La questione della trinità.

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bgaluppi
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Re: La questione della trinità.

Messaggio da bgaluppi »

Un solo mediatore TRA Dio e gli uomini, Cristo Gesu' UOMO. Egli INTERCEDE PRESSO Dio (Rm 8:34) e quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti (1Cor 15:28). Il capo di ogni uomo è Cristo, il capo della donna è l’uomo, e il capo di Cristo è Dio (1Cor 11:3). Cristo non puo' far nulla da se stesso perché cerca non la sua propria volontà, ma la volontà di colui che lo ha mandato (Gv 5:30). Dopo la resurrezione, il Padre lo ha sovranamente innalzato (Filippesi 2:9). "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Marco 15:34)
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Giorgia
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Re: La questione della trinità.

Messaggio da Giorgia »

Enigma, grazie mille per la tua risposta, mi è stata molto utile.
Grazie davvero anche a tutti gli altri. Direi che ormai ho delineato correttamente il discorso trinità.
Cercando su la mia cara amica wikipedia, ho trovato questo riguardo alla nascita della parola trinità: "Il termine "trinità" deriva dal latino trīnĭtas-ātis (a sua volta da trīnus = di tre, aggettivo distributivo di trēs, 'tre') e sembra che fu utilizzato per la prima volta da Papa Alessandro I in una lettera enciclica[7] scritta tra il 105 ed il 115 d.C.; l'analogo greco τριας (triás) compare precedentemente in Teofilo di Antiochia (morto nel 181 d.C.)...

Il teologo cattolico Joseph Doré[10] ha sostenuto che l'espressione al singolare eis to onoma (εἰς τὸ ὄνομα) ovvero "nel nome" unitamente alle due ricorrenze della congiunzione kai (καὶ), "e", quindi nel significato di "del Padre 'e' del Figlio 'e' dello Spirito Santo" evidenzierebbe la presenza di un credo già trinitario; si tenga presente però che il Vangelo di Matteo è datato tra l'85 e il 90 d.C.,[11] e sulla lingua della redazione originale non c'è consenso tra gli studiosi...

...La teologa cattolica Catherine Mowry Lacugna ha riportato che esegeti e teologi sono concordi nel dire che il Nuovo Testamento non contiene una esplicita dottrina della Trinità[22] e che non c'è alcun riferimento alla dottrina della Trinità nell'Antico testamento.[23] Lo studioso cattolico William J. Hill ha invece parlato di "trinitarismo elementare", che ha indicato nella Prima lettera di Clemente (cfr. 58 e 46), ove l'autore si richiama espressamente a Dio Padre, al Figlio, allo Spirito menzionando tutti e tre insieme, e nella Lettera agli Efesini di Ignazio di Antiochia (cfr. 9), che chiama il cristiano a "incorporarsi" nel tempio divino come per diventare uno con Cristo, nello Spirito fino alla filiazione del Padre. Anche per Hill in ogni caso la soluzione trinitaria era ancora ben lontana."

Vi ringrazio di cuore per avermi aiutato a capire qualcosa a cui non avevo ancora posto mente. E' molto bello poter aggiungere giorno dopo giorno un piolo nella scala verso il Padre!

Forse sono state scritte tante pagine. Ho visto che qualcuno non ha gradito. Ma, visto che Gianni mi ha investito del ruolo della Pollyanna del Forum :d la cosa bella qui, è che grazie a queste lunghe pagine, io ho capito un concetto per me nuovo.

Quindi grazie a tutti! :YMHUG:
Buona giornata e che Dio ci benedica tutti!
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bgaluppi
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Re: La questione della trinità.

Messaggio da bgaluppi »

Giorgia, sono contento che tu stia mettendo insieme i pezzi. Spesso, i trinitari sono cosi' radicati nelle loro convinzioni che per loro negare la divinita' di Cristo significa negare il Cristo stesso, dimostrando di non aver capito appieno il significato della figura del Messia e del suo sacrificio.
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Giorgia
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Re: La questione della trinità.

