Satana e il riscatto
- Gianni
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Re: Satana e il riscatto
Grazie, Besàseà.
Le stelle cantano nella poesia di quei versi. Ovviamente. Ed è bellissimo. Noi italiani, abituati alla nostra pur bella poesia con i suoi versi e la sua metrica, troviamo – all’inizio, ma solo all’inizio – la poesia biblica alquanto dura. Pensandola in ebraico, come tu dici, è tutta un’altra cosa: si svela non solo tutta la sua bellezza che emerge dai suoi stichi e dai suoi parallelismi, ma anche la sua musicalità. La poesia biblica non è affatto facile. Basti pensare che i pur competentissimi masoreti considerarono poetici solo tre libri della Scrittura: Giobbe, Salmi e Proverbi, che corredarono di uno speciale sistema di accentuazione. In verità, ci sono altri tre libri biblici che sono scritti in poesia: Cantico, Ecclesiaste e Lamentazioni. Molti brani profetici sono pure scritti in poesia.
Riguardo alla סמיכות, ho evidentemente frainteso io. Credevo tu parlassi dell’imposizione delle mani con cui si trasmette l’ordinazione sacerdotale fatta risalire a Moshè. Pensando a chissà quali nascoste implicazioni (!), non ho pensato alla cosa più ovvia: la catena costrutta.
Grazie ancora, Besàseà.
Le stelle cantano nella poesia di quei versi. Ovviamente. Ed è bellissimo. Noi italiani, abituati alla nostra pur bella poesia con i suoi versi e la sua metrica, troviamo – all’inizio, ma solo all’inizio – la poesia biblica alquanto dura. Pensandola in ebraico, come tu dici, è tutta un’altra cosa: si svela non solo tutta la sua bellezza che emerge dai suoi stichi e dai suoi parallelismi, ma anche la sua musicalità. La poesia biblica non è affatto facile. Basti pensare che i pur competentissimi masoreti considerarono poetici solo tre libri della Scrittura: Giobbe, Salmi e Proverbi, che corredarono di uno speciale sistema di accentuazione. In verità, ci sono altri tre libri biblici che sono scritti in poesia: Cantico, Ecclesiaste e Lamentazioni. Molti brani profetici sono pure scritti in poesia.
Riguardo alla סמיכות, ho evidentemente frainteso io. Credevo tu parlassi dell’imposizione delle mani con cui si trasmette l’ordinazione sacerdotale fatta risalire a Moshè. Pensando a chissà quali nascoste implicazioni (!), non ho pensato alla cosa più ovvia: la catena costrutta.
Grazie ancora, Besàseà.
Re: Satana e il riscatto
Caro Gianni, a quale conclusione sei arrivato riguardo alla traduzione e interpretazione di Ezechiele 28:14 e Giobbe 38:7?
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
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- Gianni
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Re: Satana e il riscatto
Che angeli e demòni esistono.
Re: Satana e il riscatto
Quindi confermi che "le stelle del mattino" e i " figli di Dio" citati in Giobbe 38:7 sono un riferimento agli angeli?
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
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Re: Satana e il riscatto
Secondo me, sì.
Re: Satana e il riscatto
Besàseà, in un tuo commento di ieri rivolto a Gianni gli hai detto "Lascia perdere i masoreti".
A questo punto desidero porti questa domanda: Il testo masoretico lo ritieni poco o molto affidabile?
A te la risposta! Grazie.
A questo punto desidero porti questa domanda: Il testo masoretico lo ritieni poco o molto affidabile?
A te la risposta! Grazie.
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
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Re: Satana e il riscatto
Grazie del contributo a Gianni Antonio e agli altri.... mi sono fatto una idea più chiara.
Una domanda: i Masoreti vocalizzarono il testo sacro apponendo segni vocali sopra o intorno alle lettere per non violarlo. Certo potevano vocalizzare in altri modi magari? O la loro è la migliore possibile dato che erano presumibilmente i più competenti?
Grazie Gianni.
Una domanda: i Masoreti vocalizzarono il testo sacro apponendo segni vocali sopra o intorno alle lettere per non violarlo. Certo potevano vocalizzare in altri modi magari? O la loro è la migliore possibile dato che erano presumibilmente i più competenti?
Grazie Gianni.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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Re: Satana e il riscatto
Altre vocalizzazioni sono possibili, alcune molto probabili.
- Alen.chorbah
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Re: Satana e il riscatto
Ciao besasea. Volevo chiederti se potevi spiegare, a nome di tutti quelli che come me non hanno ne la possibilità ne le competenze per poter esaminare i targumim e il talmud, la questione di Ezechiele sulla "stragrande maggioranza", cosi da avere un idea più chiara. Grazie.
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Re: Satana e il riscatto
Caro Besàseà, i cosiddetti “dogmi di fede” sono quanto di più distante c’è dal mio pensiero e mi spiace che tu me li attribuisca.
Personalmente sono invece del tutto d’accordo con te nel dire che il termine malàch designa un messaggero. D’altra parte, il vocabolario lo attesta. La sua traduzione in greco, ànghelos, indica parimenti un messaggero. Mi trovi d’accordo anche nell’affermare che spesso i malachìm biblici sono esseri umani. Il termine può indicare anche le cosiddette forze della natura. La pessima traduzione che TNM fa di Sl 104:4, secondo la quale cui Dio “fa dei suoi angeli spiriti, dei suoi ministri un fuoco divoratore”, deturpa il testo che invece afferma che Dio “rende i venti suoi messaggeri e i fulmini suoi attendenti” (mia traduzione, libera ma non troppo). Tra traduzione della società americana va perfino contro la logica, perché è un non senso dire che Dio “fa dei suoi angeli spiriti”, perché gli angeli, quelli veri, sono stati creati come spiriti sin dall’inizio.
Verissimo anche, come dici, che “più spesso sono protagonisti dell'immaginazione profetica, personaggi dei sogni che esprimono cose simboliche”.
Sottoscrivo tutto quanto dici, ma evidentemente, caro il mio amico gerosolimitano (che si sta giocando la mia offerta di un caffè nella Città Santa ), sei così abituato a darmi contro che ormai vai avanti per inerzia.
Anì mitsaèr, chavèr shelì.
Personalmente sono invece del tutto d’accordo con te nel dire che il termine malàch designa un messaggero. D’altra parte, il vocabolario lo attesta. La sua traduzione in greco, ànghelos, indica parimenti un messaggero. Mi trovi d’accordo anche nell’affermare che spesso i malachìm biblici sono esseri umani. Il termine può indicare anche le cosiddette forze della natura. La pessima traduzione che TNM fa di Sl 104:4, secondo la quale cui Dio “fa dei suoi angeli spiriti, dei suoi ministri un fuoco divoratore”, deturpa il testo che invece afferma che Dio “rende i venti suoi messaggeri e i fulmini suoi attendenti” (mia traduzione, libera ma non troppo). Tra traduzione della società americana va perfino contro la logica, perché è un non senso dire che Dio “fa dei suoi angeli spiriti”, perché gli angeli, quelli veri, sono stati creati come spiriti sin dall’inizio.
Verissimo anche, come dici, che “più spesso sono protagonisti dell'immaginazione profetica, personaggi dei sogni che esprimono cose simboliche”.
Sottoscrivo tutto quanto dici, ma evidentemente, caro il mio amico gerosolimitano (che si sta giocando la mia offerta di un caffè nella Città Santa ), sei così abituato a darmi contro che ormai vai avanti per inerzia.
Anì mitsaèr, chavèr shelì.