GALATI e ROMANI: studio versetto x versetto ?
Re: GALATI e ROMANI: studio versetto x versetto ?
Alen, bisogna approfondire questa cosa perché comunque Paolo afferma che quei tali erano circoncisi, e che i galati volevano essere sotto la legge (Gal 4:21; 5:4) e Paolo parla di opere della legge, che non possono essere pratiche pagane. Quindi bisogna analizzare attentamente. Adesso sono col cellulare e non posso entrare in dettagli ma appena riesco cito i versetti precisi.
Re: GALATI e ROMANI: studio versetto x versetto ?
Premetto che potrei non aver compreso bene qualcosa. Vi sottopongo i miei dubbi.
In Gal 2:1 ss. Paolo parla del concilio gerosolimitano, in cui fu deciso che i non ebrei convertiti non dovevano farsi circoncidere. Ai vv. 3-5 Paolo afferma:
“Ma neppure Tito, che era con me, ed era greco, fu costretto [in quell’occasione] a farsi circoncidere. Anzi, proprio a causa di intrusi, falsi fratelli, infiltratisi [in quell’occasione] di nascosto tra di noi per spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, con l'intenzione di renderci schiavi, noi non abbiamo ceduto [in quell’occasione] alle imposizioni di costoro neppure per un momento, affinché la verità del vangelo rimanesse salda tra di voi.”
Chi erano questi “falsi fratelli”? At 15:1 lo dice: “Alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli, dicendo: «Se voi non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati».”. Si trattava di giudei, apparentemente; infatti, “Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano vivacemente con loro” (At 15:2); pare strano che discutessero con pagani convertiti che spacciavano dottrine apostate. Più avanti, Atti 15:5 specifica che alcuni erano “della setta dei farisei”. Dunque erano ebrei divenuti credenti, almeno a parole. Nel caso della Lettera ai Galati, i “falsi fratelli, infiltratisi di nascosto tra di noi per spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, con l'intenzione di renderci schiavi”, potrebbero non essere ebrei divenuti credenti, perché il testo non lo specifica; tuttavia, Paolo insiste sul fatto che i Galati — ovviamente in seguito alle pressioni di tali falsi fratelli, che volevano convincere i credenti a circoncidersi — volevano essere sotto la legge, e si tratta ovviamente della legge mosaica, non delle pratiche pagane:
“Ditemi, voi che volete essere sotto la legge, non prestate ascolto alla legge?” (4:21); “Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi; state dunque saldi e non vi lasciate porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù. Ecco, io, Paolo, vi dichiaro che, se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla. Dichiaro di nuovo: ogni uomo che si fa circoncidere, è obbligato a osservare tutta la legge. Voi che volete essere giustificati dalla legge, siete separati da Cristo; siete scaduti dalla grazia.” (Gal 5:1-4).
In questi ultimi versetti, Paolo parla di libertà e schiavitù. La libertà è rappresentata da Cristo, mentre cosa rappresenti la schiavitù lo dice subito dopo: “io, Paolo, vi dichiaro che, se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla. Dichiaro di nuovo: ogni uomo che si fa circoncidere, è obbligato a osservare tutta la legge.”. La schiavitù sarebbe la legge; ed è la stessa schiavitù di cui parla in Gal 2:4. E in 3:2,3 equipara le opere della legge alla carne, ossia al materialismo: “avete ricevuto lo Spirito per mezzo delle opere della legge o mediante la predicazione della fede? Siete così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne?”. Con la circoncisione, i credenti già salvati dalla grazia avrebbero dovuto osservare tutta la legge mosaica, e sarebbero divenuti schiavi della legge dopo esser stati liberati. Ho l’impressione, dunque, che quei falsi fratelli non fossero pagani, ma ebrei divenuti credenti, che non avevano però ben compreso il significato profondo della grazia.
Come si concilia tutto ciò con Gal 4:8,9?: “In quel tempo, è vero, non avendo conoscenza di Dio, avete servito quelli che per natura non sono dèi [qui si tratta di pratiche pagane]; ma ora che avete conosciuto Dio, o piuttosto che siete stati conosciuti da Dio, come mai vi rivolgete di nuovo ai deboli e poveri elementi, di cui volete rendervi schiavi di nuovo? [qui, a mio avviso, si tratta delle opere della legge]”. I Galati volevano essere sotto la legge o tornare alle pratiche pagane, che non hanno nulla a che fare con le opere della legge? Se i Galati stavano tornando alle pratiche pagane, perché mai Paolo insiste sulla necessità per i credenti di non sottoporsi alla legge mosaica, che nel contesto accosta alle opere della carne?
“Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste. Ma se siete guidati dallo Spirito, non siete sotto la legge.” — Gal 5:16-18
Credo che sia necessario esaminare bene i termini greci che la NR traduce con “deboli e poveri elementi”.
In Gal 2:1 ss. Paolo parla del concilio gerosolimitano, in cui fu deciso che i non ebrei convertiti non dovevano farsi circoncidere. Ai vv. 3-5 Paolo afferma:
“Ma neppure Tito, che era con me, ed era greco, fu costretto [in quell’occasione] a farsi circoncidere. Anzi, proprio a causa di intrusi, falsi fratelli, infiltratisi [in quell’occasione] di nascosto tra di noi per spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, con l'intenzione di renderci schiavi, noi non abbiamo ceduto [in quell’occasione] alle imposizioni di costoro neppure per un momento, affinché la verità del vangelo rimanesse salda tra di voi.”
Chi erano questi “falsi fratelli”? At 15:1 lo dice: “Alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli, dicendo: «Se voi non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati».”. Si trattava di giudei, apparentemente; infatti, “Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano vivacemente con loro” (At 15:2); pare strano che discutessero con pagani convertiti che spacciavano dottrine apostate. Più avanti, Atti 15:5 specifica che alcuni erano “della setta dei farisei”. Dunque erano ebrei divenuti credenti, almeno a parole. Nel caso della Lettera ai Galati, i “falsi fratelli, infiltratisi di nascosto tra di noi per spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, con l'intenzione di renderci schiavi”, potrebbero non essere ebrei divenuti credenti, perché il testo non lo specifica; tuttavia, Paolo insiste sul fatto che i Galati — ovviamente in seguito alle pressioni di tali falsi fratelli, che volevano convincere i credenti a circoncidersi — volevano essere sotto la legge, e si tratta ovviamente della legge mosaica, non delle pratiche pagane:
“Ditemi, voi che volete essere sotto la legge, non prestate ascolto alla legge?” (4:21); “Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi; state dunque saldi e non vi lasciate porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù. Ecco, io, Paolo, vi dichiaro che, se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla. Dichiaro di nuovo: ogni uomo che si fa circoncidere, è obbligato a osservare tutta la legge. Voi che volete essere giustificati dalla legge, siete separati da Cristo; siete scaduti dalla grazia.” (Gal 5:1-4).
In questi ultimi versetti, Paolo parla di libertà e schiavitù. La libertà è rappresentata da Cristo, mentre cosa rappresenti la schiavitù lo dice subito dopo: “io, Paolo, vi dichiaro che, se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla. Dichiaro di nuovo: ogni uomo che si fa circoncidere, è obbligato a osservare tutta la legge.”. La schiavitù sarebbe la legge; ed è la stessa schiavitù di cui parla in Gal 2:4. E in 3:2,3 equipara le opere della legge alla carne, ossia al materialismo: “avete ricevuto lo Spirito per mezzo delle opere della legge o mediante la predicazione della fede? Siete così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne?”. Con la circoncisione, i credenti già salvati dalla grazia avrebbero dovuto osservare tutta la legge mosaica, e sarebbero divenuti schiavi della legge dopo esser stati liberati. Ho l’impressione, dunque, che quei falsi fratelli non fossero pagani, ma ebrei divenuti credenti, che non avevano però ben compreso il significato profondo della grazia.
Come si concilia tutto ciò con Gal 4:8,9?: “In quel tempo, è vero, non avendo conoscenza di Dio, avete servito quelli che per natura non sono dèi [qui si tratta di pratiche pagane]; ma ora che avete conosciuto Dio, o piuttosto che siete stati conosciuti da Dio, come mai vi rivolgete di nuovo ai deboli e poveri elementi, di cui volete rendervi schiavi di nuovo? [qui, a mio avviso, si tratta delle opere della legge]”. I Galati volevano essere sotto la legge o tornare alle pratiche pagane, che non hanno nulla a che fare con le opere della legge? Se i Galati stavano tornando alle pratiche pagane, perché mai Paolo insiste sulla necessità per i credenti di non sottoporsi alla legge mosaica, che nel contesto accosta alle opere della carne?
“Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste. Ma se siete guidati dallo Spirito, non siete sotto la legge.” — Gal 5:16-18
Credo che sia necessario esaminare bene i termini greci che la NR traduce con “deboli e poveri elementi”.