Messaggio da Giorgia »

Antonio, io posso capire questo timore. Credo che per molti cambiare idea su questo argomento sia difficile soprattutto perché si ha la sensazione di mancare di rispetto a Cristo. E, mentre per altri argomenti, rivedere la propria posizione, è un po' come cambiare l'ordine degli addendi, ma la somma rimane uguale, qui si deve proprio cambiare gli addendi.

E capisco che per qualcuno è un vero e proprio problema... Chi difende la trinità con sincerità, credo che inconsciamente stia cercando di difendere l'idea di Messia che hanno. E stimo questo amore per il Salvatore. Credo che Dio ci permetta la comprensione delle cose solo quando e se siamo pronte a capirle. Questo per non minare la nostra fede in Lui. Ho conosciuto persone che dopo aver scoperto le menzogne di una Chiesa, si sono allontanate anche da Dio. E' successo pure a me. Ma Dio sapeva che sarei tornata, e probabilmente mi ha permesso di capire questa cosa, perché sapeva che non avrebbe rischiato di perdermi.

Ed in effetti per me è stato abbastanza semplice accettare l'evidenza, perché ho realizzato che pure dicendo di credere nella trinità, non sapevo che cosa essa fosse. In pratica non ho mai pensato che lo Spirito Santo fosse qualcosa di separato da Dio stesso. E quando ho detto che non avevo mai posto mente, in effetti non lo avevo fatto. Non avevo mai riflettuto in proposito.
Leggendo le argomentazioni trattate qui, mi sono resa conto che non ero né da una parte né dall'altra.
Avevo una immagine nella mente che era solo mia.

Considero comunque fondamentali i pensieri diversi, perché mi hanno permesso di affrontare questa questione, che altrimenti sarebbe ancora sopita nella mia mente.

E, sarò sincera, questa nuova scoperta, mi ha aperto un nuovo e importante spunto per il ragionamento. Che non è fondamentale per la fede, ma che comunque mi incuriosisce. Ossia, perché è stata creata questa idea della trinità? A che scopo? Voglio dire, di solito questo tipo di cose, hanno uno scopo ben preciso.

Chissà, magari vi va di ragionarci insieme? :-)
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bgaluppi
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Re: La questione della trinità.

Messaggio da bgaluppi »

Avevo gia' fatto un post sulle infiltrazioni pagane nella religione cristiana. La trinita' e' stata inserita per paganizzare la fede in Cristo. Dopo la chiesa delle origini e' arrivata l'apostasia, e la chiesa delle origini, pura e svincolata da dogmi, e' stata trasformata in religione, con la nascente Chiesa di Roma. Il cristianesimo e' un'accozzaglia di riti pagani, che ingannano l'uomo e gli fanno venerare creature al posto del Creatore.
Lella
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Re: La questione della trinità.

Messaggio da Lella »

Purtroppo l'odio che si ha, per una determinata istituzione, come per esempio per quella Cattolica, porta alla cecità più completa, e molte volte anche ad essere blasfemi come ha fatto uno di voi Bgaluppi dicendo che:

"Il Cristianesimo è una cozzaglia di riti pagani,"

Per me questa frase è una mancanza di rispetto verso tutti i Cristiani del Mondo.

E' una mancanza di fede verso Cristo.

E in fine è una bestemmia contro Dio!

In quanto nella Sacra Bibbia è scritto: "MA SE UNO SOFFRE COME CRISTIANO, NON SE NE VERGOGNI ANZI GLORIFICHI DIO PORTANDO QUESTO NOME, (CIOE' CRISTIANO). 1Pietro 4:16
Lella
Ultima modifica di Lella il mercoledì 25 febbraio 2015, 19:05, modificato 1 volta in totale.
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bgaluppi
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Re: La questione della trinità.

