Confidenziale
Re: Confidenziale
-Le tenebre coprono la terra,
l’oscurità avvolge i popoli.
Ma su di te risplende la presenza
del Signore
che ti riempie di luce”.
– Is 60:2,
SIGNORE TU abiti sul monte e noi oggi vogliamo salire in alto per contemplare la tua gloria ...
SIGNORE dacci anche a noi oggi il monte da scalare--
.Gerusalemme all’alba, bagnata di luce, è l’immagine che il profeta Isaia rievoca, facendoci entrare nella grande visione di speranza ..ma possiamo vedere la gloria di DIO anche sulla cima di ZERMAT ''cervino''
.Il Signore sarà la tua luce perenne, il tuo Dio sarà la tua gloria ..Isaia 60, 19..
..Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te...
l’oscurità avvolge i popoli.
Ma su di te risplende la presenza
del Signore
che ti riempie di luce”.
– Is 60:2,
SIGNORE TU abiti sul monte e noi oggi vogliamo salire in alto per contemplare la tua gloria ...
SIGNORE dacci anche a noi oggi il monte da scalare--
.Gerusalemme all’alba, bagnata di luce, è l’immagine che il profeta Isaia rievoca, facendoci entrare nella grande visione di speranza ..ma possiamo vedere la gloria di DIO anche sulla cima di ZERMAT ''cervino''
.Il Signore sarà la tua luce perenne, il tuo Dio sarà la tua gloria ..Isaia 60, 19..
..Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te...
Re: Confidenziale
BUON giorno ,a tutti pace e bene , shalom ..
oggi vi riporto una preghiera molto bella , ..
LA PREGHIERA DEL MEDICO ,..
No io non sono medico ,sto dall'altra parte ,o meglio difronte ..
Preghiera quotidiana di un medico prima della visita ai suoi pazienti, ..pubblicata per la prima volta in una rivista tedesca, nal 1793,..
L’allusione è a Mosè Maimonide (1135-1204),
ma l’attribuzione è molto dibattuta. Sembra che la preghiera sia stata composta da uno scrittore del XVIII secolo, probabilmente Marcus Herz, medico tedesco discepolo di Immanuel Kant...ma nessuna certezza di paternita' ..
.Dio onnipotente,
Tu hai creato il corpo umano con infinita sapienza.Diecimila organi per diecimila volte hai combinati in esso,perché agendo incessantemente e con armonia ne preservino l’insieme in tutta la sua bellezza:
il corpo, involucro dell’anima immortale.
E agiscono sempre con un ordine perfetto e in armonioso accordo.
Ma quando la fragilità della materia o l’impeto delle passioni ne sconvolgono l’ordine e ne interrompono l’accordo,le forze si scontrano e il corpo crolla per tornare nella polvere dalla quale è venuto.
Tu mandi all’uomo le malattie quali benefici messaggeri per avvertirlo del pericolo che lo minaccia e perché lo sollecitino ad evitarlo.
Tu hai benedetto la Tua terra, i Tuoi fiumi e le Tue montagne con sostanze benefiche che permettono alle Tue creature di alleviare le loro sofferenze e guarire le malattie.
Tu hai dotato l’uomo di saggezza, perché possa lenire il dolore del fratello,individuarne i disturbi, estrarre dalla natura le sostanze medicamentose, scoprirne il potere, prepararle e somministrarle a seconda della malattia..
Nella Tua Eterna Provvidenza,
Tu hai scelto me per vigilare sulla vita e sulla salute delle Tue creature.
Ora sto per dedicarmi ai compiti della mia professione.
Sostienimi, o Dio onnipotente, in questa importante impresa, affinché io possa essere di giovamento all’umanità,
poiché senza il Tuo aiuto nulla potrà avere buon esito, neppure la più piccola cosa.
Infondi in me l’amore per la mia arte e per le Tue creature.
Non permettere che la sete di guadagno,
l’ambizione di essere noto e ammirato,
ostacolino la mia professione,
perché questi sono i nemici della verità e dell’amore per l’umanità e potrebbero sviarmi dal grande compito di dedicarmi al benessere delle Tue creature.
Conserva al mio corpo e alla mia anima la forza necessaria per essere sempre pronto ad aiutare serenamente e ad assistere sia i ricchi che i poveri, i buoni come i cattivi, i nemici come gli amici.In colui che soffre concedimi di vedere solo l’essere umano.
Illumina la mia mente perché veda con chiarezza ciò che le sta davanti e intuisca ciò che è assente o nascosto.
.Fa’ che io possa riconoscere ciò che è visibile,
ma non permetterle di arrogarsi il potere
di vedere ciò che non può essere visto:
delicati e infiniti sono infatti i confini di quella grande arte che è la cura della vita e della salute delle Tue creature.
Fa’ che io non mi distragga mai.
Che nessun pensiero estraneo svii la mia attenzione al capezzale del malato,
né disturbi il silenzioso lavoro della mia mente,
perché grandi e sacre sono le profonde deliberazioni necessarie per vigilare sulla vita e sulla salute delle Tue creature.
Fa’ che i miei pazienti abbiano fiducia sia in me che nella mia arte, e seguano le mie istruzioni e i miei consigli.
Allontana da loro tutti i ciarlatani,
la moltitudine di parenti premurosi e saccenti,
poiché spesso rendono inutili gli intenti più assennati della nostra arte e spesso portano le Tue creature alla morte.
Se qualcuno più saggio di me volesse migliorarmi e consigliarmi, fa’ che la mia anima segua con gratitudine la sua guida;
perché vastissima è l’estensione della nostra arte.
Se però qualche sciocco presuntuoso impedisse con la sua critica il mio lavoro,
fa’ che l’amore per la mia arte mi dia il coraggio incrollabile di affrontarlo e di continuare risoluto senza alcun riguardo per la sua età, reputazione, fama, perché se mi arrendessi le Tue creature soccomberebbero alla malattia e alla morte.
Riempi la mia anima di gentilezza e di calma
quando i colleghi più anziani, forti della loro età, dovessero soppiantarmi, disdegnarmi o ammaestrarmi con atteggiamento sprezzante.
Fa’ che io possa giovarmi anche di questo,
perché loro sanno molte cose che io ignoro,
ma aiutami a non soffrire per la loro arroganza.
Anch’io spero di poter giungere alla vecchiaia su questa terra, davanti a Te, o Dio onnipotente.
Fammi essere soddisfatto di ogni cosa,-
eccetto della grande scienza della mia professione.
Non permettere che nasca in me il pensiero
di aver raggiunto una conoscenza sufficiente,
ma concedimi la forza, la possibilità e l’ambizione di ampliarla sempre più.
Perché l’arte è grande, ma la mente dell’uomo è on continua espansione.
O Dio Onnipotente!
Tu mi hai scelto nella Tua misericordia
per vigilare sulla vita e sulla morte delle Tue creature.
Adesso io mi dedicherò all’esercizio della mia professione.
Sostienimi in questo compito, affinché l’umanità possa beneficiarne, poiché senza il Tuo aiuto neppure la più piccola cosa potrà avere buon esito...
Magari ne regaliamo una copia al nostro medico ,oppure la recitiamo noi per loro ...
. Guariscici, Signore Dio nostro, e saremo guariti, salvaci e saremo salvi, perché Tu sei la nostra gloria; apporta guarigione perfetta a tutte le nostre infermità e a tutte le nostre malattie; Tu infatti sei un Dio che guarisce, usa misericordia ed è fedele.
Benedetto Tu, Signore, risanatore dei malati del popolo di Israele"..
e a noi credenti il tuo Israele spirituale ...
BUONA GIORNATA ..
oggi vi riporto una preghiera molto bella , ..
LA PREGHIERA DEL MEDICO ,..
No io non sono medico ,sto dall'altra parte ,o meglio difronte ..
Preghiera quotidiana di un medico prima della visita ai suoi pazienti, ..pubblicata per la prima volta in una rivista tedesca, nal 1793,..
L’allusione è a Mosè Maimonide (1135-1204),
ma l’attribuzione è molto dibattuta. Sembra che la preghiera sia stata composta da uno scrittore del XVIII secolo, probabilmente Marcus Herz, medico tedesco discepolo di Immanuel Kant...ma nessuna certezza di paternita' ..
.Dio onnipotente,
Tu hai creato il corpo umano con infinita sapienza.Diecimila organi per diecimila volte hai combinati in esso,perché agendo incessantemente e con armonia ne preservino l’insieme in tutta la sua bellezza:
il corpo, involucro dell’anima immortale.
E agiscono sempre con un ordine perfetto e in armonioso accordo.
Ma quando la fragilità della materia o l’impeto delle passioni ne sconvolgono l’ordine e ne interrompono l’accordo,le forze si scontrano e il corpo crolla per tornare nella polvere dalla quale è venuto.
Tu mandi all’uomo le malattie quali benefici messaggeri per avvertirlo del pericolo che lo minaccia e perché lo sollecitino ad evitarlo.
Tu hai benedetto la Tua terra, i Tuoi fiumi e le Tue montagne con sostanze benefiche che permettono alle Tue creature di alleviare le loro sofferenze e guarire le malattie.
Tu hai dotato l’uomo di saggezza, perché possa lenire il dolore del fratello,individuarne i disturbi, estrarre dalla natura le sostanze medicamentose, scoprirne il potere, prepararle e somministrarle a seconda della malattia..
Nella Tua Eterna Provvidenza,
Tu hai scelto me per vigilare sulla vita e sulla salute delle Tue creature.
Ora sto per dedicarmi ai compiti della mia professione.
Sostienimi, o Dio onnipotente, in questa importante impresa, affinché io possa essere di giovamento all’umanità,
poiché senza il Tuo aiuto nulla potrà avere buon esito, neppure la più piccola cosa.
Infondi in me l’amore per la mia arte e per le Tue creature.
Non permettere che la sete di guadagno,
l’ambizione di essere noto e ammirato,
ostacolino la mia professione,
perché questi sono i nemici della verità e dell’amore per l’umanità e potrebbero sviarmi dal grande compito di dedicarmi al benessere delle Tue creature.
Conserva al mio corpo e alla mia anima la forza necessaria per essere sempre pronto ad aiutare serenamente e ad assistere sia i ricchi che i poveri, i buoni come i cattivi, i nemici come gli amici.In colui che soffre concedimi di vedere solo l’essere umano.
Illumina la mia mente perché veda con chiarezza ciò che le sta davanti e intuisca ciò che è assente o nascosto.
