Riflessioni Bibliche

chelaveritàtrionfi
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Maria Grazia Lazzara ha scritto: giovedì 12 gennaio 2023, 8:23 Buon giorno a tutti. Bgaluppi scrive Dio e' il Creatore , la luce e' il figlio di cui è fatto il mondo , altri sostengono che la parola creatrice e' il Figlio , chiedo che fine ha fatto lo spirito santo ? Io ho sempre pensato che lo spirito santo e' quello che ha realizzato nel principio la Parola creatrice di Dio. Quello spirito o vento che si muoveva sulle acque primordiali e che lo spirito santo e' la mano che realizza tutto . Che ne pensate ?
Buongiorno Maria Grazia. Ci sono un paio di discussioni su questo argomento.

viewtopic.php?p=42640#p42640

viewtopic.php?f=5&t=150

Anzi, appena ho tempo le metto insieme
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
animasalvata
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da animasalvata »

chelaveritàtrionfi ha scritto: lunedì 16 gennaio 2023, 21:53
animasalvata ha scritto: lunedì 16 gennaio 2023, 19:12
E qui abbiamo:

Ebrei 1,10-12
10 E ancora:
Tu, Signore, da principio hai fondato la terra
e opera delle tue mani sono i cieli.
11 Essi periranno, ma tu rimani;
invecchieranno tutti come un vestito.
12 Come un mantello li avvolgerai,
come un abito e saranno cambiati;
ma tu rimani lo stesso, e gli anni tuoi non avranno fine.

Solo Dio è sempre lo stesso e per questo egli è fuori dal nostro modo di vedere il tempo. Presso Dio non c'è il prima e il dopo. Dio sta creando l'universo tutt'ora in questo momento dove Yeshua è già risorto e asceso. Dio crea ora in questo momento con la sua parola che risiede ora in questo momento nel figlio dell'uomo risorto e asceso al cielo alla "destra" di Dio.
Questi versetti sono stati trattati in riflessioni bibliche e qui il soggetto è Yeshùa. L autore fa riferimento alla LXX.
Ovvio che fa riferimento alla traduzione dei 70. La lingua della "lettera" agli ebrei doveva essere in greco.

Nel Tanakh il salmista si rivolge a Dio (versetto 24). Nella versione dei 70 il salmista si rivolge sempre a Dio chiamandolo Κύριε. Il destinatario delle parole è Dio Yhwh.

Nella lettera agli ebrei queste parole sono rivolte al figlio glorificato.

Ci dobbiamo chiedere: Dio è unico e come si può attribuire ad una creatura un salmo che nel Tanakh e nella versione dei 70 è attribuito a Dio Yhwh? Se Dio è unico quelle parole non possono essere attribuite a qualcuno che non è lui e che è inferiore a lui. Se invece l'autore della lettera agli ebrei attribuisce quel salmo a Yeshua glorificato è perché lo ritiene proprio quel Dio Yhwh a cui si rivolgono il salmista del Tanakh (Eli) e quello dei 70 (Κύριε). Se per l'autore della lettera agli ebrei Yeshua glorificato non fosse stato Yhwh non gli poteva applicare il salmo 102,25-27 perché sarebbe stata una violazione di Deuteronomio 6,4. Attribuire un salmo esclusivo del Dio unico a qualcuno che non è lui stesso ed inferiore a lui stesso sarebbe stata idolatria. Ma l'autore della lettera agli ebrei ha bene in mente chi è il figlio glorificato che con la glorificazione è divenuto superiore agli angeli. Se l'autore dell'epistola fa questo passo importante vuol dire che ha bene in mente chi è il figlio glorificato.

