Calendario ebraico
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Re: Calendario ebraico
Da tutto quello che abbiamo indagato, il novilunio nell'antichità era la fase in cui la luna era oscura. Oggi possiamo calcolare le percentuali grazie ad una serie di strumenti, ma ad occhio nudo gli antichi non riuscivano a capire se c'era un 1 o 2% di fascio luminoso. Quindi un intervallo (..-2%...-1%..,0%,..+1%..+2%...) poteva essere percepito come luna nera, quindi non visibile e questa non visibilità ad occhio nudo durava 2-3 gg. In questa fase si faceva corrispondere una dea. La dea della luna crescente indicava la fertilità. Da ciò possiamo dedurre che luna crescente e luna nuova erano due fasi diverse così come la luna piena. Qui non si scappa. La luna piena era la fase dove tutta la luna era illuminata (così è anche oggi). Non comprendeva la fase in cui vi era uno spicchio nero. La domanda adesso è questa: cosa stabiliva per gli antichi il capo mese? Per il babilonesi era l'inizio della fase crescente (prosperità, fecondità) ed il ciclo, dopo essere arrivato alla completezza (piena luminosità) cominciava a decrescere fino alla morte (luna nera). Quindi si aveva la rinascita (mese dopo mese). Chiamare novilunio la luna crescente, o che comprende la fase crescente, è concettualmente un errore.
Io non so come sia corretto tradurre il termine, ma se vuol dire rinascita della luna allora non è novilunio. Se gli egizi consideravano anch'essi questa fase (il primo spicchio, della fase luna crescente) ed il termine ebraico vuol dire "rinnovo della luna" ma inteso come rinascita (emissione di nuova luce), allora anch'essi consideravano l'inizio della fase crescente. Per i babilonesi era così e se essi consideravano il capo mese il giorno dopo dell'apparizione del primo falcetto, allora la luna nuova , la luna nera (morte della luna), era compresa nel mese uscente. Con il primo falcetto non si ha più luna nera. Il significato dei termini si deve indagare, giustamente, ma la logica non si deve mandare in pensione. O tutte le popolazioni consideravano il primo del mese l'inizio della fase crescente (quindi non il vero novilunio = luna nera), oppure quello degli ebrei non era novilunio ma era anch'essa la fase crescente, in armonia con le altre popolazioni. La separazione delle varie fasi era netta.
Io non so come sia corretto tradurre il termine, ma se vuol dire rinascita della luna allora non è novilunio. Se gli egizi consideravano anch'essi questa fase (il primo spicchio, della fase luna crescente) ed il termine ebraico vuol dire "rinnovo della luna" ma inteso come rinascita (emissione di nuova luce), allora anch'essi consideravano l'inizio della fase crescente. Per i babilonesi era così e se essi consideravano il capo mese il giorno dopo dell'apparizione del primo falcetto, allora la luna nuova , la luna nera (morte della luna), era compresa nel mese uscente. Con il primo falcetto non si ha più luna nera. Il significato dei termini si deve indagare, giustamente, ma la logica non si deve mandare in pensione. O tutte le popolazioni consideravano il primo del mese l'inizio della fase crescente (quindi non il vero novilunio = luna nera), oppure quello degli ebrei non era novilunio ma era anch'essa la fase crescente, in armonia con le altre popolazioni. La separazione delle varie fasi era netta.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Calendario ebraico
Riguardo ad Hillel II è dichiarato:
È tradizionalmente considerato il creatore del moderno calendario ebraico fisso . Questa tradizione appare per la prima volta in un responsum di R. Hai Gaon (scritto nel 992 [3] ) citato da R. Abraham bar Hiyya nel suo Sefer Ha'ibbur (scritto nel 1123). [4] La citazione fa esplicito riferimento all'anno in cui accadde questo evento, il 670 dell'era seleucide , che corrisponde al 358/9 d.C.
https://en.wikipedia.org/wiki/Hillel_II
l II Discendente (sec. 4º d. C.) di H. il Vecchio. Fu patriarca (nāśī〉 degli Ebrei dell'Impero romano. Gli viene attribuita una riforma del calendario giudaico.
https://www.treccani.it/enciclopedia/hillel-ii/
La tradizione gli attribuisce un atto che si rivelò di incalcolabile beneficio per i suoi correligionari e per le generazioni successive.Per equiparare l'anno lunare con l'anno solare, e quindi rendere possibile la celebrazione universale delle feste nei giorni designati nella Bibbia, erano necessarie occasionali intercalazioni di un giorno in un mese e di un mese in un anno ( vedi Calendario).
