Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

chelaveritàtrionfi
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Riferendomi alla nuova riveduta:

26 Dopo le sessantadue settimane un unto [יִכָּרֵת ikarèt: tagliare, distruggere, consumare] , [וְאֵ֣ין (wə•’ên) non c’è per lui]. Il popolo d'un [נָגִ֔יד (nā•ḡîḏ): comandante, militare]. che verrà [יַ֠שְׁחִית (yaš•ḥîṯ): andare in rovina] la città e il santuario; la sua fine verrà [בַשֶּׁ֔טֶף (ḇaš•še•ṭep̄): sangue, un diluvio ] ed è decretato che vi saranno [שֹׁמֵמֽוֹת׃(šō•mê•mō•wṯ) devastare] sino alla fine della [מִלְחָמָ֔ה (mil•ḥā•māh) una battaglia, guerra] .

27 [מָשִׁ֣יחַ (mā•šî•aḥ): messia, unto, consacrato] stabilirà un [בְּרִ֛ית (bə•rîṯ): patto, forte alleanza]con [לָרַבִּ֖ים (lā•rab•bîm) molti,grandi], per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare ] זֶ֣בַח (ze•ḇaḥ)] e [ וּמִנְחָ֗ה (ū•min•ḥāh): offerta sacrificale, donazione] ; sulle [כְּנַ֤ף (kə•nap̄): ala,bordo, un pannicolo] delle [שִׁקּוּצִים֙ (šiq•qū•ṣîm): disgustoso, sporco, idolatra, idolo] verrà un [מְשֹׁמֵ֔ם (mə•šō•mêm): colui che crea desolazione, una statua di Pietra] . (שָׁמֵם shamem) commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul (שָׁמֵם shamem)."».
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
animasalvata
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da animasalvata »

chelaveritàtrionfi ha scritto: martedì 19 aprile 2022, 23:25
animasalvata ha scritto: martedì 19 aprile 2022, 22:31
chelaveritàtrionfi ha scritto: martedì 19 aprile 2022, 21:53
Dov'è scritto che c'è l'ultima settimana e viene dopo? Il testo mi pare dica per una settimana e a metà settimana. Infatti è l'ultimo periodo. A metà di 7 anni (circa perchè anche qui il 7 è simbolico) cessa sacrificio ed offerta dei giudei. Menelao aiutando Antioco impone il culto pagano.
Daniele 9,26-27
26 Dopo le sessantadue settimane un unto stipulera, ma non ha. Il popolo d'un capo che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine verrà come un'inondazione ed è decretato che vi saranno devastazioni sino alla fine della guerra. 27 Egli stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore. Il devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore"».

Come vedi l'angelo dice che un consacrato stipula un patto senza valore dopo 62 settimane. Appena dopo aver detto detto questo l'angelo dice che la città e il tempio saranno distrutti.

Quindi la sequenza è che prima si stipula un patto dopo 62 settimane e poi avviene la distruzione del tempio (il tempio non è stato distrutto da Antioco). Anche Besasea in qualche modo sostiene questa sequenza solo che lui si riferisce a Ciro. Secondo lui in conseguenza dell'atto stipulato da Ciro il tempio e la città verranno successivamente distrutti.

Invece nella tua ricostruzione la settimana della desolazione cade durante le 62 settimane. Ed è qui che non mi trovo.

Secondo la traduzione che fa besàseà del passo un unto stipulerà dopo 62 settimane.

[יִכָּרֵת ikarèt: tagliare, distruggere, consumare, fare alleanza


I passi successivi riportano comunque un desolatore che porta nel tempio un idolo pagano.

Qui compare il termine מְשֹׁמֵ֔ם (mə•šō•mêm) e significa "colui che crea desolazione". Secondo Rashì è la statua pagana. Non solo, ce n'è un altro:

שִׁקּוּצִים֙ (šiq•qū•ṣîm): “L’ebraico shiqqūṣ «orrore, sconcio», uno dei termini peggiorativi adoperati per indicare le false divinità con la quale nell’Antico Testamento è definito il culto idolatrico di Giove Uranio. Abominio della desolazione (Treccani).

E non solo. Il termine tradotto con distruggere è [יַ֠שְׁחִית (yaš•ḥîṯ): andare in rovina.
Non si parla di radere al suolo. Per quanto detto il tempio che viene distrutto dai romani non c'entra nulla.

