...Nessuno conosce il Figlio se non il Padre.....

Lella
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...Nessuno conosce il Figlio se non il Padre.....

Messaggio da Lella »

Chiedo a tutti i Forumisti con molto piacere un confronto di idee e pensieri, riguardanti questo passo: Matteo 11:27

Intanto vi dico il mio pensiero, e poi voi scrivete il vostro.

Sia ben chiaro che il mio pensiero e i vostri, rimangano solo pensieri e non verità estreme, o assolute.

Dunque, senza esaminare nessun commentario Biblico, ma leggendo a brucia pelo il passo in questione.

Secondo me questo passo ci sta dicendo che nessun essere umano conosce chi è veramente Cristo Gesù, ma solo Dio.

La stessa cosa vale per Dio Padre, che solo Gesù conosce.

Ma allora mi domando:

Tutte le belle parole dette su Gesù, sono solo nostre supposizioni?

Ma attenzione, il passo continua dicendo:

"E colui al quale il Figlio voglia rivelarlo."

Perciò io deduco che conoscere il Figlio e il Padre, non è altro che una rivelazione data di Cristo Gesù.

Ma cosa vuol dire la parola "RIVELARE?"

"Dire apertamente ciò che non è noto, o è poco chiaro, o nascosto."

Allora dire che Gesù è il Figlio di Dio, non è una rivelazione, ma una costatazione ben chiara.

Infatti:

Dire che il figlio e il Padre sono due persone, ben distinte e separate, non è una rivelazione, ma anche essa è una costatazione alla portata di tutti.

Queste sono cose che tutti sanno, specialmente in questo Forum, perciò sapere queste cose non è una rivelazione.

Ma il testo Sacro parla di "RIVELAZIONE."

Ora dire una cosa che non tutti accettano, in quanto per loro non è chiara, o impossibile, o addirittura viene annullata per questioni di campanilismo, potrebbe essere una rivelazione data da Gesù per chi l'accetta o no?

Per esempio:

Dire che Gesù è Dio, non è più solo una costatazione, ma anche una rivelazione, in quanto non tutti riescono a percepirlo, ben che le Sacre Scritture ne parlano chiaramente, sia il Vecchio che il Nuovo Testamento.

E' possibile che in questo Forum nessuno riesce a vedere o a percepire che Gesù oltre a essere vero uomo, è anche vero Dio?

Vedere che Gesù è vero uomo, è una costatazione letteraria inequivocabile, dove tutti siamo daccordo, anche io.

Ma vedere che Gesù è anche vero Dio,
vi domando, perchè non può essere una rivelazione per chi ci crede, visto che nessuno in questo Forum lo accetta?

Infatti il Passo dice:

" Nessuno conosce il Figlio se non il Padre.
Nessuno conosce il Padre se non il Figlio,
E colui al quale il figlio voglia rivelarlo.

Ciò significa che non a tutti è dato di conoscere che il Padre e il Figlio sono una sola persona, nonostante che ciò Gesù l'abbia detto ben chiaro.

Qualcuno potrebbe rispondere con la banale frase:

"Ecco ci risiamo!"

Quel qualcuno per esempio, sapete dirmi che rivelazione ha avuto?

Mi fermo quì per il momento, chiedendovi scusa per gli errori grammaticali, di sintassi e ortografici, ecc. ecc. sperando che il mio pensiero sia stato chiaro. Lella
stella
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Re: ...Nessuno conosce il Figlio se non il Padre.....

Messaggio da stella »

Giovanni ...questa volta ti sei sovrapposto tu ,,,ho espresso il mio pensiero ...e vedo il tuo :)
Guarda che ho salvato la bozza ....se ci riesci tu !, fai pure ,hai i miei dati ..
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
Lella
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Re: ...Nessuno conosce il Figlio se non il Padre.....

Messaggio da Lella »

Per Giovanni z.

Grazie Giovanni per il tuo intervento, lo terrò in considerazione, quando risponderò a tutti. Lella
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Michele
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Re: ...Nessuno conosce il Figlio se non il Padre.....

Messaggio da Michele »

Gesù fa la rivelazione di se e del Padre, per mezzo della testimonianza scritta da parte degli evangelisti. e si tratta di una rivelazione chiara e comprensibile agli uomini di buona volontà
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Gianni
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Re: ...Nessuno conosce il Figlio se non il Padre.....

Messaggio da Gianni »

Alle ottime considerazioni già fatte da Giovanni Z., aggiungo le mie su Mt 11:27 in cui Yeshùa dice: “Nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo”.
Che cosa vuol dire “conoscere”? Nel pensiero ebraico la conoscenza non è affatto la conoscenza come intesa oggi da noi occidentali che abbiamo ereditato il modo di pensare greco. Per noi conoscere è sapere. Per gli ebrei conoscere significava fare esperienza diretta. Noi possiamo dire di conoscere qualcuno se ce lo hanno presentato; possiamo perfino dire di conoscere un personaggio storico che non abbiamo mai visto se lo abbiamo studiato a fondo sui libri. Non così per gli ebrei. Adamo conobbe Eva solo quando ebbe rapporti intimi con lei: “Adamo conobbe Eva, sua moglie, la quale concepì e partorì Caino” (Gn 4:1). In futuro Yeshùa dirà a tantissimi cosiddetti cristiani: “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!” (Mt 7:23). Secondo il nostro vocabolario occidentale li conosce, eccome, perché li chiama malfattori. Dal punto di vista biblico non li conosce perché non ha avuto né intende avere relazione con loro.
In senso occidentale è possibile conoscere Dio: basta leggere la Bibbia. Migliaia di libri sono stati scritti sulle qualità di Dio. C’è perfino una religione (guarda caso americana, quindi occidentale) che basa la salvezza sulla conoscenza acquisita studiando: la loro opera è tesa appunto a portare tale conoscenza studiando la Bibbia. Un loro cavallo di battaglia è Gv 17:3: “Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. Dicono: come si fa ad avere la vita eterna? Conoscendo Dio e Gesù, rispondono. E come si fa a conoscerli? Studiando la Bibbia, dicono; ovviamente con loro e sui loro libri. Poveri loro.
Mt 11:27 ha quindi questo senso: ‘Nessuno ha vera esperienza del Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo’. Conoscere in senso biblico è fare esperienza, frequentare, avere una stretta relazione. Non servono né libri né teologie. Abraamo non possedeva un solo versetto biblico, ma conobbe Dio.

Il passo biblico di Mt 11:27 ha qualcosa a che fare con l’identità di Dio e di Yeshùa nel senso che afferma che abbiano la stessa identità? Assolutamente no. Però qualcosa possiamo ricavarne. Yeshùa dice: “Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio”. Non sembrano affatto parole pronunciate da un uomo che è anche Dio. Se lo fosse, avrebbe già ogni cosa senza bisogno che sia Dio a dargliele. In più, se gli sono state date, prima non le aveva. I trinitari dicono che il Padre è Dio e il Figlio è pure lo stesso identico Dio. Proviamo: ‘Ogni cosa è stata data a me che sono Dio da Dio’. Non va. Proviamo ancora: ‘Nessuno conosce il Figlio che è Dio, se non il Padre che è Dio; e nessuno conosce il Padre che è Dio, se non il Figlio che è Dio’. Siamo al delirio.
stella
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Re: ...Nessuno conosce il Figlio se non il Padre.....

Messaggio da stella »

Grazie Lella per il versetto portato in discussione ...
Che Giovanni e Gianni hanno dato "" il loro pensiero "
Infatti sulla conoscenza ,avevo espresso lo stesso pensiero ,cioè il significato biblico di conoscere ...( solo che come ho detto se mentre scrivo altri si inseriscono io perdo il mio ) ..
Stretta comunione relazione con Dio ...o forse meglio dire stretta relazione prima con Gesù ,che ci porta al padre? ...
Sai pensavo appunto molti qui vedono la trinità ...cioè una stessa cosa ..allora se noi conosciamo ..e veniamo conosciuti ..diveniamo parte della trinità? ( beh non so se mi sono spiegata !!!
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Lella
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Re: ...Nessuno conosce il Figlio se non il Padre.....

Messaggio da Lella »

Per prima cosa, voglio ringraziare tutti gli intervenuti, i quali umilmente anno dedicato alcuni dei loro preziosi minuti per rispondere alla mia richiesta.

Ho notato che quasi tutti avete un comune denominatore, cioè:

LA NON CREDENZA DELLA DEITA' DI CRISTO.

Perciò non risponderò ad ogni singola persona, ma bensì a tutti con una sola risposta.

Voglio affermare per un attimo le vostre stesse tesi.

Si avete ragione, Gesù si riconobbe sempre al di sotto di Dio.

Infatti Gesù disse ai sui fedeli apostoli:

Il Padre è maggiore di me. Giovanni 14:28

Perfino l'apostolo Paolo confermò l'inferiorità di Gesù nei confronti del Padre, quando scrisse: "Il capo di Cristo è Dio." 1Corinzi 11:3

Il fatto è che quando si interpretano questi passi citati ed altri simili, non si tengono mai in considerazione le due nature di Cristo.

Guarda caso, si prende sempre quella che ci fa più comodo, cioè quella, naturale, materiale, umana.

Tralasciando quella spirituale che è uguale a Dio.

Si.... proprio così, Gesù aveva due nature, quella umana, e quella spirituale.

Quando Gesù venne sulla terra, si rivestì di natura umana, ed essendo vero uomo, potè dire: "Il Padre è maggiore di me."

Infatti in questo passo Gesù sta parlando della sua natura umana.

Mentre invece quando dice: "Chi ha visto me ha visto il Padre." Parla della sua natura Divina.

La Sacra Bibbia dice che Gesù sulla terra, è stato fatto un poco inferiore agli angeli. Ebrei 2:7.

La Scrittura dice anche che Egli spogliò se stesso, cioè della sua natura Divina, e del suo essere uguale a Dio. Filippesi 2:5,8.

Quindi Gesù nella sua natura umana potè dire: "Il padre è maggiore di me." ma non nella sua natura spirituale.

In conclusione, dobbiamo fare molta attenzione a non confondere le due nature di Cristo: Cristo vero uomo, Cristo vero Dio. Lella
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Michele
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Re: ...Nessuno conosce il Figlio se non il Padre.....

Messaggio da Michele »

sulla natura umana non ci sono dubbi, essa é inferiore a quella divina, e Gesù non si poteva riferire ad essa. Egli aveva un'intelligenza viva e superiore alla media. non avrebbe mai fatto dei discorai cosii errati
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Gianni
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Re: ...Nessuno conosce il Figlio se non il Padre.....

Messaggio da Gianni »

Lella, ho una domanda molto semplice per te: dopo che Yeshùa fu ucciso e poi risuscitato da Dio, quando fu elevato al cielo che natura aveva? Tu dici che aveva avuto due nature. Quando salì al cielo le aveva ancora tutte e due o solo quella che tu chiami divina?
Lella
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Re: ...Nessuno conosce il Figlio se non il Padre.....

Messaggio da Lella »

Mio carissimo Gianni, non vorrai mica confrontare l'astuzia di una vecchia volpe cioè con esperienza illimitata come te, con quella di una pecorella ingenua e di cultura limitata come me.

Io non so dove vuoi andare a parare con quella domanda, però prima di essere sbranata, sappi che mi difenderò fino alla morte.

Per quanto riguarda, il passo 1Corinzi 11:3 Cioè: "Il capo di Cristo è Dio,"
dobbiamo notare che la questione della subordinazione del Figlio al Padre non tocca minimamente la questione dell'essenza divina del Figlio.

Volendo rimanere nel contesto del capitolo 11 di 1 Corinzi , prendiamo come esempio:

Un uomo e una donna sposati, sono una sola carne e che il marito viene nominato come capo della donna.

Per questo motivo non dobbiamo pensare che la donna sia un essere inferiore.

La donna per natura è uguale all'uomo, cioè somaticamente non cambia nulla, eppure nel piano di Dio per la famiglia, la donna è sottomessa all'uomo.

Così pure il Figlio sarà sottomesso al Padre.

Un altro passo che denota la sottomissione del Figlio al Padre, è proprio il tuo cavallo di battaglia Gianni, cioè 1Corinzi 15:28: " E QUANDO OGNI COSA GLI SARA' SOTTOPOSTA, ALLORA ANCHE IL fIGLIO STESSO SARA' SOTTOPOSTO A COLUI CHE GLI HA SOTTOPOSTO OGNI COSA, AFFINCHE DIO SIA TUTTO IN TUTTI.

Quindi, sebbene vi sia una subordinazione eterna di Cristo al Padre, Tuttavia essa è soltanto una subordinazione di ordine, cioè di funzione e di attività, MA NON DI ESSENZA. Lella
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