......
Quasi tutta la Diaspora dipendeva per l'osservanza legale delle feste e dei digiuni dal calendario sancito dal Sinedrio di Giuda; ma il pericolo minacciava i partecipanti a quella sanzione ei messaggeri che comunicavano le loro decisioni a congregazioni lontane. Temporaneamente per dare il cambio alle congregazioni straniere, Huna b. Abin (senza dubbio con l'approvazione, o per ordine, di Hillel) una volta consigliò a Raba di non attendere l'intercalazione ufficiale: "Quando sei convinto che il trimestre invernale si estenderà oltre il sedicesimo giorno di Nisan, dichiara l'anno bisestile , e non esitare» (RH 21a). Ma mentre le persecuzioni religiose continuavano, Hillel decise di fornire un calendario autorizzato per tutto il tempo a venire,
https://www.jewishencyclopedia.com/arti ... -hillel-ii
È tradizionalmente considerato il creatore del moderno calendario ebraico fisso . Questa tradizione appare per la prima volta in un responsum di R. Hai Gaon (scritto nel 992 [3] ) citato da R. Abraham bar Hiyya nel suo Sefer Ha'ibbur (scritto nel 1123). [4] La citazione fa esplicito riferimento all'anno in cui accadde questo evento, il 670 dell'era seleucide , che corrisponde al 358/9 d.C.
https://en.wikipedia.org/wiki/Hillel_II
l II Discendente (sec. 4º d. C.) di H. il Vecchio. Fu patriarca (nāśī〉 degli Ebrei dell'Impero romano. Gli viene attribuita una riforma del calendario giudaico.
https://www.treccani.it/enciclopedia/hillel-ii/
La tradizione gli attribuisce un atto che si rivelò di incalcolabile beneficio per i suoi correligionari e per le generazioni successive.Per equiparare l'anno lunare con l'anno solare, e quindi rendere possibile la celebrazione universale delle feste nei giorni designati nella Bibbia, erano necessarie occasionali intercalazioni di un giorno in un mese e di un mese in un anno ( vedi Calendario).
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Quasi tutta la Diaspora dipendeva per l'osservanza legale delle feste e dei digiuni dal calendario sancito dal Sinedrio di Giuda; ma il pericolo minacciava i partecipanti a quella sanzione ei messaggeri che comunicavano le loro decisioni a congregazioni lontane. Temporaneamente per dare il cambio alle congregazioni straniere, Huna b. Abin (senza dubbio con l'approvazione, o per ordine, di Hillel) una volta consigliò a Raba di non attendere l'intercalazione ufficiale: "Quando sei convinto che il trimestre invernale si estenderà oltre il sedicesimo giorno di Nisan, dichiara l'anno bisestile , e non esitare» (RH 21a). Ma mentre le persecuzioni religiose continuavano, Hillel decise di fornire un calendario autorizzato per tutto il tempo a venire,
https://www.jewishencyclopedia.com/arti ... -hillel-ii
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Re: Calendario ebraico
Shay, con tutto il rispetto per Luigi, sul calendario mi sembri il Luigi della situazione. Hai quell'idea e nulla ti smuove. Va bene così. Abbiamo discusso abbastanza. Cerchi fonti? Vatti a leggere ciò che scrive in merito Filone alessandrino, lo storico ebreo contemporaneo di Yeshùa. Ma ti servità a ben poco, con la fissa che hai. Come detto, va bene così. Pace e bene, come diceva in TV un simpatico fraticello.
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Re: Calendario ebraico
Almeno partiamo da un punto fermo, che il novilunio non è la fase di luna crescente. Se allora con i termini si sta dicendo che è il rinnovo della luna nel senso quando compare il primo falcetto, allora non è il novilunio, ma appunto il giorno successivo. Per i greci al novilunio non corrispondeva alcuna dea, ma si cominciava con Artemide luna crescente.
