Pagina 1 di 1

Una domanda sulla "fine"

Inviato: mercoledì 4 febbraio 2015, 17:02
da trizzi74
Caro Gianni, a volte gli scrittori biblici parlando della “fine” fanno intendere che il giudizio di Dio verso l’umanità fosse destinato ad accadere nella loro epoca. Un esempio lo troviamo in 1 Pt 4:7: “Ma la fine di ogni cosa si è avvicinata. Siate di mente sana, perciò, e siate vigilanti in vista delle preghiere”.
Dato che questa “ fine” non è ancora avvenuta, mi chiedo perché Dio ha permesso che si creasse questa aspettativa quando ancora si era molto lontano dal suo adempimento.

Re: Una domanda sulla "fine"

Inviato: mercoledì 4 febbraio 2015, 21:59
da ilvigilante
Caro Trizzi
Sai bene che la scrittura dice di essere sempre vigilanti.
Immagina se Cristo avesse detto che la fine sarebbe arrivata fra duemila anni!
Quanti si sarebbero adagiati sugli allori?
Anche oggi dobbiamo vivere come se la fine arriverà domani e rimanere sempre vigili.
Non è strano che anche gli apostoli vivevano con l'idea che la fine fosse prossoma

Re: Una domanda sulla "fine"

Inviato: mercoledì 4 febbraio 2015, 22:38
da AKRAGAS
Poichè la frase citata in 1 Pt 4:7 potrebbe essere meglio compresa rileggendo dei paralleli presenti nel Tanach e nella letteratura rabbinica. Preciso meglio: l'equivalente della frase citata con " la fine dei tempi" o " la fine del mondo" hanno lo stesso significato. Esse sono espressioni tecniche rabbiniche ovvero, in altre parole, termini in gergo.
Tale espressione significava tempi futuri e assunse un significato di attesa messianica.
In Gn 49:1 ... Giacobbe disse ai suoi figli:..vi annuncerò quello che avverrà nei tempi futuri.
La teologia del cristianesimo che si è formata separatamente dal contesto ebraico ha rivisitato a suo modo tale espessione generando, nelle varie denominazioni religiose, varie interpretazioni.
Un esempio è l'attesa di cataclismi e distruzione di massa di tutta la terra.... terrribile [-X

Re: Una domanda sulla "fine"

Inviato: giovedì 5 febbraio 2015, 5:20
da Gianni
Nel primo secolo, però, una fine c'è stata. Il Tempio fu distrutto, i romani fecero una carneficina e fu impedito ai giudei di abitare nella loro terra.

Re: Una domanda sulla "fine"

Inviato: giovedì 5 febbraio 2015, 6:28
da AKRAGAS
E' vero Gianni, concordo con quello che hai scritto :-)

Re: Una domanda sulla "fine"

Inviato: giovedì 5 febbraio 2015, 9:26
da trizzi74
Gianni ha scritto:Nel primo secolo, però, una fine c'è stata. Il Tempio fu distrutto, i romani fecero una carneficina e fu impedito ai giudei di abitare nella loro terra.
Quindi qual'è la spiegazione che dai su 1Pt 4:17?

Ringrazio ilVigilante e AKRAGAS per aver espresso la loro opinione.

Re: Una domanda sulla "fine"

Inviato: giovedì 5 febbraio 2015, 10:55
da Gianni
Caro Trizzi, la parola greca τέλος (tèlos) non indica solo la fine di qualcosa ma può riferirsi anche all'ultimo in qualche successione o serie. Se partiamo dall’annuncio della redenzione in Gn 3:15, vediamo che lungo la storia ci sono diverse tappe in vista della redenzione. Prima Dio sceglie una persona, Abraamo, poi trae da lui un popolo, Israele, poi abbiamo i profeti e tutti gli annunci che riguardano il Messia. Poi, “quando arrivò il pieno limite del tempo, Dio mandò il suo Figlio” (Gal 4:4, TNM). Poi Yeshùa dovette mostrarsi fedele fino alla morte, poi Dio lo risuscitò. In tutta questa successione l’ultimo atto di Dio è proprio la risurrezione di Yeshùa. Che rimane ora? Ora Yeshùa “deve regnare finché [Dio] non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. Come ultimo nemico, sarà ridotta a nulla la morte” (1Cor 15:25,26, TNM). Tutto però è già compiuto. Lo disse Yeshùa stesso sulla croce, prima di spirare. C’è solo l’attesa che Dio sconfigga tutti nemici. L’ultimo atto ἤγγικεν (ènghiken), “ha portato vicino”, che è una migliore traduzione, perché il perfetto indicativo è attivo, non riflessivo (medio, in greco). Per questo Pietro esorta a essere di mente sana, a pregare, ad amarsi intensamente. “Umiliatevi, perciò, sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi esalti a suo tempo”. – 1Pt 5:6, TNM.

Re: Una domanda sulla "fine"

Inviato: venerdì 6 febbraio 2015, 16:08
da Eleazar
Aggiungo che non sapendo il motivo per cui YHVH ha creato l'universo, la terra e l'uomo con gli animali, è possibile che lo scopo si sia esaurito oppure che si esaurirà un giorno. Quindi la questione della fine e di che cosa sia esattamente la fine è completamente nelle mani di Dio.
Tuttavia Gianni ha ragione quando focalizza l'attenzione sulla fine della terra di Israele al tempo dei romani nel 70 ed in quelle postume.