Questo è un caso di svelamento progressivo della parola di Dio. Il salmista del tanakh sapeva che quelle parole erano rivolte a Dio ed è vero ma non aveva ancora la comprensione che quel Dio era il messia glorificato. Stessa cosa per il salmista della versione dei 70. L'autore della lettera agli ebrei rende chiaro che quel Dio a cui si rivolgevano i salmisti del Tanakh e della LXX era proprio il messia glorificato

E se andiamo più a fondo nel testo del Tanakh e della LXX in realtà i salmisti erano solo dei tramiti. Chi parlava in realtà era Dio Yhwh per mezzo del ruach per mezzo dei salmisti. Nel Tanakh pertanto è Dio che dice rivolgendosi a se stesso:

25 nel passato tu hai creato la terra
e i cieli sono opera delle tue mani;
26 essi periranno, ma tu rimani;
tutti quanti si consumeranno come un vestito;
tu li cambierai come una veste e saranno cambiati.
27 Ma tu sei sempre lo stesso
e i tuoi anni non avranno mai fine.

Nella LXX è Dio che dice:

26 κατ᾿ ἀρχὰς σύ, Κύριε, τὴν γῆν ἐθεμελίωσας, καὶ ἔργα τῶν χειρῶν σού εἰσιν οἱ οὐρανοί· 27 αὐτοὶ ἀπολοῦνται, σὺ δὲ διαμένεις, καὶ πάντες ὡς ἱμάτιον παλαιωθήσονται, καὶ ὡσεὶ περιβόλαιον ἑλίξεις αὐτοὺς καὶ ἀλλαγήσονται· 28 σὺ δὲ ὁ αὐτὸς εἶ, καὶ τὰ ἔτη σου οὐκ ἐκλείψουσιν.

Questo parlare di Dio a se stesso l'autore della lettera agli ebrei lo esplicita chiaramente perché lo dice espressamente che Dio si sta rivolgendo al Κύριε.

Noi sappiamo che Dio è unico e che nessuno è come lui. Se nessuno è come lui vuol dire che nessun altro è sempre lo stesso. Nessuna creatura umana o angelica è immutabile cioè sempre la stessa. Quindi se Yeshua glorificato ha l'immutabilita perché è sempre lo stesso è perché per l'autore della lettera agli ebrei è proprio quel Dio unico che nei tempi antichi parlava con i patriarchi e con Mosè.

Nell'epistola si dice che Yeshua in principio ha fondato la terra e i cieli. Ma di quale principio? Quale terra e quale cielo? Certamente non quelli futuri perché quelli futuri non avranno mai fine. Si parla dei cieli e terra iniziali perché questi come dice l'autore della lettera agli ebrei saranno cambiati. Sono quelli iniziali.

Avendo conseguito l'immutabilita con la Glorificazione egli è al di la della nostra temporalità. La temporalità "inizia" con la Genesi. Lui adesso è "prima" della temporalità. Dio è "prima" della temporalità. Per lui non esiste un prima e un dopo come noi e il principio, ora e la fine sono per lui lo stesso, unico ed indivisibile momento presente. Quello che leggiamo nella Genesi capitolo 1 Dio lo sta facendo ora mentre stiamo conversando e proprio ora quando il figlio glorificato è alla "destra" del padre. In questo momento Dio sta creando con la sua parola che risiede nel figlio glorificato "alla sua destra". Poiché la sua parola risiede nel figlio glorificato il nome/essenza del figlio glorificato è la parola di Dio. E se ora sta creando l'universo con la parola per mezzo del Figlio e così anche al principio perché per Dio questo istante e il principio sono la stessa cosa. Yeshua glorificato, cioè risorto e asceso, era già presente fin dall'inizio, ancor prima che nascesse nel mondo come bambino.
Ultima modifica di animasalvata il martedì 17 gennaio 2023, 15:19, modificato 1 volta in totale.
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da Gianni »

Animasalvata (che soprannome strano ti sei dato), mentre leggevo il tuo commento ero pronto a complimentarmi con te per la tua intuizione, con la quale sembrava – in un primo momento – che tu avessi trovato la giusta soluzione alla questione che avevo posto, ma poi mi sono cadute le braccia. E ti spiego perché. Secondo te lo Yeshùa glorificato sarebbe come Yhvh, ovvero Dio. Ma ciò comporterebbe che un uomo, per quanto glorificato, diverrebbe Dio. Il che ha contro l’intera Sacra Scrittura. L’omileta afferma che Yeshùa glorificato è divenuto superiore agli angeli, ma non che sia divenuto Dio (idea in sé blasfema).

