Non sò di cos'altro abbiamo bisogno?

Il fatto è che il concetto di complessità irriducibile esclude qualsiasi teoria evolutiva, venga essa dal caso o da Dio. E' ammissibile la speciazione ma non l'evoluzione, fosse anche partita da una scintilla divina. La complessità irriducibile afferma che qualcuno ha messo insieme i mattoni della vita in un preciso momento e il meccanismo ha preso a funzionare e in quel modo funziona dal principio alla fine.Michele ha scritto:Ribadisco ancora una volta che l'inpunt della teoria dell'evoluzione è soltanto un esempio per dire che Dio non ha creato in prima persona e che chi ha creato l'Universo, lo ha fatto in una maniera che è molto somigliante a quella teoria, con la differenza che non c'è nulla lasciato al caso, è tutto già preordindato. Quindi continuare a parlare di teoria dell'evoluzione non solo è fuori tema, ma significa voler dire altro di quello che ho detto. E' lecito farlo, ci mancherebbe, ma io non contrappongo la creazione alla teoria evolutiva.
Insomma, la vita sulla Terra non è il frutto del caso, ma neppure di una magia che dal nulla crei forme e sostanze. La vita è stata pensata e poi realizzata nella fattispecie che noi oggi conosciamo, con un tipo di protoplasma compatibile con la soluzione di salinità adeguata all'epoca dell'inizio.
Non si è disposto in un istante nel modo che vediamo oggi noi, ma è venuta a nascere in un istante tutta la materia che conosciamo, le stelle sono rimaste stelle, alcuni pianeti sono diventate stelle, altri si sono raffreddati, ma questa non è evoluzione, è conseguenza delle leggi fisiche e chimiche alle quali la materia è sottoposta.Michele ha scritto:Sappiamo sempre dalla scienza che l'Universo non si è formato in un istante
Non voglio dire che siamo soli nell'universo, ma anche fosse stato creato un intero universo per rendere stabile un solo pianeta abitato, allora tutto avrebbe comunque un senso. Alcune leggi fisiche stabiliscono che è impossibile che un sistema planetario possa mantenersi stabile in un universo inabitato da altra materia, è invece plausibile per la fisica che l'intero universo sia stabile in ragione delle forze che governano nella sua totalità l'insieme della materia dell'universo stesso, forza di gravità, forza elettromagnetica ecc.Michele ha scritto:Ma se invece esiste un Universo, esso deve essere popolato di vita, altrimenti non avrebbe alcun senso.
Questo, scusami Michele, mi sembra un controsenso. Forse non comprendo cosa intendi per "personalità". Se ci fosse un'entità materiale e sensiente in grado di cooperare con Dio, quella stessa entità dovrebbe essere già frutto della massima espressione di una precedente evoluzione, quindi quella cooperazione al fine dell'evoluzione umana sarebbe solo una copia conforme di qualcosa di già visto. Mi piacerebbe comunque capire se stai parlando di civiltà extraterrestri.Michele ha scritto:Dio stesso ha previsto un andamento evolutivo delle specie e non per il solo fatto che una teoria sia stata verificata o meno. Io credo quindi che Dio si sia servito di altre personalità per innescare il meccanismo della vita fisica e che tra le innumerevoli combinazioni della vita stessa, questo programma preveda che ogni essere vivente, abbia un ciclo evolutivo che poi lo porti alla massima espressione della vita intelligente, l'uomo.
Questa affermazione la trovo molto riduttiva. Sono innumerovoli le differenze che distinguono l'uomo da ogni altra cosa che ha vita sul pianeta, a partire dal pollice opponibile, passando per la non sottovalutabile posizione eretta, fino ad arrivare alla capacità di elaborare pensieri estremamente complessi e di utilizzare un linguaggio estremamente articolato.Michele ha scritto:Se proprio volessimo analizzare l'uomo, dovremmo dire che appartiene alla famiglia dei mammiferi (non fate caso ai termini, non ricordo quelli giusti) e la sua differenza è dovuta soltanto al riconoscimento del se.