Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiviso

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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

In attesa che Antonio possa seguirci, approfitto della pausa per pregarvi di sgombrare il campo della nostra discussione dalla religione e dalle dottrine.
E nel farlo prendo lo spunto da ciò che ha scritto Vittorio: “Tra i vari metodi, quello storico-critico è molto usato tra gli studiosi di qualsiasi confessione, ed anche atei, essendo un metodo puramente scientifico. Non necessita di alcuna fede. Ma in questo modo la Bibbia è ridotta ad un qualsiasi testo di letteratura antica, ed al massimo in essa è possibile trarre un insegnamento culturale”.

Questa riflessione di Vittorio merita un approfondimento, perché credo che qui ci risieda proprio il problema che sta rendendo ostica, se non indigeribile, l’ermeneutica ad alcuni, a Vittorio e ad Aldo in particolare.

Lasciando perdere il metodo storico-critico, mi soffermo su questo aspetto particolare: “La Bibbia è ridotta ad un qualsiasi testo di letteratura antica”.

Credo che in questa frase ci sia una mistificazione. E mi spiego subito.

Prima di tutto, la Bibbia è davvero un testo di letteratura antica. Non vorrei che la frase di Vittorio fosse presa negativamente, quasi che l’essere un testo di letteratura antica fosse una specie di marchio squalificante.
La frase di Vittorio va letta bene. Io credo che lui intenda – e Vittorio mi corregga, se sbaglio – che la Bibbia è molto di più.

Allora domandiamoci: chi è che riduce la Bibbia a semplice testo di letteratura antica? Ovviamente chi non ha fede. Vediamo allora di capirci bene.
Nel panorama mondiale della letteratura antica abbiamo dei testi importantissimi che appartengono a molte civiltà antiche e che sono patrimonio dell’umanità. Tra questi c’è anche la Bibbia, che è il capolavoro della letteratura ebraica antica.

Ora attenzione. Chi studia l’antica filosofia greca, non necessariamente abbraccia certe idee filosofiche. Chi studia la letteratura romana antica, non necessariamente fa sue certe idee politiche che vi sono espresse. E così via. Allo stesso modo, ci possono essere persone che studiano la Bibbia senza per questo far proprie le idee ebraiche su Dio. O forse qualcuno direbbe che se ora io mi metto a studiare il Corano sto diventando mussulmano? Sarebbe una deduzione frettolosa.
Allora preferisco dire che chi studia la Bibbia senza fede la ritiene solo un testo di letteratura antica, non che la riduca a tale.

Le posizioni sono quindi due e ambedue partono da una vera realtà: la Bibbia è un testo di letteratura antica.
Da una parte ci sono i credenti: per loro non è solo quello ma è anche rivelazione di Dio.
Dall’altra parte ci sono i non credenti: per loro è solo quello, un testo antico.

Queste due classi di persone sono contrapposte unicamente in una cosa: la fede.
Ma – sia chiaro – le due classi di persone fanno un lungo tratto di strada insieme.
I non credenti si fermano allo studio, i credenti vanno oltre e abbracciano la fede.

Ora proviamo a fare una valutazione tra un credente che legge la Bibbia senza studiarla e un non credente che la studia senza accoglierla come rivelazione.

Se poniamo la domanda su chi dei due è messo meglio davanti a Dio, la risposta potrebbe essere che è il credente che legge la Bibbia senza studiarla. Dico potrebbe, perché la risposta tocca a Dio, non a noi. Io mi spingo anche oltre e dico che chi non sa neppure cosa sia la Bibbia ma agisce bene non è disapprovato da Dio.

Adesso proviamo invece a fare una valutazione tra un credente che studia la Bibbia e un non credente che la studia senza accoglierla come rivelazione.

Se poniamo la domanda su chi la capisce meglio, dobbiamo rispondere: tutti e due, se sono alla pari negli studi. L’unica differenza è che uno capisce e ha fede, l’altro capisce e non ha fede.

E l’ermeneutica dove si colloca? Nel lungo tratto di strada che i due fanno insieme ovvero nello studio della Bibbia.

Mettiamola diversamente. Ci sono due ragazzi che studiano olandese. Uno lo fa perché è innamorato di una bella olandesina con cui si sposerà. L’altro solo per cultura. Cambia forse qualcosa nel loro studio della lingua?
La metafora si presta anche al caso in cui il ragazzo innamorato dell’olandese sia un ignorante che non riesce ad imparare la lingua dei Paesi Bassi. Se si amano si sposeranno lo stesso e in qualche modo faranno.
Fuori metafora, si può essere innamorati di Dio e non capire bene o addirittura capire male la Bibbia; oppure si può essere innamorati di Dio e capirla bene; oppure ancora si può capire la Bibbia senza provare alcun trasporto per Dio.

L’ermeneutica equivale alla grammatica e alla sintassi della lingua olandese della metafora.