La questione da me posta è quindi al momento ancora del tutto insoluta.
animasalvata
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da animasalvata »

Gianni ha scritto: martedì 17 gennaio 2023, 11:09
Secondo te lo Yeshùa glorificato sarebbe come Yhvh, ovvero Dio. Ma ciò comporterebbe che un uomo, per quanto glorificato, diverrebbe Dio.
Ma non diverrebbe un altro Dio ma proprio quel Dio dell'antico testamento che parlò ai patriarchi e a Mosè. Non due dei ma lo stesso Dio. Risorgendo dai morti e ascendendo al cielo consegue l'immutabilita (il figlio glorificato è sempre lo stesso) che è una caratteristica di Dio. Con l'immutabilita il figlio glorificato trascende i limiti della nostra concezione di tempo. Dio crea in questo momento l'universo giacché il principio e adesso sono per lui lo stesso momento. Dio sta creando ora l'universo con la sua parola, proprio ora che il figlio glorificato è alla "destra" del padre e questa parola che sta creando l'universo ora risiede nel figlio glorificato. Poiché adesso e il principio sono la stesso momento significa che Yeshua glorificato era presente già al principio.

Dirai perché diverrebbe Dio? Prova a riflettere su questo. Se Dio sta creando ora l'universo con la sua parola, chi c'è ora alla "sua destra"? Ma ora e al principio sono lo stesso momento per chi è sempre lo stesso. Se ora e allora sono lo stesso momento significa che allora come ora Dio crea con la sua parola che risiede nel figlio glorificato che sta "alla sua destra".

Il figlio glorificato è sempre stato la anche quando era sulla terra.

" Nessuno è salito al cielo se non colui che è disceso dal cielo, il figlio dell'uomo che è nel cielo"

Quando Yeshua era sulla terra era già in cielo da sempre. L'uomo che era sulla terra per un certo tempo era un uomo come tutti: venne alla luce, crebbe, divenne un maestro, mangiava e beveva, si riposava, in un certo senso imparava anche lui, soffriva. Era un uomo e gli uomini sono inferiori agli angeli. Ecco perché divenne Dio. Perché prima di morire e salire al cielo il figlio sulla terra era inferiore agli angeli.
Il che ha contro l’intera Sacra Scrittura.
Perché andrebbe contro la scrittura? In quale passo?
L’omileta afferma che Yeshùa glorificato è divenuto superiore agli angeli, ma non che sia divenuto Dio (idea in sé blasfema).
Ma quale autorità sta al di sopra degli angeli se non Dio? Al di sopra delle creature umane e angeliche c'è il creatore.
La questione da me posta è quindi al momento ancora del tutto insoluta.
Rimane insoluta perche parti da un presupposto secondo cui Yeshua glorificato non può essere lo stesso Yhwh dell'antico testamento. Sei convinto e ci mancherebbe perche hai la tua libertà di credere che l'intera scrittura esclude Yeshua glorificato quale Yhwh. Io invece penso che se lo scrittore di Ebrei non aveva bene in mente che Yeshua glorificato fosse proprio quel Yhwh dei padri (non un secondo Yhwh ma proprio quel Yhwh) non avrebbe mai applicato il salmo di Dio a Yeshua. Sapendo che Dio è unico e pertanto egli è il solo che è sempre lo stesso l'omileta non avrebbe potuto dire di Yeshua glorificato che adesso è "sempre lo stesso". Sempre lo stesso significa immutabile. Un Angelo è immutabile?

Il versetto 10 dice:
«Tu, Signore, nel principio hai fondato la terra
e i cieli sono opera delle tue mani.

