Confidenziale
Re: Confidenziale
Grazie Stella, era un po' che lo cercavo.
Re: Confidenziale
Antonio ,mi fa piacere esserti stata di aiuto ...
ora continuo con il padre nostro ..
.“Venga il tuo regno…” (Mt 6,10a)
Letture bibliche: Geremia 33,14-26; Mt 22,1-14
Nel corso delle prime due giornate ci siamo concentrati sulla persona del ‘Padre nostro’ che è nei cieli. Nell’avvicinarci a Dio, Gesù ci insegna a riconoscere che Egli è il Padre ‘nostro’ e che dobbiamo ‘santificare’ il Suo nome con la nostra lode e adorazione ogni volta che preghiamo. Queste affermazioni sono seguite da ciò che il Padre vorrebbe che Gli dicessimo: ‘Venga il Tuo Regno!’.
Pregando in questo modo, si prega per il Regno di Dio, un Regno di cui Lui e Lui solo è Signore e Re. Si tratta di un Regno che è sulla terra (Mt 6,10 a), ma non è di questo mondo con tutti i suoi sistemi. Gesù Cristo stesso lo ha affermato davanti a Pilato (Gv 18,36). Pregare ‘Venga il Tuo Regno!’ significa pregare affinché i piani del nostro Padre celeste si realizzino. Il Suo proposito è che Gesù Cristo venga a regnare come Re dei re e Signore dei signori. I Suoi piani dovrebbero essere la preoccupazione di tutta la nostra vita e delle nostre preghiere. Ma le nostre preghiere sono spesso egocentriche. Si concentrano sui nostri bisogni, sui nostri progetti, sulle nostre aspirazioni. Spesso non siamo molto diversi dai bambini, che non conoscono altro modo che i propri sentimenti e le proprie esigenze. Nella vita cristiana, è una vera sfida quella di lottare contro vecchie abitudini peccaminose che nascono dal nostro profondo egoismo.
Perciò, quando preghiamo per noi stessi o per gli altri, preghiamo perché sia fatta la volontà di Dio. Qualcuno disse una volta che la preghiera non è preghiera se non menziona il Regno di Dio. Il Suo nome è glorificato quando il Suo Regno viene. E il Suo Regno viene quando Egli prende a regnare nel cuore di uomini e donne, e questo regno ha inizio quando essi sentono il Vangelo e ricevono personalmente Gesù Cristo come loro Salvatore e Signore. È per questo che possiamo dire che il Regno è presente nel cuore dei credenti (Lc 17,21). Dobbiamo però essere coscienti del fatto che il Regno di Dio e la vita cristiana affrontano l’opposizione nel mondo in cui viviamo, un mondo dominato dal regno di Satana, la cui caratteristica principale è l’opposizione al Regno di Dio e al Suo popolo.
Pregare ‘Venga il Tuo Regno!’ significa pregare che la presenza del Signore Gesù Cristo si riveli nella vita di ognuno dei Suoi figli. Questo ha inizio alla conversione, quando essi diventano nuovi cittadini del Regno.
La conversione richiede che vi sia un invito (Mt 22,1-14), seguito dal pentimento (Mc 1,14-15) e da una risposta affermativa (Mc 12,28-34).
Al momento, questo Regno sulla terra esiste ‘interiormente’; in altre parole, si trova nel cuore e nei pensieri di tutti coloro che appartengono a Gesù Cristo, il Re. Dobbiamo pregare che il loro numero aumenti. Il Regno per il quale preghiamo oggi, e che stiamo già pregustando, è di immenso valore (Mt 13,44-46). L’uomo della parabola vendette tutto ciò che aveva per comprare la salvezza. Questo Regno spirituale, che inizialmente è stato annunciato ad Abraamo (Lc 8,11; 13,28), sarà completo solo quando il male sarà distrutto eDio avrà stabilito un nuovo cielo e una nuova terra (Ap 21,1).
Così, pregando ‘Venga il Tuo Regno!’, si fa anche un riferimento alla seconda venuta del Signore, come conferma l’apostolo Giovanni in Apocalisse 22,20: ‘Colui che attesta queste cose dice: «Sì, vengo presto». Amen! Vieni, Signore Gesù’. Soltanto allora le nostre preghiere saranno finalmente e completamente esaudite.
Versetto del giorno:
Perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è
giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. (Rm 14,17)
Spunti per la preghiera:
• Prega che il Regno di Dio sia stabilito oggi nel cuore e nella vita di coloro che non Lo conoscono ancora.
• Preghiamo che il Suo Regno venga nei nostri cuori, secondo quanto Egli merita.
• Preghiamo anche che un giorno Egli venga a rompere la tirannia del peccato e a ristabilire questo mondo.
io trovo queste riflessioni molto belle ...e anche come spunti di preghiera ,a volte andiamo al padre solo per chiedere per noi stessi e principalmente cose materiali ,aiuto nel superare i problemi gli ostacoli , perche' no ...ma principalmente come ci insegna GESU ..oltre che santificare ''sia il suo REGNO '' si volutamente in grande ,il suo regno nella nostra vita ,nella mia vita ,nelle nostre case famiglie ...ecc..ecc...
buona lettura meditazione a voi e buona giornata
ora continuo con il padre nostro ..
.“Venga il tuo regno…” (Mt 6,10a)
Letture bibliche: Geremia 33,14-26; Mt 22,1-14
Nel corso delle prime due giornate ci siamo concentrati sulla persona del ‘Padre nostro’ che è nei cieli. Nell’avvicinarci a Dio, Gesù ci insegna a riconoscere che Egli è il Padre ‘nostro’ e che dobbiamo ‘santificare’ il Suo nome con la nostra lode e adorazione ogni volta che preghiamo. Queste affermazioni sono seguite da ciò che il Padre vorrebbe che Gli dicessimo: ‘Venga il Tuo Regno!’.
Pregando in questo modo, si prega per il Regno di Dio, un Regno di cui Lui e Lui solo è Signore e Re. Si tratta di un Regno che è sulla terra (Mt 6,10 a), ma non è di questo mondo con tutti i suoi sistemi. Gesù Cristo stesso lo ha affermato davanti a Pilato (Gv 18,36). Pregare ‘Venga il Tuo Regno!’ significa pregare affinché i piani del nostro Padre celeste si realizzino. Il Suo proposito è che Gesù Cristo venga a regnare come Re dei re e Signore dei signori. I Suoi piani dovrebbero essere la preoccupazione di tutta la nostra vita e delle nostre preghiere. Ma le nostre preghiere sono spesso egocentriche. Si concentrano sui nostri bisogni, sui nostri progetti, sulle nostre aspirazioni. Spesso non siamo molto diversi dai bambini, che non conoscono altro modo che i propri sentimenti e le proprie esigenze. Nella vita cristiana, è una vera sfida quella di lottare contro vecchie abitudini peccaminose che nascono dal nostro profondo egoismo.
Perciò, quando preghiamo per noi stessi o per gli altri, preghiamo perché sia fatta la volontà di Dio. Qualcuno disse una volta che la preghiera non è preghiera se non menziona il Regno di Dio. Il Suo nome è glorificato quando il Suo Regno viene. E il Suo Regno viene quando Egli prende a regnare nel cuore di uomini e donne, e questo regno ha inizio quando essi sentono il Vangelo e ricevono personalmente Gesù Cristo come loro Salvatore e Signore. È per questo che possiamo dire che il Regno è presente nel cuore dei credenti (Lc 17,21). Dobbiamo però essere coscienti del fatto che il Regno di Dio e la vita cristiana affrontano l’opposizione nel mondo in cui viviamo, un mondo dominato dal regno di Satana, la cui caratteristica principale è l’opposizione al Regno di Dio e al Suo popolo.
Pregare ‘Venga il Tuo Regno!’ significa pregare che la presenza del Signore Gesù Cristo si riveli nella vita di ognuno dei Suoi figli. Questo ha inizio alla conversione, quando essi diventano nuovi cittadini del Regno.
La conversione richiede che vi sia un invito (Mt 22,1-14), seguito dal pentimento (Mc 1,14-15) e da una risposta affermativa (Mc 12,28-34).
Al momento, questo Regno sulla terra esiste ‘interiormente’; in altre parole, si trova nel cuore e nei pensieri di tutti coloro che appartengono a Gesù Cristo, il Re. Dobbiamo pregare che il loro numero aumenti. Il Regno per il quale preghiamo oggi, e che stiamo già pregustando, è di immenso valore (Mt 13,44-46). L’uomo della parabola vendette tutto ciò che aveva per comprare la salvezza. Questo Regno spirituale, che inizialmente è stato annunciato ad Abraamo (Lc 8,11; 13,28), sarà completo solo quando il male sarà distrutto eDio avrà stabilito un nuovo cielo e una nuova terra (Ap 21,1).