Nel passo di Samuele, se si parla di un novilunio di più giorni, c è da riflettere.
Abbiamo anche scoperto che novilunio in ebraico in senso astronomico non si dice, o si dice allo stesso modo. Strano
Abbiamo anche appresso che le altre popolazioni , almeno i Babilonesi dopo aver fissato l intercalazione, consideravano il capomese l inizio della fase crescente e che successivamente tutti modificarono il calendario per adattarlo a quello solare
Nel passo di Samuele, se si parla di un novilunio di più giorni, c è da riflettere.
Abbiamo anche scoperto che novilunio in ebraico in senso astronomico non si dice, o si dice allo stesso modo. Strano
Abbiamo anche appresso che le altre popolazioni , almeno i Babilonesi dopo aver fissato l intercalazione, consideravano il capomese l inizio della fase crescente e che successivamente tutti modificarono il calendario per adattarlo a quello solare
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Re: Calendario ebraico
Shay, quello che forse non ti è chiaro è la differenza tra Sacra Scrittura e sue interpretazioni. Ciò che fa veramente testo è solo la Bibbia. Poi, puoi anche consultare tutte i commentari e le interpretazioni che vuoi, e certo è utile, quasi doveroso, ma alla fine ciò che conta davvero è solo il testo biblico.
Detto diversamente, non ti è chiara la differenza tra la fonte e le fonti. La fonte vera è la Scrittura, le altre fonti sono i commentari e le interpretazioni.
Ti faccio un esempio pratico: la trinità. Se consulti quelle che tu chiami fonti ne trovi quante ne vuoi, cattoliche e protestanti. Ma … ma cosa dice la fonte vera, la Bibbia?
Se ancora non è chiaro, sto parlando della differenza tra fatti e opinioni.
Per ciò che riguarda Filone di Alessandria, la fonte che cerchi è De specialibus legibus, in cui si legge: “La terza [festa] è la luna nuova che segue la congiunzione della luna con il sole” (II, XI,41), e, ancora: “Questa è la Luna Nuova, o inizio del mese lunare, cioè il periodo tra una congiunzione e l'altra, la cui lunghezza è stata accuratamente calcolata nelle scuole astronomiche” (II, XXVI, 140). – Traduzione di F. H. Colson, Harvard University Press, Loeb Classical Library, Cambridge, MA, 1937.
Se poi vuoi una maggiore sicurezza sulla fonte, cerca il testo originale stilato da Filone alessandrino e traducilo accuratamente, ma poi … Ecco sto per dire una cosa che ti sorprenderà … ma poi che te ne fai? Vedi, sto parando di una fonte che rafforza il mio punto di vista, eppure - per onestà intellettuale - ti dico: che te ne fai? Di certo ha gran valore, perché stiamo parlando di uno storico ebreo del primo secolo; di certo ci mette sulla buona strada, ma alla fine occorre porsi queste domande: diceva la verità oppure no? E, se non diceva la verità, perché? Se penso al calendario rabbinico posso rispondere alla domanda sul perché: perché doveva salvaguardare le loro tradizioni.
Ma il punto è e rimane: cosa dice la Scrittura?
Ora abbiano due strade: prendere per buone le fonti di una certa parte e metterle al di sopra della Scrittura oppure consultare tutte le fonti ma poi indagare l’unica fonte vera, la Bibbia.
Detto diversamente, non ti è chiara la differenza tra la fonte e le fonti. La fonte vera è la Scrittura, le altre fonti sono i commentari e le interpretazioni.
Ti faccio un esempio pratico: la trinità. Se consulti quelle che tu chiami fonti ne trovi quante ne vuoi, cattoliche e protestanti. Ma … ma cosa dice la fonte vera, la Bibbia?
Se ancora non è chiaro, sto parlando della differenza tra fatti e opinioni.