A quali terra e quali cieli si fa riferimento? Al terzo cielo? Alla nuova terra? È il contesto che lo stabilisce. Il versetto 11 dice:

11 Essi periranno, ma tu rimani;
invecchieranno tutti come un vestito,

I nuovi cieli e la nuova terra non periranno. A cambiare saranno i cieli e la terra iniziali. Il versetto 11 dice essi il riferimento è al cielo e alla terra del versetto 10.

Quei cieli e terra sono l'universo dagli inizi in poi in tutte le ere cosmiche fino alla fine. Come ho detto prima Dio sta creando in questo momento l'universo (Genesi 1,1) con la sua parola che risiede in questo momento nel figlio glorificato che sta alla sua "destra". Così è ora è così era allora e così sarà alla fine e per sempre perché ogni momento (allora, oggi e alla fine) per Dio è lo stesso momento.
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da noiman »

L’ho letto tre volte e non ho capito nulla, :-O :-? qualcuno è in grado di spiegare che cosa sostiene anima salvata? :-?
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da Gianni »

Noiman, lui sostiene l'insostenibile. Secondo me all'inizio era andato molto vicino alla soluzione del quesisto che avevo proposto, ma poi fa una virata del tutto antiscritturale. Da nessuna parte è scritto che il Messia glorificato diventa Dio (sarebbe blasfemo solo pensarlo).

Nella trinità, che è completamente non biblica, il presunto Dio figlio almeno sarebbe Dio sin dall'inizio, ma qui lo diventerebbe. Inostenibile.
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da animasalvata »

Gianni ha scritto: martedì 17 gennaio 2023, 17:45 Noiman, lui sostiene l'insostenibile. Secondo me all'inizio era andato molto vicino alla soluzione del quesisto che avevo proposto, ma poi fa una virata del tutto antiscritturale. Da nessuna parte è scritto che il Messia glorificato diventa Dio (sarebbe blasfemo solo pensarlo).

Nella trinità, che è completamente non biblica, il presunto Dio figlio almeno sarebbe Dio sin dall'inizio, ma qui lo diventerebbe. Inostenibile.
Quello che penso io non ha nulla a che vedere con la dottrina trinitaria che separa il padre, il figlio e lo spirito santo. Per i trinitari quello che penso io sarebbe un eresia. La trinita cattolica-protestante considera la divinità come se fosse una sola famiglia con una sola essenza (un solo Dio) composta da tre membri distinti. Per fare un paragone una famiglia composta da Tizio, Caio e Sempronio che insieme formano una sola famiglia e hanno lo stesso carattere. Niente a che fare con quello che ho detto io.

Per i trinitari il figlio è uguale al padre ma non è il padre. Il padre lo avrebbe generato prima della creazione come un altro essere con propria personalità prima di ogni creazione e poi in un certo momento dall'alto lo avrebbe trasferito sulla terra generandolo nella carne. Quindi lo avrebbe generato due volte.
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Re: Riflessioni Bibliche

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noiman ha scritto: martedì 17 gennaio 2023, 16:39 L’ho letto tre volte e non ho capito nulla, :-O :-? qualcuno è in grado di spiegare che cosa sostiene anima salvata? :-?
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noiman ha scritto: martedì 17 gennaio 2023, 16:39 L’ho letto tre volte e non ho capito nulla, :-O :-? qualcuno è in grado di spiegare che cosa sostiene anima salvata? :-?
noiman
Shalom Noiman

Mi rendo conto che sono concetti non facili da spiegare.

Dobbiamo partire da un presupposto. Dio è colui che non cambia, che è sempre lo stesso. In lui non c'è variazione. Penso che questo è il concetto di eternità, di tempo senza inizio e una fine. Poiché Dio è unico, solo lui è sempre lo stesso. Ciò che è creato invece è soggetto al cambiamento e il cambiamento determina lo scorrere dell'orologio. Questo è un primo presupposto.

Definito questo primo presupposto dobbiamo fare un altra considerazione.

