È scritto che Dio è amore 1 Gv 4:16
Non comprendo l'attinenza di questa citazione.
Tutti i giusti rientreranno nel giardino è lecito chiedersi perché un Dio che è amore non ha permesso alle sue creature giuste di accedere al giardino da subito?
Armagheddon, gli uomini erano già nel giardino, ce li ha messi Dio stesso dal momento in cui li ha creati. Sono loro ad essersi fatti cacciare, con le loro scelte. Ma Dio non abbandona la creatura fatta a Sua immagine e somiglianza. Se mia figlia farà scelte scellerate invece di seguire il mio insegnamento, pensi che io l'abbandonerò?
allora basterebbe convertirsi all ebraismo e attendere
Perché, essere ebrei equivale a vivere bene ed essere giusti? Ma da dove ti vengono certe strane idee? Vivere bene significa saper amare il prossimo come se stessi, dunque saper amare se stessi. Per amare se stessi, è necessario vivere nella realtà, non in una percezione personale della realtà. Tu credi che noi siamo cosapevoli quando facciamo delle scelte? Non sai che abbiamo dei filtri cognitivi che ci impediscono di vedere la realtà così com'è ma la vediamo in base alla nostra interpretazione? Parla con un qualsiasi psicologo per capire quanto, in verità, siamo condizionati dal nostro subconscio senza neppure rendercene conto.
Yeshùa, al di là della fede, insegna a vivere nella realtà e ad imparare ad amare noi stessi. Chi ama se stesso può amare il prossimo allo stesso modo. Chi ama Dio e il prossimo come se stesso, ha adempiuto la legge. Chi adempie la legge, è considerato giusto.
Non c'entra nulla essere ebrei, cristiani, musulmani o buddisti. Tutto dipende da NOI STESSI.
Io noto una cosa di te. Te lo dico con grande serenità (tanto siamo già OT da diverse pagine). Tu sei pieno di dubbi e di "ma" e non hai alcuna certezza. Quando si dice "io non ho certezze", non è un atto di umiltà che denota intelligenza; è necessario avere certezza di chi siamo, o non avremo la capacità di scegliere con consapevolezza. Con i dubbi e i "ma" farai poca strada verso la piena consapevolezza (che è libertà), perché i dubbi e i "ma" originano dalla paura immaginaria, di cui la maggior parte degli uomini sono vittime inconsapevoli (e io stesso lo sono stato). La paura immaginaria è quella che si basa su un'idea che è solo espressione del pensiero e quindi non è reale. Se, invece, entri in casa e ci trovi un leone che ti vuole mangiare, quella che avrai è una paura reale e necessaria. Le paure immaginarie originano dai sensi di colpa, dai pensieri negativi, dai comportamenti infantili (perché i bambini hanno paura di tutto, non avendo i mezzi per cavarsela da soli nella vita). Ad esempio, se devi fare una scelta e inizi a pensare: "se scelgo rosso, potrebbe succedere questo e quello... Se scelgo bianco, potrebbe accadere quest'altro", tu sei condizionato da pensieri di possibili conseguenze che, in quanto appartenenti al mondo del pensiero e del possibile, non sono reali. Nell'immaginario, tutto è possibile; ciò che è reale, invece, non appartiene al mondo del possibile. È reale e basta. Se tu, scegliendo, lo fai in base al pensiero di possibili conseguenze (non reali, ma immaginarie), sei vittima di una paura immaginaria che ti rende impossibile fare una scelta in base alla realtà del presente e a ciò che tu realmente vuoi e ti rende felice. Questi meccanismi inconsci avvengono all'ordine del giorno. È necessario imparare ad osservarli ed eliminarli, sostituendoli con ciò cheè reale e non immaginario.
Per questo, Yeshùa insegna: “Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.” (Mt 6:34). Vivere nel presente, qui ed ora. Così, affrontando ciò che è reale nel presente, si impara ad amare se stessi e gli altri.