Manuela ha scritto:Ho letto questa mattina ... Re di Gerusalemme figlio di Davide.... Qualcuno può dirmi di questa persona ? Incisiva da quanto ho letto...Mi pace la lettura 3 ... Un tempo per tutto.... Era una bella persona ?
Quanto gia' esposto bene da Emiliano.. vorrei solo " integrare " il capitolo 3. inerente a " ogni cosa ha il suo tempo "-
L' elenco dei vari eventi / tempi della vita di tutti noi - mettono in risalto l' esperienza del nostro essere ( momenti felici / tristi - di passione / odio - di creare- fare / distruggere .. ecc.. ) ovvero una serie di attivita' alle quali corrispondono i relativi contrari.
Ma l' intento del predicatore non è " solo " quello di evidenziare la ciclica ripetizione di quanto esposto - quanto piuttosto con quel susseguirsi di eventi vi sia un' alternanza " tra " l' azione positva e la meno positiva ( ridere / piangere ). Solo cosi' è possibile riconoscere sia l' una che l' altra di tali situazioni per poter vivere tutte le altre piu' comuni.
La ripetitivita' di vari eventi sono una particolarita' di Qolet.
Gia' nel prologo egli evidenzia i ciclici eventi della natura ( sole - acque dei fiumi - vento ) - cosi' come quello delle generazioni che si susseguono .. e che tuttavia essi " non " causano nessun turbamento alla terra.
E' sempre quel "" determinato tempo "" di ognuno viene occupato dallo stolto uomo solo intento a: progettare / fare / costruire / accumulare / .. " per cosa " ?
Domanda terribile presente altre volte nel Libro - quasi un' esortazione alla riflessione.
L' uomo è come " abbagliato " dall' illusoria ricerca della fatidica felicita'. E solo tardivamente si rende conto di aver sprecato il " suo tempo ".
Amaramente deve constatare quanto sciocco egli sia stato nell' attivarsi "" eccessivamente "" per un' effimera illusione del successo, e per raggiungere il quale ha impiegato tutte le sue energie - cosi' intensamente - da disturbagli il sonno ! E per che cosa ?? Per niente !
Quel 1.3 è la sintesi di questo grande Libro: Che ( cosa ) resta ( ! ) all' uomo di tutto l' affanno per cui fatica sotto il sole ?? ( ripetuto ancora 2.22 - 3.9 ) Per Nulla ! -
Qoelet - nella sua lucida ed implacabile analisi - lo evidenzia con quel vocabolo di: Hebel - ovvero:
- " vanita' "" nel senso di = vacuita', vuoto, effimero , illusione come il vapore, il fumo, l' aria, il "" vento " -
Tutto della nostra miseranda esistenza evaporera' nel nulla. Tutto quanto si fa, si costruisce, si accumula .. rimarra' "" quaggiu' "" - ecco il grande dispiacere che evidenzia Qoelet .. e peggio ancora è che un altro ereditera' quel patrimonio - sudato e sofferto - se la ridera' alla faccia dello stolto che ha sprecato il suo tempo nell' accumulare... per altri. -
Infatti nulla si portera' nell' eterna dimora! -
Significativo quel mirabile versetto 5.14: nudo sono uscito dal grembo materno.... cosi' si ritornera' .. eccc... -( Sublime versetto ripetuto anche in Gb. 1.21 - Salmo 49.18 ) -
Monito tremendo e che lo stolto uomo non afferra.
E allora proprio il tempo è " determinato " da Dio.. nel momento opportuno.
Ora se i versetti 3.2/8 evidenziano una sorta di duplice serie di opposizioni ( ovvero le azioni prettamente umane: piangere/ridere - parlare/tacere - amare/odiare.. eccc. ) tuttavia è Dio che " interviene " nella vita di tutti.
Cosi' quando Dio concede " a un tale " beni e ricchezze MA non gli permette di godersele - perchè sara' un altro che godra' delle sue fatiche - per Qoelet questo cio' è un' amara delusione ( come dire .. stolto uomo cosa ti affatichi tanto - quando NON sai se potrai godere tutto quanto fai e/o hai fatto ) -
Quanto dipendiamo da Dio - Qoelet lo evidenzia con quel: tutto quanto avviene nell' insieme della cose E' Dio che lo fa !
Ma lo stolto uomo lo ha scordato.. accecato dalla sua stoltezza.. tutto intento ad inseguire il vento - sprecando il " suo " tempo.