Messaggio da bgaluppi »

1Pietro 4:16

εἰ δὲ ὡς Χριστιανός, μὴ αἰσχυνέσθω, δοξαζέτω δὲ τὸν Θεὸν ἐν τῷ ὀνόματι τούτῳ.

ma, se uno soffre come cristiano, non si vergogni, anzi glorifichi Dio a questo riguardo.
Riguardo al termine Χριστιανός (Cristianòs), scrive lo Strong: "Il nome fu dato inizialmente dai Gentili ai credenti di Gesù, ma dal secondo secolo in poi fu accettato da questi ultimi come titolo onorifico."

Il termine, in questo caso, indica i seguaci di Cristo, ossia coloro che credono in lui e lo riconoscono come Salvatore, non i cristiani come appartenenti alla religione cristiana e alla Chiesa di Roma. Non bisogna fare confusione tra le due cose.

Quando io dico, e lo ribadisco, che il Cristianesimo (non i cristiani) è un'accozzaglia di riti pagani, mi riferisco ovviamente alla religione cristiana, quella nata con il nascere della Chiesa Cattolica Romana, e alla sua dottrina. Non mi riferisco alle persone che credono in Cristo e ne fanno parte (i cristiani). E la religione è una cosa, la fede un'altra. Mi sembra che l'italiano sia corretto.
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bgaluppi
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Re: La questione della trinità.

Messaggio da bgaluppi »

Per chi fosse interessato, pubblico un estratto da un mio recente studio ancora in fase di completamento. Un piccolo assaggio su un rito pagano assorbito dalla Chiesa Cattolica Romana: l'eucarestia. Con questo non voglio convincere nessuno di alcuna cosa, poiché ognuno deve fare le sue scelte e seguire il suo personale percorso, ma penso sia giusto riflettere su quanto segue.

L'ostensorio tradizionale e l'ostia stessa rappresentano il sole e l'eucarestia è un puro rituale solare pagano. Infatti, gli ostensori sono dei veri e propri soli raggianti che ospitano l'ostia al suo interno, la quale spesso riporta l'esagramma di Costantino o simbolo di Amsu, il Chi-Rho. Prestate particolare attenzione a quanto segue. Quando il cerimoniere solleva l'ostia, con le mani o con l'ostensorio, i fedeli devono inginocchiarsi di fronte ad un sole. Nel Vangelo, Cristo non solleva nessun pezzo di pane e non obbliga nessuno ad inginocchiarsi davanti ad esso. Egli spezza semplicemente il pane in comunione con gli altri fratelli e in memoria sua e del suo sacrificio vivificante. Il catechismo cattolico insegna che "La Santa Messa è il sacrificio del corpo e del sangue di Gesù Cristo che, sotto le specie del pane e del vino, si offre dal sacerdote a Dio sull'altare, in memoria e rinnovazione del sacrificio della Croce." (Dal Catechismo di San Pio X) La dottrina cattolica insegna che l'eucarestia è un rito di espiazione dei peccati dei viventi e dei morti, rinnovato molte volte, mentre la Bibbia afferma con chiarezza che il sacrificio perfetto del Messia fu effettuato una volta per sempre e nessuno può pensare di poterlo "rinnovare".

Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e a offrire molte volte gli stessi sacrifici, che non possono mai eliminare i peccati. Cristo, invece, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso per sempre alla destra di Dio, aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi. Infatti, con un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati. (Ebrei, 10: 11-14)

Cristo infatti non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. (Ebrei, 9: 24-26)

Quindi, chi crede in Cristo non ha bisogno di nessun sacerdote né di alcuna eucarestia in "rinnovamento" del Suo sacrificio, in quanto "egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro" (Ebrei 7:25). Gli uomini avevano bisogno di un unico grande sacerdote, un intercessore, che è il Cristo stesso: A noi infatti occorreva un tale sommo sacerdote, che fosse santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli, che non ha bisogno ogni giorno, come quei sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché Egli ha fatto questo una volta per tutte, quando offerse se stesso. (Ebrei 7:26-27)