Pensare che solo chi è innamorato di un’olandese possa imparare e capire la lingua olandese è da insensati. Prima di tutti, quella lingua la sanno bene gli olandesi. Prima di tutti, la “lingua” biblica la sanno gli ebrei, o non mi riferisco solo all’ebraico.

Il credente che ha paura dell’ermeneutica assomiglia a un italiano intontito che è innamorato di una ragazza olandese e ha paura che studiando la sua lingua venga dissacrato il suo amore.

La Bibbia è – è – un testo di letteratura antica. Non sfugge quindi all’analisi cui è sottoposta la tutta l’antica letteratura.
L’ermeneutica biblica è lo strumento per capire la Bibbia. Se si vuole capirla. Se poi si vuole starne lontani come dalla peste, si può continuare a leggerla in qualche modo e la fede supera anche l’ignoranza. Se invece ci si affida a una religione e al suo catechismo, non c’è ermeneutica che tenga. Ma neppure Bibbia che tenga.

Buon sabato.
noiman
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da noiman »

Ottimo Gianni........ :-)
Grazie Gianni
Shabbat shalom
Noiman
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

Grazie, Noiman.
Per favore, Noiman, seguici anche tu in questa discussione e intervieni per integrarla. Ci interessa moltissimo l'ermeneutica ebraica, di cui non possiamo fare a meno. Se hai osservazioni, correzioni o integrazioni su quanto detto finora, falle, per favore. Grazie e buon sabato anche a te. :-)
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bgaluppi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da bgaluppi »

Ok, grazie Gianni. Credo che il tuo intervento abbia posto le basi perche' tutti possano partecipare a questa discussione serenamente, coscienti del fatto che il nostro intento e' comprendere meglio il metodo di approccio, studio e valutazione del testo
Vittorio
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Vittorio »

Gianni ha scritto: Se invece ci si affida a una religione e al suo catechismo, non c’è ermeneutica che tenga.
Condivido quasi tutto quello che hai scritto nel tuo ultimo post, tranne questa frase.
Innanzitutto, come avevo già avuto modo di dire, io uso il termine "esegesi" per indicare quello che tu intendi per "ermeneutica", nei testi che ho letto, i due significati sono scambiati. Questo ovviamente non è un problema, basta accordarsi. Il metodo cattolico di lettura della Bibbia parte dal testo ed utilizza tutti i metodi scientifici a disposizione per individuare il significato che l'autore umano voleva indicare. Quindi non è assolutamente vero che affidarsi ad un catechismo escluda l'ermeneutica, anzi la pone come base per il successivo lavoro di comprensione riservato a chi ha fede. Tutti i documenti del magistero cattolico pongono come base del lavoro di interpretazione proprio l'analisi scientifica. La Bibbia è oltre ad un testo di letteratura antica, indagabile anche dagli atei con tutti i metodi scientifici, anche un testo che esprime la fede di un popolo, e per questo, se si vuole comprendere pienamente il suo significato, è indispensabile la fede. Chi non ha fede si fermerà ad un livello superficiale di comprensione, un livello importante ed indispensabile per iniziare, ma del tutto insufficiente per dare un senso alla propria vita. Vanno quindi benissimo tutte le analisi bibliche fatte con metodi scientifici, e sono anzi indispensabili, ma chi nella Bibbia cerca qualcosa di più profondo di una semplice informazione culturale, deve leggere la Bibbia attraverso la fede.
scapin michele
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da scapin michele »

Si gianni , grazie per la tua risposta ma il mio dubbio rimane, sotto sotto fanno finta di aprocciarsi alla parola di Dio senza esserne coinvolti dal punto di vista della fede , ma in realtà il loro interesse alla parola di Dio è un bisogno reale che hanno per coprire il loro vuoto, che solo Dio può colmare, solo così posso spiegarmi il loro interesse , daltra parte fa anche comodo approcciarsi alla parola di Dio solo da proffessori è un modo per sgaiattolare e non farsi coinvolgere troppo , ma alla fine sono certo che la parola per la sua forza vitale troverà il modo per metterli in crisi, e dare così il via al corso di un importante cambiamento, si ne sono certo.
Si gianni sono pronto e tutto orecchi per continuare il nostro confronto
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

Grazie, Vittorio, per le tue precisazioni.
Hai ragione: non è assolutamente vero che affidarsi ad un catechismo escluda l'ermeneutica. Converrai però con me che prima c’è l’ermeneutica. Intendo dire che solo dopo che una verità è stata correttamente compresa dovrebbe trovare accoglienza in un catechismo.

