Le amicizie del credente

chelaveritàtrionfi
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Le amicizie del credente

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Il titolo in realtà è una domanda. Che amicizie dovrebbe avere il credente oppure che amicizie è meglio che abbia?

Riporto alcuni versetti biblici chiedendo secondo voi cosa vogliono dire.

2Cronache 33:6
Fece passare i suoi figli per il fuoco nella valle di Ben-Innom; si diede alla magia, agli incantesimi, alla stregoneria, e istituì degli evocatori di spiriti e degli indovini; si abbandonò completamente a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE, provocando la sua ira.

2Giovanni
9 Chi va oltre e non rimane nella dottrina di Cristo, non ha Dio. Chi rimane nella dottrina, ha il Padre e il Figlio. 10 Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina, non ricevetelo in casa e non salutatelo. 11 Chi lo saluta, partecipa alle sue opere malvagie.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Giorgia
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da Giorgia »

Credo che con sta storia del perdono si sia andati fuori argomento.

Caro Naza, il punto secondo me è essere molto onesti con se stessi. Un credente deve scegliere bene le sue amicizie. Per prima cosa perché si sentirà sempre fuori luogo in mezzo a persone non credenti. E questa è una sensazione con cui siamo costretti a convivere a sufficienza a lavoro. Per cui al di fuori abbiamo bisogno di nutrirci di cose buone e sane, psicologicamente e spiritualmente parlando.
Un amico non è un comune conoscente. È qualcuno con cui condividere emozioni, gioie e problemi. E, per quanto un non credente possa essere un buon amico, difficilmente potrà comprendere le gioie che Dio ci manderà, e non ci aiuterà ad avvicinarci a Dio quando siamo giù. Anzi, probabilmente sarà proprio nei momenti peggiori che rinforzerà il suo non essere credente con frasi del tipo: vedi, te credi in Dio eppure guarda che ti succede.

Ora, se siamo solo un po' tristi, magari una frase del genere la ignoriamo e basta, ma se siamo veramente fragili, una frase così, detta da una persona a cui vogliamo bene, allora diventa un macigno pesante da affrontare e può pure affogare la nostra fede in un mare di dubbi.

Un amico credente invece, per qua non esente da errori, è una persona che pregherà per noi è con noi. E che anche nei momenti dove la fede sembra appannarsi, ti ricorderà cosa Dio ha già fatto per te, e ti incoraggerà ad aggrapparti ancora di più a Dio.

Le sue parole saranno balsamo per il tuo cuore e non dubbi.

Finora ho parlato di persone nel limite, ossia credenti e no, comunque buone. Ma se vogliamo andare più a fondo, allora bisogna ricordarsi, come dicevo all'inizio, che non siamo superuomini, e se ci teniamo a Dio e a noi stessi, facciamo bene a non supervalutarci, perché così rischiamo di finire nei guai. Prendiamo un esempio estremo. Per esempio un satanista, o una persona che ha a che fare con la magia o i tarocchi, che parla con gli spiriti o che li vede a casa sua. In questo caso dobbiamo porre un'attenzione altissima. Io sono dell'idea che queste persone non debbano entrare in casa nostra. Perché qui, su questa terra non rischiamo solo di giocarci questa vita, che è poco importante, ma rischiamo di giocarci la vita eterna. E considerarci super solo perché siamo credenti, o pensare che Dio comunque ci darà la forza, è un rischio che spesso porta danni di non poco conto. Sottovalutare satana è lo sbaglio più frequente. Infatti guardati attorno, hai notato che immagine di sé ha costruito satana per se stesso? Nell'immaginario comune è un mostriciattolo in calzamaglia rossa, con forcone, corna e coda a punta. Ti sei mai chiesto perché? Perché è ridicolo. Chi si può oggettivamente spaventare davanti ad una immagine così stupida?

Ecco che quindi si sottovaluta il rischio! E poi si finisce nei guai.

Quasi tutti prendono la patente, e tutti sono convinti di guidare bene, eppure accadono gli incidenti. Perché? Perché sopravvalutiamo le nostre capacità e sottovalutiamo il pericolo.
La maggior parte degli incidenti sono evitabili. Eppure ne muoiono a migliaia sulla strada.

Stessa cosa vale per il credente che sottovaluta il rischio di avere a che fare con persone che fanno cose palesemente contro Dio o contro ciò che insegna la Bibbia.

Aggiungo anche che i numeri non sono da sottovalutare. come dicevo, chi crede, deve convivere giornalmente con persone non credenti, e a volte pure cattive. Ma fino a che si tratta di "fuori casa" possiamo gestirlo. Quando invece delle persone palesemente negative entrano in casa nostra, allora la quantità di persone negative aumenta, e se una goccia d'acqua non fa nulla, uno tsunami ci può trascinare infondo fino a ucciderci.

Per questo Dio, nella Bibbia, ci ha messo in guardia, perché conosce la nostra fragilità, e sa che abbiamo bisogno di amici buoni.
chelaveritàtrionfi
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Ragazzi grazie per le risposte ma io ho chiesto altro. Ho chiesto cosa pensate di quei versetti e ne sto cercando altri che invitano a mettere in guardia il credente che a quel tempo era semplicemente un membro del popolo di Israele e poi divenne il credente in Yeshùa quindi anche nel Dio di Israele. Qui non c entra il perdono ed in ogni caso il perdono da certe opere lo concede Dio perchè solo lui sa se quella persone si è davvero pentita e ravveduta quindi tornata a lui. Giorgia ci ha azzeccato per quello che volevo chiedere. La bibbia mette in guardia da determinate persone? Io posso anche perdonare una persona che mi ha fatto del male, ma questo mon vuol dire che lo devo frequentare o portarlo in casa mia. Personalmente più che evitare non credenti, anche se è vero che non puoi fare a meno di accorgerti che nel profondo ci sono divergenze, non credo proprio cge accoglierei il ladro, il drogato, il fattucchiere, lo stregone ecc. In casa mia nel senso che non li frequenterei. Non c entra il perdono ma lo stare in guardia appunto perchè non siamo immuni solo perchè credenti. Se una persona si pente o cambia strada ecc. Il discorso è diverso. Ma qui bisogna fare sempre attenzione. Il figlio si era sviato e poi è tornato. C è chi sulla retta via non è mai stato. Forse confondiamo anche il perdono di Dio che legge i cuori col perdono nostro. Ok perdonare sempre ma ho spiegato che qui non c entra il perdono.


Quindi ripeto la domanda. Cosa intendete dai versetti postati? Ce ne sono altri che mettono in guardia da certe persone?
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bgaluppi
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da bgaluppi »

Giusto Naza. Parto con 2Gv 1:10:

μὴ λαμβάνετε αὐτὸν εἰς οἰκίαν καὶ χαίρειν αὐτῷ μὴ λέγετε·
non ricevete lui in casa e rallegrarsi a lui non dite

χαίρω (kàiro) significa propriamente rallegrarsi, essere disposti favorevolmente. All'infinito, come in questo caso, è usato anche come forma di saluto, ma sempre con disposizione favorevole:

“Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono disperse nel mondo: salute.” (Gia 1:1)

“E consegnarono loro questa lettera: «I fratelli apostoli e anziani, ai fratelli di Antiochia, di Siria e di Cilicia che provengono dal paganesimo, salute»” (At 15:23)

Butto là un'interpretazione. Quindi, il testo dice di non accogliere in casa chi non reca Cristo e di non "salutarlo con favore", non "essere disposti favorevolmente". Credo si tratti di un'espressione concreta per dire di non compiacere chi non crede in Cristo. Ma ciò non significa che non dobbiamo avere alcun rapporto con certe persone, altrimenti dovremmo chiuderci in casa! Basta non "farle entrare nella nostra intimità", in casa.
Antonio LT
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da Antonio LT »

1Corinzi 5,9-13

"9 Vi ho scritto nella lettera precedente di non mescolarvi con gli impudichi. 10 Non mi riferivo però agli impudichi di questo mondo o agli avari, ai ladri o agli idolàtri: altrimenti dovreste uscire dal mondo! 11 Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è impudico o avaro o idolàtra o maldicente o ubriacone o ladro; con questi tali non dovete neanche mangiare insieme. 12 Spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate? 13 Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi!"

Chelaveritàtrionfi questo passo può secondo te aggiungersi a quelli che tu hai citato?
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MarcoM
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da MarcoM »

Si dai Jon vi siete capiti male. Non ti asentare per favore, il tuo apporto è molto importante.

Comunque tornando alle amicizie del credente, la Scrittura ci dice che non si devono frequenrare i "fratelli" che compiono i comportamenti sbagliati di cui ad es. in 1Cor 5. Gli "altri" non possono essere evitati altrimenti ci dovremmo isolare, come giustamente è stato già detto.

P.s. Quale sarebbe il peccato imperdonabile, quello contro lo spirito santo? :-??
chelaveritàtrionfi
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

io non ci capisco più niente. Mi pare di avere scritto in italiano.
Ho chiesto se la bibbia da qualche parte dice se è meglio stare lontano da certe persone e da chi. Nulla c'entra il perdono. Che amici è meglio che abbia il credente?

Ho citato dei versetti e vi ho chiesto cosa volessero dire. Se ci sono dei versetti biblici che spiegano questo. Nessun riferimento alcuno a nessuno .. e cosa c'entra il saluto dell'altra cartella?

Ho chiesto parlare di Bibbia e nasce l'ennesima discussione? :-?? :-?? :-??
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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MarcoM
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da MarcoM »

Forse sbaglio ma in parte ti è stato risposto, in parte si è andato in OT. Mi pare, comunque, che la Bibbia contenga più consigli da chi stare lontano, piuttosto che consigli sulle amicizie del credente. Ad es. Pr. 1:10-19 Pr. 4:14-19.
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MarcoM
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da MarcoM »

Yeshùa dice che i suoi amici sono quelli che fanno ciò che lui comanda:

"Il mio comandamento è questo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici se fate quel che io vi comando. 15Io non vi chiamo più schiavi, perché lo schiavo non sa che cosa fa il suo padrone. Vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto sapere tutto quel che ho udito dal Padre mio.
16'Non siete voi che avete scelto me, ma io ho scelto voi, e vi ho destinati a portare molto frutto, un frutto duraturo. Allora il Padre vi darà tutto quel che chiederete nel nome mio. 17Questo io vi comando: amatevi gli uni gli altri." Gv. 15:12-17
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bgaluppi
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Re: Le amicizie del credente

Messaggio da bgaluppi »

Naza, comunque una risposta te l'ho data

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