.Fa’ che io possa riconoscere ciò che è visibile,
ma non permetterle di arrogarsi il potere
di vedere ciò che non può essere visto:
delicati e infiniti sono infatti i confini di quella grande arte che è la cura della vita e della salute delle Tue creature.
Fa’ che io non mi distragga mai.
Che nessun pensiero estraneo svii la mia attenzione al capezzale del malato,
né disturbi il silenzioso lavoro della mia mente,
perché grandi e sacre sono le profonde deliberazioni necessarie per vigilare sulla vita e sulla salute delle Tue creature.
Fa’ che i miei pazienti abbiano fiducia sia in me che nella mia arte, e seguano le mie istruzioni e i miei consigli.
Allontana da loro tutti i ciarlatani,
la moltitudine di parenti premurosi e saccenti,
poiché spesso rendono inutili gli intenti più assennati della nostra arte e spesso portano le Tue creature alla morte.
Se qualcuno più saggio di me volesse migliorarmi e consigliarmi, fa’ che la mia anima segua con gratitudine la sua guida;
perché vastissima è l’estensione della nostra arte.
Se però qualche sciocco presuntuoso impedisse con la sua critica il mio lavoro,
fa’ che l’amore per la mia arte mi dia il coraggio incrollabile di affrontarlo e di continuare risoluto senza alcun riguardo per la sua età, reputazione, fama, perché se mi arrendessi le Tue creature soccomberebbero alla malattia e alla morte.
Riempi la mia anima di gentilezza e di calma
quando i colleghi più anziani, forti della loro età, dovessero soppiantarmi, disdegnarmi o ammaestrarmi con atteggiamento sprezzante.
Fa’ che io possa giovarmi anche di questo,
perché loro sanno molte cose che io ignoro,
ma aiutami a non soffrire per la loro arroganza.
Anch’io spero di poter giungere alla vecchiaia su questa terra, davanti a Te, o Dio onnipotente.
Fammi essere soddisfatto di ogni cosa,-
eccetto della grande scienza della mia professione.
Non permettere che nasca in me il pensiero
di aver raggiunto una conoscenza sufficiente,
ma concedimi la forza, la possibilità e l’ambizione di ampliarla sempre più.
Perché l’arte è grande, ma la mente dell’uomo è on continua espansione.
O Dio Onnipotente!
Tu mi hai scelto nella Tua misericordia
per vigilare sulla vita e sulla morte delle Tue creature.
Adesso io mi dedicherò all’esercizio della mia professione.
Sostienimi in questo compito, affinché l’umanità possa beneficiarne, poiché senza il Tuo aiuto neppure la più piccola cosa potrà avere buon esito...
Magari ne regaliamo una copia al nostro medico ,oppure la recitiamo noi per loro ...

. Guariscici, Signore Dio nostro, e saremo guariti, salvaci e saremo salvi, perché Tu sei la nostra gloria; apporta guarigione perfetta a tutte le nostre infermità e a tutte le nostre malattie; Tu infatti sei un Dio che guarisce, usa misericordia ed è fedele.
Benedetto Tu, Signore, risanatore dei malati del popolo di Israele"..
e a noi credenti il tuo Israele spirituale ...

BUONA GIORNATA ..
Re: Confidenziale
SALMO 41,3...
L'ETERNO LO SOSTERRA QUANDO SARA' A LETTO ,AMMALATO ,..
TU TRASFORMERAI INTERAMENTE IL SUO LETTO DI MALATTIA .,.
Ci sono momenti in cui, nella sofferenza, ci sembra che nessuno riesca a capirci a comprenderci ,nessuno riesce a immedesimarsi , ma il SIGNORE e' con noi ,come una madre che si accosta al letto e mette una mano sulla fronte ...
Il giusto non deve temere anche quando è prostrato nella malattia:
“Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore; tu lo assisti quando giace ammalato.
Io ho detto: Pietà di me, Signore, guariscimi: contro di te ho peccato” ..
nelle difficoltail letto di malattia diventa la cameretta spirituale ,terreno fertile per crescere ..
-Beato l'uomo che ha cura del debole:
nel giorno della sventura il Signore lo libera.
Il Signore veglierà su di lui,
lo farà vivere beato sulla terra,
non lo abbandonerà in preda ai nemici.
Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore;
tu lo assisti quando giace ammalato.
Io ho detto: "Pietà di me, Signore,
guariscimi: contro di te ho peccato".
I miei nemici mi augurano il male:
"Quando morirà e perirà il suo nome?".
Chi viene a visitarmi dice il falso,
il suo cuore cova cattiveria
e, uscito fuori, sparla.
.Tutti insieme, quelli che mi odiano
contro di me tramano malefìci,
hanno per me pensieri maligni:
"Lo ha colpito una malattia infernale;
dal letto dove è steso non potrà più rialzarsi".
Anche l'amico in cui confidavo,
che con me divideva il pane,
contro di me alza il suo piede.
Ma tu, Signore, abbi pietà, rialzami,
che io li possa ripagare.
Da questo saprò che tu mi vuoi bene:
se non trionfa su di me il mio nemico.
Per la mia integrità tu mi sostieni
e mi fai stare alla tua presenza per sempre.
Sia benedetto il Signore, Dio d'Israele,
da sempre e per sempre.
. Amen, amen.
L'ETERNO LO SOSTERRA QUANDO SARA' A LETTO ,AMMALATO ,..
TU TRASFORMERAI INTERAMENTE IL SUO LETTO DI MALATTIA .,.
Ci sono momenti in cui, nella sofferenza, ci sembra che nessuno riesca a capirci a comprenderci ,nessuno riesce a immedesimarsi , ma il SIGNORE e' con noi ,come una madre che si accosta al letto e mette una mano sulla fronte ...
Il giusto non deve temere anche quando è prostrato nella malattia:
“Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore; tu lo assisti quando giace ammalato.
Io ho detto: Pietà di me, Signore, guariscimi: contro di te ho peccato” ..
nelle difficoltail letto di malattia diventa la cameretta spirituale ,terreno fertile per crescere ..
-Beato l'uomo che ha cura del debole:
nel giorno della sventura il Signore lo libera.
Il Signore veglierà su di lui,
lo farà vivere beato sulla terra,
non lo abbandonerà in preda ai nemici.
Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore;
tu lo assisti quando giace ammalato.
Io ho detto: "Pietà di me, Signore,
guariscimi: contro di te ho peccato".
I miei nemici mi augurano il male:
"Quando morirà e perirà il suo nome?".
Chi viene a visitarmi dice il falso,
il suo cuore cova cattiveria
e, uscito fuori, sparla.
.Tutti insieme, quelli che mi odiano
contro di me tramano malefìci,
hanno per me pensieri maligni:
"Lo ha colpito una malattia infernale;
dal letto dove è steso non potrà più rialzarsi".
Anche l'amico in cui confidavo,
che con me divideva il pane,
contro di me alza il suo piede.
Ma tu, Signore, abbi pietà, rialzami,
che io li possa ripagare.
Da questo saprò che tu mi vuoi bene:
se non trionfa su di me il mio nemico.
Per la mia integrità tu mi sostieni
e mi fai stare alla tua presenza per sempre.
Sia benedetto il Signore, Dio d'Israele,
da sempre e per sempre.
. Amen, amen.
Re: Confidenziale
. 8 marzo .
A tutti e dovuto il mattino , da alcuni la notte ,a Soli pochi elettim la luce dell‘aurora .
A te Signore lalode del mattino ,insegnami Signore a pregare e a lodere ..
Donna…Donne …..care , a volte vi capitera ,ci capitera di essere Tropf Donna ,troppo intelligente ,troppo belle troppo forti , sempre troppo di qualcosa ,…
Questione fa sentimental un unmöglich meno uomo ,e tucomincerai da avvertire ilbisogno di essere meno Donna …
L,erfroren piu Grande Che Puoi fare e togliere i gioelli dalla tua Corona perche un uomo la Posse regere con piu Facilita ,..
Quando cio Accade ,bisognache tu capisca Che quelle che ti Server,Non e uns Corona piu piccola ,Ma un uomo dalle mani piu grandios..
M. Reid..
Dobbiamo essere guerriere come Ester ....
…la Donna dei proverbi e ossatura del mondo e guerriera ..e tutto ,virtuose (( forma Militär ) ..
Scusate il mio P c. Registrato in tedesco. Errori Che Non sempre vedo
Buon sabato a voi tutti
Signore danaci la tua pace ,il tuo Shalom il tuo riposo ..
A tutti e dovuto il mattino , da alcuni la notte ,a Soli pochi elettim la luce dell‘aurora .
A te Signore lalode del mattino ,insegnami Signore a pregare e a lodere ..
Donna…Donne …..care , a volte vi capitera ,ci capitera di essere Tropf Donna ,troppo intelligente ,troppo belle troppo forti , sempre troppo di qualcosa ,…
Questione fa sentimental un unmöglich meno uomo ,e tucomincerai da avvertire ilbisogno di essere meno Donna …
L,erfroren piu Grande Che Puoi fare e togliere i gioelli dalla tua Corona perche un uomo la Posse regere con piu Facilita ,..
Quando cio Accade ,bisognache tu capisca Che quelle che ti Server,Non e uns Corona piu piccola ,Ma un uomo dalle mani piu grandios..
M. Reid..
Dobbiamo essere guerriere come Ester ....
…la Donna dei proverbi e ossatura del mondo e guerriera ..e tutto ,virtuose (( forma Militär ) ..
Scusate il mio P c. Registrato in tedesco. Errori Che Non sempre vedo
Buon sabato a voi tutti
Signore danaci la tua pace ,il tuo Shalom il tuo riposo ..
- Gianni
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- Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
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- Contatta:
Re: Confidenziale
Buongiorno, Stella. Un pensiero per te e per tutte le donne: gli uomini credono di essere più intelligenti, ma le donne sanno di esserlo.

Re: Confidenziale
BUON GIORNO GIANNI , BUON GIORNO TUTTI ..
Gianni , grazie per il complimento ,.. si noi sappiamo di esserlo ..