Tra l'altro ho fatto notare che il capitolo 8 è chiaro riferimento al periodo dopo Alessandro e ad Antioco. I capitoli 10 ed 11 parlano dei regni ellenistici. Il capitolo 9 sarebbe fuori contesto.

Quindi Daniele dove parlerebbe di un evento così importante? L' hannukka non si può negare.
Però nel tuo calcolo l'ultima settimana finisce per essere contemporanea agli ultimi anni dei 434 anni. Ed è qui che la cosa non mi convince. L'ultima settimana come si evince dai versetti 26 e 27 e come ti ha detto anche Besasea si svolge dopo che un consacrato ha stipulato un patto.
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Anche le 7 settimane sono a cavallo delle 62 perchè entrambe partono dal 598 secondo la mia spiegazione. L'ultima settimana del patto avviene prima che il devastatore muoia. Anche questa compresa nelle 62 settimane. In realtà il periodo lungo sono le 62 settimane. In queste 62 settimane (62x7 =434) avvengono tutti gli eventi descritti. Dopo le 62 settimane muore l'unto che ha fatto il patto.

Non ci sono spazi vuoti. Le iniziali 70 settimane = 490 anni non partono dal 598 .. il termine è sempre il 164.
Servono come simbolo di un periodo lungo e sono correlate ai 70 anni delle desolazioni di Geremia. Anche qui. Da dove partono i 70 anni di Geremia? Finiscono nel 539. Le deportazioni cominciano in Assiria nel 701.

La profezia del capitolo 9 si inserisce esattamente in sequenza con la visione del capitolo 8 Se ci fai caso il capitolo 8 la visione avviene con Baldassar. Quella del capitolo 9 sotto Dario il Medo che viene dopo. Qui la visione è la spiegazione con la parola della visione precedente (versetto 23), con la profezia dopo che Daniele prega avendo compreso dai libri di Geremia i 70 anni.. Poi al capitolo 10 invece la visione è al terzo anno di Ciro. Al terzo anno di Ciro già 42360 persone sono rientrate dall'esilio. (Esdra) e poi dal 10 si passa al capitolo 11 che narra delle lotte tra i regni ellenistici
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da animasalvata »

chelaveritàtrionfi ha scritto: martedì 19 aprile 2022, 23:51 Anche le 7 settimane sono a cavallo delle 62 perchè entrambe partono dal 598 secondo la mia spiegazione. L'ultima settimana del patto avviene prima che il devastatore muoia. Anche questa compresa nelle 62 settimane. In realtà il periodo lungo sono le 62 settimane. In queste 62 settimane (62x7 =434) avvengono tutti gli eventi descritti. Dopo le 62 settimane muore l'unto che ha fatto il patto.

Non ci sono spazi vuoti.
Però Daniele 9,26-27 non dice questo. Dice che l'unto stipula il patto dopo 62 settimana e poi l'angelo introduce la conseguenza ossia la rovina della città e del tempio. Quindi la conseguenza non può precedere il patto.
Anche Besasea seppur riferendosi a Ciro ha detto questo: prima c'è un patto e poi una guerra che dipende ed è conseguente dal patto.
Quindi l'ultima settimana non può essere contemporanea alle 62.
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

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animasalvata ha scritto: mercoledì 20 aprile 2022, 0:12
chelaveritàtrionfi ha scritto: martedì 19 aprile 2022, 23:51 Anche le 7 settimane sono a cavallo delle 62 perchè entrambe partono dal 598 secondo la mia spiegazione. L'ultima settimana del patto avviene prima che il devastatore muoia. Anche questa compresa nelle 62 settimane. In realtà il periodo lungo sono le 62 settimane. In queste 62 settimane (62x7 =434) avvengono tutti gli eventi descritti. Dopo le 62 settimane muore l'unto che ha fatto il patto.

Non ci sono spazi vuoti.
Però Daniele 9,26-27 non dice questo. Dice che l'unto stipula il patto dopo 62 settimana e poi l'angelo introduce la conseguenza ossia la rovina della città e del tempio. Quindi la conseguenza non può precedere il patto.
Anche Besasea seppur riferendosi a Ciro ha detto questo: prima c'è un patto e poi una guerra che dipende ed è conseguente dal patto.
Quindi l'ultima settimana non può essere contemporanea alle 62.
stando alla traduzione classica dice :

dopo 62 settimane Un unto sarà stroncato e non avrà nulla...
poi il popolo di un capo ......
Mschach stipulerà un patto con i grandi (capi dell'esercito )..

stando alla traduzione di besasea... :

dopo 62 settantesimi un unto stipulerà e non ha
il popolo di un capo..
Mashach stipulerà un patto con ....

ma poi si dice che cesserà il sacrificio e l'offerta. Quindi nn capisco il senso di un unto stipulerà e non ha prima della frase "il popolo di un capo che verrà..."

