Galati 4:14
Galati 4:14
Buongiorno Gianni, in un sito di TdG si legge:
"Ancora l’Apostolo Paolo fa questo commento:
"E quella che fu per voi una prova nella mia carne, non la trattaste con disprezzo né le sputaste con disgusto; ma mi riceveste come un angelo di Dio, come Cristo Gesù." (Galati 4:14) (TNM)
Qui abbiamo la certezza del senso che riceverlo come un angelo era la stessa cosa che riceverlo come Gesù Cristo. Non suggerisce questo che Gesù Cristo sia un angelo, anche se di carattere eccezionale?"
Cosa ne pensi di questa loro interpretazione di Galati 4:14 che fa di Gesù Cristo un angelo?
È possibile un'altra interpretazione?
"Ancora l’Apostolo Paolo fa questo commento:
"E quella che fu per voi una prova nella mia carne, non la trattaste con disprezzo né le sputaste con disgusto; ma mi riceveste come un angelo di Dio, come Cristo Gesù." (Galati 4:14) (TNM)
Qui abbiamo la certezza del senso che riceverlo come un angelo era la stessa cosa che riceverlo come Gesù Cristo. Non suggerisce questo che Gesù Cristo sia un angelo, anche se di carattere eccezionale?"
Cosa ne pensi di questa loro interpretazione di Galati 4:14 che fa di Gesù Cristo un angelo?
È possibile un'altra interpretazione?
Ultima modifica di trizzi74 il martedì 15 agosto 2023, 23:18, modificato 1 volta in totale.
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
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Re: Galati 4:14
Se mi è permesso....
Quando scrive "mi riceveste come.." indica una modalita' (simile e non necessariamente uguale) nel ricevere e non necessariamente una uguaglianza dei soggetti che vengono ricevuti Angelo di Dio e Gesù Cristo.
Quando scrive "mi riceveste come.." indica una modalita' (simile e non necessariamente uguale) nel ricevere e non necessariamente una uguaglianza dei soggetti che vengono ricevuti Angelo di Dio e Gesù Cristo.
Re: Galati 4:14
Grazie per aver espresso il tuo punto di vista.Speculator3 ha scritto: ↑martedì 15 agosto 2023, 15:12 Se mi è permesso....
Quando scrive "mi riceveste come.." indica una modalita' (simile e non necessariamente uguale) nel ricevere e non necessariamente una uguaglianza dei soggetti che vengono ricevuti Angelo di Dio e Gesù Cristo.
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Re: Galati 4:14
Caro Trizzi74, citando Gal 4:14, in cui Paolo dice che i galati lo accolsero “come un angelo di Dio, come Cristo Gesù” (TNM), tu deduci che Yeshùa “Gesù Cristo sia un angelo, anche se di carattere eccezionale”.
È proprio questa tua annotazione (“anche se di carattere eccezionale”) che invalida la tua deduzione. La invalida perché la costruzione sintattica della frase lo impedisce.
La traduzione di TNM è perfettamente letterale: “Come un angelo di Dio, come Cristo Gesù”; corrisponde parola per parola al testo greco: ὡς ἄγγελον θεοῦ ἐδέξασθέ με, ὡς Χριστὸν Ἰησοῦν.
Ora, se Yeshùa fosse un angelo “di carattere eccezionale”, diciamo pure speciale, il greco avrebbe usato l’articolo: ‘Come l’angelo di Dio’. In più, non avrebbe ripetuto “come” (ὡς). Paolo avrebbe scritto: Come l’angelo di Dio, l’Unto Yeshùa’. La mancanza di articolo e la ripetizione di “come” (ὡς) ci mostrano un crescendo. Paolo, grato per l’accoglienza dei galati, dice che fu da loro accolto come un angelo, anzi – andando oltre – come fosse stato lo stesso Yeshùa. Ben traduce la Bibbia della gioia: “Mi avere accolto e curato come se fossi stato un angelo di Dio, o Gesù Cristo stesso!”. Così anche TILC.
Il crescendo usato da Paolo è più evidente se traduciamo davvero letteralmente: “Mi riceveste come un messaggero [ἄγγελον] di Dio, come Yeshùa consacrato”.
