Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiviso

chelaveritàtrionfi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Riguardo al metodo di interpretazione possiamo prendere l'esempio dei due papi (ma ne possiamo fare centinaia di esempi).
Abbiamo un papa A ed un papa B.
Uno spiega un concetto diversamente dall'altro. In questo caso un concetto molto importante come l'eucarestia.
Chi meglio di un papa può comprendere le scritture con il metodo dell'eucarestia?
Per ciò che è stato detto " incontrando corporalmente il risorto attraverso l'eucarestia egli spiega le scritture",
essendo che il papa A ed il papa B arrivano a conclusioni differenti,
il metodo interpretativo che si basa su questo concetto è fortemente discutibile.
Tornando quindi a considerare che per comprendere le scritture ci vuole innanzitutto tanto studio(secondo me) poichè la fede serve per credere che gli eventi descritti sono accaduti realmente e realmente Cristo è risorto (la testimonianza è la scrittura stessa), i motivi riguardo le diverse conclusioni possono essere principalmente 2.
Premessa : entrambi i papi sono intelligenti ed entrambi grandi studiosi. Già questo confermerebbe che per comprendere le scritture occorre innanzitutto tanto studio ma non è sufficiente, diciamo che è necessario.
1. Il passo non è sufficientemente chiaro da poter arrivare ad una conclusione unanime
2. Uno dei due sbaglia . Perchè sbaglia? In vitù del punto 1 oppure per seguire l interpretazione tradizionale?

Escludo per mancanza di capacità.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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bgaluppi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da bgaluppi »

Scusate se non partecipo ma la teofagia pagana non mi interessa.
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bgaluppi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da bgaluppi »

:-)
Vittorio
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Vittorio »

Benissimo, Lucia e Chelaverità, l'esempio che fate è utilissimo per capire il metodo di interpretazione basato sulla fede nel Risorto e nell'Eucaristia. Noi abbiamo dei papi, non persone qualsiasi, ma dei vicari di Cristo, uno del '400 che sostiene in una sua lettera la tesi esegetica secondo la quale Giovanni nel cap 6 del suo Vangelo non parla di Eucaristia. Mentre abbiamo altri due papi degli anni 2000 che dicono invece che Giovanni sta parlando di Eucaristia. Com'è possibile tale differenza esegetica, se tutti partecipano, come è ovvio, al banchetto eucaristico?
La spiegazione è tutta nel significato dell'Eucaristia e della Risurrezione. Chi crede nel Risorto ha capito che il senso di tutte le Scritture è il Risorto stesso, e lo capisce non con studi o ragionamenti particolari, ma con il Suo incontro personale nell'Eucaristia. Anche il papa del '400, come tutti i cristiani, incontrava il Risorto che gli spiegava il senso delle Scritture, ed anche quel papa aveva capito il senso delle Scritture incontrandolo, anche lui credeva nella presenza reale di Cristo nell'Eucaristia, infatti nella sua lettera non sta negando la presenza reale, sta solo dando un suo parere su un brano evangelico. Lui aveva capito, come i suoi successori degli anni 2000, e come tutti i cristiani che prendono con fede l'Eucaristia, il senso ultimo delle Scritture.
chelaveritàtrionfi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Vittorio, da ciò che leggo capisco altro. In ogni caso si possono fare centinaia di esempi anche oggi, prendendo per esempio delle persone che prendono l'eucarestia ma interpretano diversamente . Ciò dipende evidentemente da quello che conoscono.
Mi risulta che papi, Vescovi ecc. e persino tu Vittorio conoscete le scritture perchè le avete studiate. Cambiano solo le interpretazioni di gruppo e dei singoli. Ogni gruppo segue l'interpretazione comune.
Ora , io ho compreso il tuo metodo ma non lo condivido. Il tuo metodo si basa sull'interpretazione di Luca 24 e di Giovanni 6.
Luca 24 è stato contestato per come interpretato da te sia in questa discussione che nei discepoli di Emmaus.
Hai letto bene?
Abbiamo 3 episodi in particolare:
- i discepoli di Emmaus che riconoscono Yeshùa dopo che spezza il pane. Riguardo alla comprensione delle scritture mentre egli spiega il loro cuore arde. Ma prendiamo per buona la tua affermazione neutra cioè che non possiamo dire se comprendono le scritture prima o subito dopo perchè non è scritto. L'evento comunque mostra che Yeshùa spiega le scritture prima che spezzi il pane e quest'ultimo gesto è correlato al riconoscimento del risorto piuttosto che alla comprensione delle scritture.
- gli 11 e gli altri riuniti incontrano il risorto quella sera. Qui non leggo che si spezzi il pane (fammelo notare se ho saltato qualche versetto) eppure sta scritto che "aprì le menti nel comprendere le scritture" semplicemente spiegando (sta scritto che disse loro).
- la maddalena riconobbe Yeshùa dopo essere stata chiamata per nome. Secondo te ha compreso le scritture dopo averlo incontrato?