Per ciò che riguarda Filone di Alessandria, la fonte che cerchi è De specialibus legibus, in cui si legge: “La terza [festa] è la luna nuova che segue la congiunzione della luna con il sole” (II, XI,41), e, ancora: “Questa è la Luna Nuova, o inizio del mese lunare, cioè il periodo tra una congiunzione e l'altra, la cui lunghezza è stata accuratamente calcolata nelle scuole astronomiche” (II, XXVI, 140). – Traduzione di F. H. Colson, Harvard University Press, Loeb Classical Library, Cambridge, MA, 1937.
Se poi vuoi una maggiore sicurezza sulla fonte, cerca il testo originale stilato da Filone alessandrino e traducilo accuratamente, ma poi … Ecco sto per dire una cosa che ti sorprenderà … ma poi che te ne fai? Vedi, sto parando di una fonte che rafforza il mio punto di vista, eppure - per onestà intellettuale - ti dico: che te ne fai? Di certo ha gran valore, perché stiamo parlando di uno storico ebreo del primo secolo; di certo ci mette sulla buona strada, ma alla fine occorre porsi queste domande: diceva la verità oppure no? E, se non diceva la verità, perché? Se penso al calendario rabbinico posso rispondere alla domanda sul perché: perché doveva salvaguardare le loro tradizioni.
Ma il punto è e rimane: cosa dice la Scrittura?
Ora abbiano due strade: prendere per buone le fonti di una certa parte e metterle al di sopra della Scrittura oppure consultare tutte le fonti ma poi indagare l’unica fonte vera, la Bibbia.
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Re: Calendario ebraico
Besàseà è bravissimo, come spiega lui, tra gli ebrei che scrivono in rete, ho trovato solo Abramo (del forum consulenza ebraica) ed il nostro Noiman che ha una marcia in più su tante questioni legate a numeri ecc. Ma devi considerare che Besàseà è sempre legato alla tradizione rabbinica. Nel salmo 84 :3 pare ci si riferisca alla festa dei tabernacoli che dura 7+1 giorni. Dal 15 del mese al 23: "celebrerete una festa al SIGNORE, per sette giorni, il primo giorno sarà di completo riposo e l’ottavo sarà di completo riposo» (Lv 23:39), e non al Rosh Hashanah che cade all'inizio di Tishrei. Questo termine non esiste nel testo biblico come capodanno ma pare derivi dall'interpretazione dalla letteratura intermedia tra il pentateuco e quella rabbinica. Nel libro dei Giubilei, leggiamo :"16 E nel quinto anno del sesto settennio Abramo si alzò di notte, al principio del settimo mese, e stette ad osservare le stelle, dalla sera all'alba, per vedere quali sarebbero i fatti dell'anno in riferimento alle piogge, e stava ad osservare da solo......[22] Finì di parlare e di pregare ed ecco che fu inviata presso di lui, a mio mezzo, la parola del Signore che diceva 6:"Vieni dalla tua terra, dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre nella terra che io ti mostrerò.Io ti porrò in una terra che é grande 7, in un popolo grande e numeroso .(Jubilees 12.16, 22). http://www.giovannigiorgi.it/dwn/apocri ... ubilei.pdf
La frase "Rosh Hashanah" appare per la prima volta nella Mishna, compilata nel 200 a.E.V. e forse la tradizione deriva da una letteratura precedente, come mostrato.
Inoltre c'è anche il parallelo tra Gen 35,1-7:
1 Dio disse a Giacobbe: «Àlzati, va' ad abitare a Betel; là farai un altare al Dio che ti apparve quando fuggivi davanti a tuo fratello Esaù». 2 Allora Giacobbe disse alla sua famiglia e a tutti quelli che erano con lui: «Togliete gli dèi stranieri che sono in mezzo a voi, purificatevi e cambiatevi i vestiti; 3 partiamo, andiamo a Betel; là farò un altare al Dio che mi esaudì nel giorno della mia angoscia e che è stato con me nel viaggio che ho fatto». 4 Essi diedero a Giacobbe tutti gli dèi stranieri che erano nelle loro mani e gli anelli che avevano agli orecchi; Giacobbe li nascose sotto la quercia che è presso Sichem. 5 Poi partirono. Il terrore di Dio invase le città che erano intorno a loro, e nessuno inseguì i figli di Giacobbe. 6 Così Giacobbe e tutta la gente che aveva con sé giunsero a Luz, cioè Betel, che è nel paese di Canaan. 7 Lì costruì un altare e chiamò quel luogo El-Betel, perché Dio gli era apparso lì, quando egli fuggiva davanti a suo fratello.
e Giubilei 31:3,4:
"E salì, all'inizio del settimo mese, a Betel. E costruì l'altare nel luogo dove aveva dormito e aveva lì messo il cippo 4 e mandò a dire a suo padre, Isacco, e a sua madre, Rebecca, di andare da lui, all'altare".