Yeshùa non è un angelo né tantomeno “l’angelo”. Gli angeli sono a lui sottoposti e lo servono (Mt 4:11; 26:53). “Essi non sono forse tutti spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore di quelli che devono ereditare la salvezza?” (Eb 1:13). Gli angeli servono in favore degli eletti. Yeshùa per gli eletti ha dato la vita.
Dio “a quale degli angeli disse mai: «Siedi alla mia destra finché abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi»?”. – Eb 1:13.
È proprio questa tua annotazione (“anche se di carattere eccezionale”) che invalida la tua deduzione. La invalida perché la costruzione sintattica della frase lo impedisce.
La traduzione di TNM è perfettamente letterale: “Come un angelo di Dio, come Cristo Gesù”; corrisponde parola per parola al testo greco: ὡς ἄγγελον θεοῦ ἐδέξασθέ με, ὡς Χριστὸν Ἰησοῦν.
Ora, se Yeshùa fosse un angelo “di carattere eccezionale”, diciamo pure speciale, il greco avrebbe usato l’articolo: ‘Come l’angelo di Dio’. In più, non avrebbe ripetuto “come” (ὡς). Paolo avrebbe scritto: Come l’angelo di Dio, l’Unto Yeshùa’. La mancanza di articolo e la ripetizione di “come” (ὡς) ci mostrano un crescendo. Paolo, grato per l’accoglienza dei galati, dice che fu da loro accolto come un angelo, anzi – andando oltre – come fosse stato lo stesso Yeshùa. Ben traduce la Bibbia della gioia: “Mi avere accolto e curato come se fossi stato un angelo di Dio, o Gesù Cristo stesso!”. Così anche TILC.
Il crescendo usato da Paolo è più evidente se traduciamo davvero letteralmente: “Mi riceveste come un messaggero [ἄγγελον] di Dio, come Yeshùa consacrato”.
Yeshùa non è un angelo né tantomeno “l’angelo”. Gli angeli sono a lui sottoposti e lo servono (Mt 4:11; 26:53). “Essi non sono forse tutti spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore di quelli che devono ereditare la salvezza?” (Eb 1:13). Gli angeli servono in favore degli eletti. Yeshùa per gli eletti ha dato la vita.
Dio “a quale degli angeli disse mai: «Siedi alla mia destra finché abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi»?”. – Eb 1:13.
Re: Galati 4:14
Ciao Gianni, ti ringrazio ancora una volta per aver soddisfatto la mia richiesta, anche se devo puntualizzare che non sono io l'assertore della spiegazione che ho indicato nel mio post. Come ho specificato, quelle affermazioni provengono da un sito di TdG.
Buona giornata.
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Re: Galati 4:14
Capisco,Trizzi74. Beh, la Society americana va oltre e insegna che Yeshùa è l'arcangelo Michele!
Re: Galati 4:14
Quella citazione si trova proprio in un articolo in cui l'autore cerca di dimostrare che Gesù è l'arcangelo Michele! Eccolo: http://www.testimonidigeova.net/Arcangelo.htm
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Re: Galati 4:14
L'autore stravolge perfino l'applicazione di Isaia 9:6,7.
Re: Galati 4:14
Gianni ha scritto: ↑mercoledì 16 agosto 2023, 5:56
La traduzione di TNM è perfettamente letterale: “Come un angelo di Dio, come Cristo Gesù”; corrisponde parola per parola al testo greco: ὡς ἄγγελον θεοῦ ἐδέξασθέ με, ὡς Χριστὸν Ἰησοῦν.
Ora, se Yeshùa fosse un angelo “di carattere eccezionale”, diciamo pure speciale, il greco avrebbe usato l’articolo: ‘Come l’angelo di Dio’. In più, non avrebbe ripetuto “come” (ὡς). Paolo avrebbe scritto: Come l’angelo di Dio, l’Unto Yeshùa’. La mancanza di articolo e la ripetizione di “come” (ὡς) ci mostrano un crescendo. Paolo, grato per l’accoglienza dei galati, dice che fu da loro accolto come un angelo, anzi – andando oltre – come fosse stato lo stesso Yeshùa. Ben traduce la Bibbia della gioia: “Mi avere accolto e curato come se fossi stato un angelo di Dio, o Gesù Cristo stesso!”. Così anche TILC.