Quando era ancora in vita , più volte spiegò le scritture e più volte alcuni affermarono che Egli fosse il Cristo (Messia) quel messia delle scritture. Dopo l'uccisione lo stato d'animo di tutti era di scoraggiamento, come se questa certezza fosse stata persa. Il Messia dovette mostrarsi risuscitato per essere creduto ma nei cuori dei discepoli c'era ancora stupore.
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Vittorio
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Vittorio »

Bene, Chelaverità, mi fa piacere tu cominci a capire. Adesso devi comprendere altri particolari del mio metodo. Come ho evidenziato prima, il mio metodo permette diverse letture dello stesso brano biblico, per cui cento cristiani diversi, persino se sono papi, possono interpretare diversamente quel brano. Ad esempio, come abbiamo visto, Giovanni 6 può essere interpretato in senso eucaristico oppure no, l'importante è che l'interpretazione mantenga la fede nel Risorto e nella sua presenza reale nell'Eucaristia. Quindi con questo metodo la libertà esegetica è notevole, un cristiano può tranquillamente restare tale anche se pensa che Giovanni 6 non parli di Eucaristia. Se invece egli negasse la presenza reale, allora cesserebbe di essere cristiano. A questo punto capisci che ogni cristiano è libero di approfondire gli studi, e cercare di capire cosa realmente volesse dire l'evangelista. Gli studi esegetici attuali sono maggiormente orientati verso l'interpretazione eucaristica del brano. Tuttavia il senso ultimo, quello più importante, è comunicato a noi dal Risorto quando lo incontriamo nell'Eucaristia. Ogni cristiano sa che il senso ultimo è Lui.
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

Vittorio, permettimi un’osservazione per riportare in pista la vera discussione.
È del tutto ovvio che i tre papi citati, così come il gesuita che ho citato per ultimo, credessero all’eucaristia. Stiamo parlando di papi e di un gesuita!
Ora, tu sembri aver capito che tutto il mio studio sulla Cena del Signore si basi su Gv 6. Non è affatto così. Ho iniziato da lì, ma molti altri passi biblici ci sono da considerare, e lo farò. Attentamente e uno per uno.
Finora ho trattato di Gv 6 e ho mostrato qual è il vero senso del “mangiare Yeshùa”, presentato come una necessità assoluta. Citando il primo papa e il gesuita ho mostrato che anche persone riflessive e molto preparate hanno compreso non solo quel vero senso ma hanno capito che Gv 6 si spiega e va spiegato senza ricorrere all’eucarestia. È questo il punto notevole, tanto più che si tratta di cattolici, e che cattolici! Stop. Che poi, essendo cattolici, credessero nell’eucaristia è del tutto scontato.
Nel mio ultimo studio ho mostrato come il simbolo del pane-carne usato da Yeshùa era in perfetta armonia con la simbologia ebraica rabbinica della manna-Toràh al tempo di Yeshùa.
Nel prossimo studio farò una breve storia dell’interpretazione di Gv 6, con cui concluderò la trattazione di Gv 6 per passare ad altri passi.
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Il tuo metodo Vittorio considera la comprensione delle scritture con l'eucarestia quando dai brani puoi leggere chiaramente che il risorto fu riconosciuto anche senza di mezzo lo spezzare il pane e le scritture vennero comprese perchè i discepoli credettero. La sua resurrezione era la prova definitiva. Ti ho chiesto se secondo te la Maddalena avendo riconosciuto Yeshùa comprese le scritture e se anche le altre donne compresero le scritture.

Ma ciò che è fondamentale è l'evidenza, cioè che Yeshùa davvero spiegò le scritture di presenza. Per spiegare delle scritture occorre che qualcuno lo faccia verbalmente o tramite uno scritto vista la vastità degli argomenti. Se leggi un passo tradotto male la tua comprensione sarà pessima.. Se non hai studiato a sufficienza e non conosci i passi la tua comprensione sarà limitata. Se hai delle difficoltà a leggere ed a comprendere la tua comprensione sarà comunque limitata. Esiste tuttavia la semplice lettura di qualsiasi traduzione. Mediante al semplice lettura ad esempio puoi comprendere i concetti base. La creazione, la storia di Abramo , Isacco, Giacobbe, la loro fede ecc.. fino alla storia raccontata nei vangeli. Sono tutte storie che rimangono ma più delle storie rimane l'insegnamento che emerge tra le righe : ubbidienza a Dio e fede in Yeshùa. Se hai fede baserai la tua vita su quei concetti, se non hai fede il testo diventa come uno qualunque, cioè storie di un popolo antico col la sua divinità.