Notate che molte festività ebraiche cadono il 15 del mese. Se il 1° è il capomese e coincide con il novilunio astronomico e/o con il primo falcetto lunare dopo la luna nuova ( riferimento babilonese), il 15° giorno coincide con la luna piena. All'inizio del mese è luna crescente, intorno al 15 del mese è luna piena e dopo il 15 luna calante. Al tempo ellenistico, quindi nell'era greca, queste fasi corrispondevano rispettivamente a: Artemide, Selène (spendente) ed Ecate.
Riguardo al termine בַּ֝כֵּ֗סֶה (bak·kê·seh), la concordanza riporta: tempo stabilito
O keceh {keh'-seh}; apparentemente da kacah ; propriamente, la pienezza o la luna piena, cioè la sua festa -- (tempo) stabilita.
כֶּ֫סֶא Proverbi 7:20 , כֶּ֫סֶה Salmo 81:4 sostantivo [maschile] luna piena (confronta aramaico ; origine dubbia, confronta Lag Symn. i. 93 ; forse prestito assiro; confronta kusêu assiro , copricapo o berretto , = agû, id . , e anche luna piena (come tiara del dio-luna ?), Dl HWB, sub kusêu, kubšu, agû ; ma vedi Brock) — ׳ לְיוֺם הַכּ Proverbi 7:20 ; come giorno di festa, ׳ בַּכּ Salmo 81:4 (opposto a בַּחֹדֶשׁ , alla luna nuova).
https://biblehub.com/hebrew/3677.htm
Nel tempo stabilito. --Questa è la traduzione data dell'ebraico k?seh da una lunga serie di autorità. Ma in Proverbi 7:20 , l'unico altro posto in cui si trova la parola, il Vulg. dà "dopo molti giorni"; e mentre il margine inglese ha "luna nuova", Aquila e Girolamo danno "luna piena". Quest'ultimo significato è supportato dal fatto che la versione siriana dà keso per il 15° giorno del mese ( 1Re 12:32 ). Ma in 2 Cronache 7:10 la stessa parola è usata per il 23° giorno; quindi, si suppone che denoti tutto il tempo del calare della luna dal pieno. Sembra, quindi, difficilmente possibile che keseh così come chadesh possano significare luna nuova qui come alcuni pensano, anche se è strano trovare sia la luna nuova che la luna piena menzionate insieme. Alcuni rimuovono la difficoltà leggendo con il siriaco, il caldeo e diversi manoscritti. giorni di festa al plurale, ma l'autorità della LXX. è contrario a questa lettura. Ma a quanto pare la festa in questione era la Festa dei Tabernacoli. Gesenius dice che la parola chag qui usata è nel Talmud usata preminentemente per questa festa, come è in 2Cronache 5:3 ; 1Re 8:2 (comp. Salmo 42:4), e gli ebrei, sempre tenaci della tradizione antica, usano regolarmente questo salmo per l'ufficio del 1° giorno di Tisri. Così la luna nuova è quella del settimo mese, che in Numeri 29:1 è chiamata specialmente "un giorno in cui si suona la tromba" ( cfr . Salmo 81:1 ), e la luna piena denota questa festa, (Vedi Numeri 29:12 ; Levitico 23:24 .) .
https://biblehub.com/psalms/81-3.htm
Finchè sarete legati alla tradizione o a certi concetti fissi, secondo me non si va lontano... e io che devo studiare, mi ritrovo a risalire la china attaccato alla fune

Ultima modifica di chelaveritàtrionfi il venerdì 18 novembre 2022, 21:46, modificato 1 volta in totale.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Calendario ebraico
Concordo pienamente con te, Naza.
