difendere Gesù
Re: difendere Gesù
Ne abbiamo parlato a lungo di recente. In ebraico e in greco non esiste il significato italiano di "adorare", che è un verbo che deriva dal latino ad-orare, "parlare a". Quindi, com'è possibile che la traduzione parli di adorare, se in greco questo senso non esiste?
- Gianni
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Re: difendere Gesù
(Si ricomincia? ).
Re: difendere Gesù
Ringo, trovi tutto scritto qui:
https://www.biblistica.eu/phpbb/viewtopi ... 240#p59712" onclick="window.open(this.href);return false;
viewtopic.php?f=5&t=1559&start=80" onclick="window.open(this.href);return false;
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- Gianni
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Re: difendere Gesù
(A volte mi vengono in mente le parole di Eb 5:12).
Re: difendere Gesù
mi è stato consigliato il latte (spirituale) ma sapete che il latte fa crescere. (anche spiritualmente)
spero che apprezziate un pò di spirito,
ho letto la discussione già avvenuta e sinceramente adesso ho ancora le idee più confuse.
Se inchinarsi non è adorare allora come si fa ad adorare Dio, poiché è chiaro che bisogna farlo?
spero che apprezziate un pò di spirito,
ho letto la discussione già avvenuta e sinceramente adesso ho ancora le idee più confuse.
Se inchinarsi non è adorare allora come si fa ad adorare Dio, poiché è chiaro che bisogna farlo?
- Gianni
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Re: difendere Gesù
Caro Ringo, "l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori". -Gv 4:23.
Re: difendere Gesù
questo passo lo conosco ma non capisco come puoi dirmi di adorare se il termine adorare non esiste ne in ebraico ne in greco.
boh
boh
- Gianni
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Re: difendere Gesù
Caro Ringo, come già ti ha spiegato bene Bgaluppi, il verbo biblico è “prostrarsi a”. Il verbo fu preso dall’uso quotidiano in quanto riferito alla forma di grande rispetto dovuto in oriente a persone importanti.
Ti faccio un esempio con un altro verbo, uno nostro di oggi: leccare. Non è difficile: si lecca un gelato, si lecca (leccava, anzi) un francobollo, un cane lecca e così via. Ora attento, prendi questa frase: Ha fatto carriera perché ha leccato per anni il suo capo. Qualcun altro potrebbe dire che gli ha leccato le scarpe oppure i piedi. È un modo di dire nostro che rende bene l’idea. Abbiamo nella nostra lingua un verbo apposito meno figurato? Forse sì, perché la nostra stupenda lingua, l’italiano, è una lingua ricchissima. Altrettanto non si può dire dell’ebraico biblico, che era povero di vocaboli.
Ora metti che la frase “ha leccato i piedi al suo capo” venga tradotta letteralmente in altra lingua moderna in cui la nostra espressione non esiste e quindi risulta assurda. Che dovrebbe pensare chi parla quella lingua? Forse ad una pratica sessuale deviata? A che altro? Un bravo traduttore che conoscesse bene sia l’italiano che quell’altra lingua tradurrebbe allora “ha adulato il suo capo”. Così avremmo da una parte leccare un gelato e dall’altra adulare un capo. In effetti ciò avviene con il verbo “prostrarsi” nelle traduzioni bibliche: troverai in italiano che Tizio si prostrò al proprio padre e Caio adorò Dio. Ma il verbo ebraico è sempre lo stesso identico. Così come in italiano si avrebbe, ad esempio leccare un gelato e leccare un superiore, ma – tradotto in altra lingua – leccare un gelato e adulare il proprio capo.
Gli esempi si possono moltiplicare. Prostituirsi ha un senso preciso, ma diventa figurato quando si dice che Sempronio si prostituisce al suo capo.
Se il traduttore biblico non fosse condizionato dalla sua idea religiosa trinitaria, tradurrebbe, ad esempio, “i maghi (o i discepoli o – in senso sarcastico - i soldati che arrestarono Yeshùa) gli resero omaggio” e non “lo adorarono”, che è un assurdo come lo sarebbe “leccare il capo” per chi parla una lingua in cui quell’espressione non esiste.