Che fine fa il nostro passato? Il nostro futuro già esiste? Il nostro passato non esiste più?
Avevo detto che per Dio non esiste un prima e un dopo perché lui non cambia. Questo momento come anche il futuro come anche il principio della creazione sono lo stesso momento. Questo vuol dire che Dio ha creato l'universo in principio, sta creando in questo momento l'universo e creerà l'universo in futuro per sempre. Se Dio sta agendo ora vuol che l'universo sta nascendo ora e dunque la fase iniziale dell'universo esiste tutt'ora come esiste questo istante temporale. Il passato dunque esiste veramente come esiste questo momento. E il futuro? Altrettanto perché principio e fine per Dio sono lo stesso momento. Noi esseri soggetti al mutamento siamo soggetti a questo orologio che apparentemente scorre perché cambiamo. Non possiamo muoverci verso il passato, ne vederlo se non per un brevissimo istante, ne toccarlo. La nostra mente è soggetta al mutamento ed è limitata. Pertanto noi possiamo vedere solo ciò lo scorrere dell'orologio in avanti. Siamo talmente "vittime" di questo cambiamento e di questo effetto mentale che siamo portati subito a pensare che il passato non esiste più e che il futuro non esiste ancora. Ma se guardiamo al tempo dal punto di vista sappiamo che come lui esiste da sempre anche il nostro passato esiste ancora e non solo come ricordo. Esiste come istante temporale tutt'ora come ora esiste questo istante temporale anche se cambiamo continuamente e vediamo la freccia del tempo andare solamente dal passato verso il futuro. Tutti gli istanti temporali dall'inizio alla fine esistono allo stesso momento davanti a Dio che è l'unico che non cambia. La creatura cambia ma il suo passato esiste come esiste il suo presente e il suo futuro; il creatore invece è l'unico che non cambia mai.

Provo a fare l'esempio di un treno. Un treno è composte da diverse carrozze. Possiamo paragonare la prima carrozza alla nostra nascita e l'ultima carrozza alla nostra fine. Tutte le altre carrozze sono tutto gli altri istanti temporali della nostra vita. Dio vedrà tutte le carrozze allo stesso momento come a formare un lungo treno che non scorre. Noi invece vediamo una carrozza alla volta viaggiare, spostarsi lungo un binario ad una certa velocità e secondo dopo secondo la carrozza su cui viaggiamo non è mai uguale alla prima. Noi penseremo che stiamo viaggiando su un unica carrozza che cambia continuamente. Penseremo che la vecchia carrozza non esiste più e che non esiste alcun treno composto da tutte le carrozze. Invece tutte le carrozze esistono per formare il lungo treno della vita.

Dal punto di vista del nuovo testamento il Messia nasce, cresce e muore come un qualsiasi uomo, ma a differenza della concezione ebraica non è un uomo come Mosè e come Davide perche nell'uomo Yeshua dimora pienamente la parola di Dio (la parola descritta in Salmo 33,6-9) tant'è che nel N.T. viene detto che ogni parola che esce dalla bocca di Yeshua è la parola che viene da Dio e che l'uomo Yeshua agiva come agivano i profeti quando parlavano. Anche i profeti avevano in loro La parola di Dio. La differenza con i profeti del passato, Mosè compreso, è che Yeshua era sempre profeta perché ogni parola che diceva era la "bocca" di Dio. I profeti (Mosè compreso) a volte parlavano la bocca di Dio a volte erano loro stessi. Con Yeshua la parola si è fatta carne in modo unico e con la resurrezione dai morti e l'ascensione al cielo ha conseguito l'immutabilita (Ebrei 1,12).