Qui non torna a me e sembra fuori contesto il capitolo 9. A parte la traduzione di questo versetto c'è tutto il contesto.

Quindi non saprei. Vediamo cosa dice Besàseà

A questo punto sia che sia una spiegazione che l'altra di Besàseà, il tempio del 70 è escluso
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da animasalvata »

chelaveritàtrionfi ha scritto: mercoledì 20 aprile 2022, 0:29
animasalvata ha scritto: mercoledì 20 aprile 2022, 0:12
chelaveritàtrionfi ha scritto: martedì 19 aprile 2022, 23:51 Anche le 7 settimane sono a cavallo delle 62 perchè entrambe partono dal 598 secondo la mia spiegazione. L'ultima settimana del patto avviene prima che il devastatore muoia. Anche questa compresa nelle 62 settimane. In realtà il periodo lungo sono le 62 settimane. In queste 62 settimane (62x7 =434) avvengono tutti gli eventi descritti. Dopo le 62 settimane muore l'unto che ha fatto il patto.

Non ci sono spazi vuoti.
Però Daniele 9,26-27 non dice questo. Dice che l'unto stipula il patto dopo 62 settimana e poi l'angelo introduce la conseguenza ossia la rovina della città e del tempio. Quindi la conseguenza non può precedere il patto.
Anche Besasea seppur riferendosi a Ciro ha detto questo: prima c'è un patto e poi una guerra che dipende ed è conseguente dal patto.
Quindi l'ultima settimana non può essere contemporanea alle 62.
stando alla traduzione classica dice :

dopo 62 settimane Un unto sarà stroncato e non avrà nulla...
poi il popolo di un capo ......
Mschach stipulerà un patto con i grandi (capi dell'esercito )..

stando alla traduzione di besasea... :

dopo 62 settantesimi un unto stipulerà e non ha
il popolo di un capo..
Mashach stipulerà un patto con ....

ma poi si dice che cesserà il sacrificio e l'offerta. Quindi nn capisco il senso di un unto stipulerà e non ha prima della frase "il popolo di un capo che verrà..."

Qui non torna a me e sembra fuori contesto il capitolo 9. A parte la traduzione di questo versetto c'è tutto il contesto.

Quindi non saprei. Vediamo cosa dice Besàseà

A questo punto sia che sia una spiegazione che l'altra di Besàseà, il tempio del 70 è escluso
Dire che le vicende del 70 è da escludere è un po azzardato considerando che stai parlando di uno scritto sigillato

Daniele 12,9 Egli mi rispose: «Va', Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine.

Tieni presente che dopo la distruzione del tempio del 70 i romani posero un idolo, un tempio a Giove che causava desolazione. E dopo il tempio di Giove arrivò la cupola della roccia con la moschea di Alqsa. Non sono questi degli idoli muti che sorgono sul luogo del tempio causando desolazione?

Il numero 70 può anche essere un numero simbolico di durata lunga e indecifrata.
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

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Bisogna partire da un presupposto ossia sul come e quando è stato formato il libro. C'è che ritiene che tutto il libro risalga interamente a Daniele e chi ritiene che sia interamente un libro pseudo epigrafico realizzato post-eventum. Ci sono indizi sia in una direzione che in un altro. Io credo che la verità sta in mezzo. Alcune parti risalgono a Daniele,furono messe per iscritto in seguito e circolavano separatamente e in maniera segreta. Si narra che quando Alessandro Magno venne a Gerusalemme gli vennero mostrati i rotoli di Daniele. Altre parti penso siano state aggiunte al tempo dei Maccabei. Mi viene da pensare al capitolo 11 che essendo troppo preciso e ricco di particolari sembra uno scritto post-eventum. Sempre al tempo dei Maccabei tutti i capitoli vennero raccolti in un unico corpus.

Quali furono gli oracoli e le visioni che Daniele ricevette?
Il capitolo 12 sembra la prosecuzione del 10. Il capitolo 12 può avere una duplice prospettiva: una prospettiva tipica che si riferiva alla fine di quell'era li (il tempo delle persecuzioni di Antioco); una prospettiva anti tipica che si riferisce alla fine dei tempi in generale poiché si parla di resurrezione dei morti compresa quella di Daniele.