Tradurre è in genere un po’ tradire, ma con il verbo biblico “prostrarsi” si tradisce molto e troppo quando viene reso “adorare” fuori contesto.
Venendo al passo giovanneo, è la samaritana al pozzo che dice ha Yeshùa: “I nostri padri hanno adorato su questo monte, ma voi [giudei] dite che è a Gerusalemme il luogo dove bisogna adorare” (Gv 4:20). Così nella traduzione; nella Bibbia, invece: “I nostri padri si sono prostrati su questo monte, ma voi [giudei] dite che è a Gerusalemme il luogo dove bisogna prostrarsi”. E Yeshùa, che parlava la sua stessa lingua, le risponde che “i veri adoratori si prostreranno al Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca persone che si prostrano così” (v. 24). Così letteralmente nel testo biblico.
Che cosa vuol dire? Vuol dire rendere culto a Dio secondo verità e in modo spirituale.
Ti faccio un esempio con un altro verbo, uno nostro di oggi: leccare. Non è difficile: si lecca un gelato, si lecca (leccava, anzi) un francobollo, un cane lecca e così via. Ora attento, prendi questa frase: Ha fatto carriera perché ha leccato per anni il suo capo. Qualcun altro potrebbe dire che gli ha leccato le scarpe oppure i piedi. È un modo di dire nostro che rende bene l’idea. Abbiamo nella nostra lingua un verbo apposito meno figurato? Forse sì, perché la nostra stupenda lingua, l’italiano, è una lingua ricchissima. Altrettanto non si può dire dell’ebraico biblico, che era povero di vocaboli.
Ora metti che la frase “ha leccato i piedi al suo capo” venga tradotta letteralmente in altra lingua moderna in cui la nostra espressione non esiste e quindi risulta assurda. Che dovrebbe pensare chi parla quella lingua? Forse ad una pratica sessuale deviata? A che altro? Un bravo traduttore che conoscesse bene sia l’italiano che quell’altra lingua tradurrebbe allora “ha adulato il suo capo”. Così avremmo da una parte leccare un gelato e dall’altra adulare un capo. In effetti ciò avviene con il verbo “prostrarsi” nelle traduzioni bibliche: troverai in italiano che Tizio si prostrò al proprio padre e Caio adorò Dio. Ma il verbo ebraico è sempre lo stesso identico. Così come in italiano si avrebbe, ad esempio leccare un gelato e leccare un superiore, ma – tradotto in altra lingua – leccare un gelato e adulare il proprio capo.
Gli esempi si possono moltiplicare. Prostituirsi ha un senso preciso, ma diventa figurato quando si dice che Sempronio si prostituisce al suo capo.
Se il traduttore biblico non fosse condizionato dalla sua idea religiosa trinitaria, tradurrebbe, ad esempio, “i maghi (o i discepoli o – in senso sarcastico - i soldati che arrestarono Yeshùa) gli resero omaggio” e non “lo adorarono”, che è un assurdo come lo sarebbe “leccare il capo” per chi parla una lingua in cui quell’espressione non esiste.
Tradurre è in genere un po’ tradire, ma con il verbo biblico “prostrarsi” si tradisce molto e troppo quando viene reso “adorare” fuori contesto.
Venendo al passo giovanneo, è la samaritana al pozzo che dice ha Yeshùa: “I nostri padri hanno adorato su questo monte, ma voi [giudei] dite che è a Gerusalemme il luogo dove bisogna adorare” (Gv 4:20). Così nella traduzione; nella Bibbia, invece: “I nostri padri si sono prostrati su questo monte, ma voi [giudei] dite che è a Gerusalemme il luogo dove bisogna prostrarsi”. E Yeshùa, che parlava la sua stessa lingua, le risponde che “i veri adoratori si prostreranno al Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca persone che si prostrano così” (v. 24). Così letteralmente nel testo biblico.
Che cosa vuol dire? Vuol dire rendere culto a Dio secondo verità e in modo spirituale.
Re: difendere Gesù
Gianni, non potevi spiegarlo meglio.