Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiviso
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Qui cerchiamo dei punti di incontro, Salvatore, cerchiamo di trovare un pensiero comune, pur nella diversità dei modi di vivere la nostra fede, qualcosa che unisca anziché dividere. Soltanto attraverso il dialogo rispettoso possiamo capire meglio i nostri interlocutori e trovare insieme delle vie che ci permettano di non vedere l'altro come qualcuno inferiore a noi, perché non condivide i nostri pensieri, ma come qualcuno da cui imparare.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
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Ultima modifica di Salvatore il venerdì 5 maggio 2017, 14:00, modificato 1 volta in totale.
«Io cerco per sapere, non per avere un opinione». (Aurelio Agostino)
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Salvatore, dove sarebbe la mia contraddizione? Io ti ho detto che se non hai fede nella Trinità non la puoi conoscere realmente, nemmeno se impari a memoria tutti i trattati scritti su di essa. La Trinità è un concetto di fede, e chi non ha fede come può conoscerla realmente? Allo stesso modo un ateo non potrà mai conoscere realmente Dio, ed il suo messaggio, nemmeno se studia a memoria tutta la Bibbia e tutte le interpretazioni che ne sono state date. Trovare un linguaggio comune significa rispettare l'interlocutore, non sentirsi superiore. Io non mi sento superiore ad un ateo, ma non posso affermare che egli conosca Dio meglio di un credente, altrimenti sí che sarei contraddittorio.
- Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
È giunto il momento di definire la fede, che troppo spesso è scambiata per la credulità religiosa.
“La Scrittura dice: «Chiunque crede in lui, non sarà deluso»” ... essendo egli lo stesso Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato. Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto?” . - Rm 10:11-14.
Qui si parla di Dio, del Dio di Israele, l’unico vero Dio. Fede è quindi credere in Dio. Che non è affatto la stessa cosa che credere che Dio esiste, perché “anche i demòni lo credono e tremano” (Gc 2:19). Per credere in Dio, a Dio, abbiamo una sola fonte: la sua parola scritta.
Aver “fede” nella trinità significa riporre “fede” in una dottrina religiosa e, ancora prima aver "fede” nella religione umana che la sostiene. Nulla a che fare con le vera fede. Si tratta al massimo di credenza, per non dire credulità.
“La Parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche un gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede”. - At 6:7.
“La fede”, scrive Giuda, “è stata trasmessa ai santi una volta per sempre” (Gda 3). Quando Giuda fece questa dichiarazione ispirata, la fede era già stata trasmessa. Abbandonando la vera fede biblica, dalla chiesa ormai apostata del secondo e terzo secolo sorsero le cosiddette religioni cristiane, che sotto l’astuta guida del maligno, stabilirono i loro catechismi.
“Ma quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?". - Lc 18:8.
“La Scrittura dice: «Chiunque crede in lui, non sarà deluso»” ... essendo egli lo stesso Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato. Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto?” . - Rm 10:11-14.
Qui si parla di Dio, del Dio di Israele, l’unico vero Dio. Fede è quindi credere in Dio. Che non è affatto la stessa cosa che credere che Dio esiste, perché “anche i demòni lo credono e tremano” (Gc 2:19). Per credere in Dio, a Dio, abbiamo una sola fonte: la sua parola scritta.
Aver “fede” nella trinità significa riporre “fede” in una dottrina religiosa e, ancora prima aver "fede” nella religione umana che la sostiene. Nulla a che fare con le vera fede. Si tratta al massimo di credenza, per non dire credulità.
“La Parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche un gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede”. - At 6:7.
“La fede”, scrive Giuda, “è stata trasmessa ai santi una volta per sempre” (Gda 3). Quando Giuda fece questa dichiarazione ispirata, la fede era già stata trasmessa. Abbandonando la vera fede biblica, dalla chiesa ormai apostata del secondo e terzo secolo sorsero le cosiddette religioni cristiane, che sotto l’astuta guida del maligno, stabilirono i loro catechismi.
“Ma quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?". - Lc 18:8.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Caro Vittorio,
la tua contraddiszione sta nel fatto che se asserisci che non si può spiegare il male, non puoi usare la trinità o le croci per spiegarlo e giustificarlo.
E' solo un tuo atto di fede in qualcuno che prima di te l'ha scritto nel catechismo della chiesa cattolica, ma di cui non esiste traccia nelle scritture bibliche.Probabilmente senza quel precedente nel catechismo, leggendo la bibbia da solo non avresti neanche avuto una minima idea sulla trinità.