SE fosse come dici tu, due persone che credono ciecamente che mediante l'eucarestia si abbia la spiegazione e la comprensione delle scritture , arriverebbero allo stesso intendimento. L'evidenza mostra che ciò non avviene e ciò vuol dire che la comprensione è invece legata a tutt'altro condizionata dall'intendimento di gruppo o dalla convinzione personale.
Inoltre , mettiamola sul paritario, dato che tutti i versetti da te riportati supportano anche la spiegazione che ti è stata data che differisce dalla tua, non possiamo nemmeno in questo caso avere certezze. Una mia credenza, dato che Dio è sempre presente nella vita dell'uomo, è che il credente è in qualche modo guidato. Comprenderà quindi il minimo che gli serve per la sua vita. Quindi anche dalla semplice lettura delle scritture avrà sempre una base e se chiede in preghiera avrà in qualche modo un suggerimento. Questo lo dico per esperienza personale e per esperienze di vita anche di altre persone ma è ciò che credo io.

Se ci fai caso un metodo condiviso lo abbiamo trovato ed è lo studio. Dal punto di vista didattico si può considerare di seguire un procedimento ordinato. Didattica Vittorio. Quello che stava proponendo Gianni era questo prima che venisse interrotto.
Un metodo ordinato già è mezza comprensione. Per l'altra metà occorrono capacità personali ecc.. ed ovviamente devi avere fede che tutto ciò che è scritto corrisponde a verità, come avere fede che Dio ha creato cieli e terra, l'uomo ecc.. e che Yeshùa sia risorto davvero
.

Ora per lo spezzare il pane , come esattamente ci è stato insegnato, può essere fatto benissimo in casa con i tuoi fratelli credenti. Questo memoriale è svincolato da qualunque istituzione religiosa.

Tra le righe stai affermando (dicendo che chi non crede che dentro l'eucarestia c'è davvero il risorto) che se non si è cattolici non si è cristiani.
Io mi definisco cristiano perchè credo in Cristo, ma lo stesso termine indica anche l'appartenenza alla religione cristiana.
Se mi definisci non cristiano nel senso di non appartenenza a quella religione (sai bene da dove deriva) lo accetto, riguardo al non credere in Yeshùa nessuno può dirmi ciò.
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Vittorio
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Vittorio »

Per farti capire, Chelaverità, considera lo studio di Gianni, lui vuole dimostrare che nessun brano biblico parli di Eucaristia, adesso ha cominciato con Gv 6, poi dice che proseguirà con altri brani, ma la sua conclusione è ovvia e scontata, per lui nessun brano biblico parla di presenza reale nell'Eucaristia. Il suo problema, come per molti altri, è che non ha fede nel Risorto, nella sua presenza corporea fra di noi, per questo non riesce a comprendere il senso ultimo delle scritture, nonostante i suoi studi, come molti. È la fede la prima cosa, non gli studi, la savezza viene tramite la fede, gli studi servono ad approfondire la fede, non a suscitarla. Al contrario la Maddalena e le altre donne lo compresero, perché avevano incontrato personalmente il Risorto. Avrebbero anche loro potuto scambiarlo per un fantasma, invece hanno avuto fede, hanno creduto, ed hanno capito. Questo tipo di esperienza è offerto anche a noi tramite la fede, non nelle stesse modalità della Maddalena, o di Paolo, non attraverso una visione, ma attraverso la fede. Senza la fede tu potrai fare tutti gli studi che vorrai, ma non giungerai mai a risultati certi. Al contrario la fede ti darà quella certezza che salva, e mette finalmente in pace il cuore, poi potrai approfondire la fede tramite lo studio.
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

Vittorio, rifletti: dicendo che la mia conclusione è ovvia e scontata stai mostrando non solo tutto il tuo pregiudizio ma ti mostri già chiuso a qualsiasi valutazione biblica, perché il mio studio è appena iniziato e quindi non puoi sapere le argomentazioni bibliche che tratterò. A questo punto, con l’attitudine che mostri, so già che a nulla ti servirà leggerle. Ma non le sto scrivendo per te o per Aldo, per cui andrò avanti fino a farne una trattazione davvero completa e unicamente biblica.

Il fatto che tu dica che io non ho fede nel Risorto va solo a tua vergogna. Ma mi limito a porti la domanda di Rm 14:4: “Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Se sta in piedi o se cade è cosa che riguarda il suo padrone”.

Dici bene: “Gli studi servono ad approfondire la fede, non a suscitarla”. La fede la dà Dio a coloro che chiama. È proprio questo che Yeshùa insegnò a Cafarnao.

Intanto ho pubblicato il mio ottavo studio sulla Cena del Signore:
http://www.biblistica.org/wordpress/wp- ... ernaum.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;

E andrò avanti.
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