Forse mi confondi con un altro utente
Se bisogna studiare la religione cristiana bisogna studiarli secondo l'interpretazione cristiana, penso di star solo dicendo un'ovvietà, non so se si capisca bene cosa intendo.
Forse mi confondi con un altro utente
Se bisogna studiare la religione cristiana bisogna studiarli secondo l'interpretazione cristiana, penso di star solo dicendo un'ovvietà, non so se si capisca bene cosa intendo.
si tra i Luigi ci si confonde, ben tornato a lui, ben ritrovato a te.
Si, stai dicendo un'ovvietà
Ricambio.
Sei dell'opinione che l'ebraismo fa parte del circolo vizioso che hai menzionato?AEnim ha scritto: ↑domenica 28 maggio 2023, 13:25 Per uscire dal circolo vizioso si possono studiare anche dal punto di vista storico-critico, senza aderire a nessuna idea religiosa, nè ebraica, nè cristiana. E potrebbe essere la cosa migliore.
Esiste tuttavia anche un'altra possibilità che è quella di non studiarli affatto e di staccarsi completamente dall'ambito ebraico-cristiano, e casomai studiare l'insieme del fenomeno religioso all-inclusive.
Il circolo vizioso che si crea è nell'affermazione di non studiare l'ebraismo ma prima la propria religione, che si basa su un testo dell'ebraismo. Quindi uno si domanda quale interpretazione dovrebbe studiare. Si dovrebbero studiare entrambe, ma a questo punto non dal punto di vista religioso ma storico-critico accademico. Perchè studiare due interpretazioni religiose comporta qualche problemino, e studiarne una sola anche.
Credo che la risposta sia nell'ovvietà che ho detto prima, se si studia un cristianesimo bisogna studiare l'interpretazione di tale religione.
Prima l'interpretazione della "propria religione" e poi quella dell'ebraismo, no?
Non capisco perché. Comunque secondo me può darsi che i rabbini per "studiare" intendano anche dal punto di vista storico-critico accademico, poi non so...
É pur vero però che gli autori degli scritti neotestamentari hanno più volte fatto riferimento a oracoli contenuti nel Tanakh (escluso il "figlio dell'uomo" di Daniele, ovviamente). Se, con molta probabilità, il Gesù storico era molto vicino al giudaismo enochico, o quanto meno ne sposava le idee riguardanti l'origine cosmica e protologica del male, é pur vero che quella di Gesù non era un giudaismo enochico tour court. Secondo me andrebbero fatte le giuste distinzioni senza inquadrare a forza il Nazareno in qualche movimento giudaico.bgaluppi ha scritto: ↑lunedì 29 maggio 2023, 22:36 Io sono per il punto uno e il punto tre. Perché, alla luce delle mie ricerche e dei miei approfondimenti sugli scritti del cosiddetto NT, la dottrina dei cristiani (con cui si intende non i facenti parte della tarda religione della chiesa romana, ma i "primi seguaci di Cristo", ossia di Gesù, tutti ebrei) è spiegabile soltanto in virtù di un apocalitticismo ebraico che non appartiene al Tanach ma alla letteratura apocalittica ebraica antica, di cui il Libro di Enoch e il Libro dei Giubilei - assieme ad altri testi qumranici - fanno parte. A mio avviso, i testi del NT e la dottrina che ne scaturisce non sono assimilabili al Tanach, se non per poche parti.