HO letto un po qua e la sulle donne valorose nella bibbia da prendere in considerazione o come esempio , ma questa mattina ,ho ascoltato il messaggio del past. G. DI JORIO su DEBORA , ''Giudici 5 '' .
non riporto tutto chi vuole puo leggere ..e neanche ''la predica'' per rispetto a chi non ne vuole ascoltare prediche ,ma tutti potete cercare trovare leggere GIUDICI 5 ..
ho letto anche cosa scrisse GIANNI tempo fa ,--https://www.biblistica.it/?page_id=3578 ''su Deborah ''
------------
DEBORA donna ape madre D' ISRAELE , una GUERRIERA E DONNA DI PREGHIERA DA PRENDERE COME ESEMPIO .
-Destati, Debora, e intona il canto!
Infine la nostra profetessa, come Maria sorella di Mosè sulle rive del Mar Rosso, canta a
Dio la vittoria:
«Io voglio cantare in onore di Yahweh.
Io voglio sciogliere un canto a Yahweh,
al Dio d'Israele» (Gdc 5,3). ..
Ma copio e incolla da DONNE CRISTIANE NEL WEB..
.Alzati, Debora!
“In quel tempo era giudice d'Israele una profetessa, Debora, moglie di Lappidot.
Lei sedeva sotto la palma di Debora, fra Rama e Betel, nella regione montuosa di Efraim, e i figli d'Israele salivano da lei per le controversie giudiziarie.
Debora mandò a chiamare Barac, figlio di Abinoam, da Cades di Neftali, e gli disse: «Il SIGNORE, Dio d'Israele, non ti ha forse dato quest'ordine: "Va', raduna sul monte Tabor e prendi con te diecimila uomini dei figli di Neftali e dei figli di Zabulon.
Io attirerò verso di te, al torrente Chison, Sisera, capo dell'esercito di Iabin, con i suoi carri e la sua numerosa gente, e lo darò nelle tue mani"?»
Barac le rispose: «Se vieni con me, andrò; ma se non vieni con me, non andrò».
Debora disse: «Certamente, verrò con te; però, la via per cui cammini non ti porterà onori; perché il SIGNORE darà Sisera in mano a una donna».
E Debora si alzò e andò con Barac a Cades.”
.Debora, la madre d’Israele
La storia della profetessa Debora, moglie di Lappidot, copre due capitoli della nostra Bibbia, il 4° ed il 5° del libro dei Giudici.
Debora, il cui nome significa “ape”, è simbolo di intelligenza, di devozione, colei che dà il miele, ma che nasconde un pungiglione. Infatti Debora aveva il suo miele, quella saggezza che Dio le donava con le sue profezie. Ma ha assolto anche il suo compito di ferire il nemico con il suo pungiglione, quando seguì Barac in battaglia e sconfisse Sisera.
Debora non era solo una profetessa, ma anche giudice in Israele, in un momento storico particolarmente difficile per questo popolo.
“I figli d'Israele continuarono a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE.” (Giudici 4:1)
Che tristezza quando leggiamo simili parole; ci piange il cuore sapere che i figli di Dio, pur conoscendo la Sua grandezza, la Sua potenza e la Sua misericordia, continuano a dimenticare le Sue benedizioni, per cercare ciò che ha poco valore, facendo ciò che è male ai Suoi occhi!
Ed allora Dio sceglie una donna per fare ciò che dovrebbero fare gli uomini, umiliando il Suo popolo, che sarà guidato da una donna.
Debora non avrebbe mai potuto comandare l’esercito di persona, in quanto donna, ma scelse Barac di Neftali, un uomo che lei giudicava valoroso e che avrebbe potuto radunare il popolo contro i nemici.
Debora, sebbene donna, era la testa, che aveva bisogno di un corpo valoroso, Barac, per poter effettuare una completa liberazione dal nemico.
Debora aveva il coraggio della fede, e una buona comunione con Dio, che la rendeva audace e coraggiosa; a Barac e agli altri uomini d’Israele, mancava proprio il coraggio della fede. L’autorità dell’esercito rimaneva saldamente nelle mani di Barac, ma dietrole sue spalle c’era la presenza di una donna di fede, per incoraggiare il popolo alla battaglia.
Infatti, nella Parola di Dio, emana sempre il pensiero che le donne non devono avere autorità sugli uomini, come ci scrive l’apostolo Paolo:
“Poiché non permetto alla donna d'insegnare,
né di usare autorità sul marito, ma stia in silenzio.
Infatti Adamo fu formato per primo, e poi Eva.” (1 Timoteo 2:12-13)
Nel pensiero divino la donna ha una posizione subordinata rispetto all’uomo, perché il suo ruolo è diverso; non è inferiore, quanto ad importanza, agli occhi di Dio, che considera l’essere umano indipendentemente dal suo sesso. Ma la donna, sul piano sociale, ha un ruolo diverso.
Debora aveva ben chiaro che l’autorità deve rimanere all’uomo, infatti afferma: «Certamente, verrò con te; però, la via per cui cammini non ti porterà onori; perché il SIGNORE darà Sisera in mano a una donna». (Giudici 4:9)
.Debora considerava una vergogna per i capi d’Israele, che Dio affidasse la guida del popolo ad una donna.
Ma aveva anche compreso che Dio la chiamava a mostrare la sua grande fede, per dare un insegnamento importante agli uomini d’Israele, che facevano il male ed avevano abbandonato Dio.
Barac, l’uomo chiamato da Debora a guidare il popolo alla guerra, aveva detto: «Se vieni con me, andrò; ma se non vieni con me, non andrò». (Giudici 4:8)
Barac vedeva in Debora la presenza costante di Dio, il consiglio di Dio nelle sue profezie, il giudizio saggio che solo Dio sa dare; per questa ragione voleva assolutamente che Debora andasse con lui in battaglia.
La fede degli uomini era scomparsa al punto che avevano bisogno dell’appoggio di una donna! Barac era come un bambino che ha bisogno dell’aiuto della mamma.
Per questa ragione, nel cantico finale, Debora dice:
“I capi mancavano in Israele; mancavano, finché non venni io, Debora,
finché non venni io, come una madre in Israele.” (Giudici 5:7)
Che triste figura fanno gli uomini d’Israele! Hanno abbandonato Dio, hanno perso la fede e fanno la figura dei bambini piccoli!
La Bibbia insegna fin dalla Genesi un principio importante:
“Il capo di ogni uomo è Cristo,
che il capo della donna è l'uomo,
e che il capo di Cristo è Dio.” (1 Corinzi 11:3)
Ma nel caso di Debora, il Signore accetta che una donna sia il capo dell’uomo, temporaneamente, scegliendo le cose deboli del mondo per confondere i potenti.
-Debora e Iael, due donne di grande coraggio.
.In questi due capitoli della Bibbia, a Debora si affianca un’altra donna:
Iael, moglie di Eber.
Debora, moglie di Lappidot e Iael, moglie di Eber: due donne che sono legate a due mariti di cui non si parla affatto. Ma dimostrano entrambe una fede ben più forte dei loro consorti, una fede capace di agire, una fede che mostra un grande coraggio.
Iael non ha paura di affrontare Sisera, il capo dell’esercito nemico e di conficcargli nella tempia il piolo di una tenda!
È lei che sceglie di chiamarlo e di tendergli una trappola nella propria tenda:
“Iael uscì incontro a Sisera e gli disse: «Entra, mio signore, entra da me; non temere».” (Giudici 4:18)
Potremmo pensare che queste due donne non conoscessero la paura, ma non è così, perché Debora dice, nel suo cantico:
“Anima mia, avanti, con forza!” (Giudici 5:21)
E la gloria finale non andrà alle donne, ma a Dio.
Debora inizia il suo cantico di vittoria, con la riconoscenza a Dio, perché finalmente degli uomini si sono alzati ed hanno combattuto:
“Poiché dei capi si sono messi alla testa del popolo in Israele,
poiché il popolo si è mostrato volenteroso,
benedite il SIGNORE!” (Giudici 5:2)
Debora aveva quasi perso la speranza che in Israele qualche uomo avrebbe dimostrato un po’ di coraggio, un po’ di virilità, un po’ di fede nel Signore. Ma il Signore aveva risposto alle sue preghiere e l’aveva guidata a chiamare Barac alla battaglia.
Nel Nuovo Testamento il nome di Debora non compare; invece compare il nome di Barac, il condottiero, negli esempi di fede:
“Che dirò di più? Poiché il tempo mi mancherebbe per raccontare di Gedeone, Barac, Sansone, Iefte, Davide, Samuele e dei profeti, i quali per fede conquistarono regni …” (Ebrei 11:32-33)
La gloria va a Dio, tramite l’uomo; ma in tempi difficili, talvolta il Signore si serve di donne per spingere gli uomini ad alzare gli occhi dalla loro triste condizione e riporli su Colui che può condurli alla vittoria!
Debora è cosciente che quando gli uomini falliscono e non hanno fede, Dio agisce dal cielo.
.Dai cieli si combatté:
gli astri, nel loro corso, combatterono contro Sisera.
Il torrente Chison li travolse…” (Giudici 5:20)
La fede di Debora ha visto Dio agire e non può far altro che dare a Lui la gloria di questa vittoria.
----------
- L’insegnamento per noi
In questa bellissima storia della Bibbia, vi è almeno un insegnamento importante: la fede di una donna arriva talvolta dove gli uomini non arrivano, per mancanza di fede.
Per questa ragione dobbiamo prendere esempio da Debora, moglie di Lappidot e da Iael, moglie di Eber.
Queste due donne stavano nel luogo in cui Dio le aveva poste, nei limiti del loro ruolo:
- La prima nella sua casa sotto la palma, fra Rama e Betel
- La seconda nella sua tenda.
Ma la loro fede ed il loro coraggio ha brillato al punto da eclissare quella degli uomini d’Israele; esse hanno mantenuto il loro ruolo di donne, lasciando agli uomini il compito della battaglia, ma hanno avuto un ruolo importantissimo nell’esito della guerra.
La nostra fede deve essere forte, deve incoraggiare i nostri uomini a guardare verso Dio, a non abbandonare la fiducia e la speranza!
Dobbiamo trovare il coraggio con la preghiera e la nostra fede deve risplendere come il sole. Infatti Debora termina il suo cantico con queste parole:
“Coloro che ti amano siano come il sole
quando si alza in tutta la sua forza!” (Giudici 5:31)
Che il Padre celeste ci conceda di essere delle donne forti, piene di fede e di coraggio!
GRAZIE A CLAUDIA ..
ANDIAMO AVANTI CON FORZA SORELLE ANCHE QUANDO I FIUMI CI TRAVOLGONO ..
“Poi il paese ebbe pace per quarant’anni” (Gdc 5,31c).
Shalom ..
