Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

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Michele
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da Michele »

Il fico mi pare che non si era seccato all'istante, Gesù era passato in una strada dove c'era un fico e voleva coglierne dei frutti, dato che aveva fame. Dato che il fico produce frutti in una certa stagione, non ne trovò e lo maledisse.

Mc 11

12 Il giorno seguente, quando furono usciti da Betania, egli ebbe fame. 13 Veduto di lontano un fico, che aveva delle foglie, andò a vedere se vi trovasse qualche cosa; ma, avvicinatosi al fico, non vi trovò niente altro che foglie; perché non era la stagione dei fichi. 14 Gesù, rivolgendosi al fico, gli disse: «Nessuno mangi mai più frutto da te!» E i suoi discepoli udirono.

20 La mattina, passando, videro il fico seccato fin dalle radici. 21 Pietro, ricordatosi, gli disse: «Rabbì, vedi, il fico che tu maledicesti è seccato». 22 Gesù rispose e disse loro: «Abbiate fede in Dio! 23 In verità io vi dico che chi dirà a questo monte: "Togliti di là e gettati nel mare", se non dubita in cuor suo, ma crede che quel che dice avverrà, gli sarà fatto. 24 Perciò vi dico: tutte le cose che voi domanderete pregando, credete che le avete ricevute, e voi le otterrete. 25 Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate; affinché il Padre vostro, che è nei cieli, vi perdoni le vostre colpe. 26 [Ma se voi non perdonate, neppure il Padre vostro che è nei cieli perdonerà le vostre colpe.]»

Tutta questa vicenda a dir poco è strana, ma non vedo nessun collegamento.
ארמאנדו אלבנו
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Michele ha scritto:Il fico mi pare che non si era seccato all'istante, Gesù era passato in una strada dove c'era un fico e voleva coglierne dei frutti, dato che aveva fame. Dato che il fico produce frutti in una certa stagione, non ne trovò e lo maledisse.

Mc 11

12 Il giorno seguente, quando furono usciti da Betania, egli ebbe fame. 13 Veduto di lontano un fico, che aveva delle foglie, andò a vedere se vi trovasse qualche cosa; ma, avvicinatosi al fico, non vi trovò niente altro che foglie; perché non era la stagione dei fichi. 14 Gesù, rivolgendosi al fico, gli disse: «Nessuno mangi mai più frutto da te!» E i suoi discepoli udirono.

20 La mattina, passando, videro il fico seccato fin dalle radici. 21 Pietro, ricordatosi, gli disse: «Rabbì, vedi, il fico che tu maledicesti è seccato». 22 Gesù rispose e disse loro: «Abbiate fede in Dio! 23 In verità io vi dico che chi dirà a questo monte: "Togliti di là e gettati nel mare", se non dubita in cuor suo, ma crede che quel che dice avverrà, gli sarà fatto. 24 Perciò vi dico: tutte le cose che voi domanderete pregando, credete che le avete ricevute, e voi le otterrete. 25 Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate; affinché il Padre vostro, che è nei cieli, vi perdoni le vostre colpe. 26 [Ma se voi non perdonate, neppure il Padre vostro che è nei cieli perdonerà le vostre colpe.]»

Tutta questa vicenda a dir poco è strana, ma non vedo nessun collegamento.
Cmq pensa che quel fico può significare qualcosa
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Michele
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da Michele »

Personalmente non ci riesco a vedere Israele nella figura del fico. Ma questo secondo la mia mentalità occidentale.
ארמאנדו אלבנו
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Michele ha scritto:Personalmente non ci riesco a vedere Israele nella figura del fico. Ma questo secondo la mia mentalità occidentale.
Un qualcosa dovrà pur significare. E' un racconto che significa qualcosa. Nn è li per caso e senza significato.
France
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da France »

U
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Michele
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da Michele »

Effettivamente tutto il discorso sul fico è qualcosa di veramente anomalo. Gesù non si è mai comportato in quella maniera in cui viene descritto. Gesù ha fame e visto un fico, dato che non produceva frutti (non era la sua stagione), viene maledetto da Gesù. Una cosa mai letta. Potrebbe essere o un'aggiunta oppure una similitudine verso qualcuno, e dato che ci siamo, verso Israele? Se fosse così, Gesù avrebbe maledetto Israele? Non credo...
marco
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da marco »