Faccio ora una considerazione mia personale, sebbene non apporti nulla di probante. Più che altro è una riflessione. La si potrebbe chiamare filosofia biblica del buio; meglio ancora, teologia del buio. La mia intuizione parte dal fatto che tutta la creazione fu iniziata con il buio. Anche il giorno biblico inizia con l'oscurità, a differenza dei pagani babilonesi che lo facevano iniziare alla prima luce del giorno. Quest'ultimo fatto, tra l'altro, segna un parallelo con l'inizio del mese (al buio nella Bibbia, alla prima luce lunare riflessa per i babilonesi). Dio è descritto come dimorante nella fitta oscurità (Sl 97:2; Sl 18:11 cfr. Es 20:21). Credo che si potrebbe scrivere un piccolo trattato, indagando le tenebre (che nella Bibbia hanno una doppia valenza, positiva se applicata all'agire di Dio).
Quanto ai rinvii del novilunio introdotti dai rabbini per salvaguardare le loro tradizioni, non fa meraviglia. Si pensi al sabato. Nella Bibbia il quarto Comandamento è, nella sua solennità e nella sua grandiosa santità, alla fine alquanto semplice: è il giorno di Dio e al sabato si entra nel tempo sacro di Dio.
Ma al giudaismo rabbinico ciò non bastava. Il sabato in origine doveva essere un tempo gioioso, ma cosa ne hanno fatto? Lo hanno rero man mano sempre più gravoso, accrescendone notevolmente i divieti, che divennero diverse decine, una quarantina, per non parlare degli innumerevoli divieti minori. Basti pensare che era proibito schiacciare una pulce di sabato, perché ciò era considerato cacciare. Da una parte ciò indica il loro grande zelo verso Dio, ma - vodendo fare più e meglio di Dio - hanno reso molto gravosa la santa Toràh donata da Yhvh, tanto che il giudeo Yeshùa così li rimproverò: "Come sapete bene annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra!". - Mr 7:9.

Faccio ora una considerazione mia personale, sebbene non apporti nulla di probante. Più che altro è una riflessione. La si potrebbe chiamare filosofia biblica del buio; meglio ancora, teologia del buio. La mia intuizione parte dal fatto che tutta la creazione fu iniziata con il buio. Anche il giorno biblico inizia con l'oscurità, a differenza dei pagani babilonesi che lo facevano iniziare alla prima luce del giorno. Quest'ultimo fatto, tra l'altro, segna un parallelo con l'inizio del mese (al buio nella Bibbia, alla prima luce lunare riflessa per i babilonesi). Dio è descritto come dimorante nella fitta oscurità (Sl 97:2; Sl 18:11 cfr. Es 20:21). Credo che si potrebbe scrivere un piccolo trattato, indagando le tenebre (che nella Bibbia hanno una doppia valenza, positiva se applicata all'agire di Dio).
Quanto ai rinvii del novilunio introdotti dai rabbini per salvaguardare le loro tradizioni, non fa meraviglia. Si pensi al sabato. Nella Bibbia il quarto Comandamento è, nella sua solennità e nella sua grandiosa santità, alla fine alquanto semplice: è il giorno di Dio e al sabato si entra nel tempo sacro di Dio.
Ma al giudaismo rabbinico ciò non bastava. Il sabato in origine doveva essere un tempo gioioso, ma cosa ne hanno fatto? Lo hanno rero man mano sempre più gravoso, accrescendone notevolmente i divieti, che divennero diverse decine, una quarantina, per non parlare degli innumerevoli divieti minori. Basti pensare che era proibito schiacciare una pulce di sabato, perché ciò era considerato cacciare. Da una parte ciò indica il loro grande zelo verso Dio, ma - vodendo fare più e meglio di Dio - hanno reso molto gravosa la santa Toràh donata da Yhvh, tanto che il giudeo Yeshùa così li rimproverò: "Come sapete bene annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra!". - Mr 7:9.
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Re: Calendario ebraico
Buongiorno

Ma che significa legato? Besasea non è osservante. Come studioso è ovvio che ne deve tenere conto. La tradizione rabbinica appartiene al popolo della Bibbia. Molte volte vi ha fatto notare come venivano lette e interpretate molte delle parole bibliche nell'antichità. Questa non è una buona ragione per studiarla? Spesso noto che in questo forum si preferiscono più le tradizioni esterne all'ebraismo, che considero un assurdo. Secondo me è sempre quell'antipatia verso tutto ciò che è ebraico.