Salve.
Una riflessione: è vero che non c'è l'articolo, però perché "ἄγγελον" come anche "Χριστὸν Ἰησοῦν" è all'accusativo? il dubbio c'è.
Secondo me "ὡς ἄγγελον θεοῦ" non si può tradurre "come un angelo di Dio" ma "come l'angelo di Dio". Perché "ἄγγελον" è all'accusativo, e l'articolo indeterminativo "un" non ci sta. "di Dio" ci sta perché "θεοῦ" è al genitivo.
Buona serata. Gualtiero
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Re: Galati 4:14
Buongiorno, Gualtiero. Tu sollevi dapprima un dubbio sulla mancanza dell’articolo adducendo il fatto che i termini retti da ὡς sono all’accusativo. Ora, non conoscendo il greco, si possono sollevare anche dubbi, ma questi dovrebbero trasformarsi in domande da porre a chi il greco lo conosce. Tu invece trasformi il dubbio in una specie di regola affermando che «"ἄγγελον" è all'accusativo, e l'articolo indeterminativo "un" non ci sta».
Vediamo di chiarire. L’unica “regola” di cui tener conto è l’uso che la lingua greca fa dell’articolo determinativo. Questo è un aspetto molto importante. Il greco premette l’articolo a cose e persone conosciute dall’ascoltatore o dal lettore. Conosciute perché note oppure perché chi parla o scrive le ha menzionate poco prima. I casi delle declinazioni non vi sono assolutamente implicati. Che un termine sia all’accusativo non ha quindi alcuna rilevanza (ciò dipende solo dalla sintassi).
Ti porto alcuni esempi di frasi in cui ὡς è seguito da un accusativo con tanto di articolo determinativo:
“Satana ha chiesto di avervi per vagliarvi come il grano [ὡς τὸν σῖτον]”. - Lc 22:31.
“Viene buttato via come il tralcio [ὡς τὸν σῖτον]”. - Gv 15:6.
“I mariti devono amare le mogli come i propri corpi [ὡς τὰ ἑαυτῶν σώματα]”. - Ef 5:28.
Infine, Gualtiero, tu affermi: «Secondo me "ὡς ἄγγελον θεοῦ" non si può tradurre "come un angelo di Dio" ma "come l'angelo di Dio"». In base a quali regole lo affermi? “Secondo me” non è una regola della grammatica greca. Anzi, è proprio la grammatica greca che impedisce di usare l’articolo determinativo.
Vediamo di chiarire. L’unica “regola” di cui tener conto è l’uso che la lingua greca fa dell’articolo determinativo. Questo è un aspetto molto importante. Il greco premette l’articolo a cose e persone conosciute dall’ascoltatore o dal lettore. Conosciute perché note oppure perché chi parla o scrive le ha menzionate poco prima. I casi delle declinazioni non vi sono assolutamente implicati. Che un termine sia all’accusativo non ha quindi alcuna rilevanza (ciò dipende solo dalla sintassi).
Ti porto alcuni esempi di frasi in cui ὡς è seguito da un accusativo con tanto di articolo determinativo:
“Satana ha chiesto di avervi per vagliarvi come il grano [ὡς τὸν σῖτον]”. - Lc 22:31.
“Viene buttato via come il tralcio [ὡς τὸν σῖτον]”. - Gv 15:6.
“I mariti devono amare le mogli come i propri corpi [ὡς τὰ ἑαυτῶν σώματα]”. - Ef 5:28.
Infine, Gualtiero, tu affermi: «Secondo me "ὡς ἄγγελον θεοῦ" non si può tradurre "come un angelo di Dio" ma "come l'angelo di Dio"». In base a quali regole lo affermi? “Secondo me” non è una regola della grammatica greca. Anzi, è proprio la grammatica greca che impedisce di usare l’articolo determinativo.