L'eucarestia cristiana si basa sulla cosiddetta "transustanziazione", che ha dato origine al dogma dell'adorazione dell'ostia tramite inginocchiamento davanti ad essa. La transustanziazione afferma che l'ostia, nel momento in cui il sacerdote celebra il rito eucaristico, si trasforma nel vero corpo di Cristo, deformando completamente il messaggio di Yeshùa e mutando il tutto in un vero e proprio rito simbolico di cannibalismo (teofagia, in cui si mangia la carne del presunto dio per assorbirne i poteri). Inoltre, grazie a questo dogma, la Chiesa Cattolica si arroga l'esclusiva riguardo alla salvezza delle anime, in quanto essa soltanto avrebbe il potere di distribuire il vero corpo di Dio contenuto nell'ostia stessa.

Solo nella Chiesa cattolica romana c'è la Verità e la salvezza. (Giovanni Paolo II)

Invece, il messaggio di Cristo era ben diverso e di grande profondità spirituale. Egli infatti, ai Giudei scandalizzati dalle parole "mangiare" e "bere" la Sua carne e il Suo sangue, deve spiegare pazientemente che le Sue parole sono Spirito e Vita e che la carne non giova a nulla. Le parole di Cristo sono molto chiare, Egli spiega anche cosa significhi veramente "mangiare" il pane e "bere" il sangue. Inoltre, il Vangelo spiega che la salvezza viene concessa come grazia di Dio attraverso la fede, e non attraverso la Chiesa Cattolica, il suo papa e il dogma dell'eucarestia.

Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio (Efesini, 2:8)

Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. Dice infatti la Scrittura: chiunque crede in lui non sarà deluso. Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. (Romani, 10:9-13)

Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figliuolo e crede in Lui, abbia vita eterna; e Io lo risusciterò nell'ultimo giorno. (Giov. 6:40)

E' lo Spirito quel che vivifica; la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette, sono Spirito e Vita. (Gv 6:63)

Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità. (Giovanni, 4: 23-24)

In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo". Allora gli dissero: "Signore, dacci sempre questo pane". Gesù rispose loro: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! (Giovanni, 6: 35)

Il rito della Chiesa Cattolica Romana papale insegna che l'ostia deve essere adorata come se fosse Dio; il Codice di Diritto Canonico, inventato ovviamente dagli uomini, sancisce: «Augustissimo Sacramento è la Santissima Eucaristia nella quale lo stesso Cristo Signore è presente, viene offerto ed è assunto, e mediante la quale continuamente vive e cresce la Chiesa» (Can. 897); pertanto «i fedeli abbiano in sommo onore la Santissima Eucaristia (...) ricevendo con frequenza e massima devozione questo sacramento e venerandolo con somma adorazione» (can. 898), contravvenendo ancora una volta al Secondo Comandamento, che vieta gli idoli e la loro adorazione. Capite che la gente si inginocchia davanti a un pezzo di pane credendo che quello sia il vero corpo di Cristo transustanziale? Inoltre, Cristo non puo' essere "offerto" da uomini e "assunto", cioe' ingerito e ricevuto, in quanto egli ha gia' offerto se stesso e noi abbiamo gia' ricevuto la salvezza dalla morte grazie al suo sangue e alla sua morte.

Benedetto XVI, nella Omelia dell'11 settembre 2006 ad Altötting, dice:

Nell’Ostia sacra Egli è presente, il vero tesoro, sempre per noi raggiungibile. Solo nell’adorazione di questa sua presenza impariamo a riceverlo in modo giusto - impariamo il comunicarci, impariamo dall'interno la celebrazione dell’Eucaristia. Vorrei citare in questo contesto una bella parola di Edith Stein, la santa Compatrona d’Europa, che scrive in una sua lettera: “Il Signore è presente nel tabernacolo con divinità e umanità. [...]" No. Cristo non vive nel tabernacolo delle chiese e nel pezzetto di pane. Questo significa storpiare completamente il messaggio del Vangelo e ingannare centinaia di milioni di fedeli, distraendoli dal messaggio verace delle Scritture.

