1 Corinti 15:23-28

animasalvata
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Re: 1 Corinti 15:23-28

Messaggio da animasalvata »

La parte che ci interessa nel tuo studio:

Il v. 52, con la menzione dell’“ultima tromba” ci riporta al piano Dio simboleggiato dalle sue sante Feste. La prima luna nuova del 7° mese segnava il Giorno delle Trombe (Lv 23:24,25; Nm 29:1).
Quando Yeshùa ritornerà sul nostro pianeta, “scenderà dal cielo con un comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che sono morti uniti a Cristo risorgeranno per primi” (1Ts 4:16). Ci sarà allora la sua riunione con gli eletti. Gli eletti, morti o viventi, saranno allora trasformati
in esseri spirituali: “Non tutti ci addormenteremo nella morte, ma tutti saremo trasformati in un istante, in un batter d’occhio, durante l’ultima tromba. La tromba suonerà e i morti risorgeranno
incorruttibili e noi saremo trasformati”


Qui che trovo difficolta. Se tutti (morti e viventi alla venuta di Yeshua saranno simultaneamente mutati allo stesso tempo come esseri spirituali perche poi in 1 Tessalonicesi si dice prima i morti in Cristo e poi i viventi alla sua venuta?
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Re: 1 Corinti 15:23-28

Messaggio da Margo27@live.it »

Tieni presente che in Romani 6:7 è scritto che: "Chi è morto è assolto dal peccato". Quindi secondo la Scrittura le persone risuscitate sono assolte. Hanno pagato il loro salario. La Scrittura ci dice che il salario del peccato è la morte (Ro 6:23). Yeshua è colui che la Bibbia chiama la primizia di quelli che sono morti (1Co 15:20). L'espressione primizia per la mentalità dell'epoca, aveva un significato profondo in quanto veniva usata per indicare i primi frutti della raccolta che venivano offerti a Dio per avere ancora una volta provveduto al raccolto. In pratica, i primi frutti che venivano portati al tempio, erano visti come il reale avvio di un nuovo raccolto. La resurrezione di Yeshua, costituisce i primi frutti, perché ha reso la resurrezione dei credenti una certezza. Quindi la resurrezione è escatologica e avviene al ritorno di Yeshua (Gv 5:28,29 e 1Te 4:16). Essa è parte di una serie di eventi con i quali il piano della salvezza giungerà al suo completo adempimento. Bisogna considerare il contesto, Paolo parla ai credenti (Tessalonicesi), Paolo non voleva che i Tessalonicesi fossero ignorati e tristi "come gli altri", cioè gli increduli, per la morte dei loro compagni credenti. Quindi quando il testo afferma che: "I morti in Cristo resusciteranno" alla venuta di Yeshua significa che la resurrezione avrà luogo al ritorno di Yeshua, e comprenderà tutti i morti in Cristo di tutte le epoche, i credenti che al ritorno di Yeshua saranno in vita verranno trasformati. "Trasformazione dei viventi "(1Te 4:15,16). Gli eventi avverranno in modo conseguenziale (Mt 24:30,31). Questa è la prima resurrezione. Chi parteciperà alla prima resurrezione sono coloro che "saranno ritenuti degni" (vedi Luca 20:34-36). L'Ecclesiaste ci dice: "Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto per l'uomo". Coloro che partecipano alla seconda resurrezione saranno soggetti alla morte seconda.
animasalvata
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Re: 1 Corinti 15:23-28

Messaggio da animasalvata »

Margo27@live.it ha scritto: venerdì 17 maggio 2024, 22:28
Quindi quando il testo afferma che: "I morti in Cristo resusciteranno" alla venuta di Yeshua significa che la resurrezione avrà luogo al ritorno di Yeshua, e comprenderà tutti i morti in Cristo di tutte le epoche, i credenti che al ritorno di Yeshua saranno in vita verranno trasformati. "Trasformazione dei viventi "(1Te 4:15,16). Gli eventi avverranno in modo conseguenziale (Mt 24:30,31). Questa è la prima resurrezione. Chi parteciperà alla prima resurrezione sono coloro che "saranno ritenuti degni" (vedi Luca 20:34-36).
Il rapimento in aria dei superstiti alla parusia presuppone la loro trasformazione. In 1 Corinzi 15 si dice che la trasformazione sara in un batter d'occhio, all'ultima tromba e riguardera tutti, i morti che risorgeranno trasformati con i viventi superstiti contemporaneamente

Paolo in 1 Tessalonicesi 4 dice invece che prima i morti in Cristo resusciteranno (saranno trasformati) e poi I viventi saranno rapiti (per essere rapiti devono essere trasformati).

Se tutti (morti e superstiti) risorgono allo stesso momento allora in 1 Tess 4 Paolo non doveva dire che i morti precederanno i superstiti. Doveva dire "insieme saranno" rapiti senza distinguere tra un prima e un dopo.
Margo27@live.it
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Re: 1 Corinti 15:23-28

Messaggio da Margo27@live.it »

Secondo me, ti sei fissato sul "nulla", devi guardare il contesto. Paolo parlando ai Tessalonicesi che erano tristi per la perdita dei loro cari, gli dice che al ritorno di Yeshua i corpi dei credenti saranno resuscitati e dal contesto si capisce che Paolo credeva che sia lui che i Tessalonicesi potessero essere viventi al momento del ritorno di Yeshua . Egli credeva che il rapimento fosse imminente, che potesse avvenire in qualsiasi momento (vedi 1:10; 1 Co 7:29, "il tempo è ormai abbreviato"; Fi 4:5, "il Signore è vicino"). Questa verità dell'imminenza recava conforto ai credenti di Tessalonica. Paolo sta spiegando ai Tessalonicesi il futuro dei credenti già morti al ritorno di Yeshua, e poi spiega il futuro dei credenti che saranno ancora in vita al suo ritorno. Ecco perché specifica il prima e il dopo, perché nelle sue parole infonde speranza alla chiesa. Ti faccio un'esempio nella Scrittura Yeshua chiama la morte "sonno", di Lazzaro dice che sta "dormendo". Chi muore non è condizionato dal tempo e non si accorge di nulla, noi che rimaniamo siamo condizionati dal tempo e viviamo nel ricordo. Al ritorno di Yeshua una persona che resuscita (dopo diversi secoli), sarà come se si è addormentato la sera e la mattina si è svegliato. I credenti che saranno trasformati al ritorno di Yeshua in "un batter d'occhio", non saranno più condizionati dal tempo nel momento in cui vengono trasformati. Il prima e il dopo esiste solo per noi ed esisteva per Paolo quando spiegava il concetto ai Tessalonicesi. Questo è quello che ho compreso, magari Gianni ci può dare altre spiegazioni.
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Re: 1 Corinti 15:23-28

Messaggio da Gianni »

Concordo con Margo. A volte capita di fissarsi proprio sul nulla. Accade perchè ci si fissa su una specie di inghippo che è solo nella nostra mente. Si può ovviare cambiando punto di vista e gardando la questione da altre prospettive.
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