Rispondo aTony:
1) l'espressione mio Dio e mio re viene sempre rivolta allo stesso soggetto nei salmi come se fosse un unico nome. Vedi per esempio Salmo 5,2.
LXX: ὁ βασιλεύς μου καὶ ὁ θεός μου.
Heb: מַלְכִּ֥י וֵאלֹהָ֑י
La costruzione greca è molto simile a quella di Giovanni 20,28 con la differenza che nel Salmo 5,2 vi è la parola re mentre in Giovanni 20,28 si trova Signore. Il salmista rivolge le parole re mio e re Dio allo stesso soggetto tant'è che davanti alla parola elohay vi è una
congiunzione. La frase per come è costruita in ebraico e in greco è rivolta per intero allo stesso soggetto e la costruzione di Giovanni 20,28 differisce solamente per il fatto che ha la parola Kurios al posto di Basileus. Vedi anche la costruzione ebraica di Salmo 35,23:
Ebraico אֱלֹהַ֖י וַֽאדֹנָ֣י
Elohay Wadonay
Anche qui compare una congiunzione davanti ad ADONAY
Greco LXX (cap.34 vers.23): ὁ θεός μου καὶ ὁ κύριός μου
Tutta la costruzione ebraica e greca è rivolta ad un unico soggetto. La somiglianza con la costruzione greca di Giovanni 20,28 è impressionante. Cambia solo l'ordine delle parole Signore e Dio.
Quindi per quale motivo in Giovanni 20,28 Signore mio dovrebbe essere rivolta ad un soggetto e Dio mio ad un altro soggetto quando le stesse costruzioni greche ed ebraiche dei salmi sono rivolte ad un unico soggetto?
Il Delitzsch traduce Giovanni 20,28 in ebraico:
אֵלָיו אֲדֹנִי וֵאלֹהָי
Elav (a lui) Adoni WaElohay
Chiaro che secondo il Delitzsch ADONI ed Elohay sono rivolte alla stessa persona, a lui
elav.
Inoltre adoni è una vocalizzazione di אדני. Questa parola così com'è è rivolta sia agli uomini che a Dio. Sono stati i masoreti a creare questa distinzione vocalica tra Adonay ed Adoni perché i masoreti erano preoccupati dal fatto che אדני potesse essere scambiato per Yhwh.
2) In Giovanni 20,28 le parole di Tommaso sono rivolte
a lui cioè al Signore Gesu.
3) Che figlio di Dio significa Dio non lo diciamo noi ma la Bibbia senza andare a scomodare la filosofia greca.
Sta scritto nel Salmo 82,6: אֲֽנִי־אָ֭מַרְתִּי
אֱלֹהִ֣ים אַתֶּ֑ם
וּבְנֵ֖י עֶלְי֣וֹן כֻּלְּכֶֽם׃
I had taken you for divine beings, sons of the Most High, all of you;
https://www.sefaria.org/Psalms.82.6?with=all&lang=bi" onclick="window.open(this.href);return false;
Come vedi è elohim stesso che chiama elohim i suoi figli. Un figlio di elohim è elohim proprio come un ben adam è un adam. Mosè era figlio di Dio come tutti gli ebrei erano figli di Dio. Essi erano elohim. Però un conto è dire sei
un figlio di Di, altro conto è dire
sei l'unigenito il figlio di Dio. Un conto è dire sei
un figlio dell'uomo, altro è dire sei
il figlio dell'uomo. Ezechiele era un figlio d'uomo cioè un umano, ma il figlio dell'uomo è uno in particolare. Il figlio dell'uomo è
unico.
Unigenito significa unico. In Giudici 11,34 abbiamo הִ֣יא יְחִידָ֔ה ''hi yechidah'' (lei era l'unica figlia sua). Nella LXX abbiamo μονογενὴς. Anche in Ebrei 11,17 abbiamo
μονογενῆ riferito ad Isacco.
Spero sia chiaro il parallelo:
Un figlio d'uomo sta ad un uomo come un figlio di Dio sta ad un essere divino (elohim)
Il Figlio dell'uomo sta ad un uomo unico come il Figlio unigenito di Dio sta ad un essere divino unico, unico elohim.
Altrimenti perché per gli ebrei era considerata bestemmia l'esser l'unigenito figlio di Dio?
Per gli ebrei Yhwh è l'unico elohim. Se un uomo ebreo diceva loro di essere il figlio unigenito di Elohim stava dicendo loro di essere l'unico elohim perché i figli di elohim in generale sono elohim in base a Salmo 82,6. Nessuno a parte Gesù affermò di essere il figlio unigenito dell'altissimo seduto ''alla destra'' di Dio nel cielo. Chi affermava una cosa del genere stava diceva che aveva l'autorità di HaElohim, si paragonava ad Haelohim, se non Haelohim stesso. E qua due sono le cose:
1) Gesù bestemmiava veramente ed era condannabile di morte.
2) Gesù diceva la verità, una verità fino a quel momento impensabile per gli ebrei, cioè che 'unico Yhwh che guidò Mosè e Israele altro non era che il Messia davidico nella gloria.