Ora non ci possono essere due esseri diversi che sono immutabili perché solo Dio è colui che non muta. Ora se l'autore della "lettera" agli ebrei dice che Yeshua glorificato è sempre lo stesso è perché evidentemente pensa che Yeshua glorificato non è un altro YHWH come Yhwh ma è proprio quel Yhwh che parlava ai patriarchi. Non due esseri ma un solo essere che il nuovo testamento ha svelato che era il Messia glorificato. È questa la "rivoluzione copernicana" del nuovo testamento rispetto all'ebraismo classico. È lo stesso Dio, l'unico Dio che parlò ai patriarchi, a farsi uomo per compiere un tipo di redenzione che nessun altra creatura umana o angelica poteva compiere. Non è un altro Dio a venire ma proprio quel Dio.
Nell'Apocalisse viene detto che Yeshua ha un nome e quel nome è la parola di Dio. Il nome è l'essenza pertanto l'essenza di Yeshua glorificato è la parola di Dio. La parola di Dio risiede pienamente in Yeshua glorificato che è immutabile, sempre lo stesso

Se Dio sta creando con la sua parola(Salmo 33,6-9) l'universo (i cieli e la terra di Genesi 1,1) in questo momento (ricordiamo che per Dio non esiste una differenza tra prima e dopo) lo sta facendo attraverso Yeshua glorificato perché in questo momento è alla "sua destra" e la sua parola creatrice risiede in Yeshua glorificato e sta agendo in lui e attraverso lui in questo momento. E poiché per Dio il principio e adesso sono lo stesso momento anche al principio Dio creava con la sua parola (Salmo 33,6-9) che agiva in e attraverso Yeshua glorificato. Il figlio glorificato non è che una manifestazione della potenza stessa di Dio. Non si tratta di due esseri distinti come un genitore e un figlio ma di uno stesso ed unico essere che si manifesta come Padre, come figlio e come Spirito Santo.

Questo è quello che penso io leggendo il nuovo testamento. Poi ognuno è libero o meno di credere in Gesù come Messia ebreo e se uno vuole credere in lui come Messia è libero di credere che lui era un Messia umano o un arcangelo o Dio. Per esempio Gianni ha tutta un altra idea sul nuovo testamento pur credendo in Gesù. I testimoni di Geova hanno un altra ancora. Nessuno costringe e nessuno deve essere costretto a pensarla in un certo modo. Sarebbe bello però in un confronto democratico che qualsiasi persona evitasse di usare parole come blasfemia, eresia eccetera. Lasciamo questi giudizi solo a Dio.
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Secondo me nel passo di Ebrei, Genesi non c'entra nulla. Il capitolo 1 è un mix di passi delle scritture ebraiche ma prese dalla traduzione dei LXX. Per me hanno più senso i significati adattati al nuovo contesto, piuttosto che il senso originale dove i passi nascono in contesti diversi. E qui, il figlio diventa "creatore" dei nuovi cieli e nuova terra, ma non nel senso "letteralmente" come in Genesi, perchè il creatore è solo Elohim yhvh "(il padre" nelle greche). Io penso che l'autore stia ponendo l' enfasi sul "figlio glorificato", perchè da quel momento in poi, dopo la sua risurrezione, è stato costituito il regno in cui Egli (il figlio) è il re. In Col 1:18 Yeshùa è la primizia dei risuscitati, poi verranno gli altri ma lui manterrà il primato. Un regno atteso per il futuro come dice 2Pietro 3:13, ovvero dove alberga la giustizia.1 Corinzi 15:35-58 parla della risurrezione ed anche Apocalisse 21:1: parla di "nuovi cieli e la nuova terra": Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non c'era più.

Non si tratta quindi di una nuova creazione letterale, come in Genesi, ma di un nuovo mondo "spirituale"che poi si concretizzerà (il mondo nuovo lo faranno le persone glorificate). Quindi, questa nuova creazione inizia da dentro noi stessi, così nelle persone di allora, così nelle persone di oggi. Coloro che hanno raggiunto un certo livello di coscienza ascoltando la parola, in futuro (che comincia oggi dentro noi stessi), erediteranno la terra.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Riflessioni Bibliche