Così, pregando ‘Venga il Tuo Regno!’, si fa anche un riferimento alla seconda venuta del Signore, come conferma l’apostolo Giovanni in Apocalisse 22,20: ‘Colui che attesta queste cose dice: «Sì, vengo presto». Amen! Vieni, Signore Gesù’. Soltanto allora le nostre preghiere saranno finalmente e completamente esaudite.
Versetto del giorno:
Perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è
giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. (Rm 14,17)
Spunti per la preghiera:
• Prega che il Regno di Dio sia stabilito oggi nel cuore e nella vita di coloro che non Lo conoscono ancora.
• Preghiamo che il Suo Regno venga nei nostri cuori, secondo quanto Egli merita.
• Preghiamo anche che un giorno Egli venga a rompere la tirannia del peccato e a ristabilire questo mondo.
io trovo queste riflessioni molto belle ...e anche come spunti di preghiera ,a volte andiamo al padre solo per chiedere per noi stessi e principalmente cose materiali ,aiuto nel superare i problemi gli ostacoli , perche' no ...ma principalmente come ci insegna GESU ..oltre che santificare ''sia il suo REGNO '' si volutamente in grande ,il suo regno nella nostra vita ,nella mia vita ,nelle nostre case famiglie ...ecc..ecc...
buona lettura meditazione a voi e buona giornata
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
Re: Confidenziale
Grazie Stella, sono considerazioni molto belle. Sono quelle che faccio sempre all'inizio delle mie preghiere. Yeshùa ha insegnato ai suoi discepoli a pregare, così che la voce dei credenti sia una.
Re: Confidenziale
.Grazie a te Mattia ,e Antonio ..grazie a voi tutti che seguite ,,,
(( ho avuto due giorni liberi e ho potuto un po' respirare ''',speriamo siano queste meditazioni davvero di benedizione a tutti noi ...
come detto non mie ,ma prese da '''tempo di riforma ''...
(( ho avuto due giorni liberi e ho potuto un po' respirare ''',speriamo siano queste meditazioni davvero di benedizione a tutti noi ...
come detto non mie ,ma prese da '''tempo di riforma ''...
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
Re: Confidenziale
.. SIA FATTA LA TUA VOLONTA...
“Sia fatta la tua volontà come in cielo, anche in terra… ” (Mt 6,10b
Mi chiedevo ,quale e' la volonta' di DIO ''versetto che sembra facile'' ,,,ma non e' cosi ,molte volte lo dico ,ma non lo penso veramente ....oppure non mi sottometto cosi facilmente ala SUA volonta' ... ...solo una volta ricordo ,anzi non lo dimentichero' mai ...mi sono messa nella SUA volonta' ,nelle SUE mani ...
e dopo aver pianto implorato il SUO aiuto ....il SUO intervento ...,dove non c'erano piu' speranze ,ho detto solo SIGNORE aiutami ad accettare la TUA volonta' ...
dicaiamo le parole ,ma non sempre le condividiamo ... ...cosa non facile ,dobbiamo riconoscere con testa anima spirito che DIO E' SOVRANO
ho voluto scrivere il mio pensiero ,
SIGNORE la TUA volonta' nella mia vita ....ma che sia una richiesta fatta dal profondo del mio cuore della mia mente del mio spirito ....fammi PADRE cosi piccola semplice umile da essere sottomessa a TE ...da dipendere da TE .. ..
da sola non ne sono capace ,no ...c'e' in me' l'orgoglio della carne ...c'e' in me nel mio cuore l'idolo del '''MIO IO'' ...
altro che statue di gesso e legno che si possono frantumare eliminare da mano d'uomo ...ma per eliminare l'idolo del cuore ,del mio cuore ho bisogno del TUO intervento ...
affinche PADRE possa sedere TU sul trono del mio cuore del mio io ...
ed ora vi copio ed incollo LA SOVRANITA DI DIO
Letture bibliche: Mt 26,36-46
Finora, Gesù Cristo ci ha insegnato che il punto focale di ogni preghiera dovrebbe essere ‘il Tuo nome… il Tuo regno… la Tua volontà…’; il che ci fa capire cos’è che dovrebbe avere la priorità nella nostra vita di preghiera.
Oggi, quando ci avvicineremo a nostro Padre in preghiera, cerchiamo di essere consapevoli del fatto che stiamo entrando alla presenza di un Padre che è sovrano. Eppure questa Sua sovranità solleva una serie di interrogativi. Ad esempio, come facciamo a collegare la sovranità di Dio alla preghiera: ‘Sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra’? O
ancora: se il Padre nostro è sovrano, ciò significa che la Sua volontà venga comunque fatta inevitabilmente? Potrebbe la nostra volontà annullare quella del Padre nostro che è nei cieli, quando preghiamo con serietà e sincerità? Ecco uno dei paradossi della Bibbia.
Dobbiamo ricordare che il nostro Padre nei cieli è sovrano, ma permette alle persone di agire secondo la propria volontà in determinate circostanze.
Dio non è un Padre-dittatore. Il contesto africano è pieno di esempi di padri che impongono la propria volontà ai figli. Il fatto che Gesù Cristo ci insegni a pregare: ‘Sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra’, indica che la volontà di Dio, nostro Padre, non sempre è fatta sulla terra.
La nostra preghiera a Dio dev’essere che ogni persona e ogni cosa sulla terra si pongano in allineamento con la Sua perfetta volontà. Pregare ‘sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra’ è una sorta di protesta contro le idee e i sistemi del nostro tempo, caratterizzato dal regno del diavolo. Si tratta di pregare affinché la volontà di Satana sia totalmente sconfitta. Si tratta anche di pregare perché ciò che sta a cuore al Padre sia prioritario anche nella nostra mente. E ciò può verificarsi solamente quando il Vangelo comincia a fare effetto nella vita delle persone. Infatti, seguirà il desiderio di fare la Sua volontà, e si arriverà quindi a essere una comunità del ‘popolo del cielo’ sulla terra.
Questo è ciò che possiamo descrivere come prova tangibile del lavoro dello Spirito Santo nel cuore delle persone. Quando preghiamo ‘sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra’, stiamo innanzi tutto pregando che la volontà del Padre nostro che è nei cieli possa diventare la nostra volontà. Non il contrario.
Poi, preghiamo anche che la Sua volontà conquisti e si realizzi nel Suo mondo, così come in tutto il mondo a venire. Quando preghiamo, dobbiamo riconoscere che Dio sa ciò che è buono, e dobbiamo sempre sottomettere la nostra volontà alla Sua. La Parola di Dio ci ricorda che la volontà di Dio è buona, gradevole e perfetta (Rm 12,2).
Quando preghiamo che sia fatta la volontà di Dio, dobbiamo però essere consapevoli che l’orgoglio è il grande nemico di questa volontà. L’orgoglio incitò Satana a ribellarsi contro Dio, e oggi l’orgoglio conduce i non credenti a rifiutare Dio e i credenti a disubbidirGli. Per accettare la volontà di Dio (sempre che siamo sinceri in questo tipo di preghiera), l’egocentrismo ovviamente deve sparire. Il che non è facile, umanamente parlando; tuttavia, è possibile, per grazia dello Spirito Santo. Il nostro Signore e Salvatore ci ha dato l’esempio quando, in una notte buia, pregò nel giardino del Getsemani. E questo, poco prima del Suo arresto! Per ben tre volte chiese che la volontà di Suo (e nostro) Padre fosse fatta nei cieli (Mt 26,39-44
.....
..Versetto del giorno:
Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. (Rm 8,28)
anche se noi in quei momenti non vediamo niente di bello di significativo ,di come questi avvenimenti possano cooperare per il nostro bene ,,, per fede lo dobbiamo credere ,la SUA parola lo dice e DIO non mente ...
