Quale lavoro è vietato di sabato

[noiman]

Ciao Salvatore,

[bgaluppi]

Caro Noiman, credo che il passo della Scrittura che fa capire che anche gli stranieri devono osservare il sabato sia Is 56:1-8:

1 Così parla il SIGNORE: «Rispettate il diritto e fate ciò che è giusto; poiché la mia salvezza sta per venire, la mia giustizia sta per essere rivelata. 2 Beato l'uomo che fa così, il figlio dell'uomo che si attiene a questo, che osserva il sabato astenendosi dal profanarlo, che trattiene la mano dal fare qualsiasi male!» 3 Lo straniero che si è unito al SIGNORE non dica: «Certo, il SIGNORE mi escluderà dal suo popolo!» Né dica l'eunuco: «Ecco, io sono un albero secco!» 4 Infatti così parla il SIGNORE circa gli eunuchi che osserveranno i miei sabati, che sceglieranno ciò che a me piace e si atterranno al mio patto: 5 «Io darò loro, nella mia casa e dentro le mie mura, un posto e un nome, che avranno più valore di figli e di figlie; darò loro un nome eterno, che non perirà più. 6 Anche gli stranieri che si saranno uniti al SIGNORE per servirlo, per amare il nome del SIGNORE, per essere suoi servi, tutti quelli che osserveranno il sabato astenendosi dal profanarlo e si atterranno al mio patto, 7 io li condurrò sul mio monte santo e li rallegrerò nella mia casa di preghiera; i loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa sarà chiamata una casa di preghiera per tutti i popoli». 8 Il Signore, DIO, che raccoglie gli esuli d'Israele, dice: «Io ne raccoglierò intorno a lui anche degli altri, oltre a quelli dei suoi che sono già raccolti».

Mi sembra che qui il messaggio sia chiaro anche per chi non appartiene a Israele. Adesso bisogna capire in che modo gli stranieri che si sono uniti al Signore per servirlo devono rispettare il sabato. Certamente, se questi stranieri si sono circoncisi secondo la legge di Mosè, dovranno attenersi a tutti i precetti stabiliti per il popolo di Israele; ma se per stranieri si intendono gli incirconcisi che rappresentano l'ulivo selvatico innestato in quello domestico, ossia tutti coloro che accettano Yeshua come Messia, essi non dovranno rispettare il sabato secondo i precetti della torah orale, ma al modo in cui fu insegnato da Yeshua.

[Gianni]

Ciao, Noiman. Prendo spunto da quanto hai scritto per porre alcune questioni.

Il sabato fu dato agli ebrei? Sì, ma credo occorra specificare. Come osserva giustamente Salvatore, la santificazione del sabato avvenne almeno 2500 anni prima che Israele ricevesse la Toràh, in effetti quando ancora non esistevano gli ebrei. Non va dimenticato neppure che quello del sabato è un patto speciale tra Dio e Israele. Io direi allora che gli ebrei sono doppiamente obbligati ad osservare il sabato.

Lo so che per te non ha molto valore, ma per chi crede in Yeshùa quale messia, quando gli stranieri entrarono a far parte della comunità ebraica dei discepoli di Yeshùa, essi pure furono tenuti a osservare il sabato, e così fecero. Si ebbe allora quella differenza: discepoli provenienti dal gentilesimo tenuti all’osservanza e discepoli ebrei doppiamente tenuti all’osservanza. La cosa non cambia, ma lo dico solo per precisione.

Tu parli di sabato ebraico. Io preferisco parlare di sabato biblico. Un ebreo direbbe che è la stessa cosa, ma io dico di no. Quello biblico è puramente biblico, quello ebraico è aggravato dalla tradizione.

[noiman]

Antonio, ciao…..

[Salvatore Tarantino]

A dire il vero ai piedi del Sinai c'erano anche degli stranieri, dato che ne sono usciti molti insieme agli ebrei dall'Egitto.

