
La Torah di Yeshua.
- Gianni
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Re: La Torah di Yeshua.
Bevakashà. 

Re: La Torah di Yeshua.
]Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. [7]In realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo.
Re: La Torah di Yeshua.
Ciao Besasea,
Il termine greco e' πάσχα, ed e' una traslitterazione dall'aramaico. Ma in greco, non si riferisce solo all'agnello sacrificale, ma anche al periodo tutto della festa di Passover. Preparare la Pasqua, quindi, significa allestire per essa. Sicuramente la "preparazione" non consiste solo nell'immolare l'agnello, giusto? Quali altre cose ci sono da fare?
Scusatemi ma in questi giorno non ho potuto seguirvi.
Aggiungo che non mi risulta che fu il Sinedrio a condannarlo all'impiccagione ma i Romani (su pressione del Sinedrio). Proprio perche' non potevano condannarlo ne' tantomeno crocifiggerlo. Ora ti domando: se aveva violato la legge tanto da essere condannato a morte, perche' non lo fecero morire loro, seguendo il loro costume, e decisero invece di lasciarlo ai Romani?
Il termine greco e' πάσχα, ed e' una traslitterazione dall'aramaico. Ma in greco, non si riferisce solo all'agnello sacrificale, ma anche al periodo tutto della festa di Passover. Preparare la Pasqua, quindi, significa allestire per essa. Sicuramente la "preparazione" non consiste solo nell'immolare l'agnello, giusto? Quali altre cose ci sono da fare?
Scusatemi ma in questi giorno non ho potuto seguirvi.
Aggiungo che non mi risulta che fu il Sinedrio a condannarlo all'impiccagione ma i Romani (su pressione del Sinedrio). Proprio perche' non potevano condannarlo ne' tantomeno crocifiggerlo. Ora ti domando: se aveva violato la legge tanto da essere condannato a morte, perche' non lo fecero morire loro, seguendo il loro costume, e decisero invece di lasciarlo ai Romani?
Ultima modifica di bgaluppi il sabato 13 giugno 2015, 21:37, modificato 2 volte in totale.
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Re: La Torah di Yeshua.
Vero. Infatti si legge in Lc 22:1: "La festa degli Azzimi, detta la Pasqua, si avvicinava".
Re: La Torah di Yeshua.
Roberto, in realta' questa discussione ci sta consentendo di approfondire ancora di piu' le Scritture Greche e capirle a fondo. 

Re: La Torah di Yeshua.
Besasea, ma dove vedi scritto che "mangiarono la Pasqua"? E' scritto che la "prepararono", e poi che si misero a tavola, ma non che mangiarono la Pasqua. La scena descritta e' questa: dopo il tramonto del 13, i discepoli cercano e trovano un luogo dove iniziano a fare i preparativi per Passover. Si mettono a tavola e mangiano. Cosa mangiano? Pane comune, non azzimo. E mangiano la Pasqua, ossia l'agnello? No, mangiano semplicemente. Yeshua si rivolge a loro nella vigilia della Pasqua e manifesta la sua tristezza per non poter mangiare la Pasqua (l'agnello) con loro, poiche' sa che questo non avverra': "ho desiderato mangiare questa Pasqua con voi prima del mio soffrire. Vi dico che non la mangero' affatto fino al Regno di Dio". Yeshua annuncia loro con grande tristezza che la Pasqua la mangeranno da soli.
Re: La Torah di Yeshua.
Scusa Besasea, ma proprio non capisco questa incongruenza. Dici che "secondo il diritto ebraico si appendono solo i corpi morti. Prima avviene l'esecuzione e la morte del condannato e poi lo si appende. La condanna per falso profeta prevede la morte per soffocamento, ma il corpo non veniva appeso." Ma secondo il diritto romano si crocifiggono i nemici di Roma.
I Romani non consentivano esecuzioni, ma il diritto ebraico le prevedeva; quindi, pur prevedendole, non devono essere mai state messe in atto, se i Romani non le consentivano. Se era ritenuto un falso profeta, perche' non lo soffocarono?
Poi dici che la condanna per bestemmia e idolatria era punita con la lapidazione, pero' non lo lapidarono mai. Perche'? I Romani non lo consentivano? Quindi tutti i bestemmiatori, i falsi profeti e gli idolatri la passavano liscia? Poiche' non mi risulta che i romani crocifiggessero tali violatori della legge ebraica.