...TUA O ETERNO E' LA GRANDEZZA LA POTENZA ,LA GLORIA ,LO SPLENDORE ,LA MAESTA' POICHE TUTTO CIO' CHE E' SULLA TERRA E' TUO ,TUO O ETERNO E' IL REGNO ,E TU TI INNALZI SU OGNI COSA ...
buona giornata
“Sia fatta la tua volontà come in cielo, anche in terra… ” (Mt 6,10b
Mi chiedevo ,quale e' la volonta' di DIO ''versetto che sembra facile'' ,,,ma non e' cosi ,molte volte lo dico ,ma non lo penso veramente ....oppure non mi sottometto cosi facilmente ala SUA volonta' ... ...solo una volta ricordo ,anzi non lo dimentichero' mai ...mi sono messa nella SUA volonta' ,nelle SUE mani ...
e dopo aver pianto implorato il SUO aiuto ....il SUO intervento ...,dove non c'erano piu' speranze ,ho detto solo SIGNORE aiutami ad accettare la TUA volonta' ...
dicaiamo le parole ,ma non sempre le condividiamo ... ...cosa non facile ,dobbiamo riconoscere con testa anima spirito che DIO E' SOVRANO
ho voluto scrivere il mio pensiero ,
SIGNORE la TUA volonta' nella mia vita ....ma che sia una richiesta fatta dal profondo del mio cuore della mia mente del mio spirito ....fammi PADRE cosi piccola semplice umile da essere sottomessa a TE ...da dipendere da TE .. ..
da sola non ne sono capace ,no ...c'e' in me' l'orgoglio della carne ...c'e' in me nel mio cuore l'idolo del '''MIO IO'' ...
altro che statue di gesso e legno che si possono frantumare eliminare da mano d'uomo ...ma per eliminare l'idolo del cuore ,del mio cuore ho bisogno del TUO intervento ...
affinche PADRE possa sedere TU sul trono del mio cuore del mio io ...
ed ora vi copio ed incollo LA SOVRANITA DI DIO
Letture bibliche: Mt 26,36-46
Finora, Gesù Cristo ci ha insegnato che il punto focale di ogni preghiera dovrebbe essere ‘il Tuo nome… il Tuo regno… la Tua volontà…’; il che ci fa capire cos’è che dovrebbe avere la priorità nella nostra vita di preghiera.
Oggi, quando ci avvicineremo a nostro Padre in preghiera, cerchiamo di essere consapevoli del fatto che stiamo entrando alla presenza di un Padre che è sovrano. Eppure questa Sua sovranità solleva una serie di interrogativi. Ad esempio, come facciamo a collegare la sovranità di Dio alla preghiera: ‘Sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra’? O
ancora: se il Padre nostro è sovrano, ciò significa che la Sua volontà venga comunque fatta inevitabilmente? Potrebbe la nostra volontà annullare quella del Padre nostro che è nei cieli, quando preghiamo con serietà e sincerità? Ecco uno dei paradossi della Bibbia.
Dobbiamo ricordare che il nostro Padre nei cieli è sovrano, ma permette alle persone di agire secondo la propria volontà in determinate circostanze.
Dio non è un Padre-dittatore. Il contesto africano è pieno di esempi di padri che impongono la propria volontà ai figli. Il fatto che Gesù Cristo ci insegni a pregare: ‘Sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra’, indica che la volontà di Dio, nostro Padre, non sempre è fatta sulla terra.
La nostra preghiera a Dio dev’essere che ogni persona e ogni cosa sulla terra si pongano in allineamento con la Sua perfetta volontà. Pregare ‘sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra’ è una sorta di protesta contro le idee e i sistemi del nostro tempo, caratterizzato dal regno del diavolo. Si tratta di pregare affinché la volontà di Satana sia totalmente sconfitta. Si tratta anche di pregare perché ciò che sta a cuore al Padre sia prioritario anche nella nostra mente. E ciò può verificarsi solamente quando il Vangelo comincia a fare effetto nella vita delle persone. Infatti, seguirà il desiderio di fare la Sua volontà, e si arriverà quindi a essere una comunità del ‘popolo del cielo’ sulla terra.
Questo è ciò che possiamo descrivere come prova tangibile del lavoro dello Spirito Santo nel cuore delle persone. Quando preghiamo ‘sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra’, stiamo innanzi tutto pregando che la volontà del Padre nostro che è nei cieli possa diventare la nostra volontà. Non il contrario.
Poi, preghiamo anche che la Sua volontà conquisti e si realizzi nel Suo mondo, così come in tutto il mondo a venire. Quando preghiamo, dobbiamo riconoscere che Dio sa ciò che è buono, e dobbiamo sempre sottomettere la nostra volontà alla Sua. La Parola di Dio ci ricorda che la volontà di Dio è buona, gradevole e perfetta (Rm 12,2).
Quando preghiamo che sia fatta la volontà di Dio, dobbiamo però essere consapevoli che l’orgoglio è il grande nemico di questa volontà. L’orgoglio incitò Satana a ribellarsi contro Dio, e oggi l’orgoglio conduce i non credenti a rifiutare Dio e i credenti a disubbidirGli. Per accettare la volontà di Dio (sempre che siamo sinceri in questo tipo di preghiera), l’egocentrismo ovviamente deve sparire. Il che non è facile, umanamente parlando; tuttavia, è possibile, per grazia dello Spirito Santo. Il nostro Signore e Salvatore ci ha dato l’esempio quando, in una notte buia, pregò nel giardino del Getsemani. E questo, poco prima del Suo arresto! Per ben tre volte chiese che la volontà di Suo (e nostro) Padre fosse fatta nei cieli (Mt 26,39-44
.....
..Versetto del giorno:
Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. (Rm 8,28)
anche se noi in quei momenti non vediamo niente di bello di significativo ,di come questi avvenimenti possano cooperare per il nostro bene ,,, per fede lo dobbiamo credere ,la SUA parola lo dice e DIO non mente ...
...TUA O ETERNO E' LA GRANDEZZA LA POTENZA ,LA GLORIA ,LO SPLENDORE ,LA MAESTA' POICHE TUTTO CIO' CHE E' SULLA TERRA E' TUO ,TUO O ETERNO E' IL REGNO ,E TU TI INNALZI SU OGNI COSA ...
buona giornata
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
Re: Confidenziale
...Dacci oggi il nostro pane quotidiano
Letture bibliche: Dt 8,6-18; Mt 6,25-34
Dopo esserci concentrati sulla persona di Dio, il ‘Padre nostro che [è] nei cieli’, e sull’adempimento della Sua volontà ‘come in cielo, anche in terra’, veniamo alla richiesta: ‘Dacci oggi il nostro pane quotidiano’.
Durante il mio ministero con un’organizzazione missionaria in Africa, ho avuto occasione di visitare molte chiese in città europee, soprattutto in Germania. Era il 2000. Una domenica, dopo il culto, sono stato invitato a pranzo presso una famiglia. Seduti intorno al tavolo, abbiamo parlato delle nostre opinioni su vari argomenti. A un certo punto, ho fatto una domanda per sapere quale fosse il parere degli occidentali sulla frase di Gesù: ‘Dacci oggi il nostro pane quotidiano’.
La risposta del mio ospite mi ha scioccato: ‘Questa preghiera non ha posto nella vita quotidiana degli occidentali di oggi. Perché chiedere a Dio ciò che già abbiamo in
abbondanza? Penso che la richiesta avrebbe più senso in Africa e in altri Paesi in via di sviluppo, dove è difficile trovare un pasto al giorno. Penso che lei abbia già notato, durante il suo soggiorno qui, che ciò che le sto dicendo è vero’. E tuttavia, dopotutto, non è Dio la fonte di tutto quello che abbiamo (Dt 8,18)?
Cosa significa ‘il nostro pane quotidiano’? Certo, rappresenta il pane di cui abbiamo bisogno per vivere. Potrebbe indicare il pane per oggi, ma anche il pane per il giorno a venire. Entrambe le possibilità sottolineano il fatto che, ogni giorno, dipendiamo dal nostro Padre celeste per soddisfare tutti i nostri bisogni fondamentali, siano essi materiali o spirituali.
Naturalmente, ciò include le necessità quotidiane. Certo, possiamo desiderare molte altre cose, ma, se siamo onesti, i nostri bisogni reali sono pochi. Gesù Cristo ci insegna a concentrarci su ciò di cui abbiamo veramente bisogno, e ad affidarci poi a Dio, che nella Sua onniscienza conosce tutti i nostri bisogni prima ancora che Glieli sottoponiamo. A
differenza di coloro che non sono figli di Dio e che danno per scontati i doni della vita, quando preghiamo, dovremmo riconoscere che tutto ciò che abbiamo viene da Dio e che dipendiamo da Lui per tutto ciò che ci necessita. Nella Sua generosità, Dio provvede ai bisogni dei Suoi figli, e lo ha fatto fin dall’inizio del mondo.
Dopo aver benedetto Adamo ed Eva, Dio disse: ‘Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, e ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di
nutrimento’ (Gn 1,29).
Ricordiamo, inoltre, che questa richiesta al Padre nostro per i nostri bisogni personali ci coinvolge anche nei bisogni degli altri. Cioè, quando preghiamo: ‘Dacci oggi il nostro pane quotidiano’, la nostra richiesta deve comprendere anche le necessità materiali, fisiche e spirituali dei nostri amici e, soprattutto, di tutti i bisognosi in tutto il mondo.
‘Dacci oggi il nostro pane quotidiano’ significa riconoscere che Dio è la nostra fonte di approvvigionamento. Dobbiamo sbarazzarci dell’idea che siamo noi a provvedere a tutti i nostri bisogni. Dobbiamo affidare i nostri bisogni al Padre nostro, che sa benissimo ciò di cui abbiamo bisogno e non mancherà di provvedercelo.
Versetto del giorno:
Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;
perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa.
Qual è l’uomo tra di voi, il quale, se il figlio gli chiede un pane, gli dia
una pietra? Oppure se gli chiede un pesce, gli dia un serpente? Se dunque
voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il
Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!
(Mt 7,7-11
Tramite GESU' possiamo andare al padre e chiedere ogni cosa ,si ogni cosa necessaria ,ne lusso ,ne il superflo ...''
IL PADRE ci dona la sua parola per nutrirci spiritualmente ,ma anche li una razione al giorno ,passo passo , affinche' non ci insuperbiamo ,...il pane ,il cibo per il corpo ....chiediamo la giusta dose ....vi trascrivo dei versetti da proverbi ..
..“7 Io ti ho chiesto due cose; non negarmele prima che io muoia: 8 allontana da me falsità e menzogna; non darmi né povertà né ricchezza, cibami del pane che mi è necessario 9 perché, una volta sazio, non ti rinneghi e dica: "Chi è l’Eterno?," oppure, divenuto povero, non rubi e profani il nome del mio DIO.” (Prov 30:7-9 LND)
..chiediamo pane ....''quotidiano'''
ora esaminiamo la parabola che GESU racconto ,ci fa comprendere meglio ...
la tenuta di un uomo ricco diede un abbondante raccolto; 17 ed egli ragionava fra sé dicendo: Che farò, perché non ho posto dove riporre i miei raccolti? 18 E disse: "Questo farò, demolirò i miei granai e ne costruirò di più grandi, dove riporrò tutti i miei raccolti e i miei beni, 19 poi dirò all’anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi e godi 20 Ma Dio gli disse: "Stolto, questa stessa notte l’anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?" 21 Così avviene a chi accumula tesori per sé e non è ricco verso Dio".” (Luca 12:16-21 ...
ora la vostra continua ... ...buona giornata .
Letture bibliche: Dt 8,6-18; Mt 6,25-34
Dopo esserci concentrati sulla persona di Dio, il ‘Padre nostro che [è] nei cieli’, e sull’adempimento della Sua volontà ‘come in cielo, anche in terra’, veniamo alla richiesta: ‘Dacci oggi il nostro pane quotidiano’.
Durante il mio ministero con un’organizzazione missionaria in Africa, ho avuto occasione di visitare molte chiese in città europee, soprattutto in Germania. Era il 2000. Una domenica, dopo il culto, sono stato invitato a pranzo presso una famiglia. Seduti intorno al tavolo, abbiamo parlato delle nostre opinioni su vari argomenti. A un certo punto, ho fatto una domanda per sapere quale fosse il parere degli occidentali sulla frase di Gesù: ‘Dacci oggi il nostro pane quotidiano’.
La risposta del mio ospite mi ha scioccato: ‘Questa preghiera non ha posto nella vita quotidiana degli occidentali di oggi. Perché chiedere a Dio ciò che già abbiamo in
abbondanza? Penso che la richiesta avrebbe più senso in Africa e in altri Paesi in via di sviluppo, dove è difficile trovare un pasto al giorno. Penso che lei abbia già notato, durante il suo soggiorno qui, che ciò che le sto dicendo è vero’. E tuttavia, dopotutto, non è Dio la fonte di tutto quello che abbiamo (Dt 8,18)?
Cosa significa ‘il nostro pane quotidiano’? Certo, rappresenta il pane di cui abbiamo bisogno per vivere. Potrebbe indicare il pane per oggi, ma anche il pane per il giorno a venire. Entrambe le possibilità sottolineano il fatto che, ogni giorno, dipendiamo dal nostro Padre celeste per soddisfare tutti i nostri bisogni fondamentali, siano essi materiali o spirituali.
Naturalmente, ciò include le necessità quotidiane. Certo, possiamo desiderare molte altre cose, ma, se siamo onesti, i nostri bisogni reali sono pochi. Gesù Cristo ci insegna a concentrarci su ciò di cui abbiamo veramente bisogno, e ad affidarci poi a Dio, che nella Sua onniscienza conosce tutti i nostri bisogni prima ancora che Glieli sottoponiamo. A
differenza di coloro che non sono figli di Dio e che danno per scontati i doni della vita, quando preghiamo, dovremmo riconoscere che tutto ciò che abbiamo viene da Dio e che dipendiamo da Lui per tutto ciò che ci necessita. Nella Sua generosità, Dio provvede ai bisogni dei Suoi figli, e lo ha fatto fin dall’inizio del mondo.
Dopo aver benedetto Adamo ed Eva, Dio disse: ‘Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, e ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di
nutrimento’ (Gn 1,29).
Ricordiamo, inoltre, che questa richiesta al Padre nostro per i nostri bisogni personali ci coinvolge anche nei bisogni degli altri. Cioè, quando preghiamo: ‘Dacci oggi il nostro pane quotidiano’, la nostra richiesta deve comprendere anche le necessità materiali, fisiche e spirituali dei nostri amici e, soprattutto, di tutti i bisognosi in tutto il mondo.
‘Dacci oggi il nostro pane quotidiano’ significa riconoscere che Dio è la nostra fonte di approvvigionamento. Dobbiamo sbarazzarci dell’idea che siamo noi a provvedere a tutti i nostri bisogni. Dobbiamo affidare i nostri bisogni al Padre nostro, che sa benissimo ciò di cui abbiamo bisogno e non mancherà di provvedercelo.
Versetto del giorno:
Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;
perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa.
Qual è l’uomo tra di voi, il quale, se il figlio gli chiede un pane, gli dia
una pietra? Oppure se gli chiede un pesce, gli dia un serpente? Se dunque
voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il
Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!
(Mt 7,7-11
Tramite GESU' possiamo andare al padre e chiedere ogni cosa ,si ogni cosa necessaria ,ne lusso ,ne il superflo ...''
IL PADRE ci dona la sua parola per nutrirci spiritualmente ,ma anche li una razione al giorno ,passo passo , affinche' non ci insuperbiamo ,...il pane ,il cibo per il corpo ....chiediamo la giusta dose ....vi trascrivo dei versetti da proverbi ..
..“7 Io ti ho chiesto due cose; non negarmele prima che io muoia: 8 allontana da me falsità e menzogna; non darmi né povertà né ricchezza, cibami del pane che mi è necessario 9 perché, una volta sazio, non ti rinneghi e dica: "Chi è l’Eterno?," oppure, divenuto povero, non rubi e profani il nome del mio DIO.” (Prov 30:7-9 LND)
..chiediamo pane ....''quotidiano'''
ora esaminiamo la parabola che GESU racconto ,ci fa comprendere meglio ...
la tenuta di un uomo ricco diede un abbondante raccolto; 17 ed egli ragionava fra sé dicendo: Che farò, perché non ho posto dove riporre i miei raccolti? 18 E disse: "Questo farò, demolirò i miei granai e ne costruirò di più grandi, dove riporrò tutti i miei raccolti e i miei beni, 19 poi dirò all’anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi e godi 20 Ma Dio gli disse: "Stolto, questa stessa notte l’anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?" 21 Così avviene a chi accumula tesori per sé e non è ricco verso Dio".” (Luca 12:16-21 ...
ora la vostra continua ... ...buona giornata .
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
Re: Confidenziale
Bene rieccomi qua ,dopo aver letto cio' che il caro NOIMAN ha scritto ,come e' profonda la parola di DIO ....
ci illudiamo di sapere capire ,ma bisogna davvero scavare per trovare '''LE PERLE''...
...visto che molti leggono confidenziale ,riporto qui solo un pezzettino di cio' che mi ha fatto maggiormente riflettere ,anzi tutto e' cosi profondo ,e come NOIMAN la spiega ti coinvolge ti rapisce ....
“e toccherete con un ramo di issopo intriso di sangue sull’architrave e sui due stipiti (esodo).
D-o ordina che siano prima gli stipiti e poi l’architrave a essere segnati, Moshè all’opposto inizia con l’architrave.
La tradizione fornisce una possibile spiegazione , interpreta che Moshè e Aron sono i pilastri terreni del Santo che li copre come con ali protettrici come l’architrave è posta sulla porta.
Una specie di inversione di pensiero, noi diamo importanza all’architrave solo dopo i suoi sostegni, il divino prevede simbolicamente invece che prima ci siano i sostegni e poi il tetto, il collegamento con le mitzvòt e la Torah.
“ Prima faremo e poi ascolteremo” c’è forse una analogia ?...
ora ritorniamo alla continua del PADRE NOSTRO la preghiera che ci ha insegnato GESU' ...piu' semplice perche' non c'e' tanto da scavare ,ma dove possiamo riposarci ,adagiarci lasciarci andare ai piedi del padre e trovare rifugio ...
SI proprio vero ,pensavo L.T. e' lo sforzo ,dell'uomo per raggiungere per ottenere ecc..ecc.....il N.T. e' il riposo la pace ...ahhh finalmente possiamo riposarci ... .
...Rimettici i nostri debiti
“Rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi
ai nostri debitori…” (Mt 6,12)
Letture bibliche: Mt 18,21-35; Lc 15,11-32
Oggi ci concentreremo sui bisogni spirituali. Posso immaginare quanto si sia desiderosi di entrare alla presenza di un Padre che è santo.
Senza voler frenare il tuo entusiasmo, mi permetto di chiedere un momento di silenzio e d’introspezione.
Una verità inevitabile è che l’ingresso alla presenza del Padre celeste è bloccato, perché c’è un problema grave che deve essere risolto: il problema del peccato.
Questo è ciò che ci separa dal Padre nostro e rende qualsiasi comunicazione con Lui impossibile. Siamo tutti contaminati dal peccato e privi della gloria di Dio (Rm 3,23). Non solo contaminati, ma anche, e soprattutto, condannati a morte eterna. Abbiamo ereditato questo peccato dai nostri progenitori (Rm 5,12). Questa è la cattiva notizia. Tuttavia, questa cattiva notizia è seguita da una buona notizia… e c’è speranza!
Dal momento che il grande problema dell’umanità è quello del peccato, il bisogno maggiore è quello del perdono. Ed è questo ciò che il Padre nostro che è nei cieli offre a chi Glielo chiede.
La Parola di Dio ci ricorda che, per tutti coloro che sono in Cristo, i loro peccati commessi
da credenti non potranno in alcun modo farli sprofondare nuovamente nella condanna e nel giudizio eterni (Rm 8,1). Ma attenzione! Mentre ci rallegriamo per questa buona notizia, cerchiamo di non perdere di vista il fatto che dovremmo sempre essere consapevoli delle nostre mancanze e debolezze quotidiane, in quanto che esse influiscono sul nostro rapporto con il Padre nostro che è nei cieli.
Abbiamo sempre bisogno di chiedere al nostro Padre celeste il perdono dei peccati che
continuiamo a commettere, consciamente o inconsciamente, in parole o azioni, con l’atteggiamento o il pensiero. Quindi, sapendo come dobbiamo mantenere il nostro rapporto con il Padre, questa richiesta (‘Rimetti a noi i nostri debiti’) è di vitale importanza.
L’invocazione del perdono implica che dobbiamo confessare al Padre tutti i nostri peccati, sia quelli conosciuti sia quelli sconosciuti.
Secondo la Sua Parola, ‘Egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità’ (1 Gv 1,9).
Ma ricordiamoci che Gesù Cristo non ci insegna solamente a chiedere al Padre nostro di perdonare noi; ma aggiunge che anche noi dobbiamo perdonare chi ci ha offesi. ‘Perdonare’ significa semplicemente ‘lasciar andare’, ‘sciogliere’ o ‘liberare’.
Il perdono, per il figlio di Dio, non è un’opzione: è un comandamento nella Parola di Dio (Ef 4,32).
Se perdoniamo chi ci ha offesi, quanto più il Padre celeste ci perdonerà quando chiederemo il Suo perdono! Ora, il canto del re Davide diventa una realtà nella nostra vita: ‘Beato l’uomo a cui la trasgressione è perdonata,e il cui peccato è coperto! Beato l’uomo a cui il Signore non imputa l’iniquità e nel cui spirito non c’è inganno!’ (Sal 32,1-2).
Versetti del giorno:
Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. (Mt 6,14-15)
Spunti per la preghiera:
• Dedica del tempo a confessare i tuoi peccati al tuo Padre celeste.
• Pensa alle persone che non hai ancora perdonato, e chiedi a Dio di darti la grazia di perdonarle, liberandole così dalla schiavitù del peccato.
• Prega per avere luce, perché tu sia in grado di smascherare le macchinazioni di Satana (2 Cor 2,11) e di potergli resistere (1 Pt 5,8,9).
“Rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi...
non facile nemmeno qui ,pensavo a ANCHE NOI LI ABBIAMO RIMESSI '' ,e si prima noi poi LUI agisce ,non si puo' andare al PADRE con cuore non puro ...
PERCHE' IL SANTO BENEDETTO EGLI SIA TRE VOLTE SANTO ABITA SOLO IN CUORI PURI ...
(( non so se mi spiego ,)) sappiate che ogni cosa io la dico a me stessa ,se poi alcuni di voi condividono il mio pensiero meditazione okei .. '''buona giornata ...buona meditazione anche a voi ...
ci illudiamo di sapere capire ,ma bisogna davvero scavare per trovare '''LE PERLE''...
...visto che molti leggono confidenziale ,riporto qui solo un pezzettino di cio' che mi ha fatto maggiormente riflettere ,anzi tutto e' cosi profondo ,e come NOIMAN la spiega ti coinvolge ti rapisce ....
“e toccherete con un ramo di issopo intriso di sangue sull’architrave e sui due stipiti (esodo).
D-o ordina che siano prima gli stipiti e poi l’architrave a essere segnati, Moshè all’opposto inizia con l’architrave.
La tradizione fornisce una possibile spiegazione , interpreta che Moshè e Aron sono i pilastri terreni del Santo che li copre come con ali protettrici come l’architrave è posta sulla porta.
Una specie di inversione di pensiero, noi diamo importanza all’architrave solo dopo i suoi sostegni, il divino prevede simbolicamente invece che prima ci siano i sostegni e poi il tetto, il collegamento con le mitzvòt e la Torah.
“ Prima faremo e poi ascolteremo” c’è forse una analogia ?...
ora ritorniamo alla continua del PADRE NOSTRO la preghiera che ci ha insegnato GESU' ...piu' semplice perche' non c'e' tanto da scavare ,ma dove possiamo riposarci ,adagiarci lasciarci andare ai piedi del padre e trovare rifugio ...
SI proprio vero ,pensavo L.T. e' lo sforzo ,dell'uomo per raggiungere per ottenere ecc..ecc.....il N.T. e' il riposo la pace ...ahhh finalmente possiamo riposarci ... .
...Rimettici i nostri debiti
“Rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi
ai nostri debitori…” (Mt 6,12)
Letture bibliche: Mt 18,21-35; Lc 15,11-32
Oggi ci concentreremo sui bisogni spirituali. Posso immaginare quanto si sia desiderosi di entrare alla presenza di un Padre che è santo.
Senza voler frenare il tuo entusiasmo, mi permetto di chiedere un momento di silenzio e d’introspezione.
Una verità inevitabile è che l’ingresso alla presenza del Padre celeste è bloccato, perché c’è un problema grave che deve essere risolto: il problema del peccato.
Questo è ciò che ci separa dal Padre nostro e rende qualsiasi comunicazione con Lui impossibile. Siamo tutti contaminati dal peccato e privi della gloria di Dio (Rm 3,23). Non solo contaminati, ma anche, e soprattutto, condannati a morte eterna. Abbiamo ereditato questo peccato dai nostri progenitori (Rm 5,12). Questa è la cattiva notizia. Tuttavia, questa cattiva notizia è seguita da una buona notizia… e c’è speranza!
Dal momento che il grande problema dell’umanità è quello del peccato, il bisogno maggiore è quello del perdono. Ed è questo ciò che il Padre nostro che è nei cieli offre a chi Glielo chiede.
La Parola di Dio ci ricorda che, per tutti coloro che sono in Cristo, i loro peccati commessi
da credenti non potranno in alcun modo farli sprofondare nuovamente nella condanna e nel giudizio eterni (Rm 8,1). Ma attenzione! Mentre ci rallegriamo per questa buona notizia, cerchiamo di non perdere di vista il fatto che dovremmo sempre essere consapevoli delle nostre mancanze e debolezze quotidiane, in quanto che esse influiscono sul nostro rapporto con il Padre nostro che è nei cieli.
Abbiamo sempre bisogno di chiedere al nostro Padre celeste il perdono dei peccati che
continuiamo a commettere, consciamente o inconsciamente, in parole o azioni, con l’atteggiamento o il pensiero. Quindi, sapendo come dobbiamo mantenere il nostro rapporto con il Padre, questa richiesta (‘Rimetti a noi i nostri debiti’) è di vitale importanza.
L’invocazione del perdono implica che dobbiamo confessare al Padre tutti i nostri peccati, sia quelli conosciuti sia quelli sconosciuti.
Secondo la Sua Parola, ‘Egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità’ (1 Gv 1,9).
Ma ricordiamoci che Gesù Cristo non ci insegna solamente a chiedere al Padre nostro di perdonare noi; ma aggiunge che anche noi dobbiamo perdonare chi ci ha offesi. ‘Perdonare’ significa semplicemente ‘lasciar andare’, ‘sciogliere’ o ‘liberare’.
Il perdono, per il figlio di Dio, non è un’opzione: è un comandamento nella Parola di Dio (Ef 4,32).
Se perdoniamo chi ci ha offesi, quanto più il Padre celeste ci perdonerà quando chiederemo il Suo perdono! Ora, il canto del re Davide diventa una realtà nella nostra vita: ‘Beato l’uomo a cui la trasgressione è perdonata,e il cui peccato è coperto! Beato l’uomo a cui il Signore non imputa l’iniquità e nel cui spirito non c’è inganno!’ (Sal 32,1-2).
Versetti del giorno:
Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. (Mt 6,14-15)
Spunti per la preghiera:
• Dedica del tempo a confessare i tuoi peccati al tuo Padre celeste.
• Pensa alle persone che non hai ancora perdonato, e chiedi a Dio di darti la grazia di perdonarle, liberandole così dalla schiavitù del peccato.
• Prega per avere luce, perché tu sia in grado di smascherare le macchinazioni di Satana (2 Cor 2,11) e di potergli resistere (1 Pt 5,8,9).
“Rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi...
non facile nemmeno qui ,pensavo a ANCHE NOI LI ABBIAMO RIMESSI '' ,e si prima noi poi LUI agisce ,non si puo' andare al PADRE con cuore non puro ...
PERCHE' IL SANTO BENEDETTO EGLI SIA TRE VOLTE SANTO ABITA SOLO IN CUORI PURI ...
(( non so se mi spiego ,)) sappiate che ogni cosa io la dico a me stessa ,se poi alcuni di voi condividono il mio pensiero meditazione okei .. '''buona giornata ...buona meditazione anche a voi ...
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
Re: Confidenziale
Tante belle versioni del padre nostro ...difficile scegliere
.https://www.youtube.com/watch?v=lWAaRdHrkLs" onclick="window.open(this.href);return false;
.
.https://www.youtube.com/watch?v=lWAaRdHrkLs" onclick="window.open(this.href);return false;
.
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
Re: Confidenziale
Continuo con l'ultima meditazione ...
proprio ultimamente ne abbiamo parlato ((virtualmente)) ... della tentazione ''del male nel mondo ecc..ecc..
,NON CI ESPORRE IN TENTAZIONE ........
Letture bibliche: Gn 39,1-23; Mt 4,1-10
Oggi affronteremo un aspetto spirituale molto importante dei nostri bisogni: la preghiera per la nostra protezione spirituale. Come esseri umani, tutti i giorni affrontiamo svariate situazioni che ci mettono alla prova e ci tentano, e che sono a volte molto difficili. I figli di Dio non ne sono esenti.
La Parola di Dio contiene molti esempi al riguardo. I nostri antenati, Adamo ed Eva, furono tentati nel giardino dell’Eden. Il giovane Giuseppe, schiavo in Egitto, fu tentato più volte dalla moglie del suo padrone, Potifar. Giobbe, descritto come ‘integro e retto; temeva
Dio e fuggiva il male’ (Gb 1,1), fisicamente soffrì terribili prove per mano del diavolo. Il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, Dio incarnato, fu tentato dal diavolo nel deserto per quaranta giorni.
Siamo circondati da situazioni che ci espongono alla tentazione. Potremmo chiederci perché il nostro Padre celeste permetta ai Suoi figli di affrontare tali circostanze, o perché alcuni di loro finiscano effettivamente per cadere in tentazione. Ricordiamoci che il nostro Padre celeste non tenta nessuno (Gc 1,13); eppure Egli permette ai Suoi figli di attraversare prove e difficoltà spesso molto difficili, come abbiamo visto negli esempi precedenti. A volte, queste tentazioni ci affliggono quando siamo soli e molto vulnerabili. Giuseppe, nell’Antico Testamento, è un buon esempio di questo: fu tentato quando era stato lasciato solo a lavorare in casa, mentre altri lavoratori erano stati mandati a eseguire altri compiti altrove. Questa strategia era stata attentamente calcolata dalla moglie del suo padrone per intrappolarlo. Lei lo voleva nel suo letto, a qualunque costo. Il diavolo è astuto: sa come impostare la sua trappola e catturare la preda. Giuseppe, un giovane fisicamente di bell’aspetto, dovette confrontarsi con questa trappola. Anche Gesù Cristo, molto vulnerabile dopo quaranta giorni di digiuno nel deserto,combatté le tentazioni volte ai Suoi bisogni della carne, degli occhi e del Suo amor proprio.
Di nuovo, la stessa domanda sorge spontanea: perché Dio permette che i Suoi cari figli siano tentati? Dio, nel permettere tali esperienze nella vita dei suoi figli, ha una buona ragione (Gc 1,2-3). Questo non significa che Dio sia assente e inattivo. Egli è onnipresente ed è anche onnisciente. Nulla sfugge alla Sua attenzione.
Inoltre, Egli è più grande di tutte le circostanze e ha promesso che non ci permetterà di essere tentati oltre il limite che possiamo sopportare (1 Cor 10,13). Quando preghiamo ‘non ci indurre in tentazione’, dobbiamo semplicemente riconoscere la nostra debolezza e vulnerabilità e affermare la nostra totale dipendenza da Lui per la nostra salvaguardia da qualsiasi peccato, quando siamo tentati.
Versetti del giorno:
Nessuno, quand’è tentato, dica: “Sono tentato da Dio”; perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno; invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce. Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte… (Gc 1,13-15)
..Perciò, chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere. Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana; or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita, affinché la possiate sostenere. (1 Corinzi 10:12-13),,
RACCONTO CONOSCIUTO DA MOLTI ,MA LO AGGIUNGO IN RISPOSTA AD ALCUNI ...
Ha Dio creato il male?
Un professore di universitá incita i suoi studenti con le seguenti domande: „Dio creó tutto quello che esiste?“
Uno studente coraggiosamente rispose: „Si,lui creó tutto!“ „Dio ha creato tutto?“, domandó nuovamente il professore.
„Si, signor professore“, rispose il giovane. Il professore continuó: „Se Dio ha creato tutto, allora creó anche il male, perché il male esiste, e in base alle nostre azioni che ci riflettono, Dio é male.
Lo studente dopo questa risposta rimase silenzioso, ed il professore, trionfante, si compiacque di sapere ancora una volta di piú che la fede é un mito. Un’altro studente peró alzó la sua mano e disse: „Signor professore, posso farle io una domanda?“
„Certamente“, rispose il professore. Il giovane si alzó e domandó: „Professore, esiste il freddo?“ „Ma che domanda é questa? Certo che esiste il freddo.
A lei non é mai capitato di sentire freddo?“
Lo studente rispose: „In effetti, signor professore, il freddo non esiste. Secondo le leggi della fisica ,quello che noi deduciamo per freddo é in realtá mancanza di calore. Ogni corpo o oggetto puó essere osservato se in sé stesso ha o emana energia. Calore é quello che il corpo ci indica attraverso l’energia. Il punto zero in assoluto é la totale mancanza di calore. Tutti i corpi hanno capacitá portatrici, ma il freddo non esiste. Noi abbiamo trovato questa espressione per descrivere, come noi ci sentiamo senza calore. „Esiste il buio?“, domandó ancora lo studente.
„Certamente!“ rispose il professore. „Lei si sbaglia dinuovo, signor professore.“ Aggiunse lo studente. L’oscuritá esiste ancora meno. Essa é in realtá mancanza di luce. La luce la si puó esaminare, il buio no. Noi conosciamo il prisma di Michols, che ci permette di scomporre la luce bianca in diversi colori di cui essa é composta con le diverse lunghezze d’onde. Un semplice raggio di luce penetra il buio e illumina la superficie, dove finisce il suo raggio.
Come possiamo stabilire quanto buio c’é nella stanza?
In base alla quantitá di luce che questa stanza ne contiene. Non é vero??
Buio é un concetto sviluppato dall’uomo per descrivere quello che accade, quando non c’é luce“. Concludendo domandó il giovane al professore: „Signor professore, esiste il male??“
Il professore rispose: „Naturalmente esiste, come ho giá annunciato al principio, noi vediamo violenza e delinquenza in tutto il mondo. Queste cose sono mali.“
Al che rispose lo studente: il male non esiste, signor professore. O perlomeno non in se stesso. Il male é l’assenza da Dio, é- come l’esempio di prima – un concetto, che l’uomo ha trovato per descrivere la mancanza di Dio. Dio non ha creato il male. Non si comporta come la fede o l’amore, che invece esistono come il calore e la luce. Il male é la conseguenza dell’uomo che nel suo cuore non ha la presenza di Dio. Cosí come lui sente il freddo, quando manca il calore o buio, quando non c’é luce.“ Al che il professore abbassando in silenzio la testa affermo ...ALBERT EINSTEIN
.buona giornata ...
proprio ultimamente ne abbiamo parlato ((virtualmente)) ... della tentazione ''del male nel mondo ecc..ecc..
,NON CI ESPORRE IN TENTAZIONE ........
Letture bibliche: Gn 39,1-23; Mt 4,1-10
Oggi affronteremo un aspetto spirituale molto importante dei nostri bisogni: la preghiera per la nostra protezione spirituale. Come esseri umani, tutti i giorni affrontiamo svariate situazioni che ci mettono alla prova e ci tentano, e che sono a volte molto difficili. I figli di Dio non ne sono esenti.
La Parola di Dio contiene molti esempi al riguardo. I nostri antenati, Adamo ed Eva, furono tentati nel giardino dell’Eden. Il giovane Giuseppe, schiavo in Egitto, fu tentato più volte dalla moglie del suo padrone, Potifar. Giobbe, descritto come ‘integro e retto; temeva
Dio e fuggiva il male’ (Gb 1,1), fisicamente soffrì terribili prove per mano del diavolo. Il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, Dio incarnato, fu tentato dal diavolo nel deserto per quaranta giorni.
Siamo circondati da situazioni che ci espongono alla tentazione. Potremmo chiederci perché il nostro Padre celeste permetta ai Suoi figli di affrontare tali circostanze, o perché alcuni di loro finiscano effettivamente per cadere in tentazione. Ricordiamoci che il nostro Padre celeste non tenta nessuno (Gc 1,13); eppure Egli permette ai Suoi figli di attraversare prove e difficoltà spesso molto difficili, come abbiamo visto negli esempi precedenti. A volte, queste tentazioni ci affliggono quando siamo soli e molto vulnerabili. Giuseppe, nell’Antico Testamento, è un buon esempio di questo: fu tentato quando era stato lasciato solo a lavorare in casa, mentre altri lavoratori erano stati mandati a eseguire altri compiti altrove. Questa strategia era stata attentamente calcolata dalla moglie del suo padrone per intrappolarlo. Lei lo voleva nel suo letto, a qualunque costo. Il diavolo è astuto: sa come impostare la sua trappola e catturare la preda. Giuseppe, un giovane fisicamente di bell’aspetto, dovette confrontarsi con questa trappola. Anche Gesù Cristo, molto vulnerabile dopo quaranta giorni di digiuno nel deserto,combatté le tentazioni volte ai Suoi bisogni della carne, degli occhi e del Suo amor proprio.
Di nuovo, la stessa domanda sorge spontanea: perché Dio permette che i Suoi cari figli siano tentati? Dio, nel permettere tali esperienze nella vita dei suoi figli, ha una buona ragione (Gc 1,2-3). Questo non significa che Dio sia assente e inattivo. Egli è onnipresente ed è anche onnisciente. Nulla sfugge alla Sua attenzione.
Inoltre, Egli è più grande di tutte le circostanze e ha promesso che non ci permetterà di essere tentati oltre il limite che possiamo sopportare (1 Cor 10,13). Quando preghiamo ‘non ci indurre in tentazione’, dobbiamo semplicemente riconoscere la nostra debolezza e vulnerabilità e affermare la nostra totale dipendenza da Lui per la nostra salvaguardia da qualsiasi peccato, quando siamo tentati.
Versetti del giorno:
Nessuno, quand’è tentato, dica: “Sono tentato da Dio”; perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno; invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce. Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte… (Gc 1,13-15)
..Perciò, chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere. Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana; or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita, affinché la possiate sostenere. (1 Corinzi 10:12-13),,
RACCONTO CONOSCIUTO DA MOLTI ,MA LO AGGIUNGO IN RISPOSTA AD ALCUNI ...
Ha Dio creato il male?
Un professore di universitá incita i suoi studenti con le seguenti domande: „Dio creó tutto quello che esiste?“
Uno studente coraggiosamente rispose: „Si,lui creó tutto!“ „Dio ha creato tutto?“, domandó nuovamente il professore.
„Si, signor professore“, rispose il giovane. Il professore continuó: „Se Dio ha creato tutto, allora creó anche il male, perché il male esiste, e in base alle nostre azioni che ci riflettono, Dio é male.
Lo studente dopo questa risposta rimase silenzioso, ed il professore, trionfante, si compiacque di sapere ancora una volta di piú che la fede é un mito. Un’altro studente peró alzó la sua mano e disse: „Signor professore, posso farle io una domanda?“
„Certamente“, rispose il professore. Il giovane si alzó e domandó: „Professore, esiste il freddo?“ „Ma che domanda é questa? Certo che esiste il freddo.
A lei non é mai capitato di sentire freddo?“
Lo studente rispose: „In effetti, signor professore, il freddo non esiste. Secondo le leggi della fisica ,quello che noi deduciamo per freddo é in realtá mancanza di calore. Ogni corpo o oggetto puó essere osservato se in sé stesso ha o emana energia. Calore é quello che il corpo ci indica attraverso l’energia. Il punto zero in assoluto é la totale mancanza di calore. Tutti i corpi hanno capacitá portatrici, ma il freddo non esiste. Noi abbiamo trovato questa espressione per descrivere, come noi ci sentiamo senza calore. „Esiste il buio?“, domandó ancora lo studente.
„Certamente!“ rispose il professore. „Lei si sbaglia dinuovo, signor professore.“ Aggiunse lo studente. L’oscuritá esiste ancora meno. Essa é in realtá mancanza di luce. La luce la si puó esaminare, il buio no. Noi conosciamo il prisma di Michols, che ci permette di scomporre la luce bianca in diversi colori di cui essa é composta con le diverse lunghezze d’onde. Un semplice raggio di luce penetra il buio e illumina la superficie, dove finisce il suo raggio.
Come possiamo stabilire quanto buio c’é nella stanza?
In base alla quantitá di luce che questa stanza ne contiene. Non é vero??
Buio é un concetto sviluppato dall’uomo per descrivere quello che accade, quando non c’é luce“. Concludendo domandó il giovane al professore: „Signor professore, esiste il male??“
Il professore rispose: „Naturalmente esiste, come ho giá annunciato al principio, noi vediamo violenza e delinquenza in tutto il mondo. Queste cose sono mali.“
Al che rispose lo studente: il male non esiste, signor professore. O perlomeno non in se stesso. Il male é l’assenza da Dio, é- come l’esempio di prima – un concetto, che l’uomo ha trovato per descrivere la mancanza di Dio. Dio non ha creato il male. Non si comporta come la fede o l’amore, che invece esistono come il calore e la luce. Il male é la conseguenza dell’uomo che nel suo cuore non ha la presenza di Dio. Cosí come lui sente il freddo, quando manca il calore o buio, quando non c’é luce.“ Al che il professore abbassando in silenzio la testa affermo ...ALBERT EINSTEIN
.buona giornata ...
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
Re: Confidenziale
CIAO MIMYMATTIO ,
io sto benino grazie ,...(( molto indaffarata)) ... ma finche siamo ''selbstständig ''come si dice da noi ,e vediamo spuntare l'alba ....e gia' un motivo per ringraziare DIO ,...
cosa ne pensiamo ,per le due ''paginette? ... ahhh prima cosa correggi ,altro che paginette ...per leggere devo spostare da destra a sinistra e cosi via ...
mi son detta MATTIA cosi bravo con il pc. combina cio' ,rimpicciolisci cosi possiamo leggere ...