Gianni , grazie per il complimento ,.. si noi sappiamo di esserlo ..


HO letto un po qua e la sulle donne valorose nella bibbia da prendere in considerazione o come esempio , ma questa mattina ,ho ascoltato il messaggio del past. G. DI JORIO su DEBORA , ''Giudici 5 '' .
non riporto tutto chi vuole puo leggere ..e neanche ''la predica'' per rispetto a chi non ne vuole ascoltare prediche ,ma tutti potete cercare trovare leggere GIUDICI 5 ..
ho letto anche cosa scrisse GIANNI tempo fa ,--https://www.biblistica.it/?page_id=3578 ''su Deborah ''
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DEBORA donna ape madre D' ISRAELE , una GUERRIERA E DONNA DI PREGHIERA DA PRENDERE COME ESEMPIO .
-Destati, Debora, e intona il canto!
Infine la nostra profetessa, come Maria sorella di Mosè sulle rive del Mar Rosso, canta a
Dio la vittoria:
«Io voglio cantare in onore di Yahweh.
Io voglio sciogliere un canto a Yahweh,
al Dio d'Israele» (Gdc 5,3). ..
Ma copio e incolla da DONNE CRISTIANE NEL WEB..
.Alzati, Debora!
“In quel tempo era giudice d'Israele una profetessa, Debora, moglie di Lappidot.
Lei sedeva sotto la palma di Debora, fra Rama e Betel, nella regione montuosa di Efraim, e i figli d'Israele salivano da lei per le controversie giudiziarie.
Debora mandò a chiamare Barac, figlio di Abinoam, da Cades di Neftali, e gli disse: «Il SIGNORE, Dio d'Israele, non ti ha forse dato quest'ordine: "Va', raduna sul monte Tabor e prendi con te diecimila uomini dei figli di Neftali e dei figli di Zabulon.
Io attirerò verso di te, al torrente Chison, Sisera, capo dell'esercito di Iabin, con i suoi carri e la sua numerosa gente, e lo darò nelle tue mani"?»
Barac le rispose: «Se vieni con me, andrò; ma se non vieni con me, non andrò».
Debora disse: «Certamente, verrò con te; però, la via per cui cammini non ti porterà onori; perché il SIGNORE darà Sisera in mano a una donna».
E Debora si alzò e andò con Barac a Cades.”
.Debora, la madre d’Israele
La storia della profetessa Debora, moglie di Lappidot, copre due capitoli della nostra Bibbia, il 4° ed il 5° del libro dei Giudici.
Debora, il cui nome significa “ape”, è simbolo di intelligenza, di devozione, colei che dà il miele, ma che nasconde un pungiglione. Infatti Debora aveva il suo miele, quella saggezza che Dio le donava con le sue profezie. Ma ha assolto anche il suo compito di ferire il nemico con il suo pungiglione, quando seguì Barac in battaglia e sconfisse Sisera.
Debora non era solo una profetessa, ma anche giudice in Israele, in un momento storico particolarmente difficile per questo popolo.
“I figli d'Israele continuarono a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE.” (Giudici 4:1)
Che tristezza quando leggiamo simili parole; ci piange il cuore sapere che i figli di Dio, pur conoscendo la Sua grandezza, la Sua potenza e la Sua misericordia, continuano a dimenticare le Sue benedizioni, per cercare ciò che ha poco valore, facendo ciò che è male ai Suoi occhi!
Ed allora Dio sceglie una donna per fare ciò che dovrebbero fare gli uomini, umiliando il Suo popolo, che sarà guidato da una donna.
Debora non avrebbe mai potuto comandare l’esercito di persona, in quanto donna, ma scelse Barac di Neftali, un uomo che lei giudicava valoroso e che avrebbe potuto radunare il popolo contro i nemici.
Debora, sebbene donna, era la testa, che aveva bisogno di un corpo valoroso, Barac, per poter effettuare una completa liberazione dal nemico.
Debora aveva il coraggio della fede, e una buona comunione con Dio, che la rendeva audace e coraggiosa; a Barac e agli altri uomini d’Israele, mancava proprio il coraggio della fede. L’autorità dell’esercito rimaneva saldamente nelle mani di Barac, ma dietrole sue spalle c’era la presenza di una donna di fede, per incoraggiare il popolo alla battaglia.
Infatti, nella Parola di Dio, emana sempre il pensiero che le donne non devono avere autorità sugli uomini, come ci scrive l’apostolo Paolo:
“Poiché non permetto alla donna d'insegnare,
né di usare autorità sul marito, ma stia in silenzio.
Infatti Adamo fu formato per primo, e poi Eva.” (1 Timoteo 2:12-13)
Nel pensiero divino la donna ha una posizione subordinata rispetto all’uomo, perché il suo ruolo è diverso; non è inferiore, quanto ad importanza, agli occhi di Dio, che considera l’essere umano indipendentemente dal suo sesso. Ma la donna, sul piano sociale, ha un ruolo diverso.
Debora aveva ben chiaro che l’autorità deve rimanere all’uomo, infatti afferma: «Certamente, verrò con te; però, la via per cui cammini non ti porterà onori; perché il SIGNORE darà Sisera in mano a una donna». (Giudici 4:9)
.Debora considerava una vergogna per i capi d’Israele, che Dio affidasse la guida del popolo ad una donna.
Ma aveva anche compreso che Dio la chiamava a mostrare la sua grande fede, per dare un insegnamento importante agli uomini d’Israele, che facevano il male ed avevano abbandonato Dio.
Barac, l’uomo chiamato da Debora a guidare il popolo alla guerra, aveva detto: «Se vieni con me, andrò; ma se non vieni con me, non andrò». (Giudici 4:8)
Barac vedeva in Debora la presenza costante di Dio, il consiglio di Dio nelle sue profezie, il giudizio saggio che solo Dio sa dare; per questa ragione voleva assolutamente che Debora andasse con lui in battaglia.
La fede degli uomini era scomparsa al punto che avevano bisogno dell’appoggio di una donna! Barac era come un bambino che ha bisogno dell’aiuto della mamma.
Per questa ragione, nel cantico finale, Debora dice:
“I capi mancavano in Israele; mancavano, finché non venni io, Debora,
finché non venni io, come una madre in Israele.” (Giudici 5:7)
Che triste figura fanno gli uomini d’Israele! Hanno abbandonato Dio, hanno perso la fede e fanno la figura dei bambini piccoli!
La Bibbia insegna fin dalla Genesi un principio importante:
“Il capo di ogni uomo è Cristo,
che il capo della donna è l'uomo,
e che il capo di Cristo è Dio.” (1 Corinzi 11:3)
Ma nel caso di Debora, il Signore accetta che una donna sia il capo dell’uomo, temporaneamente, scegliendo le cose deboli del mondo per confondere i potenti.
-Debora e Iael, due donne di grande coraggio.
.In questi due capitoli della Bibbia, a Debora si affianca un’altra donna:
Iael, moglie di Eber.
Debora, moglie di Lappidot e Iael, moglie di Eber: due donne che sono legate a due mariti di cui non si parla affatto. Ma dimostrano entrambe una fede ben più forte dei loro consorti, una fede capace di agire, una fede che mostra un grande coraggio.
Iael non ha paura di affrontare Sisera, il capo dell’esercito nemico e di conficcargli nella tempia il piolo di una tenda!
È lei che sceglie di chiamarlo e di tendergli una trappola nella propria tenda:
“Iael uscì incontro a Sisera e gli disse: «Entra, mio signore, entra da me; non temere».” (Giudici 4:18)
Potremmo pensare che queste due donne non conoscessero la paura, ma non è così, perché Debora dice, nel suo cantico:
“Anima mia, avanti, con forza!” (Giudici 5:21)
E la gloria finale non andrà alle donne, ma a Dio.
Debora inizia il suo cantico di vittoria, con la riconoscenza a Dio, perché finalmente degli uomini si sono alzati ed hanno combattuto:
“Poiché dei capi si sono messi alla testa del popolo in Israele,
poiché il popolo si è mostrato volenteroso,
benedite il SIGNORE!” (Giudici 5:2)
Debora aveva quasi perso la speranza che in Israele qualche uomo avrebbe dimostrato un po’ di coraggio, un po’ di virilità, un po’ di fede nel Signore. Ma il Signore aveva risposto alle sue preghiere e l’aveva guidata a chiamare Barac alla battaglia.
Nel Nuovo Testamento il nome di Debora non compare; invece compare il nome di Barac, il condottiero, negli esempi di fede:
“Che dirò di più? Poiché il tempo mi mancherebbe per raccontare di Gedeone, Barac, Sansone, Iefte, Davide, Samuele e dei profeti, i quali per fede conquistarono regni …” (Ebrei 11:32-33)
La gloria va a Dio, tramite l’uomo; ma in tempi difficili, talvolta il Signore si serve di donne per spingere gli uomini ad alzare gli occhi dalla loro triste condizione e riporli su Colui che può condurli alla vittoria!
Debora è cosciente che quando gli uomini falliscono e non hanno fede, Dio agisce dal cielo.
.Dai cieli si combatté:
gli astri, nel loro corso, combatterono contro Sisera.
Il torrente Chison li travolse…” (Giudici 5:20)
La fede di Debora ha visto Dio agire e non può far altro che dare a Lui la gloria di questa vittoria.
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- L’insegnamento per noi
In questa bellissima storia della Bibbia, vi è almeno un insegnamento importante: la fede di una donna arriva talvolta dove gli uomini non arrivano, per mancanza di fede.
Per questa ragione dobbiamo prendere esempio da Debora, moglie di Lappidot e da Iael, moglie di Eber.
Queste due donne stavano nel luogo in cui Dio le aveva poste, nei limiti del loro ruolo:
- La prima nella sua casa sotto la palma, fra Rama e Betel
- La seconda nella sua tenda.
Ma la loro fede ed il loro coraggio ha brillato al punto da eclissare quella degli uomini d’Israele; esse hanno mantenuto il loro ruolo di donne, lasciando agli uomini il compito della battaglia, ma hanno avuto un ruolo importantissimo nell’esito della guerra.
La nostra fede deve essere forte, deve incoraggiare i nostri uomini a guardare verso Dio, a non abbandonare la fiducia e la speranza!
Dobbiamo trovare il coraggio con la preghiera e la nostra fede deve risplendere come il sole. Infatti Debora termina il suo cantico con queste parole:
“Coloro che ti amano siano come il sole
quando si alza in tutta la sua forza!” (Giudici 5:31)
Che il Padre celeste ci conceda di essere delle donne forti, piene di fede e di coraggio!