La Chiesa ci obbliga a venerare un wafer rotondo, mentre la Bibbia spiega chiaramente come il "pane" rappresenti la parola di Dio, la sua rivelazione all'uomo, l'unica via di salvezza, ossia il corpo stesso di Cristo, e il frutto della vigna rappresenti il sacrificio, ossia il suo sangue versato per molti; la cena del Signore deve essere commemorata in suo ricordo e nel ricordo di cosa lui rappresenta, non per espiare i peccati. L'uomo è libero per sempre dalle catene del peccato e della morte nel momento in cui Cristo muore e risorge, e nessuno può pensare di dover rinnovare questo sacrificio vivificante con un rito effettuato da un sacerdote il cui ruolo non esiste sulle Scritture, poiché solo Cristo è il nostro Sommo Sacerdote e il mediatore tra Dio e l'uomo.

Nelle apparizioni di Fatima, riconosciute come autentiche dalla Chiesa, la figura luminosa parla di come sia necessario adorare l'eucarestia e fare sacrifici per riparare ai peccati del mondo, il che significa negare che il sacrificio compiuto da Cristo sulla croce una volta e per sempre sia sufficiente all'espiazione dei peccati e che sia necessario "ripeterlo" all'infinito, contravvenendo le Scritture ancora una volta.

Tutti i peccati del mondo possono essere vinti attraverso l'adorazione eucaristica perpetua.

Il diavolo fugge dove viene adorato il santissimo sacramento.
(Giovanni Paolo II, De Labore Solis)

Carissimi fratelli, riflettete su queste cose ed indagate se esse riflettono effettivamente gli insegnamenti delle Sacre Scritture.


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Gianni
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Re: La questione della trinità.

Messaggio da Gianni »

Antonio riporta correttamente che riguardo al termine Χριστιανός (Cristianòs), lo Strong afferma: "Il nome fu dato inizialmente dai Gentili ai credenti di Gesù, ma dal secondo secolo in poi fu accettato da questi ultimi come titolo onorifico". Di certo di termine “cristiano” non è biblico ma fu affibbiato dai pagani ai discepoli di Yeshùa per disprezzarli. Potremmo dire che fu dato con lo stesso spirito con cui vengono affibbiati gli appellativi di negro o terrone. Quell’epiteto non fu mai accettato dalla vera chiesa, infatti nella Bibbia lo troviamo solo tre volte e di certo non in modo onorifico. Come correttamente dice lo Strong, ciò avvenne dal secondo secolo, quando nella chiesa c’era già l’apostasia.
Antonio fa un’affermazione corretta dicendo che nella Chiesa Cattolica c’è un’accozzaglia di paganesimo. Solo per citarne alcuni aspetti (oltre a quelli elencati da Antonio): domenica, Natale, santi, immortalità dell’anima, trinità.
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bgaluppi
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Re: La questione della trinità.

Messaggio da bgaluppi »

Grazie Gianni, grazie Giovanni per il vostro supporto. Naturalmente, ci sono argomenti molto più belli e più interessanti da trattare nelle Scritture. Per me, la Chiesa Cattolica ha costituito verità e salvezza per diverso tempo, e quando mi sono accorto veramente che essa non poteva elargire né verità né salvezza, mi sono sentito derubato di tempo prezioso che avrei potuto dedicare al Signore. Quando ho capito che la Chiesa mi insegnava a violare il Secondo Comandamento (e non solo quello) e lo faceva "in nome di Cristo", io ho provato un senso d'angoscia. Ora, libero di adorare il mio Dio senza costrizioni mentali ma semplicemente in spirito e verità, sento di voler provare solo amore.
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