Allora Shay. A me non interessa né andare contro ai rabbini, perchè non ho alcuna antipatia, né mi interessa seguire la tradizione cristiana e nemmeno mi interessa delle posizioni prese dagli studiosi, perché ognuno ha la sua. Credo che non sono stati i rabbini, in questo caso, a modificare nulla, ma essi hanno semplicemente riportato una tradizione nata nel post esilio babilonese. Devo mettere sul banco ogni elemento. Besàseà è ebreo ed egli stesso dichiara che per lui contano solo le opere in ebraico. Non ho mai detto che queste opere non vanno considerate, anzi. Il fatto è che l’ebraismo si ritrova immerso nel resto e non il contrario. Prima degli ebrei esistevano altri popoli e certe usanze. Con l’avvento degli ebrei (inizialmente pare che fossero coloro al di là del fiume), ci ritroviamo un popolo che doveva essere formato. Si doveva creare "lo spirito di una nazione" e per far ciò occorrevano certamente delle leggi e delle abitudini comuni. Così gli ebrei si ritrovarono ad essere un popolo con una loro identità, una cultura e una forza militare, ma sempre immerso in mezzo ad altri popoli e forze.
Ripetere ostentosamente che il capomese si stabilisce con la luna nera, senza mostrare alcuna prova non è una fissa? Ma state scherzando? Per voi ha la fissa chi studia e fa ricerche? Chi vi mostra realmente come stanno le cose?
Ma perché non la smettete di giudicare le persone? Speravo in te Naza, che fossi più obbiettivo. Eravamo d'accordo di trattare una cosa per volta.
E dimmi dove sto ripetendo senza mostrare alcuna prova quello che dici? abbiamo visto che almeno per i babilonesi il capomese era addirittura il secondo giorno dal primo falcetto di luce lunare. Ho portato diverse prove che gli antichi separavano le fasi lunari ed ogni fase era associata ad una divinità. Per i greci la luna crescente era l'inizio del ciclo lunare e l'inizio del mese, tant'è che anche Filone, che forse leggeva a malapena l'ebraico, afferma questo.
Dimmi adesso, che legame ci vedi con la fase del novilunio che è ben distinta? Vuoi sapere come la penso?
Che se le fasi lunari essendo 4 distinte, ognuna associata una divinità, se per i popoli l'inizio del mese coincideva con l'apparizione del primo falcetto, quello non era il novilunio, ovvero la fase della luna oscura, ma la fase crescente. E qui non credo si possa obiettare. Penso che nel corso del tempo, dopo l'esilio babilonese, gli ebrei presero le abitudini degli altri popoli tan’è che anche loro modificarono in calendario e ne abbiamo documentazione, anche che i nomi divennero come quelli del calendario babilonese.
il primo calendario della storia è lunare ed i cicli agricoli seguivano principalmente le fasi lunari. La mesopotamia ha una forma a spicchio, o meglio a falce. Detta mezzaluna fertile in realtà è luna crescente feritile. Io non sto giudicando nessuno, sto semplicemente riportando delle evidenze. Uno studioso deve essere obiettivo e mettere sul banco tutti gli elementi, non attaccarsi solo alla storia di una tradizione. La tradizione e l'appartenenza ad un popolo certamente può anche darti la possibilità di leggere esattamente i termini della lingua originale e come si sono trasmessi in un certo periodo di tempo, ma a scopo di indagine devo uscire anche fuori ed è mentalmente che si deve essere indipendenti.
In ogni modo il primo di Tishry era capomese, non importa se era o no capodanno. Questo è il giorno in cui si comincia a contare per fissare Yom Kippur e la festa dei tabernacoli. Su ciò Besasea non mi è sembrato avere qualche particolare attaccamento alla tradizione. A me è sembrato uno studioso libero e neutrale. Direi anche molto preparato. Dal suo punto di vista valgono di più gli scritti in lingua ebraica e posso capirlo. E' una scelta di metodo. Non trascura le altre fonti come fanno gli altri studiosi con le fonti ebraiche.
