Maria Grazia Lazzara ha scritto: ↑mercoledì 15 marzo 2023, 7:44
Ciao AEnim , mi fa piacere che sei entrata in questa discussione, tu aggiungi cose interessanti , Dio non ha mogli , fratello , sorelle, figli , e su questo per me non c'è dubbio, ma io chiedo si può avere con Dio una relazione o un rapporto simile ad un figlio con un padre ? Attenzione simile come paragone mi riferisco per esempio quando le scritture ebraiche parlano di figli di Dio , angeli , il popolo dIsraele , il re dIsraele . Si tratta di un ben (figlio ) in senso relazionale , correggimi se non è così , Noi possiamo maturare un rapporto con Dio come un figlio c'è la' con un padre ? Dio non si è avvolte paragonato ad una madre per esprimere profondo attaccamento ad Israele ? Sono paragoni per farci capire . E non può Dio provare un attaccamento assai profondo verso un singolo suo servo ? Abraamo , Mose' e' solo un esempio . E in quanto al l'autorità giusto che Dio la possiede in Assoluto e non la condivide e ne' la cede , ma delega a quanto pare e la fa esercitare a chi delega, per esempio ai re d'Israele , ai giudici , questo non intacca minimamente la sua autorità che è Sovrana . Desidero un tuo parere su ciò che ho scritto . Grazie
Tutto si può "immaginare", anche Israele come una donna che anela a far sesso con D-o. Questo è lo Shir HaShirim, nè più nè meno: Israele è la sposa e ciò viene ricordato nei canti che celebrano/chiamano l'ingresso nello Shabbat; mi riferisco a Lecha Dodi (Boi kallà, boi kallà - Vieni sposa, vieni sposa) che in ogni sua salsa musicale è sempre una bellissima canzone.
Tu dici "per far capire"; la realtà è che si innesta un fenomeno psicologico poco auspicabile che fa si che si proiettino su D-o e sulla relazione con D-o tutte le idiosincrasie relazionali del rapporto genitoriale.
Uno potrebbe avere avuto un padre come quello del film "Padre padrone" o una madre abusante.
Allora preferisco parlare di sesso, almeno l'erotismo è un rapporto più adulto.
Ora, cosa ne pensi l'ebraismo degli antropomorfismi biblici preferisco che lo dicano ebrei in questo caso.
Quindi dico quello che ne penso io.
Restano antropomorfismi ed io dico che al "come se" va fatta molta attenzione perchè dal "fare come se" all'identificazione completa il passo è breve e quel che è peggio è che non ci se ne accorge.
Nelle culture antiche le parole 'padre' o 'madre' in certi contesti diventano "termine tecnico", quindi perdono quasi tutti gli attributi del termine di uso comune (e sarebbe scorretto conservarli) per traslare un solo particolare aspetto, ed indicano semplicemente "radice", "origine".
Poi, ciò che erano un padre ed un madre in ogni civiltà e nel tempo cambiano, quindi il tuo modello genitoriale - con il quale leggi le cose - non è quello di chi viveva sei mila anni or sono ad altre latitudini. In compenso ho ad esempio testi buddhisti, ed altri anche, che sono pieni di similari riferimenti, ma è chiaro che non intendono assolutamente proporre un modello di relazione simile a quelli familiari: p.e. la "madre di tutti i buddha", rappresentata con una icona femminile simbolica, è semplicemente un cosiddetto "testo radice" (nel senso di: "da cui derivano tutti gli altri testi in quanto commentari di esso") con particolari contenuti, e non ha niente a che fare con la mamma, ma vaglielo a far capire a quelli che ci vedono la mammina, e giù di candeline e fiori davanti all'immaginetta senza capire nulla del contenuto del testo.
Gli antropomorfismi per me sono fonte di profondo imbarazzo per come vengono intesi ed usati in certi ambiti. Se il risultato è quel che è sarebbe stato meglio non usarli, ma ormai è fatta e indietro non si può tornare.
Altresì bisogna fare molta attenzione alle emozioni umane, il bisogno di attenzione, di attaccamento eccetera, e le proiezioni sulla propria idea di D-o che ne conseguono. Io personalmente trovo l'abuso di tali cose oltre che stucchevole anche altamente manipolatorio e me ne tengo lontana come la peste.
Allora: per il credente (io non lo sono) D-o esiste e come tale è l'origine, il punto di provenienza di tutta la vita. In questo senso è la radice, il luogo di provenienza, l'origine. Punto. E punto significa non ricamarci sopra oltre. Per mio conto al massimo significa solo questo.
Noto che se è il punto di provenienza, la radice (ricordo che nel termine be-reshit molta esegesi ebraico annota il senso del reshit come 'seme'), e lo è di tutta la vita, è radice di tutti i viventi.
Tutti sembrano pensare che al D-o biblico sia più cara Israele, quindi c'è questo senso di invidia e gelosia che anima una certa parte del resto del mondo, da cui una serie di ragionamenti che secondo me diventano un po' patologici e che poi creano anche un sacco di problemi agli ebrei.
Eppure abbiamo proprio nella parashah di Bereshit un bel sogno: le 70 nazioni.
quando le scritture ebraiche parlano di ... angeli
Per mio conto assumo la tesi malakim=azioni-di-D-o.
Ricordo che gli antropomorfismi biblici furono spiegati qui:
https://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=15356774