- Alen.chorbah
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Re: GALATI e ROMANI: studio versetto x versetto ?
4747 stoixeíon - correttamente, fondamentali , come con i componenti fondamentali di una filosofia, struttura, ecc .; (figurativamente) " primi principi ", come i fondamentali fondamentali del cristianesimo.
[ 4747 ( stoixeíon ) si riferisce a "i rudimenti con i quali l'umanità era indottrinata (prima del tempo di Cristo), cioè gli elementi della formazione religiosa o dei precetti cerimoniali comuni al culto degli ebrei e dei gentili" (J. Thayer).
Il RSV tuttavia rende stoixeia come "spiriti elementari", cioè poteri spirituali o "spiriti cosmici" ( DNTT , 2, 828). Questo vede 4747 / stoixeíon ("elementi") come antichi esseri astrali associati all'inizio (trucco) della terra.
[ 4747 ( stoixeíon ) si riferisce a "i rudimenti con i quali l'umanità era indottrinata (prima del tempo di Cristo), cioè gli elementi della formazione religiosa o dei precetti cerimoniali comuni al culto degli ebrei e dei gentili" (J. Thayer).
Il RSV tuttavia rende stoixeia come "spiriti elementari", cioè poteri spirituali o "spiriti cosmici" ( DNTT , 2, 828). Questo vede 4747 / stoixeíon ("elementi") come antichi esseri astrali associati all'inizio (trucco) della terra.
Re: GALATI e ROMANI: studio versetto x versetto ?
Grazie Alen. In effetti la definizione del Thayer lascia spazio ad interpretazioni, quindi bisogna esaminare bene il termine nel suo contesto. Ad una prima lettura, sembrerebbe che faccia riferimento al princìpi pagani, ma... Un altro "ma" deriva dal fatto che, come ho messo in evidenza, Paolo parla di "legge", la legge mosaica. Sono di nuovo su cell...
- Alen.chorbah
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Re: GALATI e ROMANI: studio versetto x versetto ?
Sinceramente ti dico la mia trovo difficoltà a mettere insieme la prima parte del capitolo 4 fino al versetto 20 e dal 21 in poi. In effetti la secondo parte con l'esempio di Agar e Sara sembra proprio che si riferisca alla legge mosaica. Invece la prima parte capisco che si riferisce alle loro abitudini pagane precedenti.
Re: GALATI e ROMANI: studio versetto x versetto ?
Stasera mi ci dedico. Non dobbiamo dimenticare che Paolo parla di salvezza e che non dice mai che la legge non deve essere osservata. Il discorso è piú complesso di quello che sembra...
- Alen.chorbah
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Re: GALATI e ROMANI: studio versetto x versetto ?
Certo che Paolo poteva essere un po più chiaro suvvia.....la colpa è sua.
Re: GALATI e ROMANI: studio versetto x versetto ?
Beh... Lo stesso Pietro dichiara che i suoi discorsi sono difficili! Però dice anche che vanno compresi con "stabilità", ossia forti della fede. Dunque, Paolo parte dalla fede. Se teniamo a mente questa cosa, forse è più facile capire cosa sta dicendo. Infatti, ai Galati ribadisce l'importanza della fede. La legge deve essere osservata. Ma come? "In spirito e verità", dice Yeshùa. Secondo il "come", non il "quanto", dice Heschel. In base a ciò, credo che con "opere della legge" Paolo possa far riferimento a tutti quegli atti materiali e quei riti che dopo Yeshùa sono diventati inutili al fine della salvezza.
Re: GALATI e ROMANI: studio versetto x versetto ?
Pensate al sacrificio. A cosa servirebbe al credente? A nulla, perché il sacrificio unico di Yeshùa ha già espiato tutto ciò che era necessario espiare. Dunque, la legge - adesso - è osservata secondo lo spirito e mediante l'obbedienza ai comandamenti del messia, che ha obbedito ai comandamenti di Dio (Gv 15:10). Paolo dice che chi si circoncide per la salvezza (nota bene) deve osservare tutta la legge. E quale uomo può dire di aver osservato tutte le 613 mitzvot in modo gradito a Dio? Ma il credente è già salvo, dunque è libero dalla legge, nel senso che non deve preoccuparsi di osservare 613 mitzvot per essere salvato.
Re: GALATI e ROMANI: studio versetto x versetto ?
Comunque stasera, dopo che ho messo a letto la piccola, mi butto dentro alla lettera ai Galati, perché questa vecchia storia di "legge-non legge" deve essere chiarita una volta per tutte.