Poi non capisco perchè devo sottomettermi all'autorità rabbinica per osservare un comandamento di Dio.
Potrei concordare se volessi celebrare alcune feste ebraiche e dovessi recarmi al tempio, ma per cessare di lavorare proprio non ce n'è bisogno.

Bgaluppi, Isaia 56, in quei versi, si conclude affermando che la casa di Dio diventerà casa di preghiera per tutti i popoli, al plurale, quindi gli stranieri non necessariamente si circoncidono diventando ebrei, perchè altrimenti otterremmo un solo popolo, e il brano non si concluderebbe parlando di popoli al plurale.

Noiman, non volevo essere polemico, anche se non nascondo che su questo argomento, quando mi viene detto che il sabato non è necessario per un cristiano, rimango infastidito.
Ci sono i cristiani che disprezzano il sabato e ci sono gli ebrei che ne sono così gelosi che sembra quasi che io glielo rubi se lo osservo.

[bgaluppi]

Certo Salvatore, i popoli. Non ho detto che tutti gli stranieri si circoncidono nella carne per diventare ebrei, ma che molti si circoncidono per fede (Ef 2:11-14). Questi circoncisi spirituali sono tenuti ad obbedire ai comandamenti, che includono l'osservanza del sabato, ma non certamente al modo rabbinico. Infine, anche le nazioni che non appartengono a Israele né all'ulivo selvatico, lo adoreranno:

“Molti popoli vi accorreranno, e diranno: «Venite, saliamo al monte del Signore, alla casa del Dio di Giacobbe; egli ci insegnerà le sue vie, e noi cammineremo per i suoi sentieri». Da Sion, infatti, uscirà l'insegnamento [תורה], e da Gerusalemme la parola del Signore.” — Is 2:3

[noiman]

Ciao Salvatore.

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[ארמאנדו אלבנו]

Salvatore allora facciamo l'esempio sempre nel campo della cura medica visto che il farmacista è attività di commercio.

Mettiamo che io ho il diabete. Ho bisogno di Insulina Domenica e Lunedi. Ci deve essere pure chi la produce? E per permettermi di avere a disposizione l'insulina la Domenica e il lunedi ci dovrà pur essere qualcuno che lavori di Sabato per fare l'insulina che mi serve e per non farmi morire?

Ora siamo nel campo della produzione, non più del commercio e chi produce l'insulina sono persone che lavorano per guadagnare uno stipendio per provvedere al sostentamento della famiglia. Quindi anche un lavoro ordinario in un certo senso.

il ciclo economico ha due controparti se non di più. C'è chi deve commerciare per non farmi morire e chi deve PRODURRE per non farmi morire. Potrei anche produrli da me stesos e per me stesso ma sempre un lavoro richiede.

Ora se io ho bisogno di un farmaco vitale Dio non può imputare il peccato della violazione del sabato a colui che lavora per me di Sabato allo scopo di non farmi morire.


diverso è il caso del multisale (sono esempi). Quelli proiettano i film di sabato anche perchè siamo noi che vogliamo andare a vedere il cinema di Sabato costringendo a trasgredire il comandamento al propietario del multisale ma la colpa è anche nostra.

Diverso è il caso di colui che produce l'insulina per farmi stare bene perchè pensa al comandamento del sabato e quando uno sta male devi fare il tuo lavoro per curare. Il medico senza il produttore dell'insulina non serve a niente. Quindi non puoi dire che il produttore e il commerciante dell'insulina non sia sullo stesso livello di chi fa il medico.


Poi sulla tragressione del comandamento del sabato potrebbe incidere anche il fine, cioè il pensiero per cui compio quella cosa. Potrebbe essere diverso il farmacista che lavora di sabato perchè mette al primo posto la cura degli altri dal farmacista che lavora di sabato ignorando e fregandosene del sabato e dell'altro ma pensando solo al business.

[ארמאנדו אלבנו]

Cmq Gianni grazie per avermi indicato il link che ti dicevo

[Gianni]

Grazie a te per l'interesse, Armando Albano.