Re: Filippesi 2:5-7
Inviato: venerdì 29 maggio 2015, 18:29
Insisti... Guarda che Lorenzo Rocci non ha tradotto le Scritture, ha compilato uno dei due piu' autorevoli dizionari di greco - italiano, forse il piu' autorevole, utilizzato ancora oggi dai piu' autorevoli grecisti del mondo. Cosa c'entra che fosse gesuita? Il che non mi stupisce, visto che tra i gesuiti ci sono grandi eruditi e anche uomini di scienza. Oggi, il grecista utilizza il Rocci, ma non perche' era gesuita, ma perche' e' il piu' autorevole.
Insisti anche con ὑπάρχω. Guarda che non e' che puoi prendere vocaboli greci e affibbiargli il significato che vuoi. Alcune volte, il significato puo' assumere sfumature simboliche, ma il greco e' una lingua precisa. Molte parole, poi, sono composte, come ad esempio ekklesia, da 1537 /ek, "fuori da e a" e 2564 /kaléō, "chiamare".
Insisti anche con harpagmo's. Harpagmo's ed harpaghe' significano esattamente la stessa identica cosa e derivano da harpazo, che significa rapire, portare via, saccheggiare e puo' assumere il senso di prendere in fretta, afferrare. Anche harpagma, altra variante, significa cosa rubata, rapita, bottino, preda. Anche harpax, dalla stessa radice, significa rapace, rapitore, saccheggiatore, e quando e' sostantivato significa furto, rapina. Come vedi, non si scappa.
Parli di evidenza del testo sacro: l'evidenza e' quella ricavata dalla corretta traduzione, in armonia col resto della Scrittura, non quella forzata dando alle parole significati che non sono pertinenti. Mi spiace Aldo, ma col greco non si scherza...
Adamo viene ingannato. Il divenire uguale a Dio non significa una trasformazione da creatura a Creatore. Il tutto e' simbolico per riferirsi all'orgoglio e alla superbia dell'uomo che si sostituisce a Dio, pensando di poter violare la Sua legge e vivere con le sue sole forze.
Ecco il racconto:
Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male. Gn 3:4-5
E dopo specifica:
Poi il Signore Dio disse: Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi quanto alla conoscenza del bene e del male [forse anche un po' sarcasticamente]. Che ora egli non stenda la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre! Gn 3:22
Il serpente non ha mentito quanto all'acquisizione dell'uomo della conoscenza del bene e del male; il testo dice "è diventato come uno di noi" e specifica "quanto alla conoscenza del bene e del male". Ma ha mentito sulle conseguenze di questa scelta.
Quando in Flp 2:5 Paolo ci esorta a non scegliere di essere come Dio, non si tratta di un'esortazione letterale, naturalmente; quale uomo penserebbe mai di diventare Dio? Eppure l'uomo moderno, che non crede in Dio, persegue proprio la sua auto-divinizzazione, sostituendosi a Lui e cercando le risposte al mistero della vita. Il problema dell'uomo e' il suo ego smisurato.
Insisti anche con ὑπάρχω. Guarda che non e' che puoi prendere vocaboli greci e affibbiargli il significato che vuoi. Alcune volte, il significato puo' assumere sfumature simboliche, ma il greco e' una lingua precisa. Molte parole, poi, sono composte, come ad esempio ekklesia, da 1537 /ek, "fuori da e a" e 2564 /kaléō, "chiamare".
Insisti anche con harpagmo's. Harpagmo's ed harpaghe' significano esattamente la stessa identica cosa e derivano da harpazo, che significa rapire, portare via, saccheggiare e puo' assumere il senso di prendere in fretta, afferrare. Anche harpagma, altra variante, significa cosa rubata, rapita, bottino, preda. Anche harpax, dalla stessa radice, significa rapace, rapitore, saccheggiatore, e quando e' sostantivato significa furto, rapina. Come vedi, non si scappa.
Parli di evidenza del testo sacro: l'evidenza e' quella ricavata dalla corretta traduzione, in armonia col resto della Scrittura, non quella forzata dando alle parole significati che non sono pertinenti. Mi spiace Aldo, ma col greco non si scherza...
Adamo viene ingannato. Il divenire uguale a Dio non significa una trasformazione da creatura a Creatore. Il tutto e' simbolico per riferirsi all'orgoglio e alla superbia dell'uomo che si sostituisce a Dio, pensando di poter violare la Sua legge e vivere con le sue sole forze.
Ecco il racconto:
Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male. Gn 3:4-5
E dopo specifica:
Poi il Signore Dio disse: Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi quanto alla conoscenza del bene e del male [forse anche un po' sarcasticamente]. Che ora egli non stenda la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre! Gn 3:22
Il serpente non ha mentito quanto all'acquisizione dell'uomo della conoscenza del bene e del male; il testo dice "è diventato come uno di noi" e specifica "quanto alla conoscenza del bene e del male". Ma ha mentito sulle conseguenze di questa scelta.
Quando in Flp 2:5 Paolo ci esorta a non scegliere di essere come Dio, non si tratta di un'esortazione letterale, naturalmente; quale uomo penserebbe mai di diventare Dio? Eppure l'uomo moderno, che non crede in Dio, persegue proprio la sua auto-divinizzazione, sostituendosi a Lui e cercando le risposte al mistero della vita. Il problema dell'uomo e' il suo ego smisurato.