Re: Angeli e demoni ...
Inviato: venerdì 24 luglio 2015, 19:53
Ciao a tutti, trovo molto interessante il dibattito su angeli e demoni.
Besasea ha fatto una interessante osservazione sul vero significato di “erano nudi e non si vergognavano”
Aggiungo che per chiarire alcuni aspetti non c’è bisogno neanche di scomodarsi nel leggere e capire il testo ebraico originale. E più che sufficiente scrutare con attenzione quello disponibile in traduzione in italiano, francese o altro. Vi sottopongo un punto che discutemmo nella vecchia discussione su il libro di bereshit, un paio di anni fa.
Usando il testo italiano di una Bibbia ed. Luzzi anche se la traduzione è approssimativa leggiamo che:
“ La donna vedendo che l’albero era buono da mangiare, piacevole da vedersi e desiderabile perché faceva acquistare intelligenza, prese il frutto e ne mangiò” .
Eva, non fece la scelta per conoscere il bene e il male, lo fece perchè era appetibile, era piacevole e dava intelligenza.
Essa nella sua scelta utilizzò quattro dei cinque sensi , “vide” (la vista) , “toccò,” (il tatto), “udì “ le parole del serpente (l’udito), e infine “gustò “( il gusto del frutto), manca il 5 senso, l’olfatto. Questo senso è quello che permette di scoprire quello che gli altri quattro sensi non sono in grado di fare.
Possiamo ancora fare qualche considerazione: Il concetto appare semplice, la prima coppia ha dubitato e hanno entrambi sostituito “la parola” con il dubbio e poi con il desiderio. La donna che come ho già detto non ha ricevuto direttamente da D-o l’ammonimento riguardo l’albero del giardino, Chavà non era ancora stata tratta dall’uomo, possiamo dedurre che anche se non aveva udito direttamente il divieto, essa poteva essere stata istruita dall’uomo su quello che riguardava gli alberi del giardino, oppure possiamo pensare che essa non venne istruita.
Nel primo caso ci si può chiedere perché e come è sorto il dubbio e di conseguenza la trasgressione, quando il serpente recita la sua parte non siamo in grado di giudicare se essa in quel momento aveva una ragione di dubitare della parola , oppure c’era già una attitudine al dubbio che porta alla trasgressione l’epilogo di un pensiero con una intenzione derivata.
Non abbiamo nel testo gli elementi di un ragionamento, conosciamo solo l’epilogo: “essa vide e mangiò”. Ci sembra che essa abbia accolto la tesi del serpente senza una sua valutazione e neppure un confronto con l’uomo.
Il travestimento era perfetto al punto di confondere l’evidenza con il desiderio di una affermazione di cui non troviamo traccia.
Ci si può anche chiedere perché il serpente si è rivolto alla donna, forse perché essa è stata tradotta dall’uomo, quindi come elemento derivato è di natura più debole, possiamo interpretare che la trasgressione può avere una connotazione sensuale?
Sesso, il bene e il male hanno qualche connessione?
Shalom
Noiman
Besasea ha fatto una interessante osservazione sul vero significato di “erano nudi e non si vergognavano”
Aggiungo che per chiarire alcuni aspetti non c’è bisogno neanche di scomodarsi nel leggere e capire il testo ebraico originale. E più che sufficiente scrutare con attenzione quello disponibile in traduzione in italiano, francese o altro. Vi sottopongo un punto che discutemmo nella vecchia discussione su il libro di bereshit, un paio di anni fa.
Usando il testo italiano di una Bibbia ed. Luzzi anche se la traduzione è approssimativa leggiamo che:
“ La donna vedendo che l’albero era buono da mangiare, piacevole da vedersi e desiderabile perché faceva acquistare intelligenza, prese il frutto e ne mangiò” .
Eva, non fece la scelta per conoscere il bene e il male, lo fece perchè era appetibile, era piacevole e dava intelligenza.
Essa nella sua scelta utilizzò quattro dei cinque sensi , “vide” (la vista) , “toccò,” (il tatto), “udì “ le parole del serpente (l’udito), e infine “gustò “( il gusto del frutto), manca il 5 senso, l’olfatto. Questo senso è quello che permette di scoprire quello che gli altri quattro sensi non sono in grado di fare.
Possiamo ancora fare qualche considerazione: Il concetto appare semplice, la prima coppia ha dubitato e hanno entrambi sostituito “la parola” con il dubbio e poi con il desiderio. La donna che come ho già detto non ha ricevuto direttamente da D-o l’ammonimento riguardo l’albero del giardino, Chavà non era ancora stata tratta dall’uomo, possiamo dedurre che anche se non aveva udito direttamente il divieto, essa poteva essere stata istruita dall’uomo su quello che riguardava gli alberi del giardino, oppure possiamo pensare che essa non venne istruita.
Nel primo caso ci si può chiedere perché e come è sorto il dubbio e di conseguenza la trasgressione, quando il serpente recita la sua parte non siamo in grado di giudicare se essa in quel momento aveva una ragione di dubitare della parola , oppure c’era già una attitudine al dubbio che porta alla trasgressione l’epilogo di un pensiero con una intenzione derivata.
Non abbiamo nel testo gli elementi di un ragionamento, conosciamo solo l’epilogo: “essa vide e mangiò”. Ci sembra che essa abbia accolto la tesi del serpente senza una sua valutazione e neppure un confronto con l’uomo.
Il travestimento era perfetto al punto di confondere l’evidenza con il desiderio di una affermazione di cui non troviamo traccia.
Ci si può anche chiedere perché il serpente si è rivolto alla donna, forse perché essa è stata tradotta dall’uomo, quindi come elemento derivato è di natura più debole, possiamo interpretare che la trasgressione può avere una connotazione sensuale?
Sesso, il bene e il male hanno qualche connessione?
Shalom
Noiman