Filippesi 2:5-7

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Antonino
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Antonino »

Io non ho denigrato nessuno. Sia chiara la mia umiltà nel perseguire ciò che è oggettivamente verificabile da tutti.
Controllerò ciò che hai riportato e scriverò le mie considerazioni...... Sinceramente non mi pento di ciò che ho scritto! In questo forum si è sempre incitato il credente ad avere lo stesso atteggiamento lodevole dei Bereani........... I traduttori ebrei (quelli della LXX) hanno avuto le loro argomentazioni valide per non associare demuwt a morphè. Al momento mi attengo a quello che è verificato e accertato! Scusami ma il lavoro postumo è tutto da accertare!
Ricordando che i traduttori della LXX non avevano nulla di preconcetto, visto e considerato che ancora il Signore nostro Yeshùa, non era stato manifestato al mondo........ Tuttavia non possiamo dire altrettanto ne di me stesso, ne del Salvoni edei traduttori ebrei e delle altre nazionalità che a malincuore tutti quanti abbiamo una nostra personale concezione che cerchiamo di difendere!
Il concetto è chiaro?
Shalom
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Antonino
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Antonino »

Gianni ha scritto:
“Se esaminiamo il valore che questa parola ha nella versione dei LXX, vediamo che essa equivale all’ebraico " demuth", che è equivalente al greco " omòioma ". Entrambi questi vocaboli traducono l’ebraico " demuth " = immagine, figura, aspetto, impronta (cf Eb 1, 2 s), che non è usato per indicare " sostanza, natura ":
a) In Dt 4, 12 i LXX hanno omòioma, ma Simmaco ha morfén (ebr. temunah, altrove to’ar, tabnit). Per l’uso di queste parole cf: to’ar: morfé in Gdc 8, 18a, omòioma in Gdc 8, 18b:


Gianni per favore, mi diresti quali sono i testi di riferimento?

morfé in Gdc 8, 18a, questa è la versione dei LXX

omòioma in Gdc 8, 18b su quale testo lo trovo tradotto così?
Grazie! :arrow:
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Gianni
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Gianni »

Caro Antonino, spero di aver compreso bene la tua domanda. Ti rispondo in base a ciò che ho capito, se no scusami e ponimi di nuovo la domanda, per favore.
In Gdc 8:18 si legge: “Ognuno di essi aveva l'aspetto di un figlio di re”. TNM traduce con “forme” anziché aspetto. La LXX ha ὁμοίωμα e il testo originale ebraico ha תֹּאַר.
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Antonino
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Antonino »

Riporto il testo della LXX di Giudici 8:18

καιG2532 ειπεν προςG4314 ζεβεε καιG2532 σαλμανα πουG4225 οιG3588 ανδρεςG435 ουςG3739 απεκτεινατεG615 ενG1722 θαβωρ καιG2532 ειπαν ωσειG5616 συG4771 ομοιοςG3664 σοιG4771 ομοιοςG3664 αυτωνG846 ωςG3739 ειδοςG1491 μορφηG3444 υιωνG5207 βασιλεωνG935

Il carattere evidenziato viene tradotto con Morphè! Di "ὁμοίωμα" non vi è traccia!.......Guardando al testo Ebraico di Giudici 8:18, troviamo corrispondente a morphè כתארH8389 che ha il significato di: forma, contorno, figura, aspetto.........

Abbiamo riferimenti biblici differenti?
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Antonino
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Antonino »

Comunque! Da quello che ho potuto comprendere riguardo a quello che hai riportato del Salvoni, il professore faceva riferimento a due versioni greche differenti di Giudici 8:18. Una di queste è la LXX che riporta morphè e una seconda versione che riporta omòioma.
La mia domanda era questa: Quale versione riporta in giudici 8:18, omòioma?

Grazie! :mrgreen:
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Gianni »

Caro Antonino, della LXX esistono diverse antiche revisioni: Teodozione (Θ), del 1° secolo, che è quella probabilmente usata per le citazioni che si trovano nel cosiddetto Nuovo Testamento; Aquila (A); Simmaco (Σ). Ci sono poi diversi manoscritti: Vaticano (B), Sinaitico (א), Alessandrino (A). Tra parentesi ti ho messo le sigle.
La tua citazione, in cui compare morfè, è tratta da א e da A; la mia da B.
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Antonino
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Antonino »

Il verso di Giudici 8:18 in buona sostanza cosa vuole comunicare?
Il verso nel suo contesto parla della somiglianza esteriore degli uomini uccisi da Zeba e Salmunna. Infatti si può leggere nel racconto:

Poi disse a Zeba e a Salmunna: "Com'erano gli uomini che avete ucciso sul Tabor?" Quelli risposero: "Erano come te; ognuno di essi aveva l'aspetto di un figlio di re".[Giudici 8:18 INR]

In pratica i due ammisero che gli uomini che uccisero erano somiglianti a Gedeone! Infatti al verso 19 si può leggere:

Ed egli riprese: "Erano miei fratelli, figli di mia madre; com'è vero che il SIGNORE vive, se aveste risparmiato la loro vita, io non vi ucciderei!" [Giudici 8:19 INR]

Quindi in questo caso, anche se il codice vaticano (B) della versione dei LXX non traduce תֹּאַר (to'ar) con μορφή (morphe) il senso non varia!
Ricordando ai lettori che:
תֹּאַר (to'ar) ha il significato di: forma, contorno, figura, aspetto
ὅμοιος (homoios) si traduce: come, simile, corrispondente a:
μορφή (morphe) si traduce: la forma con cui una persona o una cosa colpisce la visione, aspetto esterno

Il contesto non tradisce! Gedeone ha domandato quale fosse l'aspetto esteriore degli uomini uccisi, riconoscendo in essi i suoi fratelli.

תֹּאַר (to'ar) è compatibile con: μορφή (morphe)

דְּמוּת (dĕmuwth) non trova compatibilità con: μορφή (morphe)

Tuttavia esiste una assonanza diversa del termine morphe, che troviamo nel libro di Daniele, che mi accingo a commentare successivamente (previa altra contestazione) ;)
Shalom
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Gianni »

Caro Antonino, al di là delle applicazioni che i vari contesti richiedono, qui stiamo esaminando la parola “immagine/somiglianza”.
Abbiamo preso in considerazione diverse parole ebraiche e greche che, pur con le loro sfumature diverse, sono per certi versi sinonime. Il tutto era sorto per la tua contestazione che la parola greca morfè equivale al vocabolo ebraico demùt.
Ora siano arrivati a considerare il passo di Gdc 8:18 e abbiamo visto che la LXX usa lì la parola greca morfè (nei manoscritti א e A) e la parola greca omòioma (nel manoscritto B). Già questo fatto dovrebbe mostrarti che per i traduttori giudei della LXX le due parole si equivalevano.
Ma c’è di più. In Gn 1:26, in cui Dio dice “facciamo uomo a immagine di noi come somiglianza di noi” (traduzione letterale), l’ebraico usa demùt, che la LXX traduce con omòiosis, che è una variante di omòioma. Abbiamo quindi che demùt equivale a omòioma che a sua volta può essere reso come morfè (cfr. א e B in Gdc 8:18). Con ciò è stabilito un collegamento di morfè con demùt, collegamento che tu contestavi.
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Antonino
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Antonino »

Giudici 8:18 si riferisce ad una "forma" visibile e riconoscibile che NON può essere tradotta con demuwt! Infatti il testo ebraico usa To'ar........

Rimarco il fatto che Demuwt e morphe NON hanno nulla in comune!
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Re: Filippesi 2:5-7

Messaggio da Gianni »

Va bene, Antonino.
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