Besàseà ha scritto: ↑sabato 8 ottobre 2022, 6:12
Se mi dici chi ti ha scritto e cosa potrei aiutarti dando delle indicazioni a te e a gli ebrei che ti hanno risposto.
Ciao Besàseà, ben tornato. Avevo scritto che sui calcoli ecc. (cioè su Daniele) ho avuto discussioni per molti anni con diverse persone (qui mi riferisco all' ambito religioso.. anche con persone dotte). Riguardo agli amici ebrei ed alle email adesso ti spiego. Tempo fa scrissi al rabbinato della mia città ma non ho ricevuto risposta. Chiedendo in giro mi è stato spiegato che devo mandare 7 email perchè ciò dimostrerebbe il mio interesse ecc.. Avendo conosciuto degli ebrei in città, anche per motivi di lavoro, ho dialogato anche con loro su certe questioni (non solo Daniele) e loro gentilmente mi hanno fatto conoscere tante cose. Ho chiesto anche informazioni su questo tema e direttamente non mi hanno saputo rispondere perchè difficile. Allora uno di loro è stato così gentile da chiedere ai membri della famiglia (che vivono in Israele). Per esempio sulla questione 70 anni e 490 anni mi hanno risposto che l'interpretazione giusta è 490 anni. Da ciò ho capito che con questo metodo non avrei risolto la questione. Poi anche in rete, si trovano interpretazioni varie che provengono anche da ambiente ebraico. Quali? Ti ho messo un link dove addirittura il rabbino (credo) spiega che si parla sia di 70 anni che di 490. Quindi abbiamo questo quadro:
- gli ebrei che interpretano in vari modi ed altri che non sanno nemmeno come si interpreta quella profezia
- studiosi religiosi che tirano acqua al loro mulino
- studiosi non religiosi che comunque hanno lo stesso indirizzo
- studiosi non religiosi ...una via di mezzo tra le interpretazioni ebraiche e cristiane
....
il risultato è che c'è una confusione non da poco. E tutti questi studiosi ed ebrei che ti ho menzionato conoscono l'ebraico. Quindi non è solo una questione di studiare la lingua ebraica o essere ebreo.
Se sto chiedendo a te è per questo motivo, ed al di là delle mie ricostruzioni, obiezioni o quello che vuoi (perchè le combinazioni dei calcoli e gli eventi storici portano in una direzione precisa e non può essere un caso) mi sei stato e sono sicuro che mi sarai molto d'aiuto.
Ma "figlio dell'uomo" in se stesso non significa nulla perché è un'espressione ebraica molto comune e ricorrente. Anche in ebraico moderno si usa dire spesso e sempre "ben adam", figlio dell'uomo, come equivalente di "persona" o "umano" in italiano. Stessa cosa in tutta la letteratura ebraica precedente, talmudica e biblica.
Sono stati studiosi cristiani ignoranti che hanno fatto di questa espressione qualcosa di misterioso scrivendo infinite assurdità.
Questo l'ho intuito. Anche se non conosco l'ebraico, con la concordanza, almeno dove si trovano certi termini e come possono essere tradotti, nei limiti del possibile qualcosa posso capire. Le conclusioni degli studiosi cristiani ..lasciano molto spesso il tempo che trovano. Considerando che si parla sempre di studiosi, per poter dire che si sbagliano devo comunque poterlo dimostrare (a te sicuramente verrà più facile). In molti casi non è nemmeno difficile, perchè l'ideologia religiosa fa sempre commettere errori.
NAza: Era incomprensibile al tempo per il populino. Oggi è incomprensibile a noi grazie al genio delle religioni.
Besàseà: Se non hai delle buone basi non sempre ti sarà facile saper distinguere ciò che è religione da ciò che non lo è. Per esempio, attenersi alla tradizione traduttiva è già religione, bisogna studiare l'ebraico e andare oltre.
E' vero. Ma non solo basi di ebraico servono. Ne vanno aggiunte altre...
chelaveritàtrionfi ha scritto: ↑mer 8 giu 2022, 0:48
veshavuìm: perchè qui la "e" non è una congiunzione ma deve essere tradotta con "poi" o "dopo" mentre qui per esempio no?
Dn 9:23 וְהָבֵ֖ן (wə•hā•ḇên) “e comprendi”; Dn 9:25: וְתֵדַ֨ע (wə ṯê ḏa') E Sappi וְתַשְׂכֵּ֜ל (wə ṯaś kêl) e comprendi (intelligenza).
Besàseà:
Se tu avessi studiato un minimo di ebraico non avresti posto questa domanda. In ogni modo spesso dipende dal contesto e non sempre è facile individuarlo il contesto (come diceva Abramo di CE). Per raggiungere questo livello, per prima cosa bisogna parlare la lingua alla perfezione dello scritto in esame. Questo livello non appartiene alla maggior parte degli studiosi, che si basano sempre su altri studiosi ripetendo sempre gli stessi errori.
Questa domanda l'ho posta, appunto, perchè non conosco l'ebraico. Se lo conoscessi, magari non l'avrei posta o forse si, perchè come scrivi tu occorrerebbe raggiungere un certo livello che non appartiene alla maggior parte degli studiosi. Dici che dipende dal contesto..ed infatti ho notato che ci sono rese diverse... che possono cambiare il resto
Aggiungo che non mi interessa difendere l'intepretazione cristiana che tra l'altro ritengo errata.