Confidenziale
Re: Confidenziale
Approfitto di questa cartella per porre una domanda relativa ai versi di Atti 27:9
Atti 27:9 Intanto era trascorso molto tempo e la navigazione si era fatta pericolosa, poiché anche il giorno del digiuno era passato.
Si sta parlando di un digiuno particolare oppure di un giorno settimanale dedicato al digiuno?
Grazie un abbraccio a tutti!
Atti 27:9 Intanto era trascorso molto tempo e la navigazione si era fatta pericolosa, poiché anche il giorno del digiuno era passato.
Si sta parlando di un digiuno particolare oppure di un giorno settimanale dedicato al digiuno?
Grazie un abbraccio a tutti!
- Gianni
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Re: Confidenziale
In At 27:9 è menzionato “il giorno del digiuno” ovvero lo yòm hakipurìym.
Noiman, il tuo metaforico racconto mi fa pensare ad una questione su cui vorrei il tuo parere.
Dando per escontato che una mitsvà ha valore se fatta con sincerità (e di ciò abbiamo appoggi nel Tanàch), mi domando se è comunque valida quando fatta per dovere. Ci sono volte in cui non si ha voglia di pregare o di fare ciò che ci è richiesto e in quelle volte non si ha lo spirito giusto. Ma se ci si obbliga comunque ha farlo, non ha anche ciò un valore? Mi viene in mente una frase di Heschel, che più o meno dice così: quando si dà un tozzo di pane ad un banbino affamato, questa è comunque in sè una cosa di grandissimo valore.
Mi dici il tuo pensiero? Grazie, Noiman.
Noiman, il tuo metaforico racconto mi fa pensare ad una questione su cui vorrei il tuo parere.
Dando per escontato che una mitsvà ha valore se fatta con sincerità (e di ciò abbiamo appoggi nel Tanàch), mi domando se è comunque valida quando fatta per dovere. Ci sono volte in cui non si ha voglia di pregare o di fare ciò che ci è richiesto e in quelle volte non si ha lo spirito giusto. Ma se ci si obbliga comunque ha farlo, non ha anche ciò un valore? Mi viene in mente una frase di Heschel, che più o meno dice così: quando si dà un tozzo di pane ad un banbino affamato, questa è comunque in sè una cosa di grandissimo valore.
Mi dici il tuo pensiero? Grazie, Noiman.
Re: Confidenziale
Chi è più meritevole tra colui che è obbligato a compiere una mizvà o colui che la compie con spontaneità quando non gli è richiesta?
I maestri osservano che è più meritevole chi è obbligato a fare una mizvà piuttosto chi non è obbligato.
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- Gianni
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Re: Confidenziale
Grazie.
- Maria Grazia Lazzara
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Re: Confidenziale
Una riflessine da parte mia , quando ci si obbliga e si va contro se stessi e ci si forza a favore di una cosa che sappiamo essere giusta allora quell cosa assume un valore maggiore ,e nel caso della preghiera in quello stato non si richiedono parole o pensieri perché c'è Lui .... Che legge e traduce . Buona serata a tutti da Maria Grazia .
- Gianni
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Re: Confidenziale
“Un uomo con due figli disse al maggiore: «Figliuolo, vai a lavorare nella vigna, oggi». «Non ne ho voglia», gli rispose il figlio, ma più tardi cambiò idea e vi andò. Poi il padre disse al minore: «Vai a lavorare!». Ed egli rispose: «Sì ci vado». Ma non lo fece. Secondo voi, chi dei due obbedì a suo padre?”. – Mt 21:28-31, BDG.
Re: Confidenziale
secondo me nessuno dei due.....
- Maria Grazia Lazzara
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Re: Confidenziale
Il figlio che supero' la sua negatività ,la sua non voglia risultò d'essere infine quello obbediente ,lo fece in quel caso per un senso del dovere ? Comunque sia vi andò compiacendo infine il Padre .
- Gianni
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Re: Confidenziale
Porebbe aver ragione Noiman, perchè alla risposta «Il primo, naturalmente», "allora Gesù disse: «Sicuramente ladri e prostitute entreranno nel Regno prima di voi»". V. 31.
- Maria Grazia Lazzara
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Re: Confidenziale
Si ,in effetti Jeshua' boccio' la loro risposta perché non si poterono identificare con il primo in quanto non si pentirono e non si rammaricarono alla testimonianza di Giovanni e allora i pubblicani e...... Vanno davanti a voi . Si diedero la zappa con le loro mani .