Grazie Enigma, cosi' mi hai risposto. Prima di tornare al versetto in questione, vorrei esaminarne altri dove troviamo la congiunzione in questione.
1Cor 3:22
εἴτε Παῦλος εἴτε Ἀπολλὼς εἴτε Κηφᾶς εἴτε κόσμος εἴτε ζωὴ εἴτε θάνατος εἴτε ἐνεστῶτα εἴτε μέλλοντα, πάντα ὑμῶν
whether Paul or Apollos or Cephas or the world or life or death or the present or the future--all are yours (New International)
whether Paul or Apollos or Cephas or the world or life or death or the present or the future—all are yours (English Standard)
Whether Paul, or Apollos, or Cephas, or the world, or life, or death, or things present, or things to come; all are yours (King James)
whether Paul, Apollos, Cephas, the world, life, death, the present, or the future—everything belongs to you (International Standard)
Whether Paul, or Apollo, or Kaypha, or the world, or life, or death, or things present, or things future; everything is yours. (Aramaic in Plain English)
whether Paul, or Apollos, or Cephas, or the world, or life, or death, or things present, or things about to be -- all are yours (Young's Zliteral Translation)
Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, le cose presenti, le cose future, tutto è vostro! (NR)
Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! (CEI)
Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, le cose presenti e le cose future; tutte le cose sono vostre. (ND)
E Paolo, ed Apollo, e Cefa, e il mondo, e la vita, e la morte, e le cose presenti, e le cose future; ogni cosa è vostra. (Diodati)
1Cor 10:31
Εἴτε οὖν ἐσθίετε εἴτε πίνετε εἴτε τι ποιεῖτε, πάντα εἰς δόξαν Θεοῦ ποιεῖτε.
Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio (NR)
Sia dunque che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio (CEI)
Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun'altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio (ND)
Così adunque, o che mangiate, o che beviate, o che facciate alcun'altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio (Diodati)
1Cor 12:13
καὶ γὰρ ἐν ἑνὶ Πνεύματι ἡμεῖς πάντες εἰς ἓν σῶμα ἐβαπτίσθημεν, εἴτε Ἰουδαῖοι εἴτε Ἕλληνες, εἴτε δοῦλοι εἴτε ἐλεύθεροι. καὶ πάντες ἓν Πνεῦμα ἐποτίσθημεν.
Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito (NR)
E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito (CEI)
Ora noi tutti siamo stati battezzati in uno Spirito nel medesimo corpo, sia Giudei che Greci, sia schiavi che liberi, e siamo stati tutti abbeverati in un medesimo Spirito (ND)
Poichè in uno stesso Spirito noi tutti siamo stati battezzati, peressere un medesimo corpo; e Giudei, e Greci; e servi, e franchi; e tutti siamo stati abbeverati in un medesimo Spirito (Diodati)
Come vedi nella stessa lettera Paolo utilizza altre volte la congiunzione εἴτε ripetuta.
Partiamo da 3:22.
Tutte le traduzioni in inglese traducono con
whether... or. Cosa significa
whether? Significa
if, cioe'
se, in senso ipotetico. In forma ripetuta, si traduce
sia che... o..., oppure
sia... sia... ma sempre con senso non copulativo. Le traduzioni italiane traducono invece rendendo il senso copulativo; la Diodati traduce con e... e..., e traduce bene
ogni cosa e' vostra, ma non rende bene il senso come lo rendono le traduzioni in inglese. Ma cosa sta dicendo Paolo ai Corinzi?
In 3:4-5 leggiamo:
"Quando uno dice: «Io sono di Paolo», e un altro: «Io sono di Apollo», non vi dimostrate semplicemente uomini? Ma che cosa è mai Apollo? Che cosa è Paolo? Servitori, attraverso i quali siete venuti alla fede, e ciascuno come il Signore gli ha concesso". Sta dicendo loro che non importa chi e' che opera, ma chi fa operare, cioe' Dio. Quindi il senso non e' "Paolo, e Apollo, e Cefa, e il mondo, e la vita, e la morte, e le cose presenti, e le cose future, questi sono tutti vostri" ma "sia Paolo, oppure Apollo, oppure Cefa, o il mondo, o la vita, o la morte, o le cose presenti, o le cose future, [non ha importanza, poiche'] tutto e' vostro". Infatti utilizza
πάντα (pa'nta), nominativo neutro plurale, che indica
tutto come totalita'. I greci dicevano
πάντα ῥεῖ (pa'nta re'i),
tutto scorre; e infatti, la Int. Standard, la Aramaic in Plain English, e le traduzioni italiane rendono
ogni cosa e' vostra, o
tutto appartiene a voi, o
tutto e' vostro.
Al versetto precedente, oltretutto, Paolo scrive
πάντα γὰρ ὑμῶν ἐστιν (pa'nta ga'r umo'n estin),
tutto infatti e' vostro, e in questo caso non e' riferibile a nulla che precede, ma e' il soggetto.
Quindi, la congiunzione
εἴτε in questo versetto significa
sia che... o..., tradotto in inglese con
whether... or, mentre secondo me sbaglia la Diodati a tradurre con
e... e... Le altre tre italiane sono accettabili ma non rendono bene il senso, poiche' non traducono la congiunzione ma la omettono. Il senso del discorso si capisce, ma e' sempre interpretabile. Invece, il senso che si rende traducendo εἴτε sara'
"non importa che si parli di Paolo, o di Apollo, o... o..., poiche' tutte le cose sono vostre". La New International traduce peggio delle altre, poiche' rende
πάντα come se fosse riferito all'elenco di persone e cose citate:
all are yours, ed e' ovvio che
all si riferisce a cio' che precede, altrimenti si dovrebbe dire
all things are yours; sarebbe come dire in italiano
tutti sono vostri o
tutte sono vostre. Tutti chi? Tutte cosa?
Passiamo a 1Cor 10:31.
Qui non c'e' molto da dire, visto che tutte le traduzioni concordano col rendere il senso ipotetico di εἴτε.
Andiamo quindi a 12:13.
Tutte traducono rendendo il senso di sia... che, e... e... Il senso della congiunzione e' anche reso dalla
natura opposta dei Giudei e dei Greci, degli schiavi e dei liberi, siano essi... o... Come dire: sia che siano Giudei sia che siano Greci. Il senso puo' essere reso benissimo anche semplicemente con sia Giudei sia Greci. In questo caso, la congiunzione εἴτε sarebbe resa in senso copulativo, ma i nomi a cui si riferisce sono di significato contrapposto: Giudei e Greci, schiavi e liberi. L'uso di εἴτε va a fortificare questa contrapposizione, sia... che..., e non e' come dire questo e quello, ma sia una cosa che il suo opposto.
Ora, rivedendo di nuovo il testo di 1Cor 13:8, forti della conoscenza dell'uso che Paolo ne fa in altri versetti della stessa lettera, esaminiamo le due traduzioni proposte:
Ἡ ἀγάπη οὐδέποτε πίπτει εἴτε δὲ προφητεῖαι καταργηθήσονται εἴτε γλῶσσαι παύσονται εἴτε γνῶσις καταργηθήσεται.
L'amore non viene mai meno: invece, sia le profezie saranno abolite, sia le lingue saranno fatte cessare, sia la conoscenza sara' resa inefficace. Questa e' quella con cui concordano tutti i traduttori e che giustamente tu proponi.
Se traduciamo cosi', con εἴτε in senso copulativo, allora potremmo tradurre 1Cor 10:31 nel modo seguente?
Sia dunque [voi] mangiate (pres. ind.), sia [voi] bevete, sia [voi] fate (pres. ind.) qualcosa: [voi] fate tutto alla gloria di Dio. E' ovvio che debba essere reso il senso ipotetico di εἴτε, e allora la traduzione sara'
"Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio". Da cosa si capisce il giusto modo di tradurre εἴτε? Dal contesto. E forse dai verbi, tutti al presente. Qui, la mia domanda per chi e' piu' esperto e': se i verbi fossero stati al futuro, si sarebbe potuto tradurre "sia che mangerete, sia che berrete, sia che farete qualsiasi cosa, fate tutto alla gloria di Dio"?
Perche', dunque, non rendere questo stesso senso anche nel nostro versetto 13:8?
L'amore non viene mai meno (in ogni eta', in ogni tempo), sia che (in futuro) le profezie siano abolite (saranno abolite), sia che le lingue siano fatte cessare, sia che la conoscenza sia resa inefficace.
Lo so che potrebbe essere follia pura. Il fatto e' che εἴτε non viene mai usato in senso copulativo puro. Paolo avrebbe potuto scrivere semplicemente:
καὶ προφητεῖαι καταργηθήσονται καὶ γλῶσσαι παύσονται καὶ γνῶσις καταργηθήσεται
in cui καὶ assume significato di non solo... ma anche...
Tu dici:
Che Paolo parli di un presente μένει (resta) è inteso anche come futuro.
Capisco che vuoi dire, ma non mi convince perche' Paolo sta parlando del momento presente, l'
ora, l'
adesso, e lo chiarisce proprio con quel
νυνὶ (nuni'), "adesso" con senso di
tempo presente, come ho gia' spiegato.
Mi ci vorrebbe che qualcuno mi dicesse, ad esempio: "guarda che stai sbagliando, perche' εἴτε in questo caso specifico si traduce cosi' per questa e quest'altra regola grammaticale...".
Sono pero' d'accordo con te sul fatto che i doni non siano stati manifesti nel tempo tra gli apostoli e noi. Almeno per quanto ne sappiamo. Per quanto riguarda il resto delle Scritture, non trovo un passo dove si annunci il venir meno di certi doni. Pero' credo esistano passi dove si capisce che verranno meno, negli uomini, fede, speranza e amore. E allora, se vengono meno queste tre cose, figurati i doni dello spirito!
Un abbraccio e grazie per essere stato paziente nel leggere le mie teorie. Ma io cerco, mi butto, e non importa se sbatto il naso: l'importante e' che questo mi serva a capire come stanno le cose esattamente. Ci arrivero'.
