (ciascuno di noi ha una particolare attitudine, un talento suo. Ciascuno deve scoprirlo da sè e coltivarlo. La Bibbia ci insegna a ubbidire a Dio, che poi uno si scopra ebanista o musicista o pescatore e così via, dipende dalla sua natura. C’è chi sceglie un’attività per opportunità, ma di certo è più felice e realizzato chi può scegliere seguendo il proprio personale talento. Che poi diventi medico, ingegnere, contadino, direttore d’orchestra o muratore, sarà ciascuna di queste cose o di altre, ma di talento) .-
… ed in questa precisazione già si svia dal contesto in quanto si fa riferimento a doni di natura che tutti hanno per motivi ereditari o genetici e non ai doni che Yeshua elargisce alla chiesa per l'avanzamento del Regno...
6) Io preciso che i talenti cui si riferisce Yeshua nella parabola non sono i talenti comunemente intesi come doni di natura ma specifici doni spirituali elargiti da Yeshua ai veri credenti e che praticamente si manifestano nel servizio verso il prossimo e nell'evangelizzazione attraverso esso, per cui soltanto mettendo in azione “l'etica” possiamo capire in quale attività umana siamo più efficienti e che quindi potremmo avere nelle scritture un'indicazione a cercare i nostri talenti in : ( Mt 7:12 «Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge e i profeti. ) .-
...nasce quindi uno scambio di opinioni fra me e Gianni su come intendere i talenti …
7) Giorgia poi chiarisce che : (Ad essere sincera, la parabola dei talenti l'ho sempre interpretata così: Dio ha donato ad ognuno di noi qualcosa di particolare, a chi più a chi meno, ma tutti dobbiamo coltivare questo particolare dono (o più) che ci è stato fatto, e se si è credenti, dobbiamo metterlo anche al servizio di Dio, perché possa dare frutto) .-.
...e già si intravede che Giorgia si riferisce ai doni di natura che ognuno possiede per nascita e non ai doni che Yeshua assegna ai veri credenti per l'avanzamento del Regno di Dio solo che invece di indirizzare Giorgia nella corretta interpretazione della parabola Gianni concorda con quanto riportato da Giorgia : ( Concordo anche con quello che hai scritto ) .-
8) A questo punto Gisella precisa che anche secondo lei : ( i talenti citati nella suddetta parabola sono quelli che hanno lo scopo di portare la buona novella, di evangelizzare ), non solo ma amplia il discorso e precisa ulteriormente che i credenti non debbono per forza cercare di ricevere da Yeshua doni particolari, ma basta utilizzare i propri doni di natura e metterli al servizio di Dio .-
A questo punto credo si possa ulteriormente approfondire l'argomento....