Cor 13-14. Domande.
Inviato: venerdì 10 aprile 2015, 11:14
Il testo di Corinzi 13:8:
Ἡ ἀγάπη οὐδέποτε πίπτει εἴτε δὲ προφητεῖαι καταργηθήσονται εἴτε γλῶσσαι παύσονται εἴτε γνῶσις καταργηθήσεται.
Questo e' il testo senza punteggiatura, come compare sui manoscritti antichi. Vediamone la traduzione parola per parola:
L'amore mai cade anche se (εἴτε) d'altra parte (δὲ) le profezie saranno abolite (anche se) le lingue saranno fatte fermare (anche se) la conoscenza sara' abolita.
Sembra annunciare che in futuro (infatti i verbi sono al futuro) le profezie, il parlar in lingue e la conoscenza saranno fatte cessare, mentre l'amore resta. Come dire: non saremo piu' capaci di profetizzare, di parlare in lingue e di conoscere, ma saremo capaci di amare. Ma che significa "la conoscenza sara' abolita"? Forse che lo spirito non rivelera' piu' niente, visto che tutto e' stato rivelato? Andiamo avanti.
v.9:
ἐκ μέρους γὰρ γινώσκομεν καὶ ἐκ μέρους προφητεύομεν
in parte infatti conosciamo e in parte profetizziamo
Qui parla al presente e non al futuro, indicando come anche gli apostoli nel loro tempo presente profetizzavano e conoscevano in modo limitato. La congiunzione γὰρ (ga'r) indica continuazione rispetto a cio' che precede, quindi questa frase deve essere riferita alla precedente. Pero' qui siamo nel presente, mentre la frase precedente si riferisce ad un tempo nel futuro. Se le profezie, le lingue e la conoscenza saranno abolite in futuro, che senso ha dire "infatti nel presente conosciamo e profetizziamo in modo limitato"? Andiamo avanti.
v.10:
Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà
E v.12:
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.
Questi due versetti stanno ad indicare che nel momento in cui il regno di Dio verra' (in futuro, quindi si riferisce al tempo della fine) tutto sara' conosciuto in modo perfetto, la conoscenza sara' perfetta. Adesso abbiamo una vaga idea della verita', dopo ne avremo piena consapevolezza.
In tutto questo discorso, come si inquadra l'abolizione delle profezie, del parlare in lingue e della conoscenza? Che senso ha dire: "adesso conosciamo e profetizziamo parzialmente, in modo incompleto" successivamente a "in futuro le profezie, le lingue e la conoscenza saranno abolite"? Sarebbe stato meglio dire: "adesso conosciamo perzialmente, in futuro non saremo piu' in grado di conoscere affatto". Ma lo stesso, cosa significa "non saremo in grado di conoscere", visto che tutto cio' che ci e' dato sapere (conoscenza parziale) e' gia' stato rivelato? Significa forse che ci sara' tolta la capacita' di comprendere anche il poco che e' stato rivelato? Questo non sembra avvenire, grazie a Dio.
Ed infine, come si inquadra l'amore (Ἡ ἀγάπη, e' aga'pe) in tutto questo paradigma? Vuole forse dire che l'unica cosa che ci restera' sara' l'amore? O forse che l'unica cosa davvero importante e' l'amore? Sembra di no, poiche' al v.14:1 dice:
Aspirate alla carità. Desiderate intensamente i doni dello spirito, soprattutto la profezia.
Sembra invitare a perseguire la carita' innanzitutto ma anche a desiderare i doni dello spirito, soprattutto la profezia, che quindi non risulterebbero essere aboliti, almeno al momento (nel loro tempo); per di piu', non indica un tempo esatto in cui questi doni sarebbero aboliti.
Il passaggio di Cor 13:8 viene spesso utilizzato per dimostrare che i doni dello spirito cesseranno o non avranno piu' gli stessi effetti, ma faccio fatica a vedere chiaramente questa spiegazione. Inoltre, spesso ci si riferisce a questo passaggio per spiegare come i miracoli non possano piu' avvenire, il che, ancora una volta, faccio fatica ad estrapolare dal testo; infatti, i miracoli dovrebbero avvenire grazie alla volonta' del Padre che ascolta ed esaudisce la preghiera del fedele. Yeshua pregava prima di realizzare un miracolo. Yeshua ci ha detto che il Padre esaudira' le preghiere fatte in suo nome e prega per tutti noi perche' siamo uno in lui e lui e il Padre siano in noi, affinche' il mondo creda in lui. Faccio ancora fatica a trovare conferma dell'abolizione dei miracoli nel nostro tempo. Tuttavia, vedo che oggi sono necessari piu' fede e piu' amore.