Tu dici che se si vuole comprendere pienamente un significato biblico, è indispensabile la fede.
Riflettendoci, direi che per la fede è indispensabile cogliere il significato del significato.
Faccio un esempio. In Pr 4:23 si legge: “Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa”.
Un credente occidentale che ha fede senza conoscenza biblica capirà che deve custodire i propri sentimenti. Se gli si domandasse perché mai “più di ogni altra cosa”, non saprebbe rispondere. Se poi gli si fa notare che è meglio salvaguardare più di tutto la propria fede, andrà in confusione perché vedrebbe nel versetto un invito equivoco.
Ora prendiamo un non credente che usa l’ermeneutica. Egli sa che per gli ebrei la sede dei pensieri era nel cuore, per cui capisce che – tradotto in occidentale – il passo chiede di salvaguardare più di tutto la propria mente. Ha colto perfettamente il significato. Potrebbe perfino trarne una riflessione e pensare: Caspita! Che finezza psicologica! La Bibbia arriva fino nell’intimo dell’interiorità e suggerisce di stare attenti a come si pensa!
E il credente che ha fede? Se usa l’ermeneutica, capisce anche lui il vero significato, ma vi trova un significato nel significato. Così, pensa: da ora in poi devo stare più attento a cosa entra nella mia mente; è indispensabile, perché il resto del versetto dice addirittura che dalla mente “provengono le sorgenti della vita”; quindi da ora voglio nutrire la mia mente con i pensieri giusti e i migliori sono i pensieri di Dio.

È quindi notevole, Vittorio, questa tua riflessione: “Chi non ha fede si fermerà ad un livello superficiale di comprensione, un livello importante ed indispensabile per iniziare, ma del tutto insufficiente per dare un senso alla propria vita”.


Grazie anche a te, Michele.
Mi è piaciuta questa tua indagine psicologica: “Sotto sotto fanno finta di approcciarsi alla parola di Dio senza esserne coinvolti dal punto di vista della fede, ma in realtà il loro interesse alla parola di Dio è un bisogno reale che hanno per coprire il loro vuoto, che solo Dio può colmare”.
Più tremenda quanto vera quest’altra: “D’altra parte fa anche comodo approcciarsi alla parola di Dio solo da professori, è un modo per sgattaiolare e non farsi coinvolgere troppo”. Alcuni potrebbero essere grandi conoscitori della Scrittura e illudersi che ciò sostituisca una fede vissuta.
Credo infine, Michele, che tu abbia colto tutta la forza della parola di Dio quando dici che “la parola per la sua forza vitale troverà il modo per metterli in crisi, e dare così il via al corso di un importante cambiamento”.

Grazie ancora, a tutti e due.
Credo che siamo pronti per continuare. Godiamoci questo pomeriggio di sabato che ci rimane. Domani, iniziando una nuova settimana, a Dio piacendo riprenderemo. :-)
chelaveritàtrionfi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Caro Gianni , prima di qualche tempo fa non conoscevo il significato di ermeneutica, nè linguaggio apocalittico, nè linguaggio profetico. Posso dirti che il metodo che uso è quello che potrebbe usare qualunque persona di fede che vuole comprendere le scritture nei limiti della lingua e della mentalità. Quando leggo un passo e soprattutto quando discuto con qualcuno, mi vengono in mente tante domande in un secondo momento. Spesso mi capita che durante la notte mi alzo con delle idee, dei pensieri... accendo il pc e faccio una ricerca poi apro la bibbia e trovo dei passi. Tanti anni fa cominciai in questo modo, come se si fosse accesa una lampadina in testa, quando discutevo con avventisti, testimoni di geova ecc.. per confutare ciò che mi veniva detto e soprattutto quando si trattava di calcoli da fare. Se una persona viene da me e mi vuole insegnare allora deve convincente punto per punto, perchè inizio ad andarci pesante con le domande :-) .
Anche discutendo con Vittorio, dall'altra parte nella discussione per molti inutile, approfondisco molti passi biblici ... e sto trovando quello che cerco anche se con qualche imprecisione.
Scrivo ciò perchè non so che metodo uso, lo chiamo il metodo "del cercare di capire approfondendo" . Si parla di intepretazione ma non tutto và interpretato, credo.
Sono rimasto affascinato che nella bibbia si parli della mente e che di come indirizzare i pensieri... di quanto sia importante.
Avevo iniziato a conoscere queste cose anche grazie ad una mia amica credente che aveva studiato anche pnl, qualche anno fa.
Ci sono però alcune cose che un pò mi scoraggiano come la lingua, perchè leggendo dalla traduzione ci perdiamo molti significati nascosti che leggendo dall'ebraico direttamente.
Credo però che sia gli ebrei sia gli occidentali , nel loro profondo studio (magari non tutti) forse, esagerano con l'interpretazione qualche volta .......
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
scapin michele
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da scapin michele »

Si gianni domani mattina sono impegnato ma nel tardo pomeriggio conto di esserci.
un saluto e buona serata
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bgaluppi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da bgaluppi »

Naza, per fortuna possiamo contare su Gianni e Noiman, che ci aiutano nella comprensione dell'ebraico :-)
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