E' un atto di fede nel nulla e che non spiega nulla.
Si continua parlare del nulla che non spiega nulla.
la tua contraddiszione sta nel fatto che se asserisci che non si può spiegare il male, non puoi usare la trinità o le croci per spiegarlo e giustificarlo.
E' solo un tuo atto di fede in qualcuno che prima di te l'ha scritto nel catechismo della chiesa cattolica, ma di cui non esiste traccia nelle scritture bibliche.Probabilmente senza quel precedente nel catechismo, leggendo la bibbia da solo non avresti neanche avuto una minima idea sulla trinità.
E' un atto di fede nel nulla e che non spiega nulla.
Si continua parlare del nulla che non spiega nulla.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Salcontis, leggendo da soli la Bibbia non si trova mai un accordo su nulla, se la Bibbia fosse un libro chiaro e semplice, tutti dovrebbero essere d'accordo, o quantomeno dovrebbero esserlo sulle questioni fondamentali. Invece esistono migliaia di sette protestanti che pensano di essere nel vero. Esiste anche chi nella Bibbia vede gli alieni, anziché Dio, e si tratta di professori esperti in ebraico come Biglino. Per questo motivo penso sia indispensabile leggere la Bibbia in una comunità, come è indicato nella stessa Bibbia, scritta da una comunità, per essere letta e capita in una comunità, non da soli. Io leggo la Bibbia alla luce di quello che mi ha insegnato la Chiesa di cui faccio parte, e trovo piena conferma di quello che mi dice. Se non trovassi conferma, e ritenessi illogico l'insegnamento della Chiesa, lo abbandonerei subito, nessuno mi obbliga a restare in una chiesa che non mi appaga. La Trinità non è un'invenzione cattolica, è una realtà che spiega ogni cosa, una realtà che dà un senso alla sofferenza, al dolore inspiegabile, alla salvezza che Dio dà all'uomo.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Gianni, se vuoi definire la fede, non puoi non citare la lettera agli Ebrei:
"1 La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede".
Qui abbiamo una definizione straordinaria della fede, perché viene definita come "fondamento" della speranza, e come "prova" di ciò che non vediamo. La prova delle cose che non vediamo non sta quindi in una dimostrazione, in un ragionamento logico che porta alla soluzione di un problema, ma nella fede. Così è per la Trinità, prima viene la fede, poi vengono le dimostrazioni, senza fede, non possono esserci dimostrazioni valide.
"1 La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede".
Qui abbiamo una definizione straordinaria della fede, perché viene definita come "fondamento" della speranza, e come "prova" di ciò che non vediamo. La prova delle cose che non vediamo non sta quindi in una dimostrazione, in un ragionamento logico che porta alla soluzione di un problema, ma nella fede. Così è per la Trinità, prima viene la fede, poi vengono le dimostrazioni, senza fede, non possono esserci dimostrazioni valide.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Vittorio dice:
Il male del mondo non ha una spiegazione, noi non abbiamo risposte razionali al male...
Vittorio subito dopo dice:
La Trinità non è un'invenzione cattolica, è una realtà che spiega ogni cosa
si continua a discutere sul nulla che contraddice il nulla
Il male del mondo non ha una spiegazione, noi non abbiamo risposte razionali al male...
Vittorio subito dopo dice:
La Trinità non è un'invenzione cattolica, è una realtà che spiega ogni cosa
si continua a discutere sul nulla che contraddice il nulla
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
Salcontis, leggi bene quello che scrivo. La Trinità è una "spiegazione" del dolore che Dio dà non tramite una dimostrazione filosofica, ma tramite il Figlio. È il Figlio che "spiega" il dolore nel mondo, non come un filosofo, che insegna il motivo razionale del dolore, dandone una logica spiegazione, ma condividendo egli stesso quel dolore e riscattandolo.
Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv
continui a non vedere le tue contraddizioni e a contraddirti e a leggere il catechismo della chiesa cattolica anzichè le scritture bibliche.
Ma il gioco è bello quando dura poco.
Sono discorsi che non portano a niente, sono slogan da catechismo, come spot pubblicitari di prodotti inutili.
Ma il gioco è bello quando dura poco.
Sono discorsi che non portano a niente, sono slogan da catechismo, come spot pubblicitari di prodotti inutili.