Tutto questo passaggio mi resta molto ostico da comprendere e sarei grato che mi aiutaste a fare un po' di luce.
Ἡ ἀγάπη οὐδέποτε πίπτει εἴτε δὲ προφητεῖαι καταργηθήσονται εἴτε γλῶσσαι παύσονται εἴτε γνῶσις καταργηθήσεται.
Questo e' il testo senza punteggiatura, come compare sui manoscritti antichi. Vediamone la traduzione parola per parola:
L'amore mai cade anche se (εἴτε) d'altra parte (δὲ) le profezie saranno abolite (anche se) le lingue saranno fatte fermare (anche se) la conoscenza sara' abolita.
Sembra annunciare che in futuro (infatti i verbi sono al futuro) le profezie, il parlar in lingue e la conoscenza saranno fatte cessare, mentre l'amore resta. Come dire: non saremo piu' capaci di profetizzare, di parlare in lingue e di conoscere, ma saremo capaci di amare. Ma che significa "la conoscenza sara' abolita"? Forse che lo spirito non rivelera' piu' niente, visto che tutto e' stato rivelato? Andiamo avanti.
v.9:
ἐκ μέρους γὰρ γινώσκομεν καὶ ἐκ μέρους προφητεύομεν
in parte infatti conosciamo e in parte profetizziamo
Qui parla al presente e non al futuro, indicando come anche gli apostoli nel loro tempo presente profetizzavano e conoscevano in modo limitato. La congiunzione γὰρ (ga'r) indica continuazione rispetto a cio' che precede, quindi questa frase deve essere riferita alla precedente. Pero' qui siamo nel presente, mentre la frase precedente si riferisce ad un tempo nel futuro. Se le profezie, le lingue e la conoscenza saranno abolite in futuro, che senso ha dire "infatti nel presente conosciamo e profetizziamo in modo limitato"? Andiamo avanti.
v.10:
Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà
E v.12:
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.
Questi due versetti stanno ad indicare che nel momento in cui il regno di Dio verra' (in futuro, quindi si riferisce al tempo della fine) tutto sara' conosciuto in modo perfetto, la conoscenza sara' perfetta. Adesso abbiamo una vaga idea della verita', dopo ne avremo piena consapevolezza.
In tutto questo discorso, come si inquadra l'abolizione delle profezie, del parlare in lingue e della conoscenza? Che senso ha dire: "adesso conosciamo e profetizziamo parzialmente, in modo incompleto" successivamente a "in futuro le profezie, le lingue e la conoscenza saranno abolite"? Sarebbe stato meglio dire: "adesso conosciamo perzialmente, in futuro non saremo piu' in grado di conoscere affatto". Ma lo stesso, cosa significa "non saremo in grado di conoscere", visto che tutto cio' che ci e' dato sapere (conoscenza parziale) e' gia' stato rivelato? Significa forse che ci sara' tolta la capacita' di comprendere anche il poco che e' stato rivelato? Questo non sembra avvenire, grazie a Dio.
Ed infine, come si inquadra l'amore (Ἡ ἀγάπη, e' aga'pe) in tutto questo paradigma? Vuole forse dire che l'unica cosa che ci restera' sara' l'amore? O forse che l'unica cosa davvero importante e' l'amore? Sembra di no, poiche' al v.14:1 dice:
Aspirate alla carità. Desiderate intensamente i doni dello spirito, soprattutto la profezia.
Sembra invitare a perseguire la carita' innanzitutto ma anche a desiderare i doni dello spirito, soprattutto la profezia, che quindi non risulterebbero essere aboliti, almeno al momento (nel loro tempo); per di piu', non indica un tempo esatto in cui questi doni sarebbero aboliti.
Il passaggio di Cor 13:8 viene spesso utilizzato per dimostrare che i doni dello spirito cesseranno o non avranno piu' gli stessi effetti, ma faccio fatica a vedere chiaramente questa spiegazione. Inoltre, spesso ci si riferisce a questo passaggio per spiegare come i miracoli non possano piu' avvenire, il che, ancora una volta, faccio fatica ad estrapolare dal testo; infatti, i miracoli dovrebbero avvenire grazie alla volonta' del Padre che ascolta ed esaudisce la preghiera del fedele. Yeshua pregava prima di realizzare un miracolo. Yeshua ci ha detto che il Padre esaudira' le preghiere fatte in suo nome e prega per tutti noi perche' siamo uno in lui e lui e il Padre siano in noi, affinche' il mondo creda in lui. Faccio ancora fatica a trovare conferma dell'abolizione dei miracoli nel nostro tempo. Tuttavia, vedo che oggi sono necessari piu' fede e piu' amore.
Tutto questo passaggio mi resta molto ostico da comprendere e sarei grato che mi aiutaste a fare un po' di luce.