Messaggio da animasalvata »

chelaveritàtrionfi ha scritto: martedì 17 gennaio 2023, 20:25 Secondo me nel passo di Ebrei, Genesi non c'entra nulla. Il capitolo 1 è un mix di passi delle scritture ebraiche ma prese dalla traduzione dei LXX. Per me hanno più senso i significati adattati al nuovo contesto, piuttosto che il senso originale dove i passi nascono in contesti diversi. E qui, il figlio diventa "creatore" dei nuovi cieli e nuova terra, ma non nel senso "letteralmente" come in Genesi, perchè il creatore è solo Elohim yhvh "(il padre" nelle greche). Io penso che l'autore stia ponendo l' enfasi sul "figlio glorificato", perchè da quel momento in poi, dopo la sua risurrezione, è stato costituito il regno in cui Egli (il figlio) è il re. In Col 1:18 Yeshùa è la primizia dei risuscitati, poi verranno gli altri ma lui manterrà il primato. Un regno atteso per il futuro come dice 2Pietro 3:13, ovvero dove alberga la giustizia.1 Corinzi 15:35-58 parla della risurrezione ed anche Apocalisse 21:1: parla di "nuovi cieli e la nuova terra": Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non c'era più.

Non si tratta quindi di una nuova creazione letterale, come in Genesi, ma di un nuovo mondo "spirituale"che poi si concretizzerà (il mondo nuovo lo faranno le persone glorificate). Quindi, questa nuova creazione inizia da dentro noi stessi, così nelle persone di allora, così nelle persone di oggi. Coloro che hanno raggiunto un certo livello di coscienza ascoltando la parola, in futuro (che comincia oggi dentro noi stessi), erediteranno la terra.
Io invece penso che i cieli e la terra sono l'universo. I "cieli e la terra" è un modo di dire "tutto ciò che è creato", non singole persone rigenerate. Peraltro chi è rigenerato non va cambiato. Il Regno di Dio che è presente ora nei rigenerati non va cambiato essendo il regno di Cristo. Ciò che cambia è il cielo e la terra. È detto al versetto 11:


11 Essi periranno, ma tu rimani;
invecchieranno tutti come un vestito,
12 li avvolgerai come un mantello e saranno cambiati;
ma tu rimani lo stesso,
e i tuoi anni non avranno mai fine».

Viene detto "Essi" periranno. Il Regno di Cristo presente ora nei rigenerati non perisce. Invece essi devono perire. "Essi" è riferito ai cieli e terra del versetto 10.

L'autore aggiunge poi che Dio è sempre lo stesso. Solo Dio è sempre lo stesso. Anche gli angeli fedeli non avranno fine ma non sono sempre gli stessi. Essere sempre lo stesso è una caratteristica di Dio.

Malachia 3,6
«Poiché io, Yhwh, non cambio;
perciò voi, o figli di Giacobbe, non siete ancora consumati.

Salmo 102,27
27 Ma tu sei sempre lo stesso
e i tuoi anni non avranno mai fine.

Dio è unico e nessun altro è come lui (Deuteronomio 6,4; 2 Samuele 7,22). Nessun altro è sempre lo stesso. Nessun altro all'infuori di lui ha le sue caratteristiche.

Giacomo 1:17
ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento.

In Ebrei 1,12 viene detto che il figlio glorificato è sempre lo stesso. Io credo che non ci possono essere due esseri distinti di cui uno inferiore che sono sempre gli stessi, che hanno l'immutabilita. E nemmeno che un altro essere pari a lui può esistere. Se l'omileta dice di Yeshua glorificato che è sempre lo stesso allora vuol dire che il figlio glorificato è proprio quel Dio a cui il salmista del Tanakh e quello della LXX inconsapevolmente si erano rivolti. C'è uno svelamento di quel Dio a cui si rivolgono i salmisti. L'omileta di ebrei lo svela identificandolo nel figlio glorificato. Del resto in apocalisse è detto che "il suo nome è la parola di Dio". Il nome di uno è la sua essenza. L'essenza di Yeshua è la parola di Dio.
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