La maledizione del fico se presa alla lettera, sembrerebbe un "piacere" che si è voluto passare Yeshùa.
E non credo che il Messia sia un bambino capriccioso. Il fico rappresenta in quel momento il popolo ebraico. In Geremia, Dio paragona gli ebrei che accetteranno di andare in Babilonia, ai fichi buoni, invece chi deciderà di andare in Egitto, saranno per Dio, dei fichi talmente brutti da non potersi mangiare.
Il fico ha le foglie, bello a vedersi, rappresenta l'esteriorità. Ma i frutti dove sono? Non ci sono. Allora Yeshùa sta dicendo che egli ha il potere di farlo seccare. A nulla serve la religiosità con tutta l'esteriorità del culto.
Non a caso, la melidizione del fico, viene inserita nel racconto della purificazione del Tempio.
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francesco.ragazzi
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da francesco.ragazzi »

In arte per trittico si intende un dipinto costituito da una tavola centrale e due sportelli laterali. Gli sportelli acquistano il loro significato da ciò che è raffigurato nella tavola centrale. Possiamo applicare alla narrazione della maledizione del fico sterile e l’irruzione di Gesù al tempio di Gerusalemme ciò che è valido per un trittico nelle arti figurative!
Il brano della maledizione del fico sterile possiamo dire che occupa i due sportelli laterali del trittico ed acquista un suo senso alla luce della tavola centrale dove abbiamo l’irruzione di Gesù nel tempio di Gerusalemme.
Analizziamo il nostro trittico, prima le due tavole laterali, poi quella centrale. Infine da quella centrale torniamo alle due tavole laterali per capirne il senso.
Nella prima tavola laterale abbiamo Gesù che maledice un fico attraente esteriormente, ma che non porta frutti. Gesù si avvicina per cercare un frutto, ma non vi trova che foglie. Ma qual è il motivo per cui non ha frutti? Non era il tempo dei fichi. Gesù maledice il povero fico dicendo: “nessuno mangi mai più frutto da te!(Mc.11,14). I discepoli udirono la maledizione di Gesù verso il fico sterile.
Dall’altro lato del trittico, sull’altra tavola laterale, cronologicamente siamo il mattino seguente, il fico è seccato fin dalle radici. Abbiamo Gesù e i discepoli che passando videro il fico seccato. Pietro ricordatosi della maledizione fa osservare l’accaduto al Maestro. Gesù esorta ad avere fede, ma una fede che sia capace di dire ad un monte di togliersi dal luogo dove si trova e gettarsi nel mare ( altro che maledire un povero fico!)
Ed al centro del trittico? Nella tavola centrale che comunica il significato abbiamo l’irruzione di Gesù al tempio di Gerusalemme, comunemente conosciuta come la cacciata dei mercanti dal tempio. Con questo gesto Gesù tende a sovvertire il culto del tempio ed a quei gesti clamorosi, Gesù accompagna parole durissime di invettiva contro quello che era diventato il tempio e l’istituzione religiosa!
Il luogo santo per eccellenza che doveva essere la casa di preghiera per tutti i popoli è diventato un covo di ladroni espressione che Gesù riprende dal profeta Geremia.:”L’avete preso per una spelonca di ladri questo tempio che porta il mio nome?” (Ger.7,11).
Questi gesti e queste parole di Gesù provocano reazioni da parte dei capi dei sacerdoti e da parte degli scribi che cercavano di farlo morire.Avevano timore della sua predicazione perché la folla lo ammirava.
Le autorità religiose sono impaurite dalla invettiva di Gesù contro il tempio e l’istituzione religiosa, hanno paura di perdere il loro potere, che nel nome della religione e di Dio si gestisce sempre molto bene.Hanno paura perché hanno trasformato il tempio, luogo santo per eccellenza in un covo di briganti, in una spelonca di ladroni.
A differenza dei briganti che nel covo si rifugiano o nascondono la loro refurtiva dopo essere usciti a depredare le loro vittime, le autorità religiose, non hanno alcun bisogno di uscire dal loro covo ( il tempio) per trovare delle vittime. La gente accorre al tempio credendo che per loro sia un bene essere spennati per la gloria di Dio e (la tasche dei sacerdoti).