Come puoi notare mi sto impegnando nella ricerca, come te, e dedicando molto tempo. Sto semplicemente riportando ciò che trovo ed ho sempre scritto che per la spiegazione dei termini ebraici prima vengono gli ebrei. Fatto questo, se trovo altre spiegazioni provenienti da storici e perfino nello stesso ambiente ebraico, le riporto. Di Besàseà ho scritto bene, perché dici che lo critico? Sto dicendo che è ebreo, ho scritto che come lui ho trovato solo Abramo e Noiman in rete e dici che lo critico? Perché ho scritto che segue la tradizione? E dove sta il problema? Mica può andare contro al suo stesso popolo. Non importa se è osservante o no. Qui non mi riferisco alla traduzione di un termine o alle radici di derivazione perché personalmente non avrei da discutere. Posso semplicemente fare delle osservazioni esattamente come ho fatto nell’ultimo post citando la fonte.
Sul termine Kesseh ne possiamo ancora parlare perché ho le fonti che mi ha mandato Besasea e potrei metterli a vostra disposizione se lo volete.
A me interessa capire come stanno le cose, non prendere una posizione prevenuta, quindi più documenti per l’indagine ci sono meglio è. Noto che ci sono cose che non vanno, ed uno come me invece può essere obiettivo perché è completamente fuori da ideologie religiose e tradizioni da mantenere e tramandare. Come precedentemente accennato, penso che dopo l'esilio a Babilonia gli ebrei abbiano preso la stessa usanza, ma non su cose scritte chiare come per esempio l’inizio del giorno. L’osservazione che ha fatto Gianni è degna di attenzione. Il giorno inizia con il buio, il sorgere della luna (intesa come unico luminario visibile dopo il tramonto del sole), mentre per gli altri popoli al sorgere del sole. Ci avevo pensato. Questo deve far riflettere. Ora, il falcetto di luna non dura 2-3 gg ma la luna nera si. Ho citato Samuele perché appunto emerge una durata di giorni. Faccio notare che un conteggio di giorni implica sicuramente l’apparizione del primo falcetto, altrimenti l’osservatore avrebbe evidenziato la scomparsa dell’ultimo falcetto per iniziare il conteggio. Questo perché? Appunto perché la luna nera può durare giorni.
Nota. Stiamo usando spesso il termine “luna nera” per semplicità, per indicare il novilunio. Ma la luna nera si ha anche durante l’eclissi di luna, che è altra cosa.
Dato che ami, come è giusto che sia, le fonti, puoi leggere questo articolo sul Rosh Hashanah scritto dal Dr. Rabbi Zev Farber e dal prof. Marc Zvi Brettler:
https://www.thetorah.com/article/rosh-h ... and-mishna
Mettilo da parte perchè abbiamo detto un argomento per volta. La discussione al momento è ancora incentrata sullo spicchio di luna.
Caro Naza, se tu sei diffidente come dici di essere, allora io ora lo sono più di te.
Sembra davvero molto strano che ad ogni richiesta di fonti (e anche dopo aver mostrato che quelle date dicono l'esatto contrario) venga sempre fuori la storia della fissa e delle tradizioni.
E dimmi, dove leggi che io non ho considerato le fonti se anche io stesso le sto riportando?
Si chiama “ricerca ” ed in questo caso lo studioso si deve mantenere in una posizione neutra. Se voglio indagare sul cristianesimo non vado a cercare le prove da Ravasi.
Se vuoi essere obiettivo, devi riflettere invece su tutte queste questioni: cicli agricoli, stagioni e legame con fasi lunari. Per i popoli antichi le stelle erano le divinità ( e non solo le stelle), per il popolo ebraico erano semplicemente astri che regolavano gli appuntamenti ed i cicli agricoli. Gianni ha citato lo shabbat. Sai dove deriva? Se ricerchi all'interno dell'ebraismo trovi un significato ed è sicuramente quello. Se però "esci" e indaghi in epoca più antica, ti ritrovi un termine legato alla luna piena, diverso dal settimo giorno "cessare". Ma questo è altro argomento.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB