Luigi ha scritto:Caro Enigma Ti scrivo con franchezza .
Luigi anche io francamente ti rispondo che ne ho visti tantissimo di pentecostali che professare quello che dici, ma quando uscivano fuori non riuscivi a distinguerli dal mondo per come erano amalgamati con il mondo. Quindi, lasciamo stare queste parole di santocchieria e viviamo la realtà che è "Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio" (Mt 7:21).
Non essere preoccupato per la mia esperienza di fede. Mi parli di accettare Yeshùa come mio personale salvatore, allora sei cosciente che anche l'esperienza di fede è qualcosa di personale. Quindi, non credo tu abbia la capacità di leggere dentro la persona e penso che sarai d'accordo se dico che ognuno si guardi la propria esperienza di fede. E penso che sarai anche d'accordo che non è corretto farmi dire quello che non ho detto cioè, che rinnego il Figlio? Fai attenzione a leggermi, altrimenti mi fai passare da anticristo.
Vedo che continui a citare Scritture a vanvera, ti ho detto che in questo modo non si arriva da nessuna parte. Devi prendere un passo alla volta, altrimenti agisci quando si assistere a un culto pentecostale dove chi parla in lingue, chi glorifica ad alta voce, chi prega, chi chiamo un cantico e da culto si trasforma in una babilonia.
Ti rispondo solo su alcune Scritture, perchè ho bisogno di procedere con logica. Non mi piace prendere un verso, per esempio: "Dio non c'è". E concludere che la Bibbia mi dice che Dio non esiste senza rendermi conto che nel contesto non è la parola di Dio ha promuovere questa idea, ma il pensiero dello stolto che viene riportato nella Bibbia (Salmo 14).
Vedi che Riceve la Gloria come il Padre e tu non hai fatto un commento.
Se è per questo posso andare oltre.
Anche i credenti partecipano alla gloria di Dio:
Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per
essere anche glorificati con lui (Rm 8: 17).
E non solo, sono anche partecipi della natura divina e addirittura si siederanno sul trono di Dio:
"voi diventaste partecipi della natura divina" 2 Pt 1:4
Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch'io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono (Ap 3:21)
Come puoi vedere anche i credenti diventano Dio. Queste sono le conseguenze di quando si fa una lettura miope della Bibbia.
Vi troviamo nella sua visione il Padre ed il Figlio , e Stefano morente invoca IL Figlio . Eppure li vi è il Padre . Ti sei chiesto il perchè ??
A te sfugge sempre 1 Tm 2:5. Dio ha affidato tutto nelle mani del Figlio, anche la vita degli eletti, per questo Stefano si affida nelle mani del Figlio, perchè è lui che ritornerà per risuscitare e portare con sé gli eletti. Non è il caso che ti riporto le Scritture perchè le conosci bene.
Circa il verbo invocare abbiamo già visto come Stefano invoca il Figlio
Di nuovo? Non voglio ripetermi, se vuoi vai a rileggere quello che già ti ho detto. E sarei io quello che fa la parte del sordo?
Per la preghiera di Atti 4, non vi è un perchè.
Dici? Non credo che non c'è un perchè. Guarda la gerarchi: Dio manda il Figlio e il figlio manda gli apostoli. "Il capo di ogni uomo è Cristo, .... e che il capo di Cristo è Dio." (1 Cor 11:3). Dio manda il Figlio come mediatore e vuole che gli uomini vanno a lui. Yeshùa riceve dal Padre gli apostoli ("erano tuo e tu li hai dati a me" Gv 17:6), e li manda dandogli l'autorità di operare per come ha operato lui. I credenti accorrono dagli apostoli per come accorrevano da Yeshùa e tutto questo sempre per volontà di Dio. Se tieni presente che ogni cosa procede da Dio, tutto diventa chiaro.
Personalmente mi basterebbe un solo passo per dare la spiegazione a tutta l'autorità che Yeshùa ha ricevuto da farlo diventare simile a Dio, ed è questo:
"Poiché bisogna ch'egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico che sarà distrutto sarà la morte. Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato. Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti" (1 Cor 15: 25-28).
Ora prova a trovarmi una solo Scrittura dove dice che "a Dio gli è stato posto ogni cosa sotto i suoi piedi". Non la troverai mai, altrimenti Dio non sarebbe Dio. Lo vedi come diventa chiara la Bibbia quando non viene letta con un preconcetto? Io che non credo nella divinità di Yeshùa, questa Scrittura la comprendo chiaramente. Mentre quando è un trinitario a leggerla, ecco che si vede contraddire la sua dottrina e, per fare in modo che questo non avvenga, inizia a filosofare nel dire: ma lì vediamo Yeshùa che deve completare il piano di Dio, e quindi non ha ancora ripreso la posizione di Dio. Oppure: lì si presenta ancora come umano. E altre assurdità del genere. Pur di far prevalere la propria dottrina trasforma la Bibbia da testo in un pretesto. Questo modo di fare non rivela affatto l'amore per la verità, perchè la Bibbia deve essere usata come unico testo per ricavare da essa la verità e non per sostenere le nostre verità che possono avere radici pagane.
Ho letto che confondi l'apparizione di Yeshùa per dare conforto a Paolo con la preghiera. Allora devo concludere che quando un angelo di Dio appariva per confortare qualche servo di Dio, tipo come l'angelo Gabriele che confortò Maria, devo concludere che questo dialogo con Maria era una preghiera?
Come ho scritto, per il resto tu confondi il figlio dell'uomo nato da Maria della stirpe di Davide , con Colui che ha creato ogni cosa
No, no, io distinguo Yeshùa figlio di Maria dal Creatore cosa che fece lui stesso: "Non avete letto che
il Creatore, da principio, li creò maschio e femmina e che disse: "Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre, e si unirà con sua moglie, e i due saranno una sola carne"? Così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito, l'uomo non lo separi" (Mt 19:4-6).
Ciao Luigioschi.
