Maiale ovunque

marco
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Re: Maiale ovunque

Messaggio da marco »

Maliziosetti... intendevo una fetta di carne di mucca veneta. o:-)
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Israel75
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Re: Maiale ovunque

Messaggio da Israel75 »

:-\ io intendevo una fiorentina ordinata a Venezia, che dici Marco? :d
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
marco
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Re: Maiale ovunque

Messaggio da marco »

:-)
chelaveritàtrionfi
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Re: Maiale ovunque

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Ragazzi se ci atteniamo al divieto biblico del maiale è un conto. Se la mettiamo sul piano dei cibi impuri nel senso che possono essere dannosi per la salute non ne usciamo più. Anche i vegetali rispetto ad un tempo non sono più puri. Parliamo del pollo? Del vitello? di altra carne? Pesce? .... :-(
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Israel75
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Re: Maiale ovunque

Messaggio da Israel75 »

Rapanelli coltivati col DDt ? =))
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
amos74
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Re: Maiale ovunque

Messaggio da amos74 »

Gianni ha scritto: sabato 3 gennaio 2015, 14:21 Lucia, lo so che non ami le lunghe trattazioni. A nessuno piacciono, e stancano. Tuttavia non so affrontare il passo che citi se non analizzandolo come si conviene. Per cui, se hai e avrete la pazienza di leggere, posso assicurarvi delle sorprese!

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Eccellente l’analisi di Gianni su questo brano del Vangelo di Marco, in seno al quale la parte finale di 7:19 viene generalmente resa, nelle traduzioni moderne, con : “Così dicendo,(Gesù) dichiarava puri tutti gli alimenti” (in questo senso concordano sia la versione C.E.I., sia la Nuova Riveduta, sia la Nuova Diodati).

Non voglio replicare le illuminanti osservazioni di Gianni circa l’erroneità di tale traduzione, bensì limitarmi ad aggiungere come quest’ultima, oltre a rappresentare una evidente forzatura del testo greco, sia del tutto incurante delle traduzioni più antiche, che rendono l’inciso in tutt’altro modo.

Gianni ha già citato l’originaria versione di Diodati:

“Non intendete voi che tutto ciò che di fuori entra nell’uomo non può contaminarlo? Poiché non gli entra nel cuore, anzi nel ventre, e poi se ne va nella latrina, purgando tutte le vivande”.

La King James Version concorda:

“ Because it entereth not into his heart, but into the belly, and goeth out into the draught, purging all meats”?

Potremmo aggiungere anche la versione dell'arcivescovo Antonio Martini nella sua famosa traduzione della Bibbia :

(….) “ma passa nel ventre, donde va nel secesso, lo spurgo di tutti i cibi”.

Andiamo però ancora più indietro: come rendono il passo le prime traduzioni del Nuovo Testamento in nostro possesso? Ebbene, nel modo al quale si sono conformati i successivi Diodati, Martini e KJV.

Girolamo, nella celebre Vulgata, traduce infatti così:

“quia non intrat in cor eius, sed in ventrum vadit, et in secessum exit, purgans omnes escas”?

E che dire delle risalenti traduzioni in aramaico siriaco?

La Vetus Syra traduce (ringrazio per la gentilissima consulenza Padre Massimo Pazzini, professore di Ebraico biblico e di Siriaco presso lo “Studium Biblicum Franciscarum”):

“perché non entra nel cuore ma nel ventre, e viene sparso fuori, e viene purificato ogni cibo”.

Ancora più interessante è la traduzione della Peshitta:

“perché non gli entra nel cuore ma nel ventre, e va a finire nell’evacuazione, che purifica tutti i cibi”

Il PhD. Emanuel Fiano, Assistant Professor alla Fordham University, che ringrazio per la squisita disponibilità,mi ha spiegato che la Peshitta rende l'ἀφεδρῶνα di 7:19 ( fogna/latrina) con l’aramaico siriaco “tadkhitho”, termine femminile che ha due significati: 1) pulizia, purificazione, espiazione; 2) evacuazione di escremento, escremento.
Il greco καθαρίζων è invece tradotto con il participio presente femminile mdakyo, “purificante”. Ulteriore dato degno di rilievo: i termini siriaci mdakyo e “tadkhitho” presentano la stessa radice d-k-', che attiene al “purificare”.

Io ritengo che il traduttore siro-aramaico, forte di una tradizione assai vicina a quella giudeo-aramaica della comunità nazarena, abbia correttamente inteso che qui Gesù fa riferimento non tanto alla “fogna/latrina” che purifica, bensì all’evacuazione delle feci, che ha una funzione “purificante” dei cibi. Effettivamente, attraverso le feci il corpo elimina le sostanze del cibo che non ci sono utili o sono addirittura dannose per la nostra salute; pertanto, la traduzione della Peshitta sembra molto coerente anche sul piano strettamente logico. Tuttavia, a parte questa specifica disquisizione, si conferma che le importanti ed autorevoli traduzioni antiche del NT sono convergenti nel tradurre “καθαρίζων πάντα τὰ βρώματα”, come riferito alla “fogna/latrina/evacuazione”, la quale “purifica tutti i cibi”.

Rivolgo una domanda ai traduttori moderni che hanno reso ““καθαρίζων πάντα τὰ βρώματα” con “Così dicendo,(Gesù) dichiarava puri tutti gli alimenti” : su quali basi esattamente avete forzato in tal modo il testo greco? Girolamo ed i maestri cristiani di madrelingua siro-aramaica,Diodati,Martini,gli studiosi della KJV: tutti traduttori che ,in un arco temporale che abbraccia oltre un millennio, hanno costantemente reso tale inciso nel modo sopra indicato. Tutti ignoranti? Non è che forse, cari traduttori moderni, avete voluto piegare il testo del Vangelo ad un obiettivo di carattere ideologico, e cioè alla dimostrazione, del tutto inconsistente sul piano testuale e storico, che Gesù abbia dichiarato abolite le norme alimentari della Torà?
speculator2
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Re: Maiale ovunque

Messaggio da speculator2 »

Non necessariamente i traduttori moderni hanno "voluto" piegare il testo evangelico ai loro interessi.

Più probabilmente era più comodo per loro tradurre così per vari motivi miltipli.
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