Quindi le profezie di Daniele possano avere una duplice prospettiva. E in Daniele 9 poiché ci viene indicato il numero 70 non si può escludere qui una doppio adempimento:
1) un livello tipico che ha che fare con il tempo di Giuda Maccabeo e i seleucidi; 2) un livello anti tipico che considerando i 70/70 non letterali continua fino agli eventi descritti al capitolo 12.
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Infatti, il genere letterario di Daniele è apocalittico.
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

animasalvata ha scritto: mercoledì 20 aprile 2022, 2:06 Bisogna partire da un presupposto ossia sul come e quando è stato formato il libro. C'è che ritiene che tutto il libro risalga interamente a Daniele e chi ritiene che sia interamente un libro pseudo epigrafico realizzato post-eventum. Ci sono indizi sia in una direzione che in un altro. Io credo che la verità sta in mezzo. Alcune parti risalgono a Daniele,furono messe per iscritto in seguito e circolavano separatamente e in maniera segreta. Si narra che quando Alessandro Magno venne a Gerusalemme gli vennero mostrati i rotoli di Daniele. Altre parti penso siano state aggiunte al tempo dei Maccabei. Mi viene da pensare al capitolo 11 che essendo troppo preciso e ricco di particolari sembra uno scritto post-eventum. Sempre al tempo dei Maccabei tutti i capitoli vennero raccolti in un unico corpus.

Quali furono gli oracoli e le visioni che Daniele ricevette?
Il capitolo 12 sembra la prosecuzione del 10. Il capitolo 12 può avere una duplice prospettiva: una prospettiva tipica che si riferiva alla fine di quell'era li (il tempo delle persecuzioni di Antioco); una prospettiva anti tipica che si riferisce alla fine dei tempi in generale poiché si parla di resurrezione dei morti compresa quella di Daniele.

Quindi le profezie di Daniele possano avere una duplice prospettiva. E in Daniele 9 poiché ci viene indicato il numero 70 non si può escludere qui una doppio adempimento:
1) un livello tipico che ha che fare con il tempo di Giuda Maccabeo e i seleucidi; 2) un livello anti tipico che considerando i 70/70 non letterali continua fino agli eventi descritti al capitolo 12.

Aspetta. Questo è un altro discorso. Dal punto di vista cronologico il 70 E.V. è da escludere per questi motivi:
1) il capitolo 8 parla del post Alessandro e di Epifane
2) i capitoli 10 e 11 si riferiscono ai regni sorti dopo Alessandro e ci sono elementi ben precisi. Come giustamente fai notare troppo precisi da far pensare che il libro di Daniele sia stato scritto dopo gli eventi
3) Dato che Daniele parla palesemente di queste cose, non si può saltare un pezzo di storia come la devastazione del tempio, la persecuzione degli ebrei che non si piegarono ai sacrifici pagani e poi la liberazione dal dittatore. Oggi per ricordo abbiamo l'Hannukka che non si può negare. Tra l'altro la profanazione del tempio da parte di Epifane dura circa 3 anni e mezzo e si ricollega alle 2300 sere e mattine del capitolo 8.
4) c'è poi tutto il versetto 27 e parte del 26 con i termini precisi. Colui che crea desolazione è una statua pagana come spiega Rashì. C'è un altro termine che è שִׁקּוּצִים֙ (šiq·qū·ṣîm) ed indica qualcosa di disgustoso, un idolo. Appunto fa pensare ai sacrifici pagani. il temine tradotto con "distruggere" è [יַ֠שְׁחִית (yaš•ḥîṯ): e vuol dire andare in rovina. Il termine che indica completa distruzione è quello del versetto 27 e si riferisce al devastatore: כָּלָה֙ (kā·lāh). Li indico tutti qui sotto:

שִׁקּוּצִים֙ (šiq·qū·ṣîm) Noun - masculine plural Strong's 8251: Disgusting, filthy, idolatrous, an idol

יַ֠שְׁחִית (yaš·ḥîṯ) Verb - Hifil - Imperfect - third person masculine singular Strong's 7843: Perhaps to go to ruin

כָּלָה֙ (kā·lāh) Noun - feminine singular Strong's 3617: Completion, complete destruction, consumption, annihilation

I romani radono al suolo il tempio.

5) il libro di Daniele si conosce da millenni. Lo cita anche Yeshùa quindi non può essere sigillato
6) E' uno scritto apocalittico che vuol dire molte cose. Anche che può essere un'opera pseudoepigrafa, cioè scritta dopo.

L'autore che è un agiografo (ossia colui che racconta la vita di altri) conosce la storia in base ai documenti che possiede. Però il punto non è questo. L'autore dimostrerebbe attraverso la storia in un ciclo, anzi 2 uno grande ed uno piccolo, come D-o alla fine vince. La giustizia divina trionfa sempre. E lo fa inserendo il capitolo 12 enfatizzando questo evento. Tra l'altro il personaggio del racconto si chiama Daniyè’l (il mio giudice è D-o).

Che abbia doppia valenza ci sta. ma non si tratta di doppia valenza ma di un messaggio chiaro, qualcosa che dà conforto ad ogni generazione futura, qualcosa che dà speranza. Questi concetti vengono poi enfatizzati nell'apocalisse di Giovanni una volta raggiunta una nuova consapevolezza. Stava per finire un'era. Con Yeshùa ne comincia un' altra.

Daniele e Apocalisse non sono gli unici scritti apocalittici. In quel periodo ne abbiamo degli altri come il libro di Enoch ecc. considerati apocrifi. Abbiamo però traccia di letteratura apocalittica anche in era più antica e nelle scritture stesse. Questa letteratura si sviluppa maggiormente a cavallo tra due ere: II secolo a.E.V. e II secolo E.V. ed è caratterizzata da tutta una simbologia specifica.

Apocalisse (ἀποκάλυψις, apokálypsis) è una parola greca che significa " rivelazione ", "uno svelamento di ciò che risulta “velato”, cose non precedentemente conosciute e che non potevano essere conosciute senza lo svelamento.

Per quanto riguarda il termine “profezia” si può fare riferimento all'idea di prophetes come di colui che, secondo l'etimo greco pro-phemi, parla davanti, parla in nome di..., parla davanti a..., parla prima che....

Il profeta apocalittico non profetizza nel senso classico del termine, ma comunica un messaggio.

Considerando la "parola che uscì" come quella di Geremia che abbiamo calcolato essere nel 598, non può essere un caso che 7 e 62 indicano date precise:
7x7=49 anni si arriva a Ciro
62x7 =434 anni si arriva all'unzione del Santo dei Santi dopo Epifane.

Non può essere un caso. Poi ho fatto notare che il 62 è un numero che stona tra il 70 ed il 7. Questi ultimi numeri li trovi decine e centinaia di volte nella bibbia. il 7 credo più di 300. Il 62? solo 4 volte e ben 3 in Daniele. Tra l'altro due volte in questa profezia ed una volta al capitolo 5 :30-31 dove Dario il Medo sale al trono all'età di 62 anni. Di Dario il Medo non c'è traccia nella storia. Occorre scavare per cercare di capire se Dario, così come Artaserse e Assuero fosse un titolo. Qui addirittura si indica l'età 62 anni
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

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Tieni presente che dopo la distruzione del tempio del 70 i romani posero un idolo, un tempio a Giove che causava desolazione. E dopo il tempio di Giove arrivò la cupola della roccia con la moschea di Alqsa. Non sono questi degli idoli muti che sorgono sul luogo del tempio causando desolazione?
Nel 63 E.V. si narra che i romani sotto Pompeo occupano il tempio. Tacito racconta che i romani non trovarono alcuna statua all'interno, un tempio enorme ma vuoto. Ma anche Dione Cassio, nella sua Storia Romana (XXXVII) racconta:«Gli ebrei non avevano nessuna statua nel tempio in Gerusalemme; e poiché sono i più superstiziosi tra gli uomini ritengono che il Dio debba essere indicibile e non rappresentabile. Il tempio innalzato in onore di un tale Dio era grandissimo e veramente splendido».

Pompeo prende gli oggetti del tempio e li deporta a Roma nel tempio di Giove Capitolino compresa la "vigna d'oro" che si trovava all'ingresso del tempio. Questa storia è riportata da Cassio, ma anche nel saggio di Canfora. Queste vicende sono narrate anche da Giuseppe Flavio.

In questo periodo vengono uccisi e deportati molti ebrei. Storia riportata anche sull'apocrifo "i Salmi di Salomone".

Questi eventi ci sono certamente. E dimostrano ancora una volta come le storie si ripetono. Ma nello specifico di Daniele non possiamo comunque saltare le vicende di Epifane IV
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