Ora possiamo finalmente capire, spiegata la parte centrale del nostro trittico, le due tavole laterali.
Nella prima tavola laterale il fico che con il suo splendore esteriore maschera la sua totale sterilità è il simbolo del tempio, della istituzione religiosa che con tutto il suo splendore di sacri palazzi, sacri cerimonie, sacri paramenti, sacro vasellame, nasconde l’assenza totale di Dio. In questo luogo dove tutto sembra troppo santo non c’è più posto per l’unico santo:Dio. Di Dio in verità non si sente molto la nostalgia, sostituito subito dal più pratico dio-profitto mammona.
Ricordate il motivo della sterilità del fico? Non era il tempo dei fichi!
Non è più il tempo in cui il fico può portare frutti, il tempo in cui l’istituzione religiosa può fare da mediatrice tra Dio e i credenti e le credenti. “Il tempo è compiuto” , la presenza di Gesù rende il regno di Dio vicino agli uomini e alle donne. Gesù rivolgendosi al fico dicendo: Nessuno mangi mai più frutti da te” ! (Mc.11,14), annuncia la fine della mediazione dell’istituzione religiosa, qualunque sia, fra Dio e l’umanità.

Nella seconda tavola laterale il fico è ormai secco fino alla radice, Gesù è infatti entrato nel tempio di Gerusalemme sovvertendone il culto; il fico che simboleggia l’istituzione religiosa è secco, e non potrà mai più rifiorire o portare frutti perché anche le radici sono secche. Pietro ricordatosi dell’accaduto si rivolge a Gesù e Gesù rispondendo esorta ad avere fede, ma una fede capace di modificare la realtà. Gesù esorta ad avere fede perché questa è l’essenziale. Nel tempio ciò che era importante era l’offerta a Dio, con la venuta di Gesù ciò che è importante è la fede in Dio.

http://www.firenzevaldese.chiesavaldese ... fichi.html
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Gianni
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da Gianni »

“Il giorno seguente, quando furono usciti da Betania, egli ebbe fame. Veduto di lontano un fico, che aveva delle foglie, andò a vedere se vi trovasse qualche cosa; ma, avvicinatosi al fico, non vi trovò niente altro che foglie; perché non era la stagione dei fichi … La mattina, passando, videro il fico seccato fin dalle radici. Pietro, ricordatosi, gli disse: «Rabbì, vedi, il fico che tu maledicesti è seccato»”. - Mr 11:12,13,20,21.
Per capire il senso della maledizione del fico da parte di Yeshùa occorre sapere che il fico produce due raccolti all’anno. Il primo raccolto è costituito dai fioroni (in ebraico bikuràh) o fichi primaticci, che maturano a giugno o ai primi di luglio (cfr. Is 28:4; Ger 24:2; Os 9:10). I fichi veri e propri crescono sui ramoscelli nuovi e maturano da agosto in poi; questo è il raccolto principale. Verso febbraio i fichi primaticci, i fioroni, spuntano sui vecchi rami (quelli della stagione precedente. Ciò avviene circa due mesi prima che spuntino le foglie verso la fine di aprile o in maggio: “Quando già i suoi rami si fanno teneri e mettono le foglie, voi sapete che l'estate è vicina” (Mt 24:32). Anche nel Cantico è detto che i nuovi fichi verdi (in ebraico pagh) spuntano ad aprile, perché sono messi in relazione alla fioritura delle viti, che inizia appunto ad aprile (Cant 2:13). Un volta che il fico ha messo tutte le foglie dovrebbe anche portare frutto.
Il fico maledetto da Yeshùa era anomalo. Yeshùa, notando che esso “aveva delle foglie, andò a vedere se vi trovasse qualche cosa; ma, avvicinatosi al fico, non vi trovò niente altro che foglie”. Ciò avvenne il 10 di nissàn, come si deduce dalla cronologia degli eventi. È detto anche che “non era la stagione dei fichi”, per cui il fico anomalo aveva prodotto foglie prima del tempo. Questa anomalia era ingannatrice: il fatto che avesse foglie faceva supporre che avesse prodotto anche frutti maturi e buoni da mangiare, ma invece era improduttivo. Non solo, ma – siccome il fico non aveva altro che foglie - non avrebbe prodotto alcun frutto!
Yeshùa impiegò l’anomalia di quel fico per riferirsi all’improduttività di Israele, la cui esteriorità pure ingannava.
La metafora del fico come Israele la proviamo in Ger 24:1-10.
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Michele
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da Michele »

Ho capito ora tutto quanto, però mi rimane un'osservazione tecnica, l'albero di fichi, generalmente ha le foglie, (tranne l'inverno), ma i frutti arrivano molto tempo dopo. Almeno per gli alberi che si vedono qui da noi.
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