Il fatto e' che i Romani crocifissero Yeshua senza alcuna colpa per la quale la legge romana condannava alla crocifissione. Sulla croce ci andavano i nemici di Roma, non quelli degli ebrei.
I Romani non consentivano esecuzioni, ma il diritto ebraico le prevedeva; quindi, pur prevedendole, non devono essere mai state messe in atto, se i Romani non le consentivano. Se era ritenuto un falso profeta, perche' non lo soffocarono?
Poi dici che la condanna per bestemmia e idolatria era punita con la lapidazione, pero' non lo lapidarono mai. Perche'? I Romani non lo consentivano? Quindi tutti i bestemmiatori, i falsi profeti e gli idolatri la passavano liscia? Poiche' non mi risulta che i romani crocifiggessero tali violatori della legge ebraica.
Il fatto e' che i Romani crocifissero Yeshua senza alcuna colpa per la quale la legge romana condannava alla crocifissione. Sulla croce ci andavano i nemici di Roma, non quelli degli ebrei.
Ultima modifica di bgaluppi il domenica 14 giugno 2015, 1:31, modificato 2 volte in totale.
Re: La Torah di Yeshua.
Tu ragioni secondo il pensiero ebraico, ma sei sicuro che Luca usi quella parola per tradurre "Parasceve" o "preparazione"?"Preparazione" non consiste affatto nell'immolare l'agnello. Questa è una cosa che ancora continuate a ripetere, ma che non ha alcuna base, vivete nelle vostre illusioni.
Ultima modifica di bgaluppi il domenica 14 giugno 2015, 1:43, modificato 1 volta in totale.
Re: La Torah di Yeshua.
No, Besasea, il testo non dice "cucinarono" ma "prepararono", e non specifica cosa prepararono. Dice anche "Giunta l'ora": l'ora di cosa? Della cena, infatti si misero a tavola ("E quando venne l’ora giacque e gli apostoli con lui"); il testo descrive che stavano a cena, ma non dice che mangiarono la Pasqua, anzi dice l'opposto, cioe' che Yeshua non la mangio'.
Il termine usato per "preparare" e' ἑτοιμάζω (etoimazo), che significa "apparecchiare, preparare, allestire, tenere pronto" etc. e non ha niente a che fare con il senso ebraico di "preparazione" che intendi tu.
Il termine usato per "preparare" e' ἑτοιμάζω (etoimazo), che significa "apparecchiare, preparare, allestire, tenere pronto" etc. e non ha niente a che fare con il senso ebraico di "preparazione" che intendi tu.
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Re: La Torah di Yeshua.
Caro Besaseà, in Lc 22:14 il verbo “giacere (a tavola)” è ἀναπίπτω (anapìpto). Non puoi ricavare da questo verbo che si trattasse della cena pasquale. Se così fosse, dovremmo arrivare alla conclusione assurda che quando un fariseo “invitò a pranzo da lui” Yeshùa ed “egli entrò e si mise a tavola” (Lc 11:37), si trattava di una cena pasquale, perché è detto che Yeshùa ἀνέπεσεν (anèpesen), che è la stessa identica forma verbale che troviamo in Lc 22:14.
Anzi, se il tuo ragionamento basato sul verbo fosse valido, dovremmo dire che in Lc 22:14 si parla proprio di un normale pasto come in Lc 11:37.
Io però non dico così, perché il verbo nulla di più indica se non il giacere a tavola. Al tempo c’era l’usanza di giacere a tavola e non di sedersi come oggi. La posizione era tale da potersi appoggiare all’indietro sul petto di un amico. – Cfr. Gv 13:23-25.
Quella sera era l’inizio del 14, come dimostra la comparazione dei passi evangelici.
Anzi, se il tuo ragionamento basato sul verbo fosse valido, dovremmo dire che in Lc 22:14 si parla proprio di un normale pasto come in Lc 11:37.
Io però non dico così, perché il verbo nulla di più indica se non il giacere a tavola. Al tempo c’era l’usanza di giacere a tavola e non di sedersi come oggi. La posizione era tale da potersi appoggiare all’indietro sul petto di un amico. – Cfr. Gv 13:23-25.
Quella sera era l’inizio del 14, come dimostra la comparazione dei passi evangelici.