Caro Mattia ''credo che lo sai meglio di me' ...molto si e' scritto anche su '''non indurci in tentazione''...sembra davvero che l'originale sia diverso ,e poi capire tutto il contesto .... ..(( c'e' tanto materiale risposte in giro che non serve fare sempre copia ed incolla))
NON PERMETTTERE CHE CADIAMO NELLA TENTAZIONE NELLA PROVA ...richiesta di aiuto a DIO ...DIO MIO DIO MIO ABBA ,NON PERMETTERE CHE IL MIO CUORE SI PIEGHI AL MALE CHE CEDA ALLA TENTAZIONE ,CHE IO DIMENTICHI CHE TU SEI MIO PADRE CHE TU SEI IL MIO DIO CHE TU SEI ABBA ,perche' secondo me noi da soli non ne siamo capaci ... prima viene la tentazione e poi ...commettiamo il peccato ... .
LIBERA PADRE DA TUTTO CIO ...AFFINCHE IO COMPRENDA CHE SE STO IN PIEDI ,NON E' PER MERITO MIO ,MA PERCHE TU ABBA MI SOSTIENI
Ho scoperto tante cose riguardo al PADRE NOSTRO ..... ;;.
Dietro ogni invocazione del Padre Nostro, sono riconoscibili espressioni di preghiere ebraiche o dell'Antico Testamento
Eccone alcune, di cui è possibile assaporare la ricchezza. Queste antiche formule ci invitano a scoprire ed a gustare un nuovo senso di parole divenute troppo comuni e il cui spessore infinito può venire soffocato dalla coltre dell'abitudine
Padre nostro
Facci tornare, Padre nostro, alla tua Torah... Perdonaci, Padre nostro...
(5a e 6a benedizione);
tu hai avuto pietà di noi, nostro Padre, nostro Re...
Padre nostro, Padre di misericordia, il Misericordioso, abbi pietà di noi!
(2a preghiera prima dello Shema "Ahavah rabbah").
Nel testo biblico, ai ripetuti inviti al pentimento Israele risponde: Tu sei il nostro Padre Abìnu attà.
Is 63, 16: « . . . poiché tu sei nostro padre, anche se Abramo non ci conosceva e Israele ci ignorava, Tu, o Eterno sei nostro padre, nostro redentore, da sempre questo è il tuo nome . . . »
Is 64, 7-8: «Non c’è alcuno che invochi il tuo nome, che si scuota per afferrarsi a te, perché tu ci hai nascosto la tua faccia e ci lasci consumare in balia delle nostre iniquità.
Tuttavia, o Eterno, tu sei nostro Padre, noi siamo l’argilla e tu colui che ci formi; noi tutti siamo opera delle tue mani».
.Non ci indurre in tentazione
Non ci abbandonare nel potere del peccato, della trasgressione, dell'errore, della tentazione né della vergogna. Non lasciar prevalere in noi l'inclinazione al male
(Preghiera del mattino)
Liberaci dal male
Guarda la nostra miseria e guida la nostra lotta. Liberaci sena tardare per il tuo Nome, perché tu sei il Liberatore potente. Benedetto sei tu, Signore, Liberatore d'Israele
(7a benedizione)
Guarda la nostra afflizione e sostieni la nostra causa e liberaci per il tuo Nome (Ghe'ullah: n.22)
Salvaci dagli impudenti e dall'impudenza, dall'uomo malvagio, dal cattivo incontro, dalla forza cattiva, dal cattivo compagno, dal cattivo vicino, da Satana il corruttore, dal tuo giudizio rigoroso, da un cattivo avversario in tribunale. (Berakhoth)
.Abbà è la parola aramaica con la quale i bimbi in casa chiamavano «papà»; mentre fuori casa il figlio grande quando incontrava il padre per la strada o nella sinagoga lo chiamava «Signore». In casa anche il figlio sposato si rivolge a suo papà con ABBA
.concludo con .....1 cor,10;13 ...2 cor 12 ;7-9''....matteo cap 26;41....Mat 26;41 ....Genesi 22:1...Ebrei 11;36 ..ecc..ecc..ecccc. tutte spiegazioni sul ''non indurci in tentazione'''
io sto benino grazie ,...(( molto indaffarata)) ... ma finche siamo ''selbstständig ''come si dice da noi ,e vediamo spuntare l'alba ....e gia' un motivo per ringraziare DIO ,...
cosa ne pensiamo ,per le due ''paginette? ... ahhh prima cosa correggi ,altro che paginette ...per leggere devo spostare da destra a sinistra e cosi via ...
mi son detta MATTIA cosi bravo con il pc. combina cio' ,rimpicciolisci cosi possiamo leggere ...
Caro Mattia ''credo che lo sai meglio di me' ...molto si e' scritto anche su '''non indurci in tentazione''...sembra davvero che l'originale sia diverso ,e poi capire tutto il contesto .... ..(( c'e' tanto materiale risposte in giro che non serve fare sempre copia ed incolla))
NON PERMETTTERE CHE CADIAMO NELLA TENTAZIONE NELLA PROVA ...richiesta di aiuto a DIO ...DIO MIO DIO MIO ABBA ,NON PERMETTERE CHE IL MIO CUORE SI PIEGHI AL MALE CHE CEDA ALLA TENTAZIONE ,CHE IO DIMENTICHI CHE TU SEI MIO PADRE CHE TU SEI IL MIO DIO CHE TU SEI ABBA ,perche' secondo me noi da soli non ne siamo capaci ... prima viene la tentazione e poi ...commettiamo il peccato ... .
LIBERA PADRE DA TUTTO CIO ...AFFINCHE IO COMPRENDA CHE SE STO IN PIEDI ,NON E' PER MERITO MIO ,MA PERCHE TU ABBA MI SOSTIENI
Ho scoperto tante cose riguardo al PADRE NOSTRO ..... ;;.
Dietro ogni invocazione del Padre Nostro, sono riconoscibili espressioni di preghiere ebraiche o dell'Antico Testamento
Eccone alcune, di cui è possibile assaporare la ricchezza. Queste antiche formule ci invitano a scoprire ed a gustare un nuovo senso di parole divenute troppo comuni e il cui spessore infinito può venire soffocato dalla coltre dell'abitudine
Padre nostro
Facci tornare, Padre nostro, alla tua Torah... Perdonaci, Padre nostro...
(5a e 6a benedizione);
tu hai avuto pietà di noi, nostro Padre, nostro Re...
Padre nostro, Padre di misericordia, il Misericordioso, abbi pietà di noi!
(2a preghiera prima dello Shema "Ahavah rabbah").
Nel testo biblico, ai ripetuti inviti al pentimento Israele risponde: Tu sei il nostro Padre Abìnu attà.
Is 63, 16: « . . . poiché tu sei nostro padre, anche se Abramo non ci conosceva e Israele ci ignorava, Tu, o Eterno sei nostro padre, nostro redentore, da sempre questo è il tuo nome . . . »
Is 64, 7-8: «Non c’è alcuno che invochi il tuo nome, che si scuota per afferrarsi a te, perché tu ci hai nascosto la tua faccia e ci lasci consumare in balia delle nostre iniquità.
Tuttavia, o Eterno, tu sei nostro Padre, noi siamo l’argilla e tu colui che ci formi; noi tutti siamo opera delle tue mani».
.Non ci indurre in tentazione
Non ci abbandonare nel potere del peccato, della trasgressione, dell'errore, della tentazione né della vergogna. Non lasciar prevalere in noi l'inclinazione al male
(Preghiera del mattino)
Liberaci dal male
Guarda la nostra miseria e guida la nostra lotta. Liberaci sena tardare per il tuo Nome, perché tu sei il Liberatore potente. Benedetto sei tu, Signore, Liberatore d'Israele
(7a benedizione)
Guarda la nostra afflizione e sostieni la nostra causa e liberaci per il tuo Nome (Ghe'ullah: n.22)
Salvaci dagli impudenti e dall'impudenza, dall'uomo malvagio, dal cattivo incontro, dalla forza cattiva, dal cattivo compagno, dal cattivo vicino, da Satana il corruttore, dal tuo giudizio rigoroso, da un cattivo avversario in tribunale. (Berakhoth)
.Abbà è la parola aramaica con la quale i bimbi in casa chiamavano «papà»; mentre fuori casa il figlio grande quando incontrava il padre per la strada o nella sinagoga lo chiamava «Signore». In casa anche il figlio sposato si rivolge a suo papà con ABBA
.concludo con .....1 cor,10;13 ...2 cor 12 ;7-9''....matteo cap 26;41....Mat 26;41 ....Genesi 22:1...Ebrei 11;36 ..ecc..ecc..ecccc. tutte spiegazioni sul ''non indurci in tentazione'''
l,anima mia. ha sete del Dio vivente