Yeshùa figlio di Dio

Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10437
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Yeshùa figlio di Dio

Messaggio da Gianni »

La Scrittura indiscutibilmente afferma che Yeshùa è figlio di Dio: “Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio” (1Gv 4:15, CEI). La domanda corretta è quindi: che cosa suggeriva l’affermazione che Yeshùa è figlio di Dio ai lettori del tempo apostolico? L’espressione “figlio di Dio” ha, infatti, una lunga storia precedente che ne chiarisce il senso.
Per gli ellenisti designava un eroe generato da Dio in una donna terrena; per loro un “figlio di Dio” possedeva forza, intelligenza e abilità sovrumane. Erano considerati di questa stregua alcuni re (come Alessandro), dei filosofi (come Pitagora e Platone), dei taumaturghi o operatori di miracoli (come Esculapio), degli eroi (come Ercole). Tale concetto non si può però assolutamente applicare alla mentalità ebraica. Il Dio di Israele, tra tutte le divinità dei popoli antichi, è un essere asessuato e unico che non ha nulla di umano: “Se avessi fame, non te lo direi; perché il mondo e quanto esso contiene è mio. Mangio forse carne di tori, o bevo sangue di capri?” (Sl 50:12,13, ND); “Non lo sai forse, non l'hai udito? Il Dio di eternità, l'Eterno, il creatore dei confini della terra, non si affatica e non si stanca” (Is 40:28, ND); “L'Eterno è eccelso su tutte le nazioni, la sua gloria è al di sopra dei cieli. Chi è simile all'Eterno, il nostro Dio che abita nei luoghi altissimi, che si abbassa a guardare le cose che sono nei cieli e sulla terra?”. - Sl 113:4-6.
Nella lingua ebraica il vocabolo “figlio” è ben (בן) e deriva dal verbo banàh (בנה) che significa costruire. Presso gli ebrei il nome “figlio” può significare, ovviamente, la discendenza biologica da un padre. Ma può significare, anche tra uomini stessi, una relazione sociale o legale, non biologica. Ad esempio, il figlio nato dal cognato che aveva sposato la vedova del fratello morto senza figli, era per legge considerato figlio del defunto perché ne continuava la discendenza (Dt 25:5-10). Questo è alquanto diverso dal nostro concetto. Per la nostra civiltà un bimbo nato in tali condizioni è evidentemente figlio del padre biologico. Per gli ebrei era invece legalmente figlio del defunto.
C’era poi presso gli ebrei un altro uso della parola “figlio”: le famiglie che s’innestavano socialmente in un gruppo più forte divenivano discendenti, figli, di quel capo, pur avendo avuto un’origine diversa. È così che si spiegano le varie genealogie nella Bibbia, la cui diversità rispecchia situazioni ed epoche diverse in cui certi gruppi familiari erano socialmente legati a persone diverse.
Tale concetto di rapporto relazionale e non generativo si applica anche alle frasi che qualificano un individuo. Così si può parlare di “figli della maledizione” (2Pt 2:14), “figlio della perdizione” (2Ts 2:3), “figlio del tuono” (Mr 3:17), “figli del regno” e “figli del maligno” (Mt 13:38), “figli d’ira” (Ef 2:3), “figli della luce”. - 1Ts 5:5.
Sempre per indicare una relazione, nella Bibbia si parla anche di “figli degli orefici” per indicare semplicemente gli orefici, tanto che una versione biblica ha: “Membro della corporazione degli orefici” (Ne 3:31, TNM, nota il calce: Lett. “figlio”). Questo uso della parola “figli” è ben indicato da un dizionario biblico: “Il termine ‘figli’ ha spesso una funzione descrittiva: orientali (lett. ‘figli dell’Oriente’ [1Re 4:30; Gb 1:3, nota]); ‘unti’ (lett. ‘figli dell’olio’ [Zc 4:14, nota]); membri (‘figli’) di classi professionali, come ‘figli dei profeti’ (1Re 20:35) o ‘membro [‘figlio’] dei mischiatori di unguento’ (Ne 3:8); esuli ritornati (‘figli dell’Esilio’) (Esd 10:7, 16, nota); uomini buoni a nulla, farabutti (‘figli di belial’) (Gdc 19:22, nota). Coloro che seguono una certa linea di condotta o manifestano certe caratteristiche sono designati da espressioni come ‘figli dell’Altissimo’, ‘figli della luce e figli del giorno’, ‘figli del regno’, ‘figli del malvagio’, ‘figlio del Diavolo’, ‘figli di disubbidienza’ (Lc 6:35; 1Ts 5:5; Mt 13:38; At 13:10; Ef 2:2). Lo stesso vale per il giudizio o risultato corrispondente alla caratteristica, come ‘soggetto alla Geenna’ (lett. ‘figlio della Geenna’) o ‘figlio della distruzione’ (Mt 23:15; Gv 17:12; 2Ts 2:3). Isaia, nel profetizzare che Dio avrebbe punito Israele, chiamò la nazione ‘miei trebbiati e figlio della mia aia’. — Is 21:10.” - Perspicacia nello studio delle Scritture, Volume 1, pag. 922, Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, 1988.
Si tratta sempre di un ben (ebraico בן, “figlio) o di un bar (aramaico בר, “figlio”) inteso in senso non generativo ma relazionale verso una certa qualità o un luogo o una corporazione.
Compreso questo uso relazionale della parola “figlio”, per quanto concerne l’espressione “figlio di Dio” è ovvio che si tratta proprio di questa categoria. Non si può parlare di figli di Dio in senso generativo: questa idea appartiene al paganesimo, mentre il Dio della Bibbia è asessuato. “Figli di Dio” indica quindi un rapporto di relazione e non di natura.
Lella
Messaggi: 1203
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 17:56

Re: Yeshùa figlio di Dio

Messaggio da Lella »

Gianni ha scritto:

OCCORREVA QUINDI UN ALTRO ADAMO,ESATTAMENTE COME LUI.
QUESTO SECONDO ADAMO FU L'UOMO GESU'.

Senti Gianni:

Se come uguaglianza,...intendi che Gesù era fatto di ciccia come Adamo,...ti do ragione,...altrimenti prova con un altro giro,...può darsi che l'azzecchi,...visto la cozzaglia di cose che hai appena scritto su la figliolanza,...che non hanno ne capo e ne coda.

Ma benedetto figliolo,...è possibile che non capisci,...che se Gesù fosse stato come Adamo,...saremmo stati tutti belli che inguaiati?

Ma come può,...il sangue di un semplice uomo come Adamo a salvare tutta l'umanità dai peccati?

E' possibile che io una povera incapace, ignorante e rozza,...ti deve insegnare che solo Dio perdona i peccati,...e non un semplice uomo?

Concludo ricordandoti,.... che Dio ha acquistato la Sua Chiesa,...col PROPRIO sangue,..e non con quello di un essere umano qualunque, come Adamo. Atti 20:28

E poi Gianni,...finiscila di sviscerare,...spezzettare,....tritare,...i concetti per fargli perdere il loro significato reale,...come hai fatto con la figliolanza,....noi non siamo serpenti da addormentare.

Complimenti per Annika,...concordo per filo e per segno con quello che hai scritto,...Brava,...Brava,...e Brava. Lella
Ultima modifica di Lella il martedì 10 novembre 2015, 18:39, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
Michele
Messaggi: 2410
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 11:51

Re: Yeshùa figlio di Dio

Messaggio da Michele »

Questa tematica facile da risolvere, basta partire dagli scritti di Gesù, i 4 Vangeli, e vedere cosa Gesù ha scritto di se stesso. Se si parte da altre direzioni, è impossibile vernirne a capo.
Lella
Messaggi: 1203
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 17:56

Re: Yeshùa figlio di Dio

Messaggio da Lella »

Michele,...bisogna vedere cosa intendi tu,...per altre direzioni,...perchè,... per me sia quello che ha detto Dio,...sia quello che ha detto Gesù,...e sia quello che hanno detto gli Apostoli,...fa parte del medesimo Spirito,...cioè Dio.

Sai Michele perchè le Sacre Scritture si chiamano Parola di Dio?

Eppure tutti noi sappiamo che è stata ispirata dallo Spirito Santo.

Perchè lo Spirito Santo è sempre Dio.

Altrimenti la Sacra Bibbia si sarebbe chiamata: (Parola dello Spirito Santo) se non fosse Dio.Lella
Ultima modifica di Lella il martedì 10 novembre 2015, 18:57, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
Michele
Messaggi: 2410
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 11:51

Re: Yeshùa figlio di Dio

Messaggio da Michele »

Lella, da parte di Dio, ci sono veramente pochi versetti che ci parlano di Gesù. Gli scritti degli apostoli, non possono dire cose diverse da quanto ha lasciato scritto Gesù, altrimenti che spirito sarebbe, se dicesse cose totalmente diverse?
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10437
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Yeshùa figlio di Dio

Messaggio da Gianni »

Cara Lella, provo a spigarti At 20:28 che, letto nella versione cattolica della CEI, suona: “A pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue”.

Dato che chi ha dato il suo sangue è Yeshùa e dato che il sangue è detto “suo” (cioè di Dio), ne verrebbe che Yeshùa è Dio.
La traduzione, però, può essere ben diversa. Vediamo il testo greco:
διὰ τοῦ αἵματος τοῦ ἰδίου
dià tu àimatos tu idìu
per mezzo del sangue del proprio
Il nocciolo della questione sta in quel “del proprio”. In Rm 8:32 si trova un’espressione simile: “Colui che non ha fatto risparmio nemmeno del proprio figlio [τοῦ ἰδίου υἱοῦ, tu idìu üiù, del proprio figlio]”. È noto che nei papiri greci è usato l’epìteto affettuoso “proprio” per indicare una persona molto cara o un parente molto stretto. L’espressione di Atti potrebbe quindi significare: Dio non ha risparmiato “il proprio”, il suo caro, quello che gli era così vicino. Va poi notato che la lezione “per mezzo del suo proprio sangue” che si trova nei testi bizantini non si trova altrove, per cui è dubbia. In più, parlare di sangue di Dio è una bestemmia.

Quanto ad Annika, sì è davvero molto brava. Molto. :-)
Avatar utente
Michele
Messaggi: 2410
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 11:51

Re: Yeshùa figlio di Dio

Messaggio da Michele »

Ma poi in definitiva, perchè non ascoltare il diretto interessato, che è Gesù?
Il discorso dello spirito, che è l'autore di tutti i testi sacri non è facile, dato che c'è come intermediario l'uomo. Gesù invece parla direttamente, senza intermediari, è per questo che va privilegiato.
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10437
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Yeshùa figlio di Dio

Messaggio da Gianni »

Caro Michele, se non ci fossero stati gli scrittori (ispirati!) delle Scritture Greche, tu e noi non sapremmo nulla di Yeshùa. Non solo di quello che disse, ma neppure di quello che fece e, probabilmente, neppure della sua esistenza.
Vorrei dire di più, parlando del ruolo di Paolo, ma mi fermo qui.
Avatar utente
Michele
Messaggi: 2410
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 11:51

Re: Yeshùa figlio di Dio

Messaggio da Michele »

Caro Gianni, tu sai che con te è impossibile fare un semplice discorso, dato che prendi subito il sopravvento, danto del "qualcosa" agli altri. Il motivo non lo so, però è ormai una prassi consolidata, e quindi ogni volta incorri nello stesso errore. Forse quando non sei in grado di dare una risposta, passi all'attacco personale. E questo sinceramente non lo trovo corretto, purtroppo questo "vizio" in questo forun, non sei il solo ad averlo.
Ti rispondo, ma credo che il dialogo abbia i minuti contati.
Se noi non avessimo saputo nulla di Gesù, forse per te sarebbe stato un grosso problema, ma non tutti la pensano come te. Se si considera il fatto che Gesù, venne a presentare nient'altro che la figura del Padre, e la sua misericordia. E se noi oggi, grazie a questi scrittori ispirati, abbiamo la fortuna di avere una grossa mole di scritti, purtroppo essi vegono usati malamente, perdendo di vista la tematica principale, che sopra ho esposto. E naturalmente, al suo posto vengono veicolati altri concetti che nulla hanno di verità scritturale, ma si basano su pura interpretazione dottrinale di parte. (ricordo che nell'altro post, hai messo in dubbio due traduttori).
Quindi a chi giova avere questa mole di scritti, se poi devono creare divisioni e liti continue tra gli stessi credenti?
Ultima modifica di Michele il martedì 10 novembre 2015, 19:18, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
Annika
Messaggi: 198
Iscritto il: martedì 27 ottobre 2015, 8:04

Re: Yeshùa figlio di Dio

Messaggio da Annika »

Grazie per i complimenti, troppo buoni :ymblushing:

Commento Gianni nella disamina dei vari "figli di dio" biblici e culturali:
No, please, la Watch Tower che legge la "sua" bibbia no ! :d
I-) I-)

#:-S :-?

In ogni caso, le analisi delle definizioni di "figlio" vanno abbastanza bene (attenzione: non ho detto "bene").

Il bersaglio però , per me, non viene centrato. Non è infatti questione solamente di definizioni linguistiche letterali (o di ciò che una cultura intende per "figlio"), ma di sostanzialità, cioè di come percepivano Gesù i suoi contemporanei e quelli delle prime comunità cristiane.
(Il paragone è un manuale di cucina: puoi conoscere una ricetta solo leggendo le parole? Oppure puoi conoscerla davvero solo incontrando di persona chi ha avuto in eredità la ricetta e continua a tramandarla, preparandola materialmente ai fornelli? Solo in una vera cucina saprai QUALE "pomodoro" intendeva la ricetta. Anche spostandoci sulle patate, ne esistono di famiglie botaniche totalmente diverse e vanno tutte sotto lo stesso nome. Però sono botanicamente differenti. Inoltre la melanzana fa parte di una stessa famiglia con pomodori e patate, prendendola da un'altra categorizzazione).

Dici: "rapporto di relazione e non di natura".
L'ho già detto diverse volte e lo ripeto. Anche per i cristiani-cattolici si tratta di rapporto di relazione.
È OVVIO che non si tratta di inseminazione biologica, come avviene in certi casi per certi dèi pagani.
Però poi bisogna intendersi su "NATURA".
Esiste la natura "verde" (quella biologica, ecologica, degli uomini, animali, alberi) ed esiste la natura sostanziale delle cose: ad esempio umanità e divinità, bellezza e bruttezza, bene e male, spirituale e materiale, eccetera.
Quando io scrivo che "Gesù ha natura divina" non mi sto riferendo alla "natura verde ecologica" e quindi NON sto dicendo che Dio l'ha generato biologicamente.
L'ho detto già un sacco di volte ma forse non si era capito abbastanza.

Uno dei punti chiave della divinità di Gesù è la sua umanità perfetta. Può essere perfetta solo perché proviene direttamente dal Padre, e infatti dici anche tu che si tratta di una "nuova creazione".

Perché dunque Adamo, pur provenendo anche lui direttamente dal Padre, non era così perfetto??
La cosa non si può ridurre alla semplice "disobbedienza" o "trasgressione" di Adamo: ma che era scemo Adamo e non conosceva forse la potenza di Dio e il destino che gli sarebbe toccato se trasgrediva?

Gesù è radicalmente diverso. La sua natura è diversa: incontra la natura umana (adamitica), la prende e la trasforma. E può trasformarla solo congiungendola a quella divina che porta in sè.

(tra l'altro "lo fa" fin dalla fondazione del mondo, cioè è un continuum di trasformazione della natura umana verso quella divina. Gesù è l'anello di congiunzione VISIBILE nella Storia, nello spazio, nel tempo. Senza Gesù, l'uomo in definitiva sarebbe una scimmia. Ecco perché "tutti siamo dèi": perché ce n'è stato, c'è, almeno un uomo Figlio di Dio, figlio divino. Figlio di Dio relazionale certamente, cioè per natura relazionale divina. Altrimenti saremmo rimasti tutti scimmie, soggette ad evoluzione naturale darwinista....che non sarebbe mai giunta all'Uomo. L'Uomo è tale perché c'è Gesù, cioè perché l'uomo naturale, scimmione evoluto, è stato UNITO a Dio, e NON solo CREATO da Dio).

Secondo me, a questa comprensione profonda sono giunti i primi apostoli e i primi cristiani.
Le Scritture trasudano questo.
Rispondi