GRAZIE A CLAUDIA ..
ANDIAMO AVANTI CON FORZA SORELLE ANCHE QUANDO I FIUMI CI TRAVOLGONO ..
“Poi il paese ebbe pace per quarant’anni” (Gdc 5,31c).
Shalom ..
Re: Confidenziale
Grazie Stella, ora ti dedico una storiella su cui meditare.
Quando il gran rabbì Israel Baal Shem –Tov avvertiva l’incombenza di qualche disgrazia sul popolo ebraico, aveva l’abitudine di andare a riflettere in un punto della foresta, là accendeva un fuoco, recitava una certa preghiera e il miracolo si compiva, e la sciagura si allontanava.Più tardi quando il suo discepolo, il famoso Magid di Mezeritsch doveva intercedere presso il cielo per il popolo di Israel, si recava nello stesso punto della foresta e diceva:”Signore, Padrone dell’Universo, porgi l’orecchio… Non so come accendere il fuoco, ma sono ancora capace di recitare la preghiera” E il miracolo si compiva. Successivamente, anche rabbì Moshè Leiv Sasson, per salvare il popolo andava nella foresta e diceva:”No so accendere il fuoco, non conosco la preghiera, ma posso ancora rintracciare il luogo nella foresta e questo dovrebbe bastare. Infatti bastava. Anche in quel caso il miracolo si compiva.
Poi toccò a rabbì Israel min Ritzin ad allontanare la minaccia.
Seduto nella sua poltrona, si prendeva la testa tra le mani e diceva:”Signore, non sono capace di accendere il fuoco, non conosco la preghiera, non sono neppure in grado di ritrovare la foresta. Tutto quello che posso fare è raccontare questa storia .. Dovrebbe bastare. E bastava “(Elie Wiesel, Le porte della Foresta, pagina 8).


Quando il gran rabbì Israel Baal Shem –Tov avvertiva l’incombenza di qualche disgrazia sul popolo ebraico, aveva l’abitudine di andare a riflettere in un punto della foresta, là accendeva un fuoco, recitava una certa preghiera e il miracolo si compiva, e la sciagura si allontanava.Più tardi quando il suo discepolo, il famoso Magid di Mezeritsch doveva intercedere presso il cielo per il popolo di Israel, si recava nello stesso punto della foresta e diceva:”Signore, Padrone dell’Universo, porgi l’orecchio… Non so come accendere il fuoco, ma sono ancora capace di recitare la preghiera” E il miracolo si compiva. Successivamente, anche rabbì Moshè Leiv Sasson, per salvare il popolo andava nella foresta e diceva:”No so accendere il fuoco, non conosco la preghiera, ma posso ancora rintracciare il luogo nella foresta e questo dovrebbe bastare. Infatti bastava. Anche in quel caso il miracolo si compiva.
Poi toccò a rabbì Israel min Ritzin ad allontanare la minaccia.
Seduto nella sua poltrona, si prendeva la testa tra le mani e diceva:”Signore, non sono capace di accendere il fuoco, non conosco la preghiera, non sono neppure in grado di ritrovare la foresta. Tutto quello che posso fare è raccontare questa storia .. Dovrebbe bastare. E bastava “(Elie Wiesel, Le porte della Foresta, pagina 8).
Re: Confidenziale
Noiman shalom a DIO basta sempre ,lui guarda il cuore ..
ognuno da quel che ha ,come le stagioni dell'anno o della vita ..
era questo il libro a cui ti riferivi `?? non lo conosco ,ma ho trovato qualcosa da scaricare per leggere
-https://elholocausto.net/pdf2/Elie%20Wi ... oresta.pdf
.È una fresca notte primaverile in Transilvania. Senza luna – il giorno prima ha piovuto e le nuvole non ne vogliono sapere di andarsene. Gregor ha solo diciassette anni ed è solo. Solo all’interno di una grotta nel bel mezzo della foresta, in compagnia di viveri, sigarette e coperte. Suo padre se n’è andato con la promessa di tornare entro tre giorni, ma tre giorni sono passati, e poi altri tre, e poi ancora altri. Non tornerà mai più. D’improvviso, nel silenzio di quella notte senza luci, Gregor ha un sussulto: dei passi! Si ripete che non deve avere paura. Pochi attimi dopo Gregor si trova faccia a faccia con un ebreo come lui, disarmato. Un ebreo senza paura e con una risata ipnotica, irriverente e allo stesso tempo detestabile. Gregor lo accoglie nella sua grotta. L’ebreo dice di non avere un nome, così il ragazzo decide di dargli i suo, quello vero, non quello che usa per non sembrare ebreo: Gavriel. Il diciassettenne e quello strano uomo poco più grande di lui passano insieme del tempo nella grotta e parlano. Finché un giorno vengono scoperti: cani e soldati setacciano ogni anfratto, ogni radice, ogni pertugio di quella foresta. Sono sempre più vicini alla grotta. E a quel punto Gavriel fa una cosa che Gregor non dimenticherà mai...
Le porte della foresta è uscito per la prima volta nel 1964. La Seconda guerra mondiale era finita da un po’ ormai, ed Elie Wiesel – trentasei anni, di cui uno passato nei campi di sterminio – era tornato a una vita più o meno normale. Qualche anno dopo avrebbe persino vinto il Nobel per la pace. Solo che gli orrori dell’Olocausto erano rimasti dentro di lui. Allora Wiesel pensò di scaraventarli sulla carta, di esorcizzarli raccontando storie: ne sono venuti fuori libri stupendi, tra cui questo romanzo. L’opera è divisa in quattro periodi – primavera, estate, autunno, inverno – che corrispondono alle stagioni attraverso cui si snoda la storia, ma non solo. Primavera, estate, autunno e inverno sono anche, metaforicamente parlando, le stagioni della vita del protagonista, il giovane Gregor, che a soli diciassette anni si trova a vivere e ad affrontare uno dei drammi più atroci di tutta la storia dell’uomo. Il romanzo segue uno stile piano, delicato, dietro alle parole però è celata una grande forza, una forza esplosiva. I personaggi che costellano la storia sono una miriade e ad ognuno Elie Wiesel dedica tempo, dona una dignità e un’identità. E forse, in fondo, il succo di tutto il romanzo è proprio questo: la costante ricerca di tempo, dignità e identità che muove l’uomo di tutti i tempi. ''dal web..''
................vedo che siamo restati ancora da soli ,---
GIANNI ogni tanto fa capolino .
..altri dietro le quinte
io sono a fine autunno
non so se ho ancora frutti da offrire ... e piu' che foresta ,nel deserto ..
A PROPOSITO DI DESERTO vi riporto qualcosa preso dal -- RABBINO PASTORE EBREO MESSIANICO
Dott. Michael Brown
.Sapevi che la parola per deserto e la parola per parlare in ebraico derivano dalla stessa radice ד-ב-ר. In Osea capitolo 2, Dio parlando a Israele dice: "Perciò ora la sedurrò; La condurrò nel deserto e le parlerò con tenerezza". A volte Dio ci conduce in luoghi apparentemente aridi e inabitabili, ma è lì che ci parla con tenerezza e rinnova le nostre forze...
Gloria DIO , e cio' che ultimamente desidero ,IL SIGNORE vuole dirmi qualcosa tramite '''la mia malattia no parola grande ,, meglio dire ''malessere .. poche forze ...
..Ecco, io l'attirerò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore.
— Osea 2:14 ohh gloria a DIO .parla SIGNORE il tuo servo ascolta ..--

ognuno da quel che ha ,come le stagioni dell'anno o della vita ..
era questo il libro a cui ti riferivi `?? non lo conosco ,ma ho trovato qualcosa da scaricare per leggere
-https://elholocausto.net/pdf2/Elie%20Wi ... oresta.pdf
.È una fresca notte primaverile in Transilvania. Senza luna – il giorno prima ha piovuto e le nuvole non ne vogliono sapere di andarsene. Gregor ha solo diciassette anni ed è solo. Solo all’interno di una grotta nel bel mezzo della foresta, in compagnia di viveri, sigarette e coperte. Suo padre se n’è andato con la promessa di tornare entro tre giorni, ma tre giorni sono passati, e poi altri tre, e poi ancora altri. Non tornerà mai più. D’improvviso, nel silenzio di quella notte senza luci, Gregor ha un sussulto: dei passi! Si ripete che non deve avere paura. Pochi attimi dopo Gregor si trova faccia a faccia con un ebreo come lui, disarmato. Un ebreo senza paura e con una risata ipnotica, irriverente e allo stesso tempo detestabile. Gregor lo accoglie nella sua grotta. L’ebreo dice di non avere un nome, così il ragazzo decide di dargli i suo, quello vero, non quello che usa per non sembrare ebreo: Gavriel. Il diciassettenne e quello strano uomo poco più grande di lui passano insieme del tempo nella grotta e parlano. Finché un giorno vengono scoperti: cani e soldati setacciano ogni anfratto, ogni radice, ogni pertugio di quella foresta. Sono sempre più vicini alla grotta. E a quel punto Gavriel fa una cosa che Gregor non dimenticherà mai...
Le porte della foresta è uscito per la prima volta nel 1964. La Seconda guerra mondiale era finita da un po’ ormai, ed Elie Wiesel – trentasei anni, di cui uno passato nei campi di sterminio – era tornato a una vita più o meno normale. Qualche anno dopo avrebbe persino vinto il Nobel per la pace. Solo che gli orrori dell’Olocausto erano rimasti dentro di lui. Allora Wiesel pensò di scaraventarli sulla carta, di esorcizzarli raccontando storie: ne sono venuti fuori libri stupendi, tra cui questo romanzo. L’opera è divisa in quattro periodi – primavera, estate, autunno, inverno – che corrispondono alle stagioni attraverso cui si snoda la storia, ma non solo. Primavera, estate, autunno e inverno sono anche, metaforicamente parlando, le stagioni della vita del protagonista, il giovane Gregor, che a soli diciassette anni si trova a vivere e ad affrontare uno dei drammi più atroci di tutta la storia dell’uomo. Il romanzo segue uno stile piano, delicato, dietro alle parole però è celata una grande forza, una forza esplosiva. I personaggi che costellano la storia sono una miriade e ad ognuno Elie Wiesel dedica tempo, dona una dignità e un’identità. E forse, in fondo, il succo di tutto il romanzo è proprio questo: la costante ricerca di tempo, dignità e identità che muove l’uomo di tutti i tempi. ''dal web..''
................vedo che siamo restati ancora da soli ,---


..altri dietro le quinte

io sono a fine autunno

A PROPOSITO DI DESERTO vi riporto qualcosa preso dal -- RABBINO PASTORE EBREO MESSIANICO
Dott. Michael Brown
.Sapevi che la parola per deserto e la parola per parlare in ebraico derivano dalla stessa radice ד-ב-ר. In Osea capitolo 2, Dio parlando a Israele dice: "Perciò ora la sedurrò; La condurrò nel deserto e le parlerò con tenerezza". A volte Dio ci conduce in luoghi apparentemente aridi e inabitabili, ma è lì che ci parla con tenerezza e rinnova le nostre forze...
Gloria DIO , e cio' che ultimamente desidero ,IL SIGNORE vuole dirmi qualcosa tramite '''la mia malattia no parola grande ,, meglio dire ''malessere .. poche forze ...
..Ecco, io l'attirerò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore.
— Osea 2:14 ohh gloria a DIO .parla SIGNORE il tuo servo ascolta ..--
Re: Confidenziale
SI avvicina la festa di PURIM ... e non si puo non parlare di ESTER ...
'' STELLA'''
provo a tradurla in ebraico e poi la copio incollo in italiano ,-..
Prendo ancora una volta da DONNE CRISTIANE NEL WEB ...questa volta e la ''consorella SARA a portarci questo bel racconto ..
."למדנו אפוא למנות את ימינו
כדי שנזכה בלב חכמה . "
כמו רבים מהגדולים בהיסטוריה, אסתר מציגה את עצמה כדמות צנועה מאוד, יתומה יהודייה שחיה בזמן גירוש ישראל. תוך ארבע שנים מעמדה משתנה באופן קיצוני ואסתר מגיעה לרמה החברתית הגבוהה ביותר: היא הופכת למלכה של מעצמה עולמית גדולה, תפקיד שהיא מצליחה לחיות בתבונה.
הסיפור שאנו מוצאים בתנ"ך מתרחש בזמן המלחמות בין הפרסים ליוונים בארמון המפואר של האימפריה הפרסית בתקופתו של קסרקסס הראשון (486 - 465 לפנה"ס). שטיחי קיר ממיטב הכותנה, לבנים וסגולים, היו תלויים, עם חוטים של בד וסגול, מטבעות כסף ועמודי שיש. היו שם ספות זהב וכסף על רצפה של פורפיר, שיש לבן, אם הפנינה ואבן שחורה. המשקה הוגש בכלי זהב בצורות שונות, ויין היה בשפע בחצר, בזכות נדיבותו של המלך. כל זה מתואר במגילת אסתר א, ו-ז.
חשיבות רבה ניתנת לאישה זו: שמה מוזכר בתנ"ך 55 פעמים. אף שם של אישה אחרת לא חוזר על עצמו לעתים קרובות כל כך. רק שרה מתקרבת; שמה מופיע כשרה 35 פעמים וכשרי 16 ,.
המלכה שקדמה לאסתר נקראה ושתי, אישה אצילה יפהפייה שהיתה לה החוצפה לסתור פקודה בלתי סבירה מבעלה. במהלך משתה ארוך שבמהלכו שתה בכבדות, ציווה המלך אחשוורוש על שבעה סריסים לזמן לפניו את המלכה ושתי כדי להשוויץ ביופיה בפני הנסיכים. ושתי סירב, והמלך כעס מאוד... כעסו בער בתוכו.
אבל דווקא סירובה של ושתי אפשר לאסתר להיכנס לסיפור.
הילדה (שגדל על ידי בן דודה מרדכי, בן בנימין, שהיה אחראי על שערי ארמון המלך) מובחנת ביופייה ונלקחת עם שאר הבתולות הצעירות ויפות המראה אל ההרמון של המלך, כמועמדת למקומה של המלכה ושתי.
מכל הבנות שנאספו בסוסה, כנראה רק הדסה (שמה העברי של אסתר) לא עבדה אלילים. מלמדת כבת מרדכי, היא כנראה למדה ממנו את האמיתות הנוגעות לאל העליון, הנצחי.
פעם אחת לפני המלך אהב אחשוורוש את אסתר יותר מכל הנשים האחרות. הילדה מצאה חן וחסד בעיניו יותר מכל שאר הבתולות. הוא הניח את הכתר המלכותי על ראשה והפך אותה למלכה במקום ושתי.
לאחר שהפכה למלכה, שמה שונה מאדסה ( הדס) לאסתר ( הכוכבת) .
ועד מהרה היא מילאה תפקיד לא שכיח בחיי אנשיה, מאוימת בהרס. אסתר התמסרה לא להנאות, לנוחות ולמותרות של הארמון המפואר ביותר של אותה תקופה, אלא לשאיפות, לתקוות ולשאיפות של אנשיה.
כשאסתר הפכה למלכה, המלך אחשוורוש לא היה מודע לכך שהיא יהודייה, אז הוא ערך לה מסיבה גדולה ופטור את העמים הנשלטים ממסים. כל זאת משום שהוא נמשך לטוב ליבה ויופייה של אסתר.
כשחושבים עליה, אפשר לשער שבארמון המפואר הזה היא נעה בכבוד ובהדר, לבושה בגדי זהב, תכשיטים מכל הסוגים שבלטו בין שערה וליד עיניה קורנות בפליאה על מה שקורה לה. אנו יכולים לדמיין שהיא הבינה עד מהרה שהיא הושמה במצב הזה לא במקרה, אלא למטרה גדולה.
אסתר המלכה זכתה בחסד האנשים שסביבה, על:
. החוכמה שלו ,
שליטה עצמית
והיכולת לחשוב על אחרים לפני עצמך .
בינתיים אסתר מגלה שהמן, האהוב על בעלה, שונא את בני עמה. סופרים יהודים מודרניים תיארו את המן כהיטלר טיפוסי, מלא שנאה עד כדי יצירת תוכנית שטנית להשמיד עם שלם רק בשביל גאווה ושאפתנות אישית.
מול רשעותו של המן, מעשיה האמיצים של אסתר עומדים ופועלים , מוכנה להגן על עמה גם במחיר חייה.
אסתר במצוקה מהסכסוך המתמשך בין מרדכי להמן, אך היא מבינה שעליה לפעול במהירות ובתבונה.
הודעה מבן דודה למעשה מעמידה אותה פנים אל פנים עם אחריותה:
"למעשה אם אתה שותק היום,
הקלה והצלה יתעוררו ליהודים ממקום אחר;
אבל אתה ובית אביך תאבד;
ומי יודע אם לא הפכת למלכה למעשה
לתקופה כזו?"
(אסתר ד:14) או
אסתר נחושה: אישה חכמה ונבונה, צמה שלושה ימים ומערבת בכך לא רק את משרתיה, אלא גם את כל העם היהודי הנמצא בעיר סוסא. מול מצוקה כל העם צם וגם אם לא כתוב מתפללים.
לאחר מכן, אסתר מתכוננת ללכת לבעלה לעבוד למען עמה.
אם המלך, אדם הפכפך מאוד, היה במצב רוח טוב, הוא היה מצליח, אבל אם לא, הוא עלול היה לאבד לא רק את הסיבה אלא גם את חייו שלו.
בעוד אסתר מתכוננת להופיע בפני המלך, היא משמיעה את ההצהרה האמיצה ביותר שאמרה אישה בתנ"ך:
"אם אאבד, תן לי לאבד!" (אסתר ד' טז).
הנצח מתגמל הכחשה עצמית וצייתנות.
הכל בידיו; תוכנית הישועה והכוח לבצע אותה באים רק ממנו
אסתר היא אישה אמיצה ותקיפה, אבל מעל הכל יש לה אמונה כנה ומסירות למען עמה.
קראו את המשך הסיפור בתנ"ך...
כדאי לברר כיצד יפעל ה' בתגובה להחלטת אסתר! --
.CI SONO RIUSCITA??
IO NON SO NON LEGGO O SCRIVO EBRAICO ,SOLO NOIMAN E GIANNI POTRANNO DIRLO ,MA ECCO PER TUTTI IN ITALIANO ,
. -Prega, digiuna ed agisce
"Insegnaci dunque a contar bene i nostri giorni,
per acquistare un cuore saggio."
Come molti grandi della storia, Ester si presenta come una figura molto umile, un'orfana ebrea vissuta durante la deportazione di Israele. In quattro anni la sua posizione cambia radicalmente ed Ester raggiunge il massimo del livello sociale: diventa la regina di una grande potenza mondiale, un ruolo che riesce a vivere saggiamente.
Il racconto che troviamo nella Bibbia è ambientato al tempo delle guerre tra i persiani ed i greci nel palazzo suntuoso dell'impero persiano al tempo di Serse I (486 - 465 a.C.).
Arazzi di cotone finissimo, bianchi e viola, stavano sospesi, con cordoni di bisso e di porpora, ad anelli d'argento e a colonne di marmo. C'erano divani d'oro e d'argento sopra un pavimento di porfido, di marmo bianco, di madreperla e di pietre nere. Si offriva da bere in vasi d'oro di svariate forme, e il vino alla corte era abbondante, grazie alla liberalità del re. Tutto questo viene descritto nel libro di Ester 1:6-7.
Grande è l'importanza data a questa donna: il suo nome viene citato nella Bibbia ben 55 volte. Il nome di nessun'altra donna è ripetuto così spesso. Soltanto Sara si avvicina; il suo nome appare come Sara 35 volte e come Sarai 16, .
La regina che ha preceduto Ester si chiamava Vasti, una bella donna nobile che ha avuto l'audacia di contraddire un ordine irragionevole del marito. Durante una lunga festa nella quale aveva bevuto molto, il re Assuero ordinò a sette eunuchi di convocare la regina Vasti davanti a lui per far sfoggia di fronte ai principi della sua bellezza. Vasti rifiutò e il re ne fu irritatissimo... l'ira divampò in lui.
Ma proprio il rifiuto di Vasti ha permesso l'entrata di Ester nella storia.
La ragazza (allevata dal cugino Mardoccheo, un Beniaminita, addetto alle porte del palazzo del re) viene notata per la sua bellezza e condotta con le altre giovani vergini di bell'aspetto nell'harem del re, come aspirante al posto della regina Vasti.
Tra tutte le ragazze radunate a Susa, probabilmente solo Adassa (nome ebraico di Ester) non adorava gli idoli. Istruita come una figlia da Mardoccheo probabilmente aveva conosciuto da lui le verità riguardanti l'Iddio Altissimo, l'Eterno.
Una volta davanti al re, Assuero amò Ester più di tutte le altre donne. La ragazza trovò grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre vergini. Egli le pose in testa la corona reale e la fece regina al posto di Vasti.
Divenuta regina, il suo nome è stato cambiato da Adassa, (il mirto) in Ester (la stella).
E ben presto ha svolto un ruolo non comune nelle vite della sua gente, minacciata dalla distruzione. Ester si è dedicata, non al piacere, alle comodità ed ai lussi del più suntuoso palazzo del tempo, ma alle aspirazioni, alle speranze ed alle ambizioni della sua gente.
Quando Ester è diventata regina, il re Assuero ignorava che fossa giudea, per lei fa una grande festa e sgrava di tasse i popoli dominati. Tutto questo perché è stato attratto dall'amabilità e dalla bellezza di Ester.
Pensando a lei, possiamo supporre che in questo palazzo magnifico si muovesse con dignità e splendore, portando abiti d'oro, gioielli di ogni sorta che spiccavano tra i suoi capelli e accanto agli occhi raggianti dalla meraviglia per ciò che le stava capitando. Possiamo immaginare che presto ha ipotizzato di essere stata posta a tale condizione non a caso, ma per un grande scopo.
La regina Ester ha guadagnato il favore della gente che la circondava, per:
la sua saggezza,
l'autocontrollo
e la capacità pensare ad altri prima che a se stessa.
Nel frattempo Ester scoprire che Aman, il favorito del marito, odia la sua gente. Da scrittori ebrei moderni Aman è stato descritto come un tipico Hitler, pieno di odio al punto da ordire un diabolico piano per distruggere tutto un popolo solo per orgoglio ed ambizione personale.
Di fronte alla malvagità di Aman si oppone ed agisce il coraggioso di Ester, pronta a difendere la sua gente anche a costo della propria vita.
Ester è afflitta per lo scontro in corso tra lo Mardoccheo e Aman, ma si rende però conto che deve agire subito e con saggezza.
Un messaggio da parte del cugino la mette infatti di fronte alla sua responsabilità:
"Infatti se oggi tu taci,
soccorso e liberazione sorgeranno per i Giudei da qualche altra parte;
ma tu e la casa di tuo padre perirete;
e chi sa se non sei diventata regina appunto
per un tempo come questo?"
(Ester 4:14 )
.
Ester è risoluta: donna saggia e prudente, digiuna per tre giorni e coinvolge in questo non solo le sue serve, ma anche tutto il popolo ebreo che si trova nella città di Susa. Di fronte alla distretta tutto il popolo digiuna e, senz'altro anche se non è scritto, prega.
Poi, Ester si prepara ad andare da suo marito per adoperarsi per la sua gente.
Se il re, un uomo molto volubile, fosse stato di buon umore, ce l'avrebbe fatta, sennò, avrebbe potuto perdere oltre alla causa anche la sua stessa vita.
Mentre Ester si preparata a comparire davanti al re, fa la dichiarazione più coraggiosa mai fatta da una donna nella Bibbia:
"Se io debbo perire, che io perisca! " (Ester 4:16),
L'Eterno ricompensa l'abnegazione e l'ubbidienza.
Tutto è nelle Sue mani; il piano di salvezza e la forza di compierlo viene solo da Lui.
Ester è una donna coraggiosa, ferma ma soprattutto possiede una fede sincera e una dedizione alla causa della sua gente.
Leggete la continuazione della storia che trovate nella Bibbia...
vale la pena scoprire come Dio agirà in risposta alla decisione di Ester!
---GRAZIE SARA .
''morale della favola ,come si suol dire ...
.Ester sa che chiunque si presenti al re senza essere stato prima chiamato è reo di morte, secondo le leggi che vigevano allora nell’impero persiano, e sa che l’unica speranza di salvezza per il suo popolo è che lei infranga questo divieto, a rischio della propria vita.--
MA PREGA .. -
.Ester, “presa da un’angoscia mortale” (Est 4,17k), si rivolge al Signore, con parole come queste: “Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all’infuori di te, perché un grande pericolo mi sovrasta … Da’ a me coraggio … Tu sai che mi trovo nella necessità e che detesto l’insegna della mia alta carica, che cinge il mio capo nei giorni in cui devo comparire in pubblico … La tua serva, da quando ha cambiato condizione fino a oggi, non ha gioito se non in te, Signore, Dio di Abramo” (Est 4,17).-
-"Tu sei benedetto, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe. Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all’infuori di te, o Signore, perché un grande pericolo mi sovrasta.
Io ho sentito dai libri dei miei antenati, Signore, che tu liberi fino all’ultimo tutti coloro che compiono la tua volontà. Ora, Signore, mio Dio, aiuta me che sono sola e non ho nessuno all’infuori di te.
Vieni in soccorso a me, che sono orfana, e poni sulle mie labbra una parola opportuna davanti al leone, e rendimi gradita a lui. Volgi il suo cuore all’odio contro chi ci combatte, a rovina sua e di quanti sono d’accordo con lui.
Quanto a noi, liberaci dalla mano dei nostri nemici, volgi il nostro lutto in gioia e le nostre sofferenze in salvezza."
-«La piccola sorgente che divenne un fiume» (Est 10,3c)..
.SALMO 70
O Dio, vieni a salvarmi,
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Siano svergognati e confusi
quanti attentano alla mia vita.
Retrocedano, coperti d'infamia,
quanti godono della mia rovina.
Se ne tornino indietro pieni di vergogna
quelli che mi dicono: "Ti sta bene!".
Esultino e gioiscano in te
quelli che ti cercano;
dicano sempre: "Dio è grande!"
quelli che amano la tua salvezza.
Ma io sono povero e bisognoso:
Dio, affréttati verso di me.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
Signore, non tardare.

provo a tradurla in ebraico e poi la copio incollo in italiano ,-..
Prendo ancora una volta da DONNE CRISTIANE NEL WEB ...questa volta e la ''consorella SARA a portarci questo bel racconto ..
."למדנו אפוא למנות את ימינו
כדי שנזכה בלב חכמה . "
כמו רבים מהגדולים בהיסטוריה, אסתר מציגה את עצמה כדמות צנועה מאוד, יתומה יהודייה שחיה בזמן גירוש ישראל. תוך ארבע שנים מעמדה משתנה באופן קיצוני ואסתר מגיעה לרמה החברתית הגבוהה ביותר: היא הופכת למלכה של מעצמה עולמית גדולה, תפקיד שהיא מצליחה לחיות בתבונה.
הסיפור שאנו מוצאים בתנ"ך מתרחש בזמן המלחמות בין הפרסים ליוונים בארמון המפואר של האימפריה הפרסית בתקופתו של קסרקסס הראשון (486 - 465 לפנה"ס). שטיחי קיר ממיטב הכותנה, לבנים וסגולים, היו תלויים, עם חוטים של בד וסגול, מטבעות כסף ועמודי שיש. היו שם ספות זהב וכסף על רצפה של פורפיר, שיש לבן, אם הפנינה ואבן שחורה. המשקה הוגש בכלי זהב בצורות שונות, ויין היה בשפע בחצר, בזכות נדיבותו של המלך. כל זה מתואר במגילת אסתר א, ו-ז.
חשיבות רבה ניתנת לאישה זו: שמה מוזכר בתנ"ך 55 פעמים. אף שם של אישה אחרת לא חוזר על עצמו לעתים קרובות כל כך. רק שרה מתקרבת; שמה מופיע כשרה 35 פעמים וכשרי 16 ,.
המלכה שקדמה לאסתר נקראה ושתי, אישה אצילה יפהפייה שהיתה לה החוצפה לסתור פקודה בלתי סבירה מבעלה. במהלך משתה ארוך שבמהלכו שתה בכבדות, ציווה המלך אחשוורוש על שבעה סריסים לזמן לפניו את המלכה ושתי כדי להשוויץ ביופיה בפני הנסיכים. ושתי סירב, והמלך כעס מאוד... כעסו בער בתוכו.
אבל דווקא סירובה של ושתי אפשר לאסתר להיכנס לסיפור.
הילדה (שגדל על ידי בן דודה מרדכי, בן בנימין, שהיה אחראי על שערי ארמון המלך) מובחנת ביופייה ונלקחת עם שאר הבתולות הצעירות ויפות המראה אל ההרמון של המלך, כמועמדת למקומה של המלכה ושתי.
מכל הבנות שנאספו בסוסה, כנראה רק הדסה (שמה העברי של אסתר) לא עבדה אלילים. מלמדת כבת מרדכי, היא כנראה למדה ממנו את האמיתות הנוגעות לאל העליון, הנצחי.
פעם אחת לפני המלך אהב אחשוורוש את אסתר יותר מכל הנשים האחרות. הילדה מצאה חן וחסד בעיניו יותר מכל שאר הבתולות. הוא הניח את הכתר המלכותי על ראשה והפך אותה למלכה במקום ושתי.
לאחר שהפכה למלכה, שמה שונה מאדסה ( הדס) לאסתר ( הכוכבת) .
ועד מהרה היא מילאה תפקיד לא שכיח בחיי אנשיה, מאוימת בהרס. אסתר התמסרה לא להנאות, לנוחות ולמותרות של הארמון המפואר ביותר של אותה תקופה, אלא לשאיפות, לתקוות ולשאיפות של אנשיה.
כשאסתר הפכה למלכה, המלך אחשוורוש לא היה מודע לכך שהיא יהודייה, אז הוא ערך לה מסיבה גדולה ופטור את העמים הנשלטים ממסים. כל זאת משום שהוא נמשך לטוב ליבה ויופייה של אסתר.
כשחושבים עליה, אפשר לשער שבארמון המפואר הזה היא נעה בכבוד ובהדר, לבושה בגדי זהב, תכשיטים מכל הסוגים שבלטו בין שערה וליד עיניה קורנות בפליאה על מה שקורה לה. אנו יכולים לדמיין שהיא הבינה עד מהרה שהיא הושמה במצב הזה לא במקרה, אלא למטרה גדולה.
אסתר המלכה זכתה בחסד האנשים שסביבה, על:
. החוכמה שלו ,
שליטה עצמית
והיכולת לחשוב על אחרים לפני עצמך .
בינתיים אסתר מגלה שהמן, האהוב על בעלה, שונא את בני עמה. סופרים יהודים מודרניים תיארו את המן כהיטלר טיפוסי, מלא שנאה עד כדי יצירת תוכנית שטנית להשמיד עם שלם רק בשביל גאווה ושאפתנות אישית.
מול רשעותו של המן, מעשיה האמיצים של אסתר עומדים ופועלים , מוכנה להגן על עמה גם במחיר חייה.
אסתר במצוקה מהסכסוך המתמשך בין מרדכי להמן, אך היא מבינה שעליה לפעול במהירות ובתבונה.
הודעה מבן דודה למעשה מעמידה אותה פנים אל פנים עם אחריותה:
"למעשה אם אתה שותק היום,
הקלה והצלה יתעוררו ליהודים ממקום אחר;
אבל אתה ובית אביך תאבד;
ומי יודע אם לא הפכת למלכה למעשה
לתקופה כזו?"
(אסתר ד:14) או
אסתר נחושה: אישה חכמה ונבונה, צמה שלושה ימים ומערבת בכך לא רק את משרתיה, אלא גם את כל העם היהודי הנמצא בעיר סוסא. מול מצוקה כל העם צם וגם אם לא כתוב מתפללים.
לאחר מכן, אסתר מתכוננת ללכת לבעלה לעבוד למען עמה.
אם המלך, אדם הפכפך מאוד, היה במצב רוח טוב, הוא היה מצליח, אבל אם לא, הוא עלול היה לאבד לא רק את הסיבה אלא גם את חייו שלו.
בעוד אסתר מתכוננת להופיע בפני המלך, היא משמיעה את ההצהרה האמיצה ביותר שאמרה אישה בתנ"ך:
"אם אאבד, תן לי לאבד!" (אסתר ד' טז).
הנצח מתגמל הכחשה עצמית וצייתנות.
הכל בידיו; תוכנית הישועה והכוח לבצע אותה באים רק ממנו
אסתר היא אישה אמיצה ותקיפה, אבל מעל הכל יש לה אמונה כנה ומסירות למען עמה.
קראו את המשך הסיפור בתנ"ך...
כדאי לברר כיצד יפעל ה' בתגובה להחלטת אסתר! --
.CI SONO RIUSCITA??

. -Prega, digiuna ed agisce
"Insegnaci dunque a contar bene i nostri giorni,
per acquistare un cuore saggio."
Come molti grandi della storia, Ester si presenta come una figura molto umile, un'orfana ebrea vissuta durante la deportazione di Israele. In quattro anni la sua posizione cambia radicalmente ed Ester raggiunge il massimo del livello sociale: diventa la regina di una grande potenza mondiale, un ruolo che riesce a vivere saggiamente.
Il racconto che troviamo nella Bibbia è ambientato al tempo delle guerre tra i persiani ed i greci nel palazzo suntuoso dell'impero persiano al tempo di Serse I (486 - 465 a.C.).
Arazzi di cotone finissimo, bianchi e viola, stavano sospesi, con cordoni di bisso e di porpora, ad anelli d'argento e a colonne di marmo. C'erano divani d'oro e d'argento sopra un pavimento di porfido, di marmo bianco, di madreperla e di pietre nere. Si offriva da bere in vasi d'oro di svariate forme, e il vino alla corte era abbondante, grazie alla liberalità del re. Tutto questo viene descritto nel libro di Ester 1:6-7.
Grande è l'importanza data a questa donna: il suo nome viene citato nella Bibbia ben 55 volte. Il nome di nessun'altra donna è ripetuto così spesso. Soltanto Sara si avvicina; il suo nome appare come Sara 35 volte e come Sarai 16, .
La regina che ha preceduto Ester si chiamava Vasti, una bella donna nobile che ha avuto l'audacia di contraddire un ordine irragionevole del marito. Durante una lunga festa nella quale aveva bevuto molto, il re Assuero ordinò a sette eunuchi di convocare la regina Vasti davanti a lui per far sfoggia di fronte ai principi della sua bellezza. Vasti rifiutò e il re ne fu irritatissimo... l'ira divampò in lui.
Ma proprio il rifiuto di Vasti ha permesso l'entrata di Ester nella storia.
La ragazza (allevata dal cugino Mardoccheo, un Beniaminita, addetto alle porte del palazzo del re) viene notata per la sua bellezza e condotta con le altre giovani vergini di bell'aspetto nell'harem del re, come aspirante al posto della regina Vasti.
Tra tutte le ragazze radunate a Susa, probabilmente solo Adassa (nome ebraico di Ester) non adorava gli idoli. Istruita come una figlia da Mardoccheo probabilmente aveva conosciuto da lui le verità riguardanti l'Iddio Altissimo, l'Eterno.
Una volta davanti al re, Assuero amò Ester più di tutte le altre donne. La ragazza trovò grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre vergini. Egli le pose in testa la corona reale e la fece regina al posto di Vasti.
Divenuta regina, il suo nome è stato cambiato da Adassa, (il mirto) in Ester (la stella).
E ben presto ha svolto un ruolo non comune nelle vite della sua gente, minacciata dalla distruzione. Ester si è dedicata, non al piacere, alle comodità ed ai lussi del più suntuoso palazzo del tempo, ma alle aspirazioni, alle speranze ed alle ambizioni della sua gente.
Quando Ester è diventata regina, il re Assuero ignorava che fossa giudea, per lei fa una grande festa e sgrava di tasse i popoli dominati. Tutto questo perché è stato attratto dall'amabilità e dalla bellezza di Ester.
Pensando a lei, possiamo supporre che in questo palazzo magnifico si muovesse con dignità e splendore, portando abiti d'oro, gioielli di ogni sorta che spiccavano tra i suoi capelli e accanto agli occhi raggianti dalla meraviglia per ciò che le stava capitando. Possiamo immaginare che presto ha ipotizzato di essere stata posta a tale condizione non a caso, ma per un grande scopo.
La regina Ester ha guadagnato il favore della gente che la circondava, per:
la sua saggezza,
l'autocontrollo
e la capacità pensare ad altri prima che a se stessa.
Nel frattempo Ester scoprire che Aman, il favorito del marito, odia la sua gente. Da scrittori ebrei moderni Aman è stato descritto come un tipico Hitler, pieno di odio al punto da ordire un diabolico piano per distruggere tutto un popolo solo per orgoglio ed ambizione personale.
Di fronte alla malvagità di Aman si oppone ed agisce il coraggioso di Ester, pronta a difendere la sua gente anche a costo della propria vita.
Ester è afflitta per lo scontro in corso tra lo Mardoccheo e Aman, ma si rende però conto che deve agire subito e con saggezza.
Un messaggio da parte del cugino la mette infatti di fronte alla sua responsabilità:
"Infatti se oggi tu taci,
soccorso e liberazione sorgeranno per i Giudei da qualche altra parte;
ma tu e la casa di tuo padre perirete;
e chi sa se non sei diventata regina appunto
per un tempo come questo?"
(Ester 4:14 )
.
Ester è risoluta: donna saggia e prudente, digiuna per tre giorni e coinvolge in questo non solo le sue serve, ma anche tutto il popolo ebreo che si trova nella città di Susa. Di fronte alla distretta tutto il popolo digiuna e, senz'altro anche se non è scritto, prega.
Poi, Ester si prepara ad andare da suo marito per adoperarsi per la sua gente.
Se il re, un uomo molto volubile, fosse stato di buon umore, ce l'avrebbe fatta, sennò, avrebbe potuto perdere oltre alla causa anche la sua stessa vita.
Mentre Ester si preparata a comparire davanti al re, fa la dichiarazione più coraggiosa mai fatta da una donna nella Bibbia:
"Se io debbo perire, che io perisca! " (Ester 4:16),
L'Eterno ricompensa l'abnegazione e l'ubbidienza.
Tutto è nelle Sue mani; il piano di salvezza e la forza di compierlo viene solo da Lui.
Ester è una donna coraggiosa, ferma ma soprattutto possiede una fede sincera e una dedizione alla causa della sua gente.
Leggete la continuazione della storia che trovate nella Bibbia...
vale la pena scoprire come Dio agirà in risposta alla decisione di Ester!
---GRAZIE SARA .
''morale della favola ,come si suol dire ...
.Ester sa che chiunque si presenti al re senza essere stato prima chiamato è reo di morte, secondo le leggi che vigevano allora nell’impero persiano, e sa che l’unica speranza di salvezza per il suo popolo è che lei infranga questo divieto, a rischio della propria vita.--
MA PREGA .. -
.Ester, “presa da un’angoscia mortale” (Est 4,17k), si rivolge al Signore, con parole come queste: “Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all’infuori di te, perché un grande pericolo mi sovrasta … Da’ a me coraggio … Tu sai che mi trovo nella necessità e che detesto l’insegna della mia alta carica, che cinge il mio capo nei giorni in cui devo comparire in pubblico … La tua serva, da quando ha cambiato condizione fino a oggi, non ha gioito se non in te, Signore, Dio di Abramo” (Est 4,17).-
-"Tu sei benedetto, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe. Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all’infuori di te, o Signore, perché un grande pericolo mi sovrasta.
Io ho sentito dai libri dei miei antenati, Signore, che tu liberi fino all’ultimo tutti coloro che compiono la tua volontà. Ora, Signore, mio Dio, aiuta me che sono sola e non ho nessuno all’infuori di te.
Vieni in soccorso a me, che sono orfana, e poni sulle mie labbra una parola opportuna davanti al leone, e rendimi gradita a lui. Volgi il suo cuore all’odio contro chi ci combatte, a rovina sua e di quanti sono d’accordo con lui.
Quanto a noi, liberaci dalla mano dei nostri nemici, volgi il nostro lutto in gioia e le nostre sofferenze in salvezza."
-«La piccola sorgente che divenne un fiume» (Est 10,3c)..
.SALMO 70
O Dio, vieni a salvarmi,
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Siano svergognati e confusi
quanti attentano alla mia vita.
Retrocedano, coperti d'infamia,
quanti godono della mia rovina.
Se ne tornino indietro pieni di vergogna
quelli che mi dicono: "Ti sta bene!".
Esultino e gioiscano in te
quelli che ti cercano;
dicano sempre: "Dio è grande!"
quelli che amano la tua salvezza.
Ma io sono povero e bisognoso:
Dio, affréttati verso di me.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
Signore, non tardare.