Il Sabato

marco
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Re: Il Sabato

Messaggio da marco »

Cara Daniela come interpretare questo passo domandi? Per me è semplice.
La mia risposta a Noiman includeva anche il pensiero di Isaia, che poi è quello di Dio, per tutti gli uomini che vogliono seguire la sua alleanza.

Lella che dice?
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Maryam Bat Hagar
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Re: Il Sabato

Messaggio da Maryam Bat Hagar »

si si ho letto caro marco
volevo sapere cm in ambito ebraico veniva o viene letto questo passo
se vi è una lettura "diversa" da quella che può essere la mia o la tua comprensione ecco
perché anche io ho capito quello che hai capito te però mi piacerebbe conoscere l'opinione di una persona di fede ebraica
:YMHUG: in Cristo
il nostro nemico non è né l'ebreo né il cristiano
il nostro nemico è la nostra stessa ignoranza

Ali ibn Abi Talib(599- 661)
noiman
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Re: Il Sabato

Messaggio da noiman »

Ciao Antonio rispondo sinteticamente alla tua domanda, questa sera con un secondo invio risponderò agli altri forumisti.
Come avrai osservato nella Torah non c’è scritto quali cose si possono fare e non fare di sabato, esiste solo il comandamento e qualche insegnamento, il resto del precetto appartiene alla Torah orale “ misnàh “ e altro ancora nei “midrashim”.
I principi che regolano le proibizioni sono 39, tutti lavori proibiti e 4sono i fondamentali.
Tu usi come esempio “cambiare una ruota bucata”ma di Shabbat nessuno usa la macchina e se la ruota resta a terra, si aspetta la fine di Shabbat.
I rapporti tra ebrei e gentili sono regolati a livello personale, un ebreo osservante è molto improbabile che gli venga richiesto dall’amico “gentile” di aiutarlo a cambiare una ruota e nessun ebreo gli viene in mente di utilizzare un gentile nel settimo giorno. In Erez Israel è quasi impossibile che un ebreo osservante si accorga di avere una ruota a terra, ma se fosse necessario usare una macchina per un’emergenza sanitaria o di sicurezza, la famosa “bitachon” “la sicurezza” non pone problema, il divieto viene superato dalla nuova regola.
Ricordi che gli arabi iniziarono una guerra nel giorno del Kippur , Israele che in quel momento era raccolto nell’osservanza di quel giorno non ebbe problemi così gravi da impedire la reazione a difesa della nazione.
Aiutare un amico in un’emergenza è dovere di ciascuno, ebreo o non ebreo.
Se un ortodosso nel quartiere di Mea Shearim a Gerusalemme riceve la richiesta da parte di un ebreo (religioso o meno), oppure di un cristiano per portare la propria moglie all’ospedale per una emergenza sono sicuro che tutta la comunità religiosa si farebbe in quattro per risolvere il problema, nella mia fantasia mi vedo anche un Chàssid che con cappello a colbacco e palandrana lunga fio ai piedi (anche nei mesi più caldi) non avrebbe nessun problema a guidare e fare ogni cosa utile nel giorno di Shabbat. Questa è la Torah.
Ma ti devo anche dire che conoscendo molto bene Yerusalaim se questo dovesse accadere arriverebbe subito una buona ambulanza che risolverebbe il problema.
Ambulanze, auto della polizia e della “zavàh” (militari) sono gli unici che in caso di necessità possono percorrere “Mea Shearim” di Shabbat senza incontrare resistenze della popolazione che ha ben in testa il concetto della famosa siepe che regola l’osservanza del settimo giorno.
Ti saluto
Noiman
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Israel75
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Re: Il Sabato

Messaggio da Israel75 »

Cerco di rispondere un pò a tutti per come la vedo.
Noiman mi perdonerai per qualche paragone un pò azzardato forse. O forse no. :d

Io penso che al di là delle regole il buon senso ci guida e la Scrittura ci consiglia.
Nessun gentile potrà mai osservare il sabato alla maniera "ebraica".
L'osservanza per i fratelli Israeliani è un modo di vivere , è fusa con la loro società , è pratica e spirituale. E' nel loro codice genetico. E' millenaria.
Le regole non impediscono di salvare una persona o di aiutare chi ne ha bisogno . Questi casi di apparente "evasione" infatti sono gocce rispetto ad un oceano di dedizione. Sono le eccezioni che fan la regola.
Spero di non dire un erasia ma come dice l'ap.Paolo la legge è spirituale ,... e fù consegnata agli Ebrei.
Loro ne sono i custodi come Adam avrebbe dovuto custodire il giardino dell'eden. La sfida che nella Genesi è simbolaggiata dallo scontro serpente/uomo , nella vita reale è simboleggiata dal rispetto nella Legge.Vita natural durante.

Lo straniero o il gentile (il greco ai tempi apostolici) che spesso è legge a sè stesso , si rende conto Paolo , non ha bisogno di simboli esteriori per praticare la spiritualità. Ciò che conta è l'ossservanza dei comandamenti di Dio. (1Cor 7:19)
Noiman ha ragione a dire che i gentili non "devono" osservare il comandamento del Sabato.
Infatti "non devono, ma possono". Qui stà il punto di svolta. Con l'avvento di Gesù e dell'esperienza apostolica lo straniero (già detto in Isaia come ha fatto notare Maryam) è invitato a innestarsi nell'albero di Israele tramite il sacrificio espiatorio di Gesù.

La fede in Yeshua ci dona la giustificazione per aderire al piano salvifico di Dio (Gal 2:16).
E realizza promessa del Padre di estendere la grazia a tutte le nazioni.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Lella
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Re: Il Sabato

Messaggio da Lella »

Marco si domanda:

"Lella che dice?"

Marco,...immagino che ti riferisci ai passi citati da Miryam Isaia 56:1,9?

Adesso provo a spiegarli versetto per versetto, secondo il mio apprendimento.

Isaia 56:1 =Sta per venire...sta per essere rivelata.
Gli stimoli a mettere in pratica l'invito di Isaia 55:6,7 comprendono la vicinanza del regno divino di salvezza e la giustizia,...confronta con Isaia 51:5

Isaia 56 2 = Osserva il Sabato astenendosi dal profanarlo.
L'osservanza del Sabato, stabilita dopo la liberazione dall'Egitto (Esodo 20:8,11) divenne un segno di adempimento del patto che Dio aveva stipulato con Mosè (Esodo 31:13,17)

Isaia 56:3 = Lo straniero......l'eunuco.
Tali individui che la legge escludeva da Israele (Esodo 12:43 _ Deut.23:1,3,7,8) non saranno più tenuti in disparte durante il regno messianico.

Isaia 56:4,5 = Si atterranno al mio patto....un nome eterno.
Gli eunuchi, che hanno a cuore l'osservanza della legge mosaica, potranno godere di una posterità senza fine. Le opere della legge, non salvano mai (confronta con Romani 3:20 - e Efesini 2:8,9), nondimeno l'ubbidienza alla legge di Dio, facendo ciò che piace a lui o desiderando mantenere le proprie promesse di ubbidienza al Signore, è dimostrazione della propria salvezza. La persona che manifesta una simile condotta godrà di tutte le benedizioni legate alla salvezza.

Isaia 56;6 = Si atterranno al mio patto....saranno graditi sul mio altare.
I sacrifici di uno straniero che ama Dio, e il cui cuore desidera servirlo e ubbidire alla legge mosaica saranno graditi anche nel regno futuro.

Isaia 56:7 = Nella mia casa...... per tutti i popoli.
Nel regno del Messia, il tempio di Gerusalemme sarà il punto focale del culto del Signore per genti di ogni etnia. Gesù accusò i suoi contemporanei giudei di aver violato questo principio durante la seconda purificazione del Tempio. Infatti le autorità Giudee avevano fatto del Tempio un luogo di commercio (vedi Matteo 21:13)

Isaia 56:8 = Altri, oltre a quelli....già raccolti.
Oltre a raccogliere gli esuli di Israele nel suo regno, il Signore vi condurrà anche degli stranieri. (confronta con Isaia 49:6)

Isaia 56:9 = O voi tutte bestie dei campi....
Questo commento è riferito ai falsi profeti, e alle irresponsabili guide di Israele che avevano sviato il popolo.

Come vedi Marco, ho cercato di spiegare questi passi secondo il mio punto di vista, è chiaro però che tutto quello che abbiamo detto in questo contesto, è riferito prettamente al popolo di Israele e non a noi Cristiani. Lella
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bgaluppi
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Re: Il Sabato

Messaggio da bgaluppi »

Grazie Noiman, mi sono scaricato il Misnah sullo Shabbat! Sara' interessante dargli una lettura.
noiman
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Re: Il Sabato

Messaggio da noiman »

Ecco il proseguo.
Lella giustamente cita i passi tratti dal Vangelo, tutti estrapolati e dedicati a un unico concetto che la Legge è stata abrogata.
Su questo mi trovo d’accordo. Effettivamente i cristiani hanno abrogato la vecchia legge contenuta nella Torah e nel Tanach introducendo la “nuova legge”.
Riguardo ai passi citati (ottima la scelta) , non posso che essere d’accordo e non ho nessun titolo e capacità di discuterli; prima di questo forum e anche di quello precedente non avevo mai letto un vangelo nonostante che ne corservi alcuni molto antichi ereditati da mio nonno che aveva raccolto in qualche decennio qualche cosa come 4000 testi di varia provenienza, compresi alcuni rari e unici.
Uno di questi testi è stato donato dalla mia famiglia alla biblioteca vaticana e credo che sia ancora in bella vista in una teca di vetro.
Mi rammarico di non aver mai letto i vangeli , ma in questi due ultimi anni mi sono impegnato molto nella lettura del Nuovo Testamento e qualche idea me la sono fatta
Il fondatore del cristianesimo è Gesù di Nazareth,è stato un ebreo che auspicava il ritorno del giudaismo originale nella sua purezza originale, libero da romani e anche da una certa classe sacerdotale che per sopravvivere sotto la dominazione straniera si era corrotta, dunque Gesù diffondeva il messaggio che era il ritorno ai tempi dei primi profeti.
Paolo di Tarso, fu invece il primo ideologo che trasformò il messaggio originale in una forma di principio basato sulla sua interpretazione personale che si basa sulla fede separata dalle opere e introduce l’idea che “l’uomo non può realizzare nulla se non attraverso la grazia di D-o.
Mi viene da pensare che Gesù non aveva nessuna intenzione di abolire la legge e ben che mai il sabato. Poi tutto è una questione di fede e le parole:” ma ora siamo stati sciolti dai legami della legge, essendo morti a quella che ci teneva soggetti talché serviamo in novità di spirito, e non in vecchiezza di lettera”(romani 7/6) questo è stato scritta da Paolo e non da Gesù che poteva anche non essere d’accordo.
Lella infine racconta di una sua esperienza personale che riguarda dei bottegai romani e ne fa una considerazione generale: ” questi non osservavano il sabato “allora tutti gli ebrei non osservano il sabato.
Almeno su una cosa concordo con Lella: “ i cristiani non devono osservare il sabato” che appartiene alla vecchia legge e aggiungo che non hanno neanche titolo di impegnarsi nel cercare di seguire le regole ebraiche sulla casherut e sulla circoncisione.
Conosco cristiani che ogni tanto mi vengono a chiedere cosa mangiare o meno, ma nessuno è mai venuto a chiedermi se poteva circoncidersi .
Poi Marco scrive:” noi cristiani siamo osservanti della Parola di Dio che è anche osservanza ebraica” ??????
Poi Marco cita un passo isolato dal suo contesto :”Circoncidete dunque il vostro cuore ostinato e non indurite più la vostra nuca”e traccia un paragone con la circoncisione rituale che ha un significato completamente diverso.
Aggiunge“ la circoncisione viene applicata sul pene per i cristiani sul cuore”.
Ben venga la fede, ma in buona fede !
Shalom
Noiman
chelaveritàtrionfi
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Re: Il Sabato

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Caro Noiman non è vero che nei vangeli la legge è stata abolita..il documento appeso al palo sta per documento scritto a mano. Non sono di certo le tavole della legge. Gianni spiegherà per bene. Gli interpreti dei vangeli hanno creato confusioni infinite. Ora capisco che voi ebrei credete che i gentili non devono rispettare il sabato ma che i vangeli affermano ciò è interpretazione religiosa
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Israel75
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Re: Il Sabato

Messaggio da Israel75 »

Caro Noiman è sempre un piacere leggerti.
Mi permetto di dirti che Paolo per le notizie che ho io , fondò delle comunità . Ma non fondò nessuna ideologia religiosa. Le frasi che riporti sono correttisime ma lo stesso Paolo disse anche che la Legge non può essere abolita. (Rm 3:31)
L'idea che sia stato l'ideologo è un retaggio della chiesa Vaticana , che in tal modo andando contro la storia vuole insinuare idee di confusione per lo più. Non posso dilungarmi oltre sarebbe lunga.
Il Sabato inoltre è un Comandamento e non semplicemente un precetto, e D-O già in Isaia "invita" anche lo straniero ad osservarlo, cioè non è riservato a un club. :-) :-) :-) Nei corinzi Paolo ci ricorda che ciò che conta è l'osservanza dei comandamenti di D-O (1Cor 7:19).Non credo proprio che egli si riferisse a tutti tranne il Sabato. :-) :-) :-)
Negli (Eb 4:9) conferma il riposo Sabatico rimarcando il fatto di sforzarsi di entrare in quel riposo per non incappare in disubbidienza.


Un abbraccio fratelloneinoonee :YMHUG: :YMHUG: :YMHUG:
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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Gianni
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Re: Il Sabato

Messaggio da Gianni »

Leggendo il commento di Noiman ho avuto un moto di rabbia per il cosiddetto cristianesimo. Noiman cita Rm 7:6 in cui si legge: “Ma ora siamo stati sciolti dai legami della legge, essendo morti a quella che ci teneva soggetti, per servire nel nuovo regime dello Spirito e non in quello vecchio della lettera”. Poi commenta che Yeshùa poteva anche non essere d’accordo con queste parole di Paolo.

Il mio moto di rabbia è per il cosiddetto cristianesimo, che ha stravolto le parole di Shaùl di Tarso, Paolo. E più ancora per il fatto che il cosiddetto cristianesimo ha una grave responsabilità per aver offerto al popolo ebraico la sua distorta e deviata comprensione del messaggio di Yeshùa e di Paolo, il quale non può che essere in perfetta sintonia con Yeshùa, considerato anche che l’apostolo delle genti si definisce suo schiavo.

Nel mio piccolo mi sento quindi in dovere di spiegare, a beneficio di Noiman (e non solo) il senso di Rm 7:6.

Paolo, stando a una traduzione, direbbe: “Voi foste resi morti alla Legge” (v. 4, TNM). Che cosa vuol dire? Forse che i credenti debbano far conto che la Legge di Dio non esista più? Ciò è quanto la traduzione vorrebbe far credere, ma Paolo non dice che la Legge sia morta: dice che morti sono i credenti: ὑμεῖς ἐθανατώθητε (ümèis ethavatòthete), “voi siete morti”. E non dice morti “alla Legge” (TNM). Infatti, il dativo τῷ νόμῳ (to nòmo) è un dativus iudicantis (dativo del punto di vista) (Grammatica greca, Le Monnier, Firenze, n. 5, pag. 321): “Siete morti per la Legge” ovvero, stando alla Legge, dal punto di vista della Legge, essi erano dichiarati come morti (per le loro colpe). È ciò che spiega lo stesso Paolo in Rm 7:9: “Un tempo io vivevo senza legge; ma, venuto il comandamento, il peccato prese vita e io morii”; “In quanto a me, per mezzo della legge morii riguardo alla legge [νόμῳ (nòmo), dativus iudicantis]”. - Gal 2:19, TNM.

“Ora siamo stati esonerati dalla Legge, perché siamo morti a ciò da cui eravamo detenuti, così che siamo schiavi in un nuovo senso secondo lo spirito, e non nel vecchio senso secondo il codice scritto” (Rm 7:6, TNM). Anche qui la manipolazione della traduzione fa dire a Paolo ciò che non dice né intende dire. Infatti, non dice per niente “siamo stati esonerati dalla Legge” ma κατηργήθημεν (katerghèthemen), “siamo stati sgravati”. In che modo “siano stati sgravati”? “Perché siamo morti”, dice Paolo. Non perché la Legge sia stata abolita ma perché il peccato – che “è la violazione della legge” (1Gv 3:4) – ci ha recato la morte in base alla Legge. Ora, dice Paolo, “siamo schiavi in un nuovo senso secondo lo spirito” ovvero secondo il nuovo patto che, confermando la Legge, ci permette di ubbidire alla Legge santa di Dio perché abbiamo il suo spirito santo con la Legge scritta nel nostro cuore. - Eb 8:10; cfr. Ger 31:33.

Paolo conclude dicendo: “Che diremo dunque? È la Legge peccato? Così non sia!”, “Così che, da parte sua, la Legge è santa, e il comandamento è santo e giusto e buono”. – Rm 7:7,12, TNM.
La santa Legge di Dio rimane perciò tuttora valida.

A quei "cristiani" (che è una brutta parola) che non comprendono tutto ciò, si potrebbero rivolgere queste parole bibliche: “Su questo argomento c'è molto da dire, ma è difficile spiegarlo a voi, perché siete diventati duri a capire. Ormai dovreste già essere maestri; invece avete ancora bisogno di qualcuno che vi insegni le cose fondamentali del messaggio di Dio. Vi dovete nutrire ancora di latte, invece che di cibo solido. Ma chi si nutre di latte è ancora un bambino, e non sa capire un discorso su ciò che è giusto”